Napoli: restituita la telecamera ai due turisti pisani

Napoli sta cambiando: la telecamera smarrita dai due turisti pisani è stata ritrovata proprio dove era stata lasciata. “Un caffè, uno Spritz?”, “No, solo che raccontiate il cuore immenso dei napoletani”, hanno risposto i dipendenti dell’ANM

I due turisti pisani smarriscono una macchina fotografica in quel di Napoli, ma un lavoratore dell’Azienda Napoletana di Mobilità (ANM) lancia l’SOS e l’oggetto in questione viene ritrovato nella frequentatissima stazione Toledo della metropolitana di Napoli, quella definita la più bella d’Europa dal Daily Telegraph e dalla Cnn.

E’ una storia a lieto fine quella raccontata su Facebook da Adolfo Vallini, dipendente e sindacalista dell’azienda di trasporti partenopea, che racconta di una città che trova nel proprio popolo la reazione ai quei pregiudizi che per troppo tempo l’hanno perseguitata, che nel proprio popolo trova la risposta alla recente accusa del quotidiani francese Le Monde che ha descritto una Napoli sulla via della perdizione identitaria, sulla falsariga di Barcellona.

Con la macchina fotografica in questione la coppia di visitatori pisani aveva immortalato i momenti salienti della vacanza all’ombra del Vesuvio. Presi dallo sconforto si sono rivolti, racconta Vallini, “al personale della stazione ANM in cui si trovavano, il quale prontamente ha contattato i colleghi della vicina stazione di Toledo chiedendo di controllare se la macchina fotografica fosse ancora lì”.

La caccia al tesoro che si conclude con successo: la macchina fotografica viene trovata dove i due turisti l’avevano dimenticata, a dispetto, sottolinea Vallini, “dei pregiudizi e dei luoghi comuni nei confronti di Napoli e dei napoletani”.

Non vi dico la gioia e la commozione dei due turisti, continua il dipendente dell’ANM, quando giunti nei pressi del banco agenti di Toledo sono rientrati in possesso della loro fotocamera: “come ci possiamo disobbligare? Volete un caffè… uno spritz?”, hanno chiesto. “Solo che raccontiate il cuore immenso dei napoletani”, hanno risposto i dipendenti dell’ANM, “della disponibilità dei lavoratori dei trasporti e di quanto sia bella la nostra città”.

Nardella: “L’autonomia non può diventare elemento di rottura della solidarietà di un Paese in ambiti essenziali come la sicurezza e la sanità”

Napoli, il sindaco di Firenze, è Dario Nardella, intervenuto a un confronto con altri colleghi di grandi città alla giornata conclusiva del Casa Corriere Festival, un festival di tre giorni, diffuso e partecipato, che si svolge in uno dei luoghi simbolo della città, Palazzo Reale.

“L’autonomia è un valore sancito dalla Costituzione – ha detto Nardella – ma troppo spesso viene vista come un viatico per fare quello che vuoi. Invece diritti e doveri valgono anche per le istituzioni”.

Per l’esponente del Partito Democratico “l’autonomia non può diventare elemento di rottura della solidarietà di un Paese in ambiti essenziali come la sicurezza e la sanità; un cittadino italiano non può avere un destino diverso a seconda di dove nasce”.

C’è poi la questione dei poteri, ha fatto notare Nardella: “Il Parlamento ne ha molti e poche responsabilità, per i sindaci è l’opposto. Il sindaco è autorità sanitaria locale, ha il potere più limitativo della libertà personale – quello di firmare i tso – ma non può decidere sull’organizzazione della sanità sul proprio territorio”.

Il sindaco di Firenze invita a fare attenzione “a non concepire l’autonomia solo come uno slogan. Serve un disegno dove sia chiaro chi fa cosa, in una impalcatura complessiva delle istituzioni”.

Quanto al presidenzialismo, per Nardella occorre dare precedenza “a riforme più urgenti da attuare senza bicamerali, a Costituzione invariata. Semplificare la burocrazia, con meno regole che siano più trasparenti, è necessario per avere meno corruzione”.

E in ogni caso prima del presidenzialismo bisogna riformare la legge elettorale: “In un Paese dall’astensionismo record, in cui i cittadini si sentono sempre più lontani dalla politica, è singolare parlare di elezione diretta del Capo dello Stato se i parlamentari si eleggono ancora con i listini bloccati”.

Insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, sul palco del Casa Corriere Festival, c’erano anche gli altri sindaci: Gaetano Manfredi (Napoli), Antonio Decaro (Bari), Luigi Brugnaro (Venezia) e Roberto Dipiazza (Trieste), a confronto con Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera.

Fiorentina: 15000€ di ammenda e indagini Digos per insulti Spalletti

Pesanti conseguenze per i cori di ieri sera allo stadio Artemio Franchi di Firenze in occasione della partita Fiorentina – Napoli: alla società sportiva sono stati richiesti quindicimila euro di ammenda. La Digos intanto apre le indagini per identificare il tifoso che ieri ha insultato l’allenatore Spalletti.

Una partita da dimenticare quella di ieri sera tra Fiorentina e Napoli, non tanto per lo 0-0, ma più che altro per il comportamento dei tifosi presenti allo stadio Franchi. Un comportamento che costerà caro, ben quindicimila euro: questa la cifra di ammenda richiesta dal giudice sportivo della serie A Gerardo Mastrandrea alla Fiorentina perché, come si legge “i suoi sostenitori, prima della gara e nel corso della stessa, hanno intonato ripetutamente cori insultanti di matrice territoriale, nonché cori oltraggiosi di matrice religiosa, percepiti da tutti i collaboratori della Procura federale posizionati nelle varie parti dell’impianto”.

Oltre alla sanzione la Digos di Firenze sta svolgendo accertamenti per identificare il tifoso della Fiorentina che ieri sera, al termine del match ha avuto un battibecco con l’allenatore bianco-azzurro Luciano Spalletti. Subito dopo la partita, prima di commentare, dai microfoni di Dazn, il pareggio del suo Napoli contro la Viola, il mister si è lasciato andare a un duro sfogo contro il pubblico del Franchi, definendolo “di una maleducazione incredibile”.  Al vaglio degli investigatori c’è un video che riprende il tecnico mentre si avvicina agli spalti per protestare contro gli insulti a lui indirizzati: da queste immagini si vedrebbe un tifoso che si sbraccia e colpisce lievemente lo stesso Spalletti. Per ricostruire la vicenda in queste ore vengono ascoltati alcuni testimoni. Il supporter della squadra viola rischia un provvedimento di Daspo.

🎧 Peppe Barra, l’intervista

Attore, cantante, da oltre cinquanta anni una delle voci più autorevoli del teatro e della canzone popolare napoletana, Peppe Barra ha presentato a Controradio il suo ultimo disco “Cipria e caffè”. L’intervista a cura di Raffaele Palumbo 🎧

Attore, cantante, personaggio straordinario, da oltre cinquanta anni è una delle voci più autorevoli del teatro e della canzone popolare napoletana. È un artista rispettato nel mondo, ambasciatore di una cultura che grazie a figure come la sua, continua a essere conosciuta, diffusa e salvaguardata nel tempo. Barra è uno sperimentatore, sin dai tempi della Nuova Compagnia di Canto Popolare, capace di conferire nuova linfa a testi musicali e teatrali antichi di centinaia di anni, così come stravolgere, facendole proprie, canzoni tradizionali e composizioni recenti.

Cipria e Caffè”, è un disco doppio: la “Cipria” è un omaggio personale ma anche universale al Teatro, luogo nel quale è nato, cresciuto e si è evoluto l’artista, compiuto con canzoni che in molti casi provengono dal barocco, epoca spesso presente nei suoi spettacoli. La voce e l’interpretazione di Barra le rendono moderne nello spirito. E dall’altro lato il “Caffè”, la vena di sana follia che alimenta da sempre l’attività di Barra, curioso e determinato nel rileggere in maniera provocatoria e “acida” alcune fra le canzoni tradizionali più note. Da segnalare due featuring diametralmente opposti. Quello con La Niña, nome d’arte di Carola Moccia, astro nascente da milioni di visualizzazioni e streaming di ogni suo brano pubblicato, che per Barra scrive “A Città d’e Sante” in cui due generazioni in apparenza distanti si uniscono in un eclettismo che sa di Medio Oriente e di vicoli napoletani. E poi Tosca, splendida voce assieme a Peppe in “Se ce stesse na parola” di Mario Tronco, un miracolo di soave intensità e classe.
Il disco vede la produzione artistica di Mario Conte e Paolo Del Vecchio, preziosi collaboratori di Barra sia in studio che sul palco.

