“Lo spettatore digitale”: quinta edizione del Festival dello Spettatore ad Arezzo

Il festival ideato e promosso dalla Rete Teatrale Aretina organizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Arezzo, avrà luogo venerdì 23 ottobre.

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia ha portato gli artisti e le artiste a sperimentare una fusione di linguaggi e di mezzi per dare vita a spettacoli fruibili in forma digitale. In osservanza al nuovo DPCM  gli incontri potranno essere seguiti dal pubblico in diretta streaming sulla pagina Facebook della Rete Teatrale Aretina.

Alle ore 14,30 presso il Teatro Pietro Aretino, inizia la giornata di studi “Lo spettatore digitale”, con la presentazione di Sonar, la piattaforma per il teatro digitale creata da Straligut Teatro.

Fra gli invitati Laura Gemini, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all’Università di Urbino, Michele Trimarchi, docente di Economia della Cultura all’Università di Bologna, gli artisti digitali Federica Patti e Francesco Marcantoni.

La giornata proseguirà con la prima nazionale dello spettacolo di teatro danza per ragazzi e ragazze al Teatro Petrarca alle ore 18.

Alle ore 20 (partenza dal parcheggio Rossellino) il pullman dello spettatore porterà il pubblico al Teatro Verdi di Monte San Savino per assistere allo spettacolo “Segnale d’allarme – La mia battaglia”, scritto, diretto e interpretato da Elio Germano.
E’ possibile consultare il programma nel sito

 

“L’ultima fotografia” in anteprima al Teatro delle Donne

“L’ultima fotografia” è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Roberto Andrioli che Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze) presenta in anteprima sabato 21 e domenica 22 dicembre (ore 21,15). In scena con Andrioli, Tommaso Carli e Sonata Bueno di 1.9.8.4. Art, in residenza al Teatro Manzoni.

Un fotografo in procinto di ritirare un premio, la visita di una ragazza straniera, una immagine che riporta a un terribile attentato…

Il testo è ambientato ai nostri giorni e si svolge in un interno. Siamo nella casa di Marco un fotografo di mezza età che si è specializzato in fotografie di guerra e collabora con numerose riviste internazionali.

Marco viene da una famiglia di diplomatici, vive solo dopo una separazione, ha un figlio che sta facendo un master all’estero in diritto internazionale.

Marco, che sta attraversando un periodo di depressione, si accorge in ritardo di essere stato insignito di un importante premio internazionale per la fotografia. Mentre si prepara a partire, riceve una visita inattesa:  si tratta di una giovane, bella, ragazza straniera, che si presenta come una cara amica del figlio, in visita a Firenze. Lentamente però Adila, la ragazza, rivela aspetti misteriosi e da un iniziale tono cordiale passa ad altri toni, rivelando motivazioni che vanno oltre una semplice visita turistica.

Capiremo che in qualche modo Adila ci tiene ad avere informazioni riguardo alla fotografia per cui Marco è stato premiato. La foto è legata ad un terribile attentato di cui Marco si è trovato ad essere testimone e che è riuscito a documentare.

Chi è in realtà la ragazza? Che rapporto ha con il figlio di Marco? Quale verità si nasconde dietro la fotografia premiata? La trama si svilupperà intorno a queste domande incrociando le relazioni tra padre e figlio, il rapporto tra i due giovani e un contesto più grande di società in conflitto continuo, in una guerra cronica ormai vissuta come condizione “normale”.

L'ultima fotografia

Prevendite nei punti Box Office Toscana e online su Ticketone. Info e prenotazioni tel. 335.1002886 / 055.8877213 – www.teatrodelledonne.com.

La stagione 2019/2020 del Teatro Manzoni / Teatro delle Donne è realizzata in collaborazione e con il sostegno di Comune di Calenzano, Città Metropolitana di Firenze, Regione Toscana, Ministero dei beni e delle attività culturali, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, Firenze dei Teatri, Residenze Artistiche Teatrali.

Parte il secondo ciclo degli arazzi di Giuseppe a Palazzo Vecchio

Parte il secondo ciclo della mostra “Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni”, allestita a Palazzo Vecchio, nella Sala dei Duecento. Quattro sono i nuovi arazzi visibili (dei venti) delle Storie di Giuseppe, voluti dal duca Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553.

