Morte Rossi, pm Marini: “I bigliettini di David furono letti sul tavolo”

Ascoltato il magistrato Nicola Marini davanti alla commissione d’inchiesta sulla morte dell’ex manager senese. Marini ha ricostruito il sopralluogo effettuato nella notte in cui David Rossi precipitò dalla finestra.

E’ iniziata alle ore 11.15 l’audizione di Nicola Marini, procuratore della Repubblica facente funzioni presso il Tribunale di Siena, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, ex capo comunicazione di Mps deceduto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio in banca. Nicola Marini, all’epoca dei fatti, fu tra i pm che indagarono sulla morte del manager senese.

“I bigliettini” di addio di David Rossi “furono messi sul tavolo, dispiegati e ne leggemmo il contenuto”. Ha detto Nicola Marini. “Fui richiamato dal luogotenente Cardiello che mi fece notare che all’interno del cestino dell’ufficio di Rossi c’erano dei bigliettini accartocciati. Gli dissi di prenderli” ha aggiunto il pm.

Cardiello li mise, su suo ordine, sul tavolo: “Rappresentano le ultime volontà – ha ricordato Marini sul contenuto -, abbiamo una situazione lineare nella stanza, non rimaneva che andare a vedere il cadavere per chiudere il cerchio. I bigliettini furono poi messi non mi ricordo da chi, a tutela, in un libro, per rimanere chiusi e garantire che non fossero dispersi e quel libro rimase nella stanza”.

“Sempre mentre eravamo nell’ufficio di Rossi per il sopralluogo suonò il suo telefono piuttosto a lungo. Tutti notammo che era la Santanchè, il mio collega disse il suo nome a voce alta. Nessuno rispose e smise di squillare” ha proseguito Marini che ha aggiunto, “Analizzando gli url si scopre che nell’ultimo periodo sul computer di Rossi vengono trovati 35 file relativi alla parola suicidi”.

Dai “miei ricordi il colonnnello Aglieco non era” nell’ufficio di David Rossi durante il sopralluogo la sera della morte dell’ex capo comunicazione di Mps, il 6 marzo 2013. Marini ha detto di essere rimasto “meravigliato” dall’audizione di Aglieco, precisando che non fu il colonnello ad avvisarlo della morte di Rossi ma Nastasi, e Aglieco non lo accompagnò fino al piano dell’ufficio di Rossi: lo trovò davanti che discuteva con un vice questore per la competenza a svolgere le indagini da lui poi assegnata alla polizia.

Marini ha ricordato di non aver mai avuto “grande confidenza col colonnello Aglieco, ci davamo del lei. A me è sempre sembrato un bravo ufficiale, una persona pratica nelle sue cose. Meravigliato della sua audizione, non capisco perchè. Anche perchè nel mio ricordo non c’era. Se poi come dice lei – ha aggiunto riferendosi al presidente della commissione parlamentare – stesse sull’uscio… ma perchè stare 20 minuti sull’uscio? Può darsi, però se mi domandate ‘C’era Aglieco?’. Non c’era”.

 

 

Morte David Rossi, ascoltato Mussari: “Per me era come un fratello”

L’ex presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena è stato ascoltato questa mattina davanti alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla morte di David Rossi.

Iniziata l’audizione di Giuseppe Mussari davanti alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta  per la morte di David Rossi, l’ex capo della Comunicazione di Mps. Mussari ha affermato che David Rossi era per lui un amico, anche se non gli ha mai confidato nulla. “Feci assumere Rossi perchè era il più bravo” ha detto.

Mussari ha letto anche una lettera scritta alla vedova di David Rossi e alcune affermazioni di un interrogatorio di Rossi alla guardia di finanza. L’avvocato ha poi ricordato che i rapporti con l’ex capo della Comunicazione morto il 6 marzo 2013, sono nati nell’ambito di Siena e si sono fatti più stretti in un rapporto diventato di amicizia e anche di lavoro.

