Tonnellate di sacchetti illegali, chiusa fabbrica a Montemurlo

Un’operazione congiunta tra le Polizie Locali di Roma, Napoli e Montemurlo (Prato), con la collaborazione del personale tecnico di Arpa Toscana, ha consentito di scoprire una fabbrica, a Montemurlo, dedita alla produzione e distribuzione di 500 tonnellate all’anno di sacchetti di plastica fuorilegge.

La fabbrica, in piena attività, si estendeva su una superficie di oltre 1.000 metrfi quadrati e risultava composta da sei impianti di lavorazione di diverse tipologie di sacchetti di materiale plastico, tutti non conformi alle certificazioni di legge. Durante le verifiche, riscontrate irregolarità anche in materia di emissioni di inquinanti.

Al titolare,  in violazione al codice dell’Ambiente, una sanzione di 5mila euro per ciascuna vendita effettuata, per un ammontare complessivo di sanzioni che sarà determinato dal conteggio delle fatture acquisite.

L’imprenditore è stato inoltre deferito alla Procura della Repubblica per non aver rispettato le prescrizioni di legge sulle emissioni in atmosfera per gli impianti in uso. Diverse le tonnellate di sacchetti irregolari posti sotto sequestro.

Gli elementi documentali acquisiti nel corso delle indagini, insieme a una serie di ispezioni presso alcuni esercizi di Napoli dediti alla vendita al dettaglio di generi non alimentari, hanno consentito di ricostruire una fitta rete di distribuzione che, dalla fabbrica di Montemurlo, si estendeva in gran parte dell’Italia e sulla quale sono in fase di svolgimento ulteriori accertamenti e verifiche.

Questa operazione rientra in una più vasta attività, finalizzata al contrasto dei fenomeni illegali in materia ambientale, che vede la collaborazione della Polizia Locale di Roma Capitale, con il Nad Nucleo Ambiente e Decoro, e della Polizia Municipale di Napoli, con l’Unità Operativa Tutela Ambientale, impegnate da oltre un anno in una intensa attività investigativa, tuttora in corso, per risalire all’intera rete di vendita e distribuzione di shopper illegali.

Napoli fa Cappotto alla Fiorentina e vince per 6-0

Cappotto di 6-0 del Napoli che ha battuto la Fiorentina nell’anticipo domenicale della 18/a giornata di serie A, salendo al terzo posto in classifica e agganciando la Roma a quota 34 punti, in attesa di Inter-Juve di stasera.

La Fiorentina, che resta 14/a a 18, è stata travolta dal Napoli già nel primo tempo con le reti di Insigne, Demme, Lozano e Zielinski, mentre nella ripresa ancora Insigne, su rigore, e Politano hanno completato il cappotto.

Periodaccio questo per il Presidente della Acf Fiorentina Rocco Commisso, arrivato da poco dagli Stati Uniti, che già aveva dovuto subire pochi giorni fa, la grande delusione del responso sfavorevole del Mibact, per quanto riguarda un restyling radicale dello stadio Artemio Franchi, e che oggi è stato testimone in tribuna della disfatta viola.

La partita prende subito una piega favorevole per i padroni di casa che, dopo il gol di Insigne, che arriva in soli quattro minuti, hanno il merito di sfruttare al meglio gli spazi che inevitabilmente la squadra di Prandelli è costretta a lasciare non presidiati.

Il Napoli trova la rabbia e la cattiveria giuste, quelle che servono per indirizzare favorevolmente una partita. È il ‘veleno’ più volte chiesto da Gattuso a suoi uomini, un messaggio che per troppe volte la squadra non aveva recepito.

Nel primo tempo gli azzurri vanno in gol quattro volte e chiudono in pratica la partita. Alla marcatura di Insigne seguono quelle di Demme al 35′ – gli assist sono in entrambe le circostanze di Petagna – di Lozano al 38′ e di Zielinski al 45′. In tutte le circostanze le realizzazioni arrivano al culmine di azioni veloci, in cui gli uomini di Gattuso si muovono a memoria e quasi sempre con grande padronanza tecnica nel trattamento del pallone.

Il gol di Lozano, in particolare, nasce da una splendida azione di Insigne che si incunea nella difesa dei toscani, resiste al contrasto di quattro avversari e serve con un preciso diagonale rasoterra il messicano che anticipa Dragowski ed insacca.

