Natale mania? La Toscana tra le regioni più ‘fredde’

Holidu, portale di prenotazione di case vacanze tra i più noti d’Europa, ha condotto uno studio per svelare le regioni italiane più ossessionate dal Natale, analizzando le ricerche effettuate su Google durante l’ultimo anno. La Toscana è solo 14esina (su venti) In cima alla classifica la Lombardia davanti al Lazio. Il Trentino Alto-Adige chiude il podio.

“Natale”, “Alberi di Natale“, “Canzoni di Natale”, “Mercatini di Natale”, “Presepe”, “Calendario dell’Avvento”, “Biscotti di Natale”, “Regali di Natale”, “Decorazioni Natalizie” e “Luci di Natale”: so no queste le dieci parole chiave prese in considerazione dalla ricerca.  Alla fine, stando ai metadati di google, la regione italiana che pare più amare il Natale, per lo meno online, è la Lombardia con un volume di ricerca complessivo che sfiora la soglia delle 120 mila, prima in rapporto alla popolazione ma anche in valore assoluto. Al secondo posto il Lazio con poco meno di 60 mila ricerche totali, seconda anche in valore assoluto. Sul terzo gradino del podio troviamo il Trentino-Alto Adige con un volume di ricerca di quasi 11 mila, non tantissime in valore assoluto ma alto in rapporto a una popolazione di poco più di un milione di abitanti. Seguono la Campania con oltre 50 mila ricerche al quarto posto e le Marche con oltre 12 mila ricerche. E la Toscana? Solo 14esima. Su Venti.

Dando un’occhiata ai dati disaggregati per ciascuna delle 10 parole chiave, viene fuori un quadro molto interessante sulle diverse preferenze regionali. Interessante notare che per tutte le regioni la keyword “Alberi di Natale” ha un volume di ricerca superiore a “Natale” ed è sempre la parola chiave più ricercata. Escludendo queste due parole chiave, invece, notiamo che  in Lazio, Lombardia e Campania si preferiscono le “canzoni di Natale” ai “mercatini di Natale”, su cui invece pare puntare il Trentino-Alto Adige, a differenza del Veneto in cui “mercatini di Natale” e “canzoni di Natale” hanno lo stesso identico volume di ricerca (5400). La keyword “Biscotti di Natale” va particolarmente bene in Valle d’Aosta, mentre in Puglia e in Sicilia è il presepe a essere rilevante con poco meno di 3 mila ricerche e 3600 ricerche rispettivamente, così come in Basilicata. La Toscana non eccelle in nessuna delle classifiche.

A livello eurpeo, i nquesta speciale classifica primeggiano i Paesi Bassi: le cinque parole chiave di riferimento hanno ottenuto complessivamente un totale di 183.100 ricerche, di cui 83.900 sono specificamente attribuite alle parole chiave “Kerst” e “Kerstmis”, che entrambe significano “Natale” in olandese. A seguire il Regno Unito , le cui ricerche su Google rivelano una particolare fascinazione per gli alberi di Natale! Confermando la seconda posizione nella classifica di Holidu, le cinque parole chiave nel Regno Unito hanno generato un volume totale di ricerche pari a 691.400. Degno di nota è il fatto che 301.000 ricerche siano dedicate alla parola chiave “Natale” mentre ben 246.000 riguardanti specificamente gli “alberi di Natale”.

A completare il podio la Danimarca con un volume totale di ricerche di 60.380, di cui 27.100 per la parola chiave “Natale” e 18.100 per “alberi di Natale” (rispettivamente, Jul e Juletræer in danese).

Poi la Norvegia  (le cinque parole chiave che registrano un volume totale di 55.400 ricerche di cui bene 27.100 ricerche solo per la parola chiave “Natale” e 18.100 per “alberi di Natale”)  , e l’Irlanda a con un volume di ricerca complessivo delle cinque parole chiave che raggiunge 49.590, delle quali 22.200 ricerche per “Natale” e 14.800 per “alberi di Natale”.

E’ possibile consultare la classifica completa a questo indirizzo: https://www.holidu.it/f/vacanze-di-natale#italia

Natale, Betori, ‘mondo non è condannato inesorabilmente alla   tragedia della violenza’

“Sono così tante le offese alla pace attorno a noi per non sentire questa rivelazione come una fonte di gioiosa speranza”. Betori nella sua omelia natalizia cita  guerre, femminicidio,  violenza che “inquina i rapporti e la corretta visione delle cose”

Non siamo condannati a tutto questo, non perché abbiamo in noi le risorse per cambiare la rotta, ma perché l’amore di Dio non ci abbandona e da questo amore possiamo trarre le risorse perché la pace torni a regnare sulla terra” lo ha detto, nell’omelia proclamata in Cattedrale nella notte di Natale, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.