“David Rossi avrà partecipato a un cda di Mps, quando avrà dovuto esporre le linee guida sulla comunicazione o a un nuovo spot della banca che sarebbe andato in onda – ha spiegato sempre Mussari -, Rossi altrimenti non partecipava ai cda” della banca.  Alla domande sulle informazioni cui aveva accesso Rossi, Mussari ha detto che “aveva le informazioni che doveva veicolare verso il pubblico”, fuori dalla banca, come capo della comunicazione di Mps. All’obiezione che forse la presenza di Rossi ai cda non sarebbe stata verbalizzata, Mussari ha ribadito: “David Rossi non ha partecipato ai cda, perché io c’ero. Non è che non risulta dai verbali – ha rimarcato Mussari -: lui non c’era ai cda se non per questioni afferenti al suo settore”, della comunicazione.

Successivamente, rispondendo a un altro commissario, l’on. Cenni, sul ruolo di David Rossi in banca Mps e quali informazioni poteva avere accesso, sempre Mussari ha detto che “Rossi non ha partecipato a riunioni di top management se non per questioni afferenti ad area di competenza”, inoltre ” non ho conoscenza che lui avesse informazioni su operazioni della banca”.

“David Rossi non aveva deleghe, era il responsabile della comunicazione – ha detto Mussari – e in questo ruolo semmai aveva capacità di impegnare la banca con terzi per spese a importi stabiliti, step per step, in relazione a elementi quantitativi crescenti. Per un primo step poteva decidere da solo la spesa, per uno step successivo rivolgersi a organismi predeterminati della banca per importi più alti”.

“Ritengo che David Rossi nulla sapesse delle operazioni Alexandria e Santorini – ha continuato Mussari -, oggetto di indagine della procura di Siena. Ritengo che nulla ne sapesse. Era già stato interrogato, non credo avesse cose di chissà quale significato, di chissà quale rilevanza da riferire. I suoi computer, i suoi strumenti elettronici, la sua posta, sono stati analizzati, da qui nulla è emerso nei fascicoli che mi riguardano, ma ritengo neanche in altri fascicoli altrimenti sarebbero inevitabilmente emersi”.

“Help stasera mi suicido sul serio, aiutatemi!!!”. “Era questo il registro di Rossi?”, è stato chiesto. L’avvocato Mussari ha prima invitato a fare un confronto fra testi di Rossi, come le prefazioni ai cataloghi di certe mostre promosse da Mps “fra cui quella della mostra su Corto Maltese scritta a quattro mani da me e David”, poi ha l’ex presidente di Mps chiosato: “Non collimano” questi testi “no”.

L’audizione è terminata dopo quasi 4 ore: è iniziata alle 10.40e si è conclusa intorno alle 14.30, dopo una parte finale di circa mezz’ora secretata.

Morte David Rossi, ascoltato il pm Nastasi: “Tutti gli elementi portano al suicidio”

Il pm Antonino Nastasi, attualmente in forza alla procura fiorentina, è stato sentito stamani dalla commissione che indaga sulla morte di David Rossi, capo comunicazione di Mps morto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio.

Secondo il pm Antonino Nastasi ci sono molti indizi che fanno pensare alla morte di David Rossi come ad un suicidio. “Abbiamo una serie di situazioni sul suo stato psicologico, le mail, i segni sulle braccia, le dichiarazioni rese dai familiari, gli sms che la moglie invia quella stessa sera a Rossi, il consulente tecnico. Tutti questi sono elementi che portano a ritenere che David Rossi si sia suicidato”.

“Non emergono durante l’attività investigativa minacce – ha detto Nastasi -. Nessuno riferisce di minacce, nemmeno la moglie. La circostanza che dopo la perquisizione lui sia caduto in un momento di profonda prostrazione emerge agli atti. Noi non possiamo dimenticarci che ci sono tutti questi elementi”.

Con la sua deposizione, Nastasi poi, contraddice la deposizione dell’allora comandante dei carabinieri, negando di aver risposto alle chiamate che arrivavano sul cellulare del responsabile della comunicazione, tra cui anche quella di Daniela Santanché. “Ho memoria certa della telefonata dell’onorevole Santanchè – le parole del pm Nastasi – Ricordo che l’iPhone 5 del dottor Rossi squillò e sul display compariva il nome di Daniela Santanchè. Dissi a voce alta: sta telefonando l’onorevole Santanchè. Il telefono continuò a squillare, poi smise. Non ho preso il telefono, non ho risposto al telefono. E i tabulati di tre compagnie diverse, Tim, H3g e Fastweb, attestano che quella è una chiamata senza risposta. Cosa avrei dovuto dire all’onorevole Santanchè?”.