Oltre agli arazzi già disponibili, si aggiungono: Giuseppe e la moglie di Putifarre; Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre; Giuseppe in prigione e il banchetto del Faraone; Giuseppe spiega il sogno del Faraone delle vacche grasse e magre. Il secondo ciclo terminerà il 23 febbraio 2020 ma la mostra andrà avanti con altre opere disponibili fino ad agosto 2021.

La serie infatti è stata divisa quando Firenze era capitale del Regno d’Italia (tra il 1865 e il 1871). Dieci dei venti arazzi vennero spostati nel patrimonio reale, mentre gli altri rimasero alle “Gallerie” statali della città di Firenze. Si è dovuto attendere la mostra itinerante de “Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontorno e Bronzino” per riunirla, in occasione dell’Expo 2015.

Grazie all’accordo tra il Segretariato Generale della Presidenza della Republica, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Comune di Firenze, la Sala dei Ducento, quando non è impegnata nelle sedute del Consiglio, potrà essere ammirata con i suoi nuovi arazzi. Nella Sala, infatti, secondo l’antico uso degli arazzi che prevede l’esposizione di essi solo per feste e cerimonie importanti o in base ai cicli stagionali, sono esposti a gruppi da quattro per una durata di sei mesi. A rotazione, sarà dunque possibile scoprire la storia del patriarca Giuseppe attraverso le opere di tessitori e pittori.

“Un nuovo passo di una collaborazione preziosa che ha consentito di riportare a casa questi meravigliosi arazzi e di farli fruire nuovamente al pubblico dopo molti anni passati in restauro”, così commenta l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.

Per informazioni e visite, consultare il seguente link.

Ex sanatorio Banti, Idra: ‘deserta anche la 4/a asta’

E’ andata deserta la quarta asta pubblica per la vendita dell’ex sanatorio Guido Banti a Pratolino, sulle colline di Firenze, di proprietà dell’Asl Toscana centro e in vendita dal 2005. Ne dà notizia l’associazione Idra, oggi presente all’asta, ricordando che anche le precedenti tre vendite all’incanto, nel 2005, 2010 e 2018, erano andate deserte. Da tempo il grande complesso versa in stato di abbandono.

“Continua così l’agonia di un manufatto prestigioso, simbolo della grande architettura razionalista degli anni Trenta del secolo scorso – sottolinea l’associazione in una nota – e restano aperte tutte le problematiche che da tempo, ed anche di recente, l’associazione Idra ha evidenziato ai soggetti pubblici coinvolti nella vicenda”. Tra queste: “le modifiche nelle destinazioni d’uso del Banti, già previste nel regolamento urbanistico 2004 del Comune di Vaglia (Firenze) e in fase di ulteriore estensione nell’attuale iter della variante al piano strutturale, appaiono in palese conflitto con la destinazione pubblica e sanitaria prevista dalla donazione della principessa Maria Demidoff del 15 luglio 1935″.

L’associazione fa sapere inoltre che “permane l’incertezza sui tempi e sull’esito del procedimento amministrativo di variazione del piano strutturale del Comune di Vaglia, la cui approvazione finale, ad oggi, non risulta ancora intervenuta, subordinata alla valutazione delle competenti commissioni della Regione Toscana e del ii, e alla definitiva espressione di voto da parte del consiglio comunale di Vaglia. Restano poi aperte – conclude l’associazione Idra – tutte le questioni relative allo smaltimento delle coperture in eternit, ormai ampiamente deteriorate”.

“Pistoia teatro Festival”: a giugno e luglio la terza edizione

A Pistoia a giugno e luglio spettacoli, musica e danza grazie alla terza edizione del “Pistoia teatro Festival”, l’evento promosso da Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale, con Comune di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Regione Toscana, Ministero dei beni e delle attività culturali, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, con il sostegno di Unicoop Firenze e la collaborazione del Polo Museale della Toscana.

All’interno del Festival torna, dall’11 al 28 giugno, “Teatri di Confine”, la vetrina delle produzioni della scena contemporanea proposta da Fondazione Toscana Spettacolo onlus e Associazione Teatrale Pistoiese, che offre uno spaccato del teatro contemporaneo e vede anche quest’anno l’ospitalità del Centro Culturale il Funaro. Quattro appuntamenti con artisti e compagnie che con le loro drammaturgie originali rappresentano un punto di riferimento per le nuove generazioni dello spettacolo dal vivo: gli italiani Sotterraneo, Cristina Kristal Rizzo, Marina Giovannini, Orchestra Multietnica di Arezzo, e gli argentini Alfonso Barón e Luciano Rosso.