La Fiorentina fa quello che può, ma la squadra non ha idee e in troppi momenti della partita appare allo sbando, completamente in balia dell’avversaria.

In qualche occasione la squadra di Prandelli riesce a rendersi pericolosa, ma sul piano difensivo il Napoli, che deve fare a meno in mediana di Ruiz, bloccato dal Covid, trae un notevole giovamento, rispetto alla più recenti prestazioni, dalla presenza di Demme che rispetto allo spagnnolo è più veloce e concreto.

Nel secondo tempo la Fiorentina si lancia coraggiosamente all’offensiva nel tentativo, quanto meno, di ridurre lo svantaggio. La difesa del Napoli, però, è attenta e non concede ai viola occasioni particolarmente favorevoli per andare in gol.

È invece il Napoli a incrementare ulteriormente il punteggio grazie a un calcio di rigore, concesso dall’arbitro per un fallo di Castrovilli su Bakayoko e trasformato da Insigne. A un minuto dalla fine gli azzurri segnano anche il sesto gol grazie a Politano che conclude con un rasoterra vincente un’azione personale.

Nella fase finale della gara Gattuso utilizza gli uomini della panchina e tra l’altro fa debuttare in serie anche il diciannovenne Cioffi che entra in campo al posto di Insigne. Lo stesso fa Prandelli, ma l’esito della partita non cambia e la Fiorentina chiude la gara con una sconfitta pesantissima che impone ora all’allenatore di ricostruire il morale della squadra.

Le scuse di Prandelli: “Chiedo scusa ai nostri tifosi: abbiamo perso 6-0 e non abbiamo nessun ammonito. Il terzo gol, con Insigne che fa slalom tra cinque nostri giocatori, e’ l’emblema della nostra partita – ha detto il tecnico viola a Dazn – E’ assurdo. Ora dobbiamo solo stare zitti e lavorare”.

“E’ clamorosamente difficile spiegare – ha aggiunto Prandelli – Siamo nella parte bassa della classifica, e da li’ non possiamo pensare sempre solo a costruire gioco”.

“Cosa diro’ domani alla squadra? Nulla, faro’ vedere i cinque secondi di quell’azione, con Insigne in mezzo a cinque libero di agire…”, ha aggiunto Prandelli.

“Giornate così possono capitare, capitano anche alle grandi squadre: ma i veri uomini sanno reagire e rialzarsi”. Prandelli ha anche parlato delle parole di Giancarlo Antognoni, che prima della partita di Napoli non aveva chiuso le porte a possibili interventi sul mercato, di fronte alle ipotesi Papu Gomez o Pato.

“Con la sua classe cristallina, Antognoni e’ in grado di individuare i profili adatti a questa squadra. Ma in questo momento non mi sembra consono parlare di mercato, io devo pensare a lavorare sulla squadra”.

Le formazioni:

Napoli (4-2-3-1): Ospina, Hysaj, Manolas (33′ st Rrahmani), Koulibaly, Mario Rui, Demme, Bakayoko, Lozano (16′ st Politano), Zielinski (28′ st Elmas), Insigne (33′ st Cioffi), Petagna (28′ st Mertens). (1 Meret, 16 Contini, 19 Maksimovic, 31 Ghoulam, 68 Lobotka, 18 Llorente). All.: Gattuso.

Fiorentina (3-4-2-1): Dragowski, Milenkovic (40′ st Martinez), Pezzella, Igor, Venuti, Amrabat (40′ st Borja Valero), Castrovilli (28′ st Pulgar), Biraghi, Callejon (28′ st Bonaventura), Ribery (1′ st Kouame), Vlahovic. (1 Terracciano, 12 Ricco, 22 Caceres, 27 Barreca, 28 Montiel, 92 Eysseric, 29 Krastev). All.: Prandelli. Arbitro: Chiffi di Padova.

Reti: nel pt 4′ Insigne, 35′ Demme, 38′ Lozano, 45′ Zielinski; nel st 26′ Insigne (rig), 44′ Politano. Angoli: 4-1 per la Fiorentina. Recupero: 3′ e 0′.

Ammoniti: Insigne per comportamento non regolamentare.

