Vicopisano: incendio ancora attivo, bruciati 230 ettari

Al contrario di quanto apparso sulle agenzie di stampa la Protezione civile regionale informa che a Vicopisano l’incendio è ancora attivo. Il servizio Antincendio regionale boschivo, titolare del coordinamento degli interventi, informa inoltre che gli operai forestali e i volontari (CVT) stanno ancora lavorando per circoscriverlo.

La superficie interessata è di 230 ettari, e non di 180, e sul posto sono impegnati tre mezzi aerei nazionali e un elicottero regionale.
La zona di Sillano (Lucca), coda dell’incendio che sta interessando il monte Serra, a Vicopisano, è l’area maggiormente tenuta sotto controllo con azioni di controfuoco per evitare che possa interessare il centro abitato.
Le fiamme al momento coinvolgono 100 ettari di bosco e fino a stamani sono state impiegate circa 25 squadre costituite da operai forestali e volontari del Coordinamento volontariato toscano (Cvt). Sono attivi due canadair e un elicottero regionale.
Notizie in aggiornamento:

Incendio Scassi – Vicopisano (PI) – Alla ripresa delle operazioni la superficie boschiva percorsa dal fuoco è misurabile in circa 300 ettari. Sono attivi due Canadair mentre un terzo arriverà a breve ed è attivo anche un elicottero della flotta regionale. L’area interessata è stata suddivisa in quattro zone presidiate ognuna da un direttore di spegnimento, mentre sono decine le squadre impegnate costituite da operai forestali e volontari del Coordinamento volontariato toscano (CVT). Nel primo pomeriggio è atteso un cambio del vento che dovrebbe favorire le operazioni di spegnimento.

Incendio Soraggio – Sillano Giuncugnano (LU) – La coda dell’incendio nei pressi di Sillano è l’area maggiormente tenuta sotto controllo con azioni di controfuoco per evitare che possa interessare il centro abitato. Le fiamme al momento coinvolgono 100 ettari di bosco e fino a stamani sono state impiegate circa 25 squadre costituite da operai forestali e volontari del Coordinamento volontariato toscano (CVT). Sono attivi due Canadair e un elicottero regionale.

Incendio Penna di Lucchio – Bagni di Lucca (LU) – La superficie interessata dall’incendio scoppiato domenica scorsa è di circa tre ettari. In mattinata un elicottero della flotta regionale supporterà nelle operazioni le squadre a terra.

Incendio Pozzo – Santa Maria al Monte (PI) – Nella serata di ieri, verso le 20, si è sviluppato un incendio che ha interessato un ettaro di superficie boscata. Sono intervenuti una ventina di operatori che hanno subito domato le fiamme e concluso le operazioni di bonifica dell’area. Attualmente la zona è presidiata da un’unica squadra del CVT.

Incendio Stiappa – Pescia (PT) – Alle due della notte hanno preso fuoco due ettari bosco. Lo spegnimento è terminato nonostante le difficoltà di operare nella zona scarsamente accessibile e alle sei del mattino le squadre dell’organizzazione antincendio hanno messo in sicurezza l’area e iniziato la bonifica.

Su tutti gli incendi attivi la Sala operativa regionale sta organizzando altre squadre provenienti da tutto il territorio regionale per sostituire le attuali nelle prossime ore.

Si ricorda che in caso di vento è assolutamente vietato l’abbruciamento di residui forestali.

Fermato presunto piromane del rogo sul Monte Serra

Si chiama Giacomo Franceschi, 37 anni di Calci (Pisa), il volontario dell’antincendio boschivo che da alcune ore è nel carcere Don Bosco di Pisa in stato di fermo con il sospetto di essere il piromane che il 25 settembre scorso appiccò le fiamme che per giorni poi devastarono boschi e oliveti del Monte Serra mutando il paesaggio. “Non c’entro nulla” si è difeso 

L’incendio del Monte Serra ha causato la devastazione di circa 1.500 ettari di boschi e oliveti. I carabinieri lo hanno individuato dopo indagini fatte con metodi tradizionali, raccogliendo testimonianze e verificando ogni tipo di segnalazione giunta dal territorio colpito dal rogo.I carabinieri del nucleo investigativo pisano sono arrivati a lui al termine di una minuziosa indagine tradizionale supportata anche da intercettazioni telefoniche e verifiche sul campo di segnalazioni raccolte sul territorio

Per ora gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull’operazione e non è ancora chiaro il movente che avrebbe spinto l’uomo ad appiccare le fiamme, pertanto proseguono gli accertamenti. Secondo le indagini ha partecipato a fasi delle operazioni di spegnimento dell’incendio.