L’inaugurazione è affidata ai Sotterraneo (compagnia Premio Ubu 2018, in residenza artistica presso l’Associazione Teatrale Pistoiese), con l’anteprima di “Shakespearology”, l’originale lavoro dedicato al grande Bardo e presentato ora in una versione inedita per “Teatri di Confine”, in scena Woody Neri. La scrittura di Daniele Villa conduce lo spettatore in un viaggio alla scoperta del più celebre fantasma di un artista del passato: un one man show, una biografia, un pezzo teatrale che dà voce al bardo in persona e rovescia i ruoli abituali (martedì 11 giugno, ore 21.15).

Si continua, martedì 18 giugno, con le performance di Cristina Kristal Rizzo e Marina Giovannini, due danzatrici e coreografe. Alle 21.15 Cristina Kristal Rizzo presenta “VN”, un lavoro nel quale la danza di matrice postmoderna dialoga con la grande musica: la Notte trasfigurata di Arnold Schönberg (Verklärte Nacht, nella versione del 1943per orchestra d’archi diretta da Herbert von Karajan con la Filarmonica di Berlino). Segue, alle ore 22, “Duetto nero”, coreografia Marina Giovannini, anche interprete con Vanessa Geniali. Presentato nella sezione “Aperto” della Biennale Danza 2016, Duetto nero “vede in scena due prospettive diverse: trentuno anni separano le due danzatrici, ma il nero le avvolge, le unisce, le accompagna nel loro percorso di ricerca e scoperta, a volte anche le separa. Il nero come sintesi universale, simbolo di potenza misteriosa, il prima e il dopo di ogni cosa”.

Sempre al Funaro “Un poyo rojo”, lo spettacolo degli argentini Alfonso Barón e Luciano Rosso, diretto da Hermes Gaido con la coreografia di Nicolás Poggi e dello stesso Rosso: un lavoro che unisce teatro, danza acrobatica e sport (venerdì 28 giugno, ore 21.15). Nello spogliatoio di una palestra, due uomini si scrutano, si squadrano, si provocano, si affrontano tentando di sedursi in una danza acrobatica. Fusione di generi e di discipline, questo duello contemporaneo oscilla tra la danza e l’atletica passando per le arti marziali, l’acrobatica, la clownerie.

Si terrà alla cinquecentesca Fortezza medicea di Santa Barbara, uno dei monumenti più rappresentativi della città, il concerto dell’ Orchestra multietnica di Arezzo, diretta da Enrico Fink (martedì 25 giugno, ore 21.30) che ospita in concerto tre cantautori: Paolo Benvegnù, fondatore degli Scisma, Dente (Premio Italiano della Musica Indipendente nel 2011 e nel 2014) e Alessandro Fiori. L’attuale formazione dell’OMA conta trentacinque musicisti provenienti da Albania, Argentina, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Giappone, Libano, Palestina, Romania, Russia, Somalia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane.

La Fortezza Santa Barbara a luglio ospiterà altri tre appuntamenti. Martedì 2 Luglio (ore 21.30), in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica, si terrà il concerto dell’Orchestra Leonore, diretta da Daniele Giorgi. Apre il concerto la Suite per orchestra di varietà, proposta dall’Ensemble Leonore nella versione per trio classico e trio di percussioni, una delle opere più note di Šostakovič, soprattutto per il settimo movimento, il Valzer n. 2 che Stanley Kubrick utilizzò nella colonna sonora del suo ultimo film “Eyes Wide Shut”. Nella seconda parte, Daniele Giorgi condurrà l’Orchestra Leonore nell’interpretazione dell’ultima sinfonia di Dvořák, la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”. L’Orchestra (protagonista anche della Stagione Sinfonica invernale al Teatro Manzoni di Pistoia, organizzata dal Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica) è un ensemble nato nel 2014 sotto la guida di Daniele Giorgi.