Legambiente: Firenze nella top ten delle città a Emissioni Zero

In cinque grandi città italiane – Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze – più di un terzo degli spostamenti – tra il 34 e il 58% – si compie a piedi, in bici, in tram o bus elettrico, in treno, in metropolitana o con mezzi elettrici, dal monopattino all’auto, privati o in condivisione.

Nello specifico, secondo i parametri di valutazione sintetica, Firenze presenta il 27% di accessibilità (la somma in percentuale sul totale degli spostamenti con TPL, bici e una stima di quelli in sharing mobility); il 34% della mobilità zero emissioni (è la somma degli spostamenti ciclo-pedonali ed elettrici calcolata come quota dei mezzi pubblici e privati elettrici, per i mezzi di sharing mobility è stato supposto un uso 4 volte superiore ai mezzi privati); e il massimo: 5! sulle politiche integrate (il voto, attribuito da Legambiente, tiene conto: 1- della redazione del PUMS, 2- delle pedonalizzazioni, 3- dell’istituzione di aree a pedaggio, 4- del ridisegno complessivo degli spazi pubblici, 5- dell’esistenza di zone a basse emissioni, Low Emission Zones o LEZ).

Una pattuglia di città di medie dimensioni anche in Toscana dimostra, poi, con numeri timidi ma interessanti, come sia possibile la transizione verso un futuro senza inquinamento e con traffico ridotto. Pisa, infatti, per quanto riguarda i dati si trova in medio/alta classifica con il 28% di accessibilità e un lusinghiero 48% di mobilità zero emissioni (2 invece il dato sulle politiche). Meno performante Arezzo, che in classifica si presenta con il 19% di coefficiente di accessibilità, il 14% di mobilità zero emissioni e solo 2 sulle politiche.

La buona notizia che ci offre Città MEZ, il rapporto di Legambiente sulla mobilità a emissioni zero, che ha fotografato prima del lockdown i cambiamenti in corso nei nostri capoluoghi di provincia, attraverso indicatori che evidenziano le forme di mobilità che non producono inquinamento, è che gli stili di vita dei cittadini stanno cambiando. I dati dimostrano, infatti, una sempre maggiore propensione a scegliere modalità a “emissioni zero”. Ad aprile, il comprensibile timore della promiscuità sui mezzi pubblici ha indotto tante persone a usare l’automobile, ma sono sempre di più quelle che scelgono invece la bicicletta, specialmente nelle città più grandi; e nella nuova normalità post-covid19, le politiche adottate dai Comuni e dal governo saranno davvero determinanti.

“Firenze si conferma la città leader della Toscana nella smart mobility; – dichiarano Fabio Tognetti, responsabile mobilità di Legambiente Toscana e Lorenzo Cecchi, presidente di Legambiente Firenze – questa performance, però, non può farci dimenticare che molti altri nostri capoluoghi sono indietro in questo settore. La mobilità a emissioni zero diventerà infatti nel prossimo decennio uno degli assi strategici di riferimento per ridurre le pressioni sulla matrice aria e quindi per migliorare la qualità della vita nelle nostre città”.

Nella nostra regione non mancano esempi eccellenti di “Elettrostorie”: Firenze, la Tramvia! La T1, la nuova tranvia di Firenze compie oggi appena 10 anni. Pochi per una linea ferroviaria, ancor meno per una città, ma sufficienti per vedere il cambiamento negli stili di mobilità degli abitanti e nella vita urbana: 142 milioni di passeggeri trasportati e tanti km percorsi quanti ne occorrono per compiere 300 volte il giro del mondo. 25 milioni di passeggeri l’anno scorso. Nel 2019 Firenze ha iniziato il raddoppio con la T2, la nuova tramvia dall’aeroporto alla stazione: 400 mila passeggeri a gennaio, un milione al mese a dicembre. Poi il lockdown. Che ha fermato anche lo sviluppo delle altre 3 linee di tram i cui cantieri avrebbero dovuto aprire proprio ad aprile 2020. E allora? Il rinvio di qualche mese dovrebbe essere compensato dall’accelerazione dei progetti per il lancio di nuovi servizi di sharing mobility elettrici: scooter elettrici (candidatura di Mimoto, il servizio già attivo a Milano, Torino e Genova) e monopattini per tutto il centro storico. L’idea nuova sulla quale si sta lavorando: le fermate delle tranvie, non solo quelle terminali, come luoghi in cui si concentreranno prelievi e rilasci dei servizi di sharing mobility, come nuovi hub di mobilità sostenibile urbane.