“Sono così tante le offese alla pace attorno a noi per non sentire questa rivelazione come una fonte di gioiosa speranza. Sono parole che ci svelano che questo nostro mondo non è condannato inesorabilmente alla tragedia della violenza: nelle guerre che insanguinano tante regioni del mondo, travolgendo i diritti umani e il diritto dei popoli; nei rapporti tra uomo e donna, quando la volontà di possesso giunge fino al crimine del femminicidio; nella diffusa violenza che si propaga nella società, in specie tra i giovani; nella non meno rovinosa violenza delle parole, che inquina i rapporti e la corretta visione delle cose”, ha detto Betori.

“Nella nascita del Figlio di Dio in condizioni di estrema povertà, si potrebbe dire anche di disumanità, c’è la condanna di ogni modo con cui gli uomini pensano di raggiungere la pace: quando si propongono di sottomettere un altro popolo al proprio ordine; quando rifiutano la convivenza con un altro popolo, considerandosi gli uni gli altri non figli di un unico padre, e quindi fratelli, ma nemici per sempre; quando si nega la libertà dell’altro, in specie dell’altra, per ridurla in proprio potere; quando si cerca di imporre agli altri la propria opinione e ciò che conviene ai più forti, con il peso delle convenzioni sociali, del pensiero unico, del politicamente corretto, del consenso dei più”, ha concluso il cardinale Betori.

La messa del giorno di Natale stamattina in Cattedrale a Firenze è stata presieduta dal cardinale Ernest Simoni, nell’anniversario del suo arresto avvenuto 60 anni fa in Albania, proprio la notte di Natale. A chiedere al cardinale Simoni di celebrarla è stato l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.

A Simoni, per questa occasione, è arrivato anche un messaggio di Papa Francesco: “Caro fratello, desidero esprimerti la mia vicinanza spirituale nella ricorrenza del 60/mo anniversario del tuo arresto. Grazie per la tua testimonianza, grazie per quanto hai fatto e fai per la Chiesa. Continua ad essere icona gioiosa dell’amore di Cristo Buon Pastore, che ha offerto la vita in sacrificio per tutti. Augurandoti un Santo Natale, di cuore ti imparto la mia Benedizione, che volentieri estendo a quanti condividono con te questo momento di grazia. Per favore, continua a pregare per me; io pregherò per te. Preghiamo insieme per la pace nel mondo. Fraternamente, Francesco”.

Durante la celebrazione c’è stato anche il saluto di Betori: “Carissimi, ho chiesto al cardinale Ernest Simoni di presiedere quest’oggi la celebrazione eucaristica ‘del giorno’ di questo Natale. Sessant’anni fa non gli fu possibile celebrare questa santa messa. Nella notte del Natale del 1963 don Ernest Simoni era stato arrestato e condotto nel carcere di Scutari. Iniziava per lui una lunga prigionia, da cui sarebbe stato liberato solo il 5 settembre 1990.

Furono quasi ventisette anni di dura reclusione, nei lavori forzati, dalle miniere alle fogne, in un regime carcerario durissimo, causa di pesanti sofferenze per il corpo ma che non ha piegato lo spirito di don Ernest, rimasto fedele a Cristo e alla Chiesa, coraggioso al punto di continuare a svolgere il suo ministero anche nel carcere. La Chiesa, nella persona di Papa Francesco, ha dato un alto riconoscimento a questa invitta fedeltà, creando cardinale questo testimone della fede. La nostra Chiesa fiorentina è orgogliosa di averlo potuto accogliere e questa Cattedrale di annoverarlo tra i suoi canonici”

Firenze: dall’8 dicembre la ruota panoramica alle Cascine

La ruota è alta  55 metri e  rimarrà fino al 10 giugno prossimo. Tra le altre iniziative  e attrazioni nel periodo natalizio, fra cui la pista di pattinaggio sul ghiaccio di 1340 mq, la più grande d’Italia, e l’albero di Natale intorno a cui pattinare.

La commissione comunale istituita per valutare i progetti per la ruota panoramica, la cui installazione è prevista quest’anno in piazzale Vittorio Veneto, alle Cascine, ha valutato positivamente la proposta pervenuta da The Wheel srl.