PEPPE BARRA – CIPRIA E CAFFÈ

TRACKLIST

Disco 1

1. PROCIDANA
2. VURRIA ADDEVENTARE SURICILLO
3. VULUMBRRELLA
4. RICCIULINA
5. LA CIORTA
6. ‘O MATRIMONIO D’O GUARRACINO
7. SO LI SORBE

Disco 2

1. NEVE
2. VINT’ANNE
3. ‘A CITTA’ D’E SANTE feat LA NIÑA
4. SE CE STESSE NA PAROLA feat TOSCA
5. MA L’ AMORE NO
6. PAPAVERI E PAPERE

GUARDA il Video di “Procidana” brano contenuto nell’album:

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Rapine Rolex: sette arresti nel napoletano

L’indagine è coordinata dalla procura di Firenze. 7 gli indagati. Nei loro confronti gravi indizi di colpevolezza per due rapine di orologi Rolex ai danni di passanti avvenute a Firenze (il 23 aprile) e a Torino (nel mese di  maggio)

Pianificavano trasferte giornaliere da Napoli al Centro-Nord, muovendosi, per lo più, a bordo di furgoni presi a noleggio in cui  trasportavano almeno due moto di grossa cilindrata che poi venivano utilizzate  per pedinare le vittime ed infine rapinarle del loro Rolex. Questa, secondo gli inquirenti, era la  la tattica utilizzata da un gruppo di rapinatori ‘pendolari’, composto da soggetti tra i 24 e i 53 anni tutti originari della regione Campania. L’operazione di pedinamento era veloce e si svolgeva  un arco orario piuttosto ristretto (un’ora circa). Poi,  nel momento più favorevole, avveniva la rapina in strada.

Le indagini sono state condotte dai  carabinieri di Firenze. L’ordinanza del gip  dispone sette arresti (cinque in carcere, due ai domiciliari), ovvero i componenti di  una banda di rapinatori di Rolex in trasferta, ai danni dei quali  si ravvisano gravi indizi di colpevolezza per almeno due rapine perpetrate ai danni di passanti a Firenze (il 23 aprile) e a Torino (a maggio), per un valore complessivo di diverse decine di migliaia di euro. Recuperato un orologio Rolex del valore commerciale di 10.000 euro rapinato a Torino.

Nel corso degli arresti sono stati sequestrati  vestiti corrispondenti a quelli indossati durante le rapine dei Rolex. Il provvedimento cautelare è stato al momento eseguito nei confronti di quattro soggetti, mentre gli altri tre sono ricercati.

Da quadro esposto in ristorante fiorentino, Carabinieri recuperano 6 opere d’arte

Sei opere, quattro dipinti, frammenti di una pala d’altare, un reliquiario e la scultura di un angelo in legno policromo, saranno riconsegnate il 23 maggio presso la Chiesa del SS. Salvatore di Calvanico (SA) dai Comandanti dei Carabinieri dei Nuclei per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli e Firenze, Maggiore Giampaolo Brasili e Capitano Claudio Mauti, al Parroco, Don Vincenzo Pierri, alla presenza del Sindaco, dott. Francesco Gismondi.

L’operazione condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, nasce dall’iniziativa di un militare del Reparto specializzato dell’Arma, che aveva notato in un ristorante fiorentino uno dei quattro dipinti recuperati, intuendo che potesse trattarsi di un frammento di un’opera molto più grande probabilmente sottratta illegalmente.

Tra trecentomila beni da ricercare presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, i Carabinieri sono riusciti quindi, a risalire alla maestosa pala d’altare da cui proveniva l’opera parziale, riuscendo così a individuare anche altri tre frammenti.

Il titolare del ristorante fiorentino, artista ed appassionato d’arte, risultato essere in buona fede, avendo acquistato le opere negli anni Settanta presso la fiera antiquaria di Arezzo, inoltre essendo stato colpito da un male incurabile, ha espresso il desiderio di assistere alla restituzione delle tele alla chiesa di Calvanico da cui erano state rubate, essendo in fondo felice di averle conservate e preservate per così tanto tempo.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, riconoscendo al ristoratore l’estraneità ai fatti, e la particolare situazione del ristoratore, ha concesso l’autorizzazione a partecipare alla restituzione.

La restituzione di oggi, che rientra nell’ambito della collaborazione tra i Carabinieri e i titolari degli Uffici Diocesani preposti al patrimonio culturale ecclesiastico, segue di poco l’Operazione “Res Ecclesiae”, compiuta dal Nucleo TPC di Cagliari, che aveva smantellato un gruppo di finti restauratori dediti a raggiri ed estorsioni ai danni dei parroci e dei responsabili di altri luoghi di culto.

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