“Non presi io i bigliettini – afferma Nastasi -: ricordo che il cestino fu rovistato, i biglietti erano in cima e vennero presi dal maresciallo Cardiello, messi sul tavolo e ricomposti. Io non presi parte né alla presa dei biglietti dal cestino né alla loro ricomposizione”.

“Una volta entrati” nell’ufficio di David Rossi la sera della sua morte – continua Nastasi -, “si presenta davanti a me un normalissimo ufficio, dove non c’è traccia di colluttazione, non c’erano oggetti rotti, né fuori posto. Se non ci fosse stato il cadavere dalla finestra sarebbe stato un normale ufficio. Non c’era traccia di un’azione violenta posta in essere da terzi. Entrammo io – afferma sempre Nastasi -, Natalini, Marini, gli uomini della volante, il vice questore Baiocchi e il maresciallo Cardiello. Non ho ricordo che il colonello Aglieco fosse entrato nell’ufficio”.

“Prima di entrare nell’ufficio di Rossi abbiamo chiesto se fossero stati fatti dei primi rilievi, se fossero già stati fatti filmati o foto alla stanza. E ci è stato detto che era stato girato un video sui luoghi. Solo allora abbiamo deciso di entrare. Se ci fosse stato detto che non era stato fatto nulla, non saremmo entrati”, sono sempre le parole di Antonino Nastasi.

Nastasi, parlando in merito al fascicolo aperto l’1 marzo 2013 sulla fuga di notizie sull’azione civile di banca Mps in relazione alle vicende Nomura e Deutsche Bank, ha anche detto che “prima del 6 marzo non si era mai parlato di insider trading in relazione a David Rossi”.

Nastasi poi afferma anche che “Ci può essere stato un errore”, ma nega con forza “che ci sia stata la volontà di insabbiare una vergognosa falsità. Noi non avevamo intenzione di coprire nessuno”.

In merito al mouse del pc dell’ufficio di David Rossi, Nastasi afferma di non averlo toccato. Incalzato dalla Commissione spiega che probabilmente è stato toccato per motivi tecnici, “perchè volevamo capire se sullo schermo c’era qualcosa di rilevante e la cosa meno invasiva da fare in quel momento era toccare un mouse o un tasto del computer”.

Morte di David Rossi, Pm Genova ad aprire nuova inchiesta

Genova, favoreggiamento, omissione d’atti d’ufficio e falso. Sono questi i reati che potrebbero essere ipotizzati dalla procura di Genova quando riceverà gli atti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo comunicazione Mps, avvenuta nel marzo 2013 a Siena. Pierantonio Zanettin, presidente della commissione, aveva annunciato l’invio degli atti ai magistrati genovesi, competenti a indagare sui magistrati del distretto toscano, dopo l’audizione del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, all’epoca comandante provinciale di Siena.

Aglieco ha riferito del sopralluogo fatto nell’ufficio la morte di David Rossi, insieme agli inquirenti, in particolare con il pm Antonino Nastasi, uno dei tre sostituti senesi, insieme a Nicola Marini e Aldo Natalini, che indagarono.

Dal resoconto, per i commissari, sarebbe emerso un grave inquinamento probatorio: dal rovesciamento del cestino, alla chiusura della finestra da cui precipitò Rossi in un vicolo sul retro della sede di Mps, dagli effetti personali toccati o mossi nella stanza tra cui il computer, fino ai momenti in cui un pm avrebbe risposto a due telefonate pervenute sul cellulare del manager.

Aglieco era stato sentito dai magistrati genovesi nell’ambito dell’inchiesta, poi archiviata, sui presunti festini a luci rosse a cui avrebbero partecipato alcuni magistrati senesi che poi avrebbero insabbiato le indagini sulla morte di David Rossi. L’ufficiale non aveva però raccontato quanto poi emerso in Commissione. E a breve, dunque, potrebbe ripartire una nuova indagine a Genova.

Davi Rossi, Commissione affida maxiperiza sulla morte ai Carabinieri

Roma, la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi ha affidato una maxiperizia ai carabinieri di Ros e Racis per effettuare una serie di accertamenti tecnici.

