A Carrara in arrivo 