Assalto a tabaccheria di Monteriggioni

Siena, trovato e denunciato dalla squadra mobile di Siena, a due mesi dall’assalto alla tabaccheria di Monteriggioni, uno dei malviventi che il 9 febbraio, quando fu portato via un bottino di oltre 10.000 euro, partecipò al furto.

L’uomo di 42 anni artefice dell’assalto, abita nel Valdarno aretino. Nella perquisizione domiciliare gli sono stati state trovate una pistola Beretta modello 70 calibro 7,65, illegalmente detenuta, sulla cui provenienza gli investigatori della polizia stanno indagando, e la riproduzione di una Beretta modello 98, priva del tappo rosso sulla parte anteriore.

L’uomo è stato denunciato per furto, ricettazione e detenzione illegale di arma. Il furto fu messo a segno da tre banditi che rubarono diversa merce, fra cui tabacchi vari per un valore di 7500 euro, peraltro consegnati il giorno prima dal fornitore, 1.800 euro di Gratta e vinci, sigarette elettroniche, per un valore totale di 700 euro, e circa 100 euro in monete dal fondo cassa.

Le indagini sono partite dal minuzioso esame delle immagini prese dalle telecamere che inquadrano tutte le strade e le zone circostanti alla tabaccheria, fino a individuare l’auto su cui viaggiavano i tre. Tutti gli indizi hanno portato i poliziotti in provincia di Arezzo, nel Valdarno, dove hanno eseguito una perquisizione domiciliare nei confronti di un quarantaduenne palermitano.

Nella sua abitazione sono stati ritrovati svariati pacchi di sigarette delle più disparate marche, confezioni per sigarette elettroniche, oltre 200 tagliandi di “Gratta e vinci”, vari rotoli incartati con monetine di vario taglio, per un totale di 100 euro, nonché un cacciavite di grandi dimensioni ed un piede di porco, questi ultimi, secondo gli investigatori, utilizzati probabilmente per forzare la porta d’ingresso del negozio.

Le indagini proseguono per scoprire i due complici.

Coronavirus: 14 nuovi casi tra Grosseto, Arezzo e Siena

Sono in totale 14 i nuovi casi di coronavirus (Covid-19), tra cui una tredicenne, registrati tra le province di Grosseto, Arezzo e Siena da ieri, nell’area territoriale che fa capo all’Azienda sanitaria Toscana sud est.

Nel capoluogo maremmano 5 i positivi al coronavirus: una 63enne residente a Sarteano (Siena) ricoverata all’ospedale di Grosseto e poi tre donne, una 42enne di Grosseto, una 65enne di Follonica e una 41enne di Marina di Grosseto a casa così come un 61enne di Montenero D’Orcia, frazione di Castel del Piano.
A Siena e provincia 4 i positivi: una tredicenne e uomo e una donna di 44 anni, tutti di Chiusi e a casa, contatti stretti di un caso già noto e un 65enne di Monteriggioni, attualmente presso il domicilio in sorveglianza attiva, contatto stretto di un caso già noto.
Cinque i positivi ad Arezzo e provincia: sono un 56enne di Sansepolcro, un 37enne e una 33enne di Loro Ciuffenna, e un 57enne di Arezzo, tutti a casa, contatti stretti casi già noti, e una donna di 92 anni di Arezzo, ora ricoverata a malattie infettive. L’anziana, è stato spiegato, inizialmente era nel reparto di osservazione breve: i sanitari che hanno avuto contatti con lei indossavano comunque le protezioni, motivo per cui è scattata la sanificazione dei locali ma non l’isolamento del personale. In isolamento precauzionale invece la figlia che l’ha assistita anche se era protetta.

Bus ribaltato: autista indagato per omicidio stradale e lesioni

La procura di Siena ha aperto un fascicolo d’indagine a carico dell’autista del pullman ribaltatosi sulla Siena-Firenze. L’uomo è un 35enne di Castrovillari (Cosenza) titolare dell’azienda di noleggio autobus per turisti, era alla guida in sostituzione di un collega che aveva bisogno di riposare.