La ruota resterà fino al 10 giugno, senza possibilità di proroga perché, come si spiega da Palazzo Vecchio, l’area sarà interessata dai lavori di riqualificazione. Nel progetto presentato e approvato ci sarà anche un villaggio natalizio per famiglie e bambini ed è previsto, come era stato richiesto dal Comune, anche un piano sicurezza con “ampio presidio dell’area”.

“Dopo il successo della ruota alla Fortezza quest’anno abbiamo scelto l’area dell’ingresso delle Cascine, a pochi metri dalla fermata della tramvia quindi in un’area anche facilmente raggiungibile – spiega il sindaco Dario Nardella -. Sarà un vero e proprio villaggio di Natale con tante iniziative per famiglie e bambini che saranno un’ottima occasione per portare socialità e divertimento in questo angolo meraviglioso di Firenze. La scelta di questa posizione è anche stata pensata per garantire presidio sociale e sicurezza: dove c’è socialità, con famiglie, bambini, giovani, c’è anche più sicurezza. Ringraziamo la soprintendente Antonella Ranaldi per l’attenzione dimostrata”.

“L’installazione di una attrazione di spettacolo viaggiante per sei mesi alle Cascine è una sperimentazione per valutarne il gradimento e l’impatto paesaggistico” aggiunge l’assessore al commercio Giovanni Bettarini.

IUE, Natale: Italia Viva e Azione  all’attacco del Presidente Dehousse

’Non è negando chi siamo che si accoglie il diverso’  dice Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, da sempre molto vicino a Matteo Renzi. Per  la deputata di Azione Daniela Ruffino. “Il prof. Renaud Dehousse , con la sua posizione sul Natale, trascura che una simile idea non offende i cristiani ma ferisce il principio di laicità dello stato. Critiche anche dal vicepresidente del Senato Gasparri

“Non sono cattolico: penso tuttavia che festeggiare il Natale sia parte dell’identità di tutti noi. Non è negando chi siamo che si accoglie il diverso. L’Università è il luogo del confronto: non è cancellando le culture ma favorendo l’incontro fra di esse che si arricchisce la società”. E ancora “l’ Istituto universitario europeo di Fiesole è un’eccellenza che da fiorentino sono fiero di avere nel mio territorio. Leggere che la sua dirigenza avrebbe proposto di non utilizzare l’augurio di ‘Buon Natale’ perché offenderebbe i non cattolici mi lascia davvero perplesso”. Lo scrive su X Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva.

“Uno dei tratti che meglio di altri qualifica la laicità di uno stato è la tolleranza, in particolare quella sulla libertà di culto e di religione. Sorprende e amareggia leggere che il rettore dell’Istituto universitario europeo di Fiesole si propone di rinominare il Natale privandolo del suo riferimento religioso al cristianesimo così da renderlo inclusivo, in ossequio al ‘piano per l’uguaglianza etnica e razziale'”. Lo dice la deputata di Azione

“Il prof. Renaud Dehousse – continua Ruffino – trascura che una simile idea non offende i cristiani, i quali continuano a festeggiare liberamente il Natale, ma ferisce il principio di laicità dello stato. Offesa non diversa sarebbe l’idea di cambiare nome al Ramadan o allo Shabbat. La forza della civiltà liberale non consiste nell’annacquare l’identità spirituale delle persone, ma nel permettere ad essa di esprimersi liberamente nel rispetto di tutte le identità. Il prof. Dehousse – conclude la deputata – rifletta su un punto: quale differenza passa fra la teocrazia iraniana che impone una sola religione e la dittatura del pensiero unico che le cancella tutte?”.

Sulla vicenda interviene anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato. “Apprendo con sconcerto che il presidente Renaud Dehousse dell’Università europea di Fiesole (Firenze) ha deciso che ‘per ottemperare agli obblighi del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui’, ‘l’ex festa Natale’ verrà rinominata, per eliminare il riferimento cristiano”. Una idea folle e gravissima che offende tutti noi, le nostre radici e la nostra cultura” dichiara Gasparri. Che  aggiunge: “Rispediamo al mittente qualsiasi assurda richiesta di ‘revisione del Natale’ in nome di un buonismo e di una tolleranza a senso unico di cui siamo stanchi”. “L’Italia – prosegue – ha la sua storia e continueremo a rispettarla così come deve fare chiunque arrivi nel nostro Paese, senza pensare di stravolgere secoli di cultura che ci hanno portato ad essere il Paese accogliente che siamo, a differenza di altri che, come vediamo nelle cronache internazionali, fondano la loro cultura su intolleranza e fanatismo. Basta con queste richieste assurde. Noi faremo di tutto per mantenere salde le nostre tradizioni e i nostri valori cristiani”.