Questo quanto annunciato dal presidente della commissione, Pierantonio Zanettin, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il capo dei Carabinieri del Ros, Pasquale Angelosanto e del Racis, Riccardo Sciuto. In totale sono 49 i quesiti che la commissione ha affidato ai reparti speciali. Le attività peritale dovrebbero concludersi entro tre/sei mesi. David Rossi, capo della comunicazione della Monte Paschi, morì dopo essere precipitato dal suo ufficio a Siena nel 2013.

Verrà utilizzato anche un manichino antropomorfo virtuale nell’attività peritale che la Commissione parlamentare sulla morte di David Rossi ha affidato ai carabinieri del Racis e del Ros.

“Siamo in presenza di tanti e articolati quesiti – ha affermato il capo del Racis, Riccardo Sciuto nel corso di una conferenza stampa – Sulla precipitazione del corpo utilizzeremo un software che simulerà il corpo che cade. Per fare ciò torneremo sulla scena dei fatti dove verrà impiegato uno scanner 3d che ricostruisce in tre dimensioni la scena del crimine”.

“I quesiti che ci sono stati sottoposti riguardano i dati del traffico telefonico sviluppato dagli apparecchi in uso a Rossi e dai dispositivi delle persone coinvolte nell’indagine. Noi lavoreremo su materiale già acquisito. Noi cercheremo di fare ciò che facciamo già nelle indagini più complicate e complesse. Analizzeremo non la singola utenza ma verrà messo a confronto ogni singolo traffico con gli altri. Un lavoro particolarmente complesso ma ci auguriamo di fare un buon lavoro e di non lasciare spazi inesplorati”. È quanto affermato dal capo del Ros, Pasquale Angelosanto, nel corso della conferenza stampa in cui è stata illustrata la perizia che la Commissione parlamentare sulla morte di David Rossi ha affidato al Raggruppamento operativo speciale e al Racis.

Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 25 ottobre 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’.

CONTRORADIO INFONEWS – Una donna di 79 anni, di nazionalità tedesca, è morta ieri in seguito alle ferite riportate da una caduta da un’altezza di circa tre metri avvenuta sabato pomeriggio nel centro storico di Vinci (Firenze). La signora, secondo quanto appreso, si sarebbe appoggiata a una spalletta in via La Pira per poi, per cause ancora non chiare, cadere improvvisamente dall’altro lato.

CONTRORADIO INFONEWS – Una bottiglia incendiaria definita “estremamente rudimentale” è stata trovata nella tarda serata di sabato nel cortile di un convento di padri cappuccini in viale Pieraccini a Firenze, nella zona di Careggi. La bottiglia, contenente liquido infiammabile, sarebbe stata trovato bruciata, non esplosa. Non risultano né feriti né danni a cose. Del caso si sta occupando la Digos fiorentina.

CONTRORADIO INFONEWS – “Il Monte dei Paschi di Siena ce la puo’ fare, senza dover essere incorporato in altra banca. Ci giunge la notizia positiva dell‘interruzione della trattativa Unicredit-Mef. Condivido la scelta del Governo su Mps: in questo momento sta vivendo una fase positiva dal punto di vista dei conti,  questo consolidarsi dei risultati utili può’ portare accanto all’autonomia la prospettiva di sviluppo”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
CONTRORADIO INFONEWS – “Nelle prossime settimane saranno pronti i bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private”. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. L’obiettivo è fare in modo che l’Italia diventi autosufficiente. Per il 2021 è stato previsto un consumo di oltre 1400 kg, ma lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM) – che dal 2016 è stato indicato per la   produzione nazionale di cannabis per uso medico – è in grado di produrne circa 300kg. Altri 900 kg sono
importati per il 2021 attraverso il ministero della Salute olandese, ed il resto per importazione tramite lo SCFM.

Questa mattina dalle  7.00 a Livorno 7:00 assemblea di tutti i lavoratori del porto d all’indomani della decisione della mancata proroga dei sostegni Covid alle imprese portuali (ore 7-9).

Davanti a Palazzo Vecchio  ore 12:30 Stato di agitazione proclamato dalla Rsu del personale del Comune di Firenze e conferenza stampa per illustrare le ragioni della protesta e le richieste all’Amministrazione.

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