Gli inquirenti stanno effettuando accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente nel quale ha perso la vita una donna di 40 anni. La procura ha anche affidato un incarico peritale per condurre verifiche sul guard rail e sull’assetto infrastrutturale della superstrada. Da quanto emerge, inoltre, la polizia stradale non avrebbe rilevato segni di frenata.

L’autista alla guida del pullman ribaltatosi questa mattina sulla superstrada Firenze-Siena all’altezza di Monteriggioni, “era venuto in sostituzione di un suo dipendente che aveva bisogno di riposare”. Lo dice un collega del conducente parlando con i giornalisti sul luogo dell’incidente. Il collega dell’autista indagato si è messo in contatto telefonico con lui dopo l’incidente: “Mi ha solo detto ‘Sono andato giù, sono andato giù'”. Riguardo alla sostituzione “lo ha raggiunto a Roma l’altro ieri per dargli il cambio – prosegue il racconto – perché il suo dipendente doveva rientrare a casa per fare le 48 ore di riposo” previste, ha aggiunto il collega. “Ero con lui fino alle 22.30 di ieri – ha spiegato -, abbiamo finito il turno alle 21.30 e abbiamo cenato in un locale a Montecatini Terme con kebab e Coca Cola”. Riguardo al pullman il testimone afferma che “è una macchina nuova da 400mila euro e gommata nuova”. I giornalisti gli chiedevano se l’autobus avesse dato in precedenza segnali di problemi meccanici.

L’autista è stato interrogato in questura a Siena nel primo pomeriggio. L’uomo, sotto shock, è stato anche sottoposto ad accertamenti tossicologici. Il suo telefono cellulare, dagli ultimi aggiornamenti, risulterebbe ancora dentro l’autobus e una volta recuperato sarà posto sotto sequestro.
Intanto, dal mezzo è stato estratto anche il cronotachigrafo.

A Monteriggioni si riscopre la storia etrusca

Presentato oggi il percorso espositivo nel Complesso monumentale di Abbadia Isola. Dal 13 ottobre al 23 aprile a Monteriggioni si riscopre la storia più antica con gli Etruschi.

A Monteriggioni si riscoprire la storia più antica, dall’età del Ferro al tardo ellenismo, con un viaggio di oltre mille anni attraverso oltre 250 reperti locali, ricostruzioni in 3D e focus dedicati alla lingua etrusca e al collezionismo antiquario.

Questo è quanto proporrà il percorso espositivo “Monteriggioni prima del Castello. Una comunità etrusca in Valdelsa”, in programma dal 13 ottobre al 23 aprile nel Complesso monumentale di Abbadia Isola, alle porte di Monteriggioni. L’esposizione è promossa dal Comune di Monteriggioni e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, il Museo Civico Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli di Colle di Val d’Elsa e l’Antikensammlung di Berlino.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Firenze, ospiti del Consiglio regionale della Toscana, alla presenza di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Stefano Ciuoffo, assessore al turismo della Regione Toscana; Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni e Matteo Milletti, archeologo della Soprintendenza ABAP Siena Grosseto e Arezzo.

Il percorso di visita sarà articolato in quattro sezioni tematiche. L’esposizione seguirà un ordine cronologico e ripercorrerà la storia locale dall’età del Ferro (IX secolo a.C.) al tardo ellenismo (II-I secolo a.C.) attraverso le prime ricerche dell’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, gli sviluppi successivi, i ritrovamenti tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, le peripezie legate alla vendita a musei italiani e stranieri dei corredi rinvenuti nelle tombe del Casone e alcune ricostruzioni dei contesti in mostra.