A Natale i fiorentini scelgono i dolci artigianali

Firenze, le tavole dei fiorentini si addobbano con di dolci artigianali durante le feste.

Infatti, secondo le previsioni di Confartigianato Firenze sono oltre 100mila le famiglie che acquisteranno dolci di produzione artigianale preferendoli a quelli industriali. E quanto spiegato in una nota dall’associazione di categoria. I motivi sono chiari: qualità maggiore, riconoscibilità del prodotto, contatto diretto con il produttore, una lavorazione su misura e spesso particolare perché artigiana, prezzi ancora sostenibili.

“Sulla qualità, a maggior ragione oggi, i fiorentini non hanno intenzione di tagliare. Per questo, la spesa media per i dolci artigiani si preannuncia persino in aumento rispetto all’anno scorso; segno evidente che se si punta sulla qualità il ritorno c’è, anche in un momento complesso come questo”, è l’analisi di Fabio Masini, responsabile Categorie e servizio nuove imprese di Confartigianato Firenze che aggiunge: “Ci sarà comprensibilmente una maggiore attenzione ai costi che orienterà la scelta su prodotti di qualità riconosciuta”.

Un riscontro confermato anche da Marco Sgrilli, titolare insieme alla moglie Olivia Caroti della pasticceria gastronomia Caroti e Sgrilli: “L’odore prima di tutto e poi il sapore devono essere autentici e riconoscibili”. Sui prezzi: “Abbiamo sempre scelto un bilanciamento: un prodotto artigianale ha un suo costo ma facciamo anche il possibile per esaurirlo proprio perché artigianale e genuino, quindi senza conservanti”.

Il Pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio compie 40 anni

Firenze, dopo due anni di pandemia e soluzione alternative per festeggiare, torna “in presenza” il Pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio.

Quest’anno il pasto natalizio avrà luogo nella basilica di San Lorenzo e al Centro Spazio Reale di San Donnino e nel corso del pranzo tutti i commensali riceveranno un regalo. Inoltre, grazie alla familiarità della tavola comune, si potrà festeggiare il Natale nel giorno in cui si sta accanto ai veri festeggiati, quelli che potrebbero restare soli: migranti e profughi, famiglie in difficoltà, anziani soli.

La Comunità di Sant’Egidio e il priore di San Lorenzo, don Marco Domenico Viola, hanno presentato nella mattinata di oggi le novità legate al Pranzo di Natale che sarà preparato nel giorno di Natale, il 25 dicembre, e al quale prenderà parte anche il Cardinale Giuseppe Betori. Nel 2020 il pasto natalizio fu portato per strada, nel 2021 fu allestito un tendone in piazza Santissima Annunziata con tutte le precauzioni anticovid. Quest’anno si può tornare insieme, certo in un nuovo contesto: “Vogliamo che sia un Natale in famiglia anche per gli Ucraini, il primo che purtroppo vivono qui da profughi. É un segno di particolare vicinanza che esprime il nostro no alla guerra, pacifico ma molto determinato, alternativo a un’idea troppo diffusa di scontro come destino“.

Nel 2023 saranno 800 anni dal presepe allestito a Greccio da San Francesco d’Assisi: il Pranzo di Natale vuole essere questo presepe. Infatti, nel 2022 il presepe-pranzo di Sant’Egidio compie  40 anni ed è ormai diventato un’icona del Natale in cui nessuno è escluso.

Tutti sono già a lavoro nei diversi quartieri dov’è presente la Comunità per rendere personale e caloroso il Natale che è aperto a tutti quanti vorranno dare una mano. Infatti, chi vuole aiutare, può telefonare allo 055.2342712 o inviare una mail a santegidio_firenze@hotmail.com.

Il Pranzo di Natale è sostenuto dalla Fondazione Fiorenzo Fratini, che offrirà i pasti, l’8 per mille della Chiesa Cattolica, la Fondazione Cr Firenze, i dipendenti della Beyfin che hanno fatto una colletta, e tanti privati e aziende che a diverso titolo aiutano i diversi aspetti del Pranzo e delle altre inziative di Sant’Egidio nel tempo di Natale.

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