L’incendio partì la sera del 24 settembre, impegnò i soccorsi per giorni e gli ultimi focolai, dopo varie riprese, furono spenti solo nei primi giorni di ottobre. Alcuni paesi furono evacuati e rimasero isolati per giorni. Il paesaggio del Monte Serra e dei comuni circostanti ne è risultato fortemente modificato e ingente è il danno ambientale tuttora in corso di valutazione.

‘Sappiamo che le indagini non sono ancora concluse e quindi aspettiamo di conoscere ulteriori dettagli. Ma se e’ vero che e’ stato lui fa ancora piu’ male che a provocare questa devastazione sia stato uno di noi’. Lo ha detto il sindaco di Calci (Pisa), Massimiliano Ghimenti, commentando il fermo di Giacomo Franceschi. ‘Per il momento non voglio e non posso dire di piu’ – ha aggiunto Ghimenti – perche’ non sono stato informato, com’e’
giusto che sia quando le indagini non sono concluse, dall’autorita’ giudiziaria. Tuttavia avevamo percepito che le investigazioni fossero serrate e alle quali anche noi abbiamo
fornito il nostro contributo mettendo a disposizione tutte le immagini della videosorveglianza urbana e i dati acquisiti con  il sistema di rilevazione delle targhe collocato sulle strade che conducono sul Serra’.

“Io con l’incendio del Monte Serra non c’entro. Quella sera ero là per controllare che tutto fosse a posto, dopo la diramazione dell’allerta meteo per il vento forte”. E’ questa in estrema sintesi la difesa di Franceschi,  riferita all’ANSA dal suo difensore, l’avvocato Sandro Orrù.

l presunto piromane è in stato di fermo da ieri sera nel carcere Don Bosco di Pisa dopo essere stato interrogato ieri pomeriggio per tre ore dal pm, Flavia Alemi. Le accuse contro di lui sono quelle di incendio boschivo e disastro ambientale. Lo si apprende da fonti legali. “Il mio assistito – ha spiegato l’avvocato Sandro Orrù – ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero, con estrema calma e fornendo tutte le spiegazioni necessarie”. Secondo il legale i carabinieri sarebbero risaliti a lui “al culmine di un’indagine minuziosa, fondata per lo più sulle sommarie informazioni raccolte tra i volontari dell’Antincendio boschivo, comprese quelle del mio assistito, e tra le persone residenti sul territorio. Tuttavia Franceschi ha sempre ribadito agli investigatori di non avere alcuna responsabilità per l’incendio che ha devastato il Serra”. Il volontario, ha spiegato l’avvocato difensore, ha “ammesso di essere andato lungo le strade del Monte la sera del 24 settembre per controllare possibili rami pericolanti o altre situazioni di pericolo derivanti dal forte vento che imperversava in quelle ore e che purtroppo ha poi alimentato le fiamme”. “Tuttavia Franceschi – ha concluso Orrù – ha spiegato di non avere alcuna responsabilità su quanto accaduto e la procura non ha esplicitato gli indizi che ha in mano visto e coi quali al termine dell’interrogatorio ha deciso di sottoporlo a fermo”.

Incendio Pisano, Nardini (Pd) a Ceccardi (Lega) “A cosa serve il tuo ruolo?”

Anche l’eurodeputata Pd, e segretario del partito toscano Simona Bonafè è intervenuta su twitter: “Il Governo nega lo stato d’emergenza per l’incendio del Monte Serra. Dopo i selfie e le passerelle degli amici della Ceccardi questi sono i risultati per il territorio”.