Gli oltre 250 reperti in mostra provengono dai musei di Firenze, Volterra e Colle di Val d’Elsa e saranno affiancati da alcune restituzioni 3D dei materiali conservati all’Antikensammlung di Berlino. L’esposizione comprenderà anche pezzi eccezionali, tra cui alcune fra le urne cinerarie più belle della tomba dei Calisna Śepu – appartenente a una ricca famiglia aristocratica e rinvenuta intatta nel 1893 con oltre cento deposizioni a incinerazione e relativi corredi – e materiali inediti mai esposti prima d’ora, tra cui il corredo di una tomba a camera recentemente scavata in Pian del Casone. I visitatori, inoltre, saranno accompagnati nel viaggio indietro nel tempo da restituzioni multimediali realizzate da ACAS srl in collaborazione con gli esperti dell’Università degli Studi di Siena e da ricostruzioni delle principali sepolture.

In particolare, sarà possibile visitare virtualmente una riproduzione in scala della grande tomba dei Calisna Sepu, scavata nella roccia con banchine su tre lati e tramezzo centrale, e, probabilmente, la più importante sepoltura ellenistica dell’Etruria settentrionale. A renderla nota sono state anche le vicissitudini legate alla dispersione sul mercato antiquario del prezioso corredo, costituito da 36 urne cinerarie, 4 delle quali in alabastro; vasi di ceramica con alcuni pregevoli crateri sovradipinti; vasellame e specchi in bronzo; strumenti in osso; armi; monete; oreficerie e altro. Con queste caratteristiche, il sepolcro rappresenta la tomba familiare dei Calisni, ricca famiglia etrusca di Monteriggioni per circa trecento anni, dalla seconda metà del IV secolo a.C. fino al I secolo a.C.

Tra le ultime scoperte sul territorio, inoltre, compare la tomba ipogea recentemente indagata nel podere Milanese, uno dei contesti più importanti tra quelli in mostra, che ha restituito un notevole corredo risalente al VI secolo a.C., costituito da vasi di bucchero, ceramica dal caratteristico colore nero prodotta in Etruria; vasi di ceramica etrusco-corinzia, tra cui una serie di aryballoi; vasi da unguenti profumati, finemente decorati; fuseruole, ovvero strumenti per la filatura, una dell’attività predilette e identificative del ruolo della donna etrusca; oggetti in bronzo, tra cui alcune fibule, una sorta di spille utilizzate per fermare le vesti e altri oggetti che forniscono un quadro completo degli usi e dei costumi locali del periodo.

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo che permetterà agli appassionati e alla comunità scientifica di approfondire le conoscenze sulla Monteriggioni più antica attraverso un nuovo sguardo d’insieme, a distanza di quasi un secolo dalle pioneristiche ricerche di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Già alla fine dell’VIII secolo a.C., infatti, l’area attorno alla collina che oggi ospita il Castello era costellata di necropoli e insediamenti etruschi, come confermarono le attività dell’archeologo alla fine degli anni Trenta seguite, poi, da poche e sporadiche pubblicazioni sulla Monteriggioni etrusca, superata dalla grande attrattiva legata al periodo di sviluppo medievale e alla sua cinta muraria.

L’assessore al turismo della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo, ha commentato: “Un altro tassello che va ad arricchire e impreziosire il cammino lungo la Via Francigena toscana. La fama di Monteriggioni, e il suo richiamo nei confronti dei tanti turisti che la visitano ogni anno, vanno attribuiti al Castello costruito in epoca medievale. E’ però interessante approfondire anche le origini di questo territorio e scavare in epoche più lontane fino agli Etruschi. Il percorso espositivo che aprirà a ottobre fornirà, così, un altro pretesto, se ce ne fosse bisogno, per visitare uno dei borghi toscani più affascinanti e suggestivi”.

Il sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi, ha dichiarato: “Riportare indietro le lancette della storia è solitamente una formula utilizzata con un’accezione negativa, ma questa volta guardarsi indietro è positivo e accompagnerà i visitatori in un viaggio nella storia etrusca di Monteriggioni, quella più antica, arricchendo l’immaginario collettivo che ci identifica come la città medievale cantata da Dante Alighieri. Il futuro si scrive soltanto se si ha la piena e forte consapevolezza del nostro passato e questo è quello che vogliamo fare con questa iniziativa. Ringrazio tutti i partner che accompagnano il Comune in questo progetto e la Regione Toscana, che ci ha coinvolto anche nella Giornata degli Etruschi celebrata pochi giorni fa attraverso il Consiglio regionale della Toscana”.