Alcune città già puntano con decisione all’elettrificazione dei mezzi entro il 2030. In tutta Italia, nel corso del 2019 le auto elettriche e i mezzi elettrici targati (ciclomotori) sono passati da 36 a 61 mila, soprattutto immatricolati nelle città capoluogo. Sono raddoppiati (a marzo 2020 rispetto a gennaio 2019) anche i punti di ricarica pubblici. In Toscana il totale delle infrastrutture è di 763, mentre è di oltre 1420 il totale dei punti di ricarica.

A livello nazionale le e-bike e i “personal transporter elettrici” (come i monopattini) in circolazione nel Paese sono ormai ben oltre il milione (purtroppo, non essendo targati, non abbiamo i dati ufficiali nelle varie città). E anche dopo la crisi che abbiamo vissuto, pochi pensano di cambiare l’auto ma, tra coloro che debbono acquistarsi un mezzo nuovo (anche flotte di mezzi condivisi), i mezzi elettrici continuano a crescere nelle vendite: auto elettriche, scooter, ma soprattutto ebike e monopattini, ulteriormente incentivati dall’eco-bonus mentre fino a 2 anni fa erano osteggiati e talvolta multati, una vittoria politica per Legambiente: 200 mila mezzi venduti nel solo mese di maggio! Se adesso ci muoviamo ancora poco, a settembre le città dovranno farsi trovare pronte a ripartire multimodali e sostenibili. Si deve agire subito: meno spazio stradale per le auto (sosta e carreggiate) e più corsie preferenziali per mezzi pubblici e percorsi ciclabili aperti anche a mezzi di micro-mobilità, 30 all’ora, stazioni e fermate di interscambio tra mezzi pubblici e sharing mobility, acquistare bus elettrici e veicoli di servizio elettrici (consegne, raccolta rifiuti, pulizia urbana…). Mezzi pubblici elettrici, ma soprattutto ammodernati, puliti, efficienti, adatti all’intermodalità (bici + treno, bus + monopattino), e stazioni e fermate che diventano centro di interscambio, di noleggio, di servizi di sharing mobility. Costruire localmente un nuovo welfare che comprende anche la mobilità dei singoli, nelle comunità, con le stesse scuole, le università, le aziende, gli enti pubblici, le comunità (quartieri, condomini) che diventano luoghi dove si organizza la mobilità ambientalmente e socialmente sostenibile. A zero emissioni.

A questo link è possibile visualizzare le principali tabelle del rapporto CittàMEZ:

https://drive.google.com/drive/folders/1CcLzqPNYTyo39eM3Oue22W3tEXVRVFuH?usp=sharing

Per scaricare l’intero dossier in PDF vai sul sito: www.legambiente.it

Pisa: sequestrate 1 mln sciarpe squadre di calcio false, 3 denunce

Oltre un milione di sciarpe e altri accessori contraffatti riconducibili alle principali squadre di calcio di serie A sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Pisa e tre imprenditori sono stati denunciati per i reati di contraffazione e ricettazione.

L’operazione delle fiamme gialle, coordinata dalla procura di Pisa, è scaturita da dei controlli che, spiega una nota della finanza, “sono partiti da un piccolo esercizio commerciale del centro di Pontedera (Pisa) dove i finanzieri si sono insospettiti per la presenza di alcune sciarpe, apparentemente originali, riconducibili ad alcune tra le maggiori squadre del campionato di Serie A” e ha portato al sequestro di 1.090.048 prodotti contraffatti e alla denuncia di tre imprenditori

Le indagini, soprattutto contabili, hanno permesso, prosegue la nota delle fiamme gialle, di “risalire l’intera filiera del falso, raggiungendo i luoghi di produzione, in provincia di Bergamo e Napoli, passando per quelli di stoccaggio e vendita, in provincia di Firenze”.

Le attività investigative degli uomini della guardia di finanza hanno avuto il supporto di specifiche perizie condotte dagli esperti dei maggiori club interessati dalla vicenda (Juventus, Inter, Milan, Lazio, Napoli e altre) che hanno confermato la falsità dei prodotti.