E’ quanto scrive il consigliere regionale pisano Alessandra Nardini (Pd) al sindaco di Cascina (Pisa), coordinatrice della Lega toscana e consigliere di Salvini, Susanna Ceccardi, alla notizia del mancato riconoscimento da parte del Governo dello stato d’emergenza per l’incendio del Monte Pisano.

“A cosa serve il tuo ruolo politico? A cosa serve che tu sia nello staff di Salvini se non sai tutelare i pisani nemmeno in una simile tragedia?”. Dice Nardini.

“Forse la sindaca di Cascina è troppo impegnata a posizionare i suoi fedelissimi nei giochi interni alla Lega – afferma ancora Nardini -, piuttosto che a garantire un futuro al nostro territorio. Ne prendiamo atto e vi faremo sentire forte la voce dei cittadini che avete appena insultato”.

Riguardo la mancata attivazione dello stato d’emergenza “dopo che avevamo presentato in Consiglio Regionale una mozione, già approvata dal Comune di Calci, che ne chiedeva l’attivazione”.

Nardini si rivolge infine al Governo: “Forse la Regione e i comuni coinvolti non hanno il colore politico giusto per avere l’aiuto dello Stato? Salvini, vieni qui a fare una delle tue foto sorridenti”.

Incendi Monte Serra: da Regione Toscana 1,5 mln di euro

“Abbiamo stanziato 1,5 mln di euro e inoltrato tutta la documentazione necessaria, attraverso il dipartimento nazionale di protezione civile, per ottenere la dichiarazione di stato di emergenza, e abbiamo anche inviato una lettera al ministero dell’Agricoltura per chiedere di riconoscere lo stato di calamità naturale. La Regione c’è, speriamo ci siano anche gli altri”. Lo ha detto il governatore toscano, Enrico Rossi, facendo il punto della situazione dopo l’emergenza per il grande incendio del monte Serra, nel Pisano, che ha mandato in fumo 1488 ettari di bosco e oliveti e bruciato una dozzina di abitazioni.

“Ci aspettiamo risposte altrettanto celeri – ha sottolineato Rossi -. Servono almeno 3,1 milioni di euro per restituire la casa ha chi l’ha persa e quei soldi possono arrivare solo dallo Stato. Spero che anche il ministro Centinaio, che ho visto tanto attivo, ci dia risposte positive. Serve anche un’interlocuzione pacata, e non a pesci in faccia, con l’Europa per farsi sbloccare fondi Ue da destinare alla ricostruzione“.

“Il nostro milione e mezzo servirà per i lavori di somma urgenza – spiega Rossi – e la
prima ipotesi prevede di impegnarne 850 mila per gli interventi forestali e di ripulitura, altri 350 mila per i lavori che i consorzi realizzeranno a valle attorno ai corsi d’acqua”. Una
seconda fase di intervento, dopo i rilievi, riguarderà il riassetto idrogeologico più puntuale, laddove necessario. “In questo modo – sottolinea il governatore – copriremo anche le
spese per i lavori di somma urgenza già effettuate dai Comuni e il ripristino della strada provinciale sul Monte Serra”. Entro una settimana la delibera di dettaglio sarà pronta. Nei prossimi giorni i tecnici si incontreranno di nuovo. Parallelamente la Regione sta raccogliendo dalle amministrazioni comunali l’elenco dei danni provocati dal rogo, per poi richiedere lo stato di emergenza nazionale. Quella regionale già era stata dichiarata: Rossi ha firmato l’atto una settimana fa, a incendio ancora in corso. Gli uffici regionali
stimano, sulla base delle rilevazioni satellitari, che per la ricostituzione dei quasi 1400 ettari bruciati serviranno 8,5 milioni di euro, complessivamente.

Incendi nel Pisano: c’è un identikit del piromane, un ciclista fra le ipotesi

Il piromane che ha incendiato il monte Serra mandando in fumo quasi 1500 ettari di bosco e oliveti, incenerendo una decina di abitazioni e provocando decine di milioni di euro di danni, potrebbe essere un ciclista sportivo avvistato poco dopo le 20 della sera del 24 settembre scorso e che per giorni ha impegnato vigili del fuoco e protezione civile
sulla strada che si inerpica sul monte. La notizia è stata riportata dalla stampa locale.