Monteriggioni: nuova edizione della festa Medievale più famosa d’Italia

La Festa medievale di Monteriggioni, giunta quest’anno alla sua XXVIII edizione è ormai riconosciuta come una fra le più importanti e longeve rievocazioni storiche del nostro Paese. Si svolgerà dal 5 all’8 e dal 13 al 15 luglio 2018.

“Siamo in presenza di uno degli eventi culturali più belli sia dal punto di vista culturale che turistico”, ha detto Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione “La magia delle rievocazioni storiche trova in questa terra l’ambiente ideale per far immergere i turisti nell’epoca medievale grazie a monumenti, costruzioni, castelli e borghi ancora custoditi e quasi intatti, proprio come nel caso di Monteriggioni. Un punto di riferimento per la Toscana fuori dai grandi numeri del turismo anche se è uno dei borghi tra i più richiesti e apprezzati dai turisti. La cura del passato lo ha reso un luogo unico al mondo, una meta turistica che grazie all’impegno degli organizzatori rende ancora più suggestiva e attrattiva la visita per un turista che con la festa e le sue rievocazioni avrà la possibilità di fare un salto indietro nei secoli”.

“Proprio oggi abbiamo appreso che Monteriggioni è stato definito dal sito Paesionline il miglior borgo murato d’Italia, tra i più belli e suggestivi”, ha detto il sindaco di Monteriggioni Raffaella Senesi “un posizionamento che premia ancora una volta la bellezza del nostro comune che, grazie alle architetture incontaminate costituisce un mix formidabile e difficilmente replicabile in altri luoghi per ospitare la nostra Festa che offre sei giorni straordinari nel Medioevo. La manifestazione si caratterizza per una crescita continua negli aspetti filologici, come l’attenzione alle ricostruzioni, all’abbigliamento, ai mestieri artigianali grazie a un rapporto continuo con docenti universitari che curano la ricerca e l’allestimento , mentre gli spettacoli che vengono proposti sono scelti collaborando con i migliori artisti europei di strada. Segnalo infine”, ha concluso Senesi ricordando anche il prezioso sostegno che la Regione Toscana dà alla manifestazione “la grande attenzione per i bambini. L’anno scorso sono stati oltre 2000 a partecipare grazie ai molti angoli di gioco e di didattica pensati apposta per loro. Un’offerta che torna ancora più ricca quest’anno”

Monteriggioni, splendido castello immortalato da Dante Alighieri è un distretto culturale, altamente vocato alla conservazione e valorizzazione del patrimonio: la bellezza del luogo è supporta e forse principale artefice di un turismo slow, che trova la sua declinazione migliore nel cibo, nei prodotti locali e nel modo tutto toscano di accogliere i suoi visitatori.

Questa edizione vedrà una grande presenza di artisti di strada e particolare attenzione sarà dedicata al coinvolgimento del pubblico, non solo visivo, ma anche esperenziale. Le famiglie saranno come sempre l’ospite d’onore del castello, con la creazione di un luogo ideale per il loro divertimento e con molti spazi dedicati ai bambini .

Il Castello è meta costante di turisti che si immergono in questo scenario mozzafiato e respirano i secoli passati godendo dell’eredità che la storia ha lasciato.

​Si ricorda che sarà anche possibile ​partecipare alla festa indossando costumi medievali forniti dall’organizzazione

 

Anziani aggrediti e percossi di notte in casa

In carcere sono finiti  due ventenni e un diciasettenne di origine albanese, che da mesi erano ospiti di una casa parrocchiale nel senese destinata all’accoglienza dei bisognosi.