Coca-cola: arriva bottiglia dedicata a Firenze

Firenze, Bari, Napoli, Roma, Milano e Venezia rappresentate sulla bottiglia Coca-cola. Oguna delle città si mostrerà nelle fattezze di un personaggio che ne racchiude le caratteristiche. Si chiama “Face of the city”, un’edizione limitata illustrata da Noma Bar.

Firenze (nell’immagine primo volto da sinistra) rappresenta da una giovane donna che nei dettagli dell’abbigliamento rivela gli elementi simbolo del capoluogo. Milano è un hipster dalla barba che ha il profilo dello skyline meneghino e indossa una maglia decorata con i classici tram, mentre Napoli è una donna con al collo un Vesuvio che sbuffa e porta un cappello di pizza.

Ad interpretare il volto delle 6 città italiane è l’ispirazione dall’illustratore israeliano Noma Bar che racconta: “Ho cercato di catturare la vera anima di ogni città e di esprimerla attraverso la creazione diun personaggio”. “Guardando i volti delle persone – continua l’artista – è possibile riconoscere i simboli della città, l’architettura, il cibo e i paesaggi, ma è solo con uno sguardo più attento che si scorgono gli elementi distintivi di Coca-Cola”.

La direttrice marketing Coca-Cola Italia Giuliana Mantovano ha spiegato che “sei città, sei volti che raccontano una storia e celebrano il legame che da oltre novanta anni unisce Coca-Cola all’Italia”.

Sparatoria Napoli: presunto killer fermato in provincia di Siena

Armando Del Re, il presunto killer che venerdì scorso ha sparato a Napoli ferendo anche la piccola Noemi e un uomo, Salvatore Nurcaro, il suo vero obiettivo, è stato fermato all’autogrill nel comune di Rapolano Terme, lungo la Siena-Bettolle. Secondo quanto si apprende al momento del fermo l’uomo non era armato e subito dopo l’arresto è stato trasferito nella caserma dei carabinieri di Siena. 

E’ terminata all’alba, nella provincia di Siena, la fuga di Armando Del Re, ritenuto colui che venerdi’ scorso, in piazza Nazionale a Napoli, ha sparato piu’ volte contro Salvatore Nurcaro e ferito la piccola Noemi e sua nonna, Immacolata Amodio. Al momento del fermo l’uomo era a bordo, insieme alla madre e alla sorella, di una 500 bianca. L’uomo, in fuga da Napoli, sarebbe stato diretto a San Gimignano (Siena) dove il padre è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Ranza. Secondo gli inquirenti Del Re sarebbe stato certo di trovare nel senese una copertura per nascondersi.

Secondo quanto si e’ appreso, sarebbero state determinanti alcune intercettazioni gia’ in corso sui due indagati a portare gli inquirenti sulla pista giusta. Attivita’ poi corroborate da elementi (immagini dei sistemi di videosorveglianza, identikit e notizie raccolte sul territorio) che hanno dato esito positivo.

“Ammazzatelo”. È quanto urlato da alcuni automobilisti transitati davanti alla caserma dei Carabinieri di Siena dove Armando Del Re era in statodi fermo, in attesa di essere trasferito in carcere. La notizia della sua cattura sulla Siena-Bettolle si è ormai diffusa in città e davanti alla caserma, oltre a molti giornalisti e cameraman, stazionano anche alcuni curiosi. Dopo il fermo, Del Re, verrà portato nel carcere di Siena e poi trasferito in Campania.

All’operazione hanno preso parte tutte le forze dell’ordine, i carabinieri, la Guardia di Finanza, e la Polizia di Stato. Il provvedimento di fermo nei confronti di Armando Del Re e del fratello Antonio e’ stato emesso dai pm Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino (coordinati dal procuratore Giovanni Melillo e dall’aggiunto Giuseppe Borrelli) che hanno ravvisato un imminente pericolo di fuga. E, infatti, sia Armando che Antonio erano lontani dal rione delle “Case Nuove” di Napoli.

All’operazione, secondo quanto appreso, avrebbero partecipato agenti della polizia, finanzieri e carabinieri di Napoli.

 

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