Banditaliana fa tappa a Pistoia, mercoledì 3 luglio (ore 21.30), per festeggiare con i propri concittadini i suoi 25 anni di carriera e presentare il nuovo album “Argento”, uscito per l’etichetta Visage Music: nuove canzoni e composizioni strumentali che profumano di Mar Mediterrano, da sempre fonte di ispirazione per una musica senza frontiere. Il quartetto è formato da Riccardo Tesi all’organetto diatonico, Maurizio Geri alla chitarra e voce, Claudio Carboni al sax e Gigi Biolcati alle percussioni, voce e GGtarra. L’incasso della serata sarà destinato da Unicoop Firenze – Sezione Soci Pistoia ad un progetto per la città.

A chiusura degli eventi alla Fortezza Santa Barbara, venerdì 19 luglio (ore 21.30 – ingresso libero), l’anteprima della XVIII edizione di Serravalle Jazz, il Festival dedicato al jazz internazionale, curato da Maurizio Tuci e da quest’anno promosso da Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Una serata Swing con il Nico Gori Swing 10tet sulle note dell’ultimo disco “Swingin’ hips”.

Completa la programmazione, giovedì 11 luglio (ore 21.15), l'”Ensemble le musiche” di Simone Bernardini, con la XV edizione del progetto “Musica nei Borghi”, a cura dell’Associazione Opera Barga, nato per invitare il pubblico ad ascoltare musica in luoghi poco frequentati o raramente utilizzati a questo scopo. Il concerto, realizzato in collaborazione con Istituti Raggruppati, sarà proposto nel Chiostro di Palazzo San Gregorio, residenza del mecenate e filantropo pistoiese Niccolò Puccini fino al 1852, in seguito ristrutturato come “Conservatorio degli Orfani” (e oggi sede della scuola media “Marconi”). L’Ensemble Le Musiche di Simone Bernardini – primo violino dei Berliner Philharmoniker, docente di violino presso l’Universität der Künste di Berlino e, da quest’anno, direttore assistente presso la London Symphony Orchestra diretta da Simon Rattle – è un complesso di musica da camera formato da giovani musicisti, membri di orchestre o accademie europee che si riuniscono in Toscana per suonare insieme, proponendo programmi che uniscono brani noti ad altri meno conosciuti.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.teatridipistoia.it 

Peretola, Falchi: “Toninelli ha preferito non assumersi responsabilità”

Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, da sempre contrario alla nuova pista, era oggi a Roma per la Conferenza dei servizi al masterplan dell’aeroporto di Firenze. Afferma: “Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è guidato da un ministro privo di una linea politica coerente”.

Sul parere favorevole della Conferenza dei servizi al masterplan dell’aeroporto di Firenze, pronunciato oggi, il ministro delle Infrastrutture “con molto candore ha rimpallato la responsabilità sul Mibac e confermato che da parte sua non c’è mai stata la volontà di fermare la procedura”. Lo ha affermato Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, che in una nota ha spiegato di aver incontrato Toninelli oggi a Roma, dove lo stesso Falchi si è recato per partecipare alla riunione e portare il parere negativo del Comune di Sesto.

“Il ministro Toninelli – ha dichiarato il sindaco – ha preferito non assumersi alcuna responsabilità e non presentarsi nemmeno oggi. Ho però avuto il privilegio di incontrarlo per caso sulla porta del ministero e di chiedergli spiegazioni”. Dunque, ha concluso Falchi, “esprimiamo preoccupazione per il dato politico che emerge: contrariamente a quanto detto da sempre e a tutti i livelli, il M5s è a favore della nuova pista e un ministero cruciale come quello dei Trasporti e delle Infrastrutture è guidato da un ministro privo di una linea politica coerente”.

“L’esito della seduta di oggi era atteso – ha aggiunto Falchi – e pertanto non ci stupisce. Abbiamo nuovamente ribadito tutta la nostra contrarietà e portato nuovi elementi di criticità, tra cui la mancata presentazione ai comuni di un piano di rischio. Si è scelto comunque di andare avanti, nonostante su tutta questa vicenda penda il ricorso al Tar e rimangano irrisolti molti nodi di carattere strategico e politico”.

Oggi, secondo il sindaco di Sesto Fiorentino, “hanno vinto gli interessi di pochi a spese del futuro di molti e della politica. Per noi la partita non è chiusa: abbiamo davanti passaggi amministrativi, politici e giudiziari. In tutti continueremo a far valere le nostre posizioni e a lavorare perché, ancora una volta, vengano smentiti quelli che oggi parlano di una storia già scritta”.

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