Lunedì notte, mentre due anziani coniugi si trovavano tranquillamente a letto nella loro abitazione di Monteriggioni (Siena), i tre giovani  forzando una porta-finestra posta sul retro, sono riusciti a introdursi all’interno della loro casa, immobilizzando i due malcapitati nel sonno. Una volta all’interno, i rapinatori si sono divisi i compiti: due hanno immobilizzato sul letto il marito, 83 anni, e la moglie, 81 anni, e il terzo ha iniziato a cercare denaro e altri oggetti preziosi nei cassetti.

Da un primo sopralluogo, è emerso che i rapinatori in fuga avevano lasciato un rotolo di nastro adesivo trasparente con il quale avrebbero in caso di necessità legato i polsi degli anziani e allo stesso tempo avevano tagliato il filo del telefono al fine di isolare l’abitazione. Le indagini nell’arco di alcune ore si concentravano nei confronti di tre uomini ospiti da tempo della casa parrocchiale di Monteriggioni gestita dal parroco. I tre sospettati sono stati fermati nella serata successiva nel momento in cui facevano rientro da Firenze a bordo dell’autobus di linea. Successivamente uno dei rapinatori ha ammesso le proprie responsabilità, seguito a breve distanza dagli altri due.

L’inattesa reazione dei coniugi, con grida d’aiuto e gesti disperati per liberarsi dalla presa dei rapinatori, ha probabilmente colto di sorpresa i malviventi i quali, dopo una rapida ricerca nei cassetti della camera da letto, hanno preso le chiavi dell’auto dei pensionati lasciate sopra un mobile e sono fuggiti, non prima di aver letteralmente strappato una catenina in oro dal collo dell’uomo e avergli sfilato con forza l’orologio, ferendolo. Successivamente, dopo che i rapinatori si erano allontanati, i coniugi sono stati raggiunti da una vicina di casa richiamata dalle grida d’aiuto dei coniugi. La donna ha prestato i primi soccorsi e ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Le indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Poggibonsi, con la stazione di Monteriggioni e il nucleo operativo e radiomobile, sono scattate immediatamente, con i rilievi tecnici per il repertamento di eventuali tracce e impronte, nonché la raccolta delle testimonianze delle vittime, necessarie per ricostruire l’accaduto.

I successivi accertamenti effettuati sotto la direzione e il coordinamento del pm della Procura di Siena, Nicola Marini, hanno consentito di recuperare l’intera refurtiva sottratta alle vittime. I tre sono stati sottoposti a fermo convalidato dal Tribunale di Siena e dal Tribunale per i minori di Firenze, che hanno disposto la custodia cautelare in carcere.

I tre stranieri, tutti di origine albanese, età 17, 20 e 21 anni, arrestati con l’accusa di essere gli autori della rapina a due anziani coniugi nella loro abitazione a Monteriggioni (Siena), conoscevano bene la casa della coppia: in precedenza c’erano stati quattro volte come volontari mandati dalla parrocchia per servizi di assistenza a marito e moglie. E’ quanto è stato spiegato nel corso della conferenza stampa sulle indagini, coordinate dal pm Nicola Marini e condotte dai carabinieri.

I due fermati maggiorenni erano ospitati da alcuni mesi, il minorenne solo da uno, nella parrocchia di Castellina Scalo a Monteriggioni. E’ stata proprio la precisione con cui i rapinatori hanno individuato il garage delle vittime, da dove hanno preso l’auto per la fuga, tra i numerosi presenti vicino all’abitazione, ad insospettire i carabinieri. La vettura è stata poi ritrovata a Firenze mentre i tre sono stati fermati mentre, a bordo di un bus di linea, facevano rientro a Castellina Scalo. A seguito di perquisizione la refurtiva è stata ritrovata sotterrata in un giardino limitrofo alla parrocchia, coperta da un cumulo di foglie secche. Agli inquirenti che chiedevano i motivi della rapina, i tre avrebbero risposto che avevano bisogno di soldi per poter tornare in Albania.

Decisivi, durante le indagini durate meno di 24 ore, sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza comunale: i malviventi, uscendo di notte dalla parrocchia per andare a compiere la rapina, si erano premuniti di girare la telecamera di sicurezza presente in parrocchia proprio per non essere ripresi.

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