La rivelazione è stata fatta da Andrea Taccola, assessore alla sicurezza e ai lavori pubblici del Comune di Vicopisano, uno dei centri attraversati dal fuoco, a margine di una iniziativa di solidarietà alle comunità colpite dall’incendio.
Taccola è stato uno dei testimoni dell’avvistamento del presunto piromane: “Stavo facendo jogging – ha spiegato – e ho notato questa persona con una bicicletta lungo la strada che sale su, in un orario insolito per allenarsi visto che di lì a poco sarebbe calato il buio. Meno di due ore dopo c’era l’inferno”.
Ma ci sarebbero altre persone che avrebbero notato lo stesso ciclista lungo i sentieri che da Caprona conducono a Montemagno, altre due località devastate dalle fiamme. Ci sarebbe dunque un identikit vero e proprio nelle mani degli inquirenti: quello di un ciclista atletico e che ben conosce il territorio, vestito di scuro e forse con una busta legata alla bicicletta che
probabilmente conteneva gli altri inneschi. Gli investigatori per ora mantengono il massimo riserbo, ma la rivelazione di Taccola potrebbe essere una svolta.

Incendio Monte Serra: Toscana non chiede (per ora) lo stato di calamità

A oggi la Regione Toscana non ha ancora avviato la richiesta per lo stato di calamità naturale per l’incendio che ha sconvolto il Pisano i giorni passati.

La Giunta della Toscana, nella seduta di ieri, ha stanziato 1 milione e mezzo di euro, da spendere entro la fine dell’anno, per gli interventi di bonifica e salvaguardia nelle aree dei Monti Pisani, anche a valle, interessati dal vasto incendio della settimana scorsa che ha bruciato quasi 1.400 ettari.

Il governatore Rossi intanto, stamani, ha fatto il punto sul da farsi assieme agli assessori regionali Federica Fratoni e Marco Remaschi, i tecnici e i responsabili dell’anticendio boschivo regionale, del settore agricoltura, dei consorzi di bonifica e con gli amministratori dei comuni percorsi dal rogo. Tra quest’ultimi presenti i sindaci di Calci, il territorio più colpito, Vicopisano, Buti e Vecchiano. Assente invece Cascina, “pur invitato”, spiega una nota della Regione.

“Le risorse stanziate serviranno per i lavori di somma urgenza – spiega Rossi -. La prima ipotesi prevede di impegnarne 850 mila per gli interventi forestali e di ripulitura, altri 350mila per i lavori che i consorzi realizzeranno a valle attorno ai corsi d’acqua”.

Una seconda fase, dopo i rilievi, riguarderà il riassetto idrogeologico più puntuale, laddove necessario. “Con questo milione e mezzo – aggiunge Rossi – saranno coperte anche le spese per i lavori di somma urgenza già effettuate dai Comuni e il ripristino della strada provinciale sul Monte Serra”. Entro una settimana la delibera di dettaglio sarà pronta. Nei prossimi giorni i tecnici si incontreranno di nuovo

Parallelamente la Regione sta raccogliendo dalle amministrazioni comunali l’elenco dei danni provocati dal rogo, per poi richiedere lo stato di emergenza nazionale. Quella regionale già era stata dichiarata. “Spero che il Governo accolga la richiesta – commenta Rossi – e possa contribuire alle spese per la sistemazione delle famiglie che sono state sfollate, al ristoro dei danni subiti dai privati e al rimborso dei costi sostenuti dai volontari intervenuti per domare il fuoco”.

Le case inghiottite dal rogo e demolite sono quattro. Altre otto hanno subito danni parziali. Tre, tra queste, erano prime case.

Inoltre, secondo le stime degli uffici regionali, per la ricostituzione dei quasi mille e quattrocento ettari bruciati serviranno 8 milioni e mezzo di euro: oltre al bosco ha attaccato anche campi e olivete e sul sito di Artea è stata attivata la procedura online attraverso cui gli agricoltori potranno comunicare i danni subiti.

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