UniFi ricorda lo studente Niccolò Bizzarri

Firenze, l’Ateneo fiorentino ricorda la studente con disabilità motoria Niccolò Bizzarri, prematuramente scomparso nel gennaio 2020 a causa di un deprecabile, banale incidente che poteva facilmente essere evitato.

Nella mattinata di venerdì 2 dicembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, nell’ambito dell’iniziativa “Senza barriere”, l’Università di Firenze affiggerà nella sede universitaria di Piazza Brunelleschi una targa in memoria di Niccolò Bizzarri. Lo studente è prematuramente scomparso all’inizio del 2020: era appena uscito dall’Università quando la sua sedia a rotelle elettrica è rimasta bloccata sul pavimento dissestato e lui è caduto. Nonostante l’immediato intervento dei soccorsi, a causa del trauma cranico, il ragazzo è morto.

Nella dedica, spiega una nota, è stata trascritta anche una poesia dello studente prematuramente scomparso, che si era speso con passione negli organi istituzionali per il pieno coinvolgimento degli studenti disabili nelle attività dell’Ateneo. Saranno presenti la rettrice Alessandra Petrucci, la vicesindaco del Comune di Firenze Alessia Bettini e il presidente della Scuola di Studi umanistici e della formazione Giovanni Zago.

Durante l’iniziativa verrà presentato il progetto di crowdmapping ideato nell’ambito delle azioni Unifi Include: la mappatura delle strutture dell’Ateneo fiorentino – realizzata con la partecipazione diretta dei soggetti fruitori – permetterà agli studenti di informarsi sull’accessibilità delle sedi, grazie all’integrazione di Kimap, App gratuita della startup Kinoa che facilita la mobilità di persone con disabilità.

Le iniziative a sostegno dell’inclusione dell’ateneo fiorentino continuano. Infatti il 5 dicembre, durante la Giornata mondiale del volontariato, si svolgerà la cerimonia di consegna del Premio Unifi include, dedicato a persone e organizzazioni impegnate in servizi di accoglienza, solidarietà e inclusione. L’evento avrà luogo alle ore 11.00, nell’Aula rossa di Villa Ruspoli, in piazza Indipendenza. Si tratta della prima edizione del Premio che l’Ateneo promuove per richiamare l’attenzione sui temi che sono oggetto di uno specifico impegno da parte della comunità universitaria fiorentina. A ricevere il riconoscimento don Matteo Galloni e Francesca Termanini della Fondazione Amore e libertà onlus, Marisa Daniela Consilvio di La Ronda della carità e della solidarietà e Enrico Palmerini del Coordinamento toscano marginalità.

Niccolò morì dopo caduta dalla carrozzina per una buca: al via concorso di poesie

Dopo la prima edizione con 338 partecipanti da tutta Italia torna il concorso di poesia “Niccolò Bizzarri”, organizzato dall’associazione ‘Amici di Nicco’ e in ricordo del giovane studente disabile morto nel gennaio 2020 in un incidente con la carrozzina in una buca stradale in piazza Brunelleschi a Firenze.

Il tema della seconda edizione, la cui partecipazione è gratuita ed è rivolta agli under 25 (domande entro il 31 maggio), è legato ad una poesia di Niccolò del 2019 dal titolo ‘Fessura’. In quel componimento Niccolò scriveva ‘Un bagliore tremolante/si fa strada nel buio nel cuore’: come spiegato dagli organizzatori nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio “in questo momento storico di guerra dare spazio all’espressione della poesia nei giovani è ancora più importante”. Il premio consiste nella partecipazione a un seminario poetico tenuto dai giurati del concorso e da alcuni professori dell’Università di Firenze: il seminario si svolgerà il 10 e 11 settembre, a Villa Bardini.

Alla fine del seminario è in programma una serata di pubblica lettura di poesia in piazza Santo Spirito. “Sono commosso ed emozionato per questa iniziativa che ricorda Niccolò”, ha detto il padre, Angelo Bizzarri, che è anche presidente dell’associazione ‘Amici di Nicco’. “Siamo grati per questo desiderio di confermare l’edizione del concorso di poesia ma rilanciarlo attraverso manifestazioni e progetti, così da creare un percorso destinato a crescere”, ha evidenziato il sindaco di Firenze Dario Nardella. “E’ occasione importante, come Università sono felice di essere qui a testimoniare come l’Ateneo vuole sostenere queste iniziative”, ha concluso il rettore dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con ‘La scuola dell’Editoria’ e dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana, con il patrocinio del Comune e dell’Università di Firenze e il contributo di Fondazione Cr Firenze.

Il giovane, morto a 21 anni, cadendo dalla carrozzina per una buca in strada era affetto da una grave patologia, la distrofia di Duchenne, e costretto su una sedia a rotelle.

Giovane morto dopo caduta per buca, in 1500 a funerali

Commozione e tristezza per l’ultimo saluto a Niccolò Bizzarri, lo studente fiorentino 21enne, affetto da una grave patologia, la distrofia di Duchenne, e costretto su una sedia a rotelle, morto lunedì all’ospedale di Santa Maria Nuova a seguito di una caduta che, secondo testimonianze, sarebbe causata dal selciato dissestato di piazza Brunelleschi, in pieno centro di Firenze.

Circa 1.500 persone hanno partecipato ai funerali che sono stati celebrati da don Elia Carrai nella basilica di Santissima Annunziata.

Uscendo dalla chiesa la madre si è detta “grata per questo figlio, un angelo”: “Mi raccomando – ha continuato – nei prossimi giorni stateci vicino, ne avremo bisogno”. Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro dove è stato appoggiato il ‘tocco’ dell’Università e un fiore anthurium rosso. Presente il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Cadere dalla carrozzina per una buca e morire a 21 anni

Era appena uscito dall’Università quando la sua sedia a rotelle elettrica è rimasta bloccata sul pavimento dissestato e lui è caduto: trasportato in ospedale per un trauma cranico, dopo circa sette ore è morto. E’ accaduto lo scorso lunedì a Firenze, tra piazza Brunelleschi e via Alfani. Vittima un giovane 21 enne. La Procura ha aperto un’inchiesta.

Una buca, una delle innumerevoli buche più volte segnalate, una strada dissestata, l’ennesima barriera architettonica in un mondo che a parole parla di abbattimenti, di città a misura di disabile ma che nei fatti mette in difficoltà un semplice passeggino o anziano che non si fida più a camminare in alcune strade cittadine. In particolare quelle strette coi marciapiedi risicati e  le pietre sbalzate e con pezzi di asfalto in qua e la’ per rattoppare. Quante segnalazioni anche ai nostri microfoni per la questione buche e quanti interventi sicuramente portati a termine da AVR il raggruppamento di imprese che ha vinto l’appalto nel 2018 per37 milioni in tre anni.
Ma gli impegni e i proclami non sono bastati per impedire qualche mese fa il decesso di un anziano dopo una caduta in via de ‘Pepi e la morte di Niccolò, studente di Lettere e rappresentante degli studenti per Lista Aperta che lunedì scorso poco prima delle 14  percorreva con la sua sedia a rotelle elettrica piazza Brunelleschi nella strettoia vicino alla rotonda, in un pezzo di lastricato in pessime condizioni da tempo. A causa di una buca ha perso l’equilibrio col mezzo finendo col viso e un braccio a terra.
Al giovane affetto dalla sindrome di Duchenne, una malattia degenerativa, trasportato in ospedale, era stato diagnosticato un trauma cranico, è morto sette ore dopo. Sul posto è intervenuta anche la polizia municipale che ha accertato il cattivo stato del manto stradale. Gli agenti, secondo quanto riferito dalla stampa locale, avrebbero anche fotografato la buca chiamando poi l’Avr che l’avrebbe rattoppato.
La procura ha disposto il sequestro della salma e ha ordinato che venga effettuata l’autopsia per chiarire le cause della morte. Sequestrata anche la porzione di selciato in cui il ragazzo era caduto. I magistrati dovranno inoltre chiarire se il 21enne al momento del malore si trovava ancora al pronto soccorso o se era fuori dal reparto con il foglio delle dimissioni. Intanto, ieri, il Rischio clinico dell’Asl si è attivato per approfondire la vicenda.
Una vicenda che nella sua straordinarietà per il dramma della perdita di una vita ha un sapore di ordinario e prevedibile. Perché di casi come quelli di piazza Brunelleschi ne esistono tanti specie in centro. Ormai chi ci vive, lavora o studia sa a memoria gli slalom per evitare in bici, a piedi o in carrozzina, le voragini, gli sbalzi, i rattoppi mal fatti o già riaperti. Ma non si può lasciare all’autotutela una questione come quella della qualità e della sicurezza e accessibilità delle strade. Ed oltre ad individuare chiaramente le responsabilità è necessario dare risposte rapide e concrete per evitare che altre vite finiscano per colpa di una semplice, ridicola, odiosa, buca da sistemare. Nel 2020.
Chiara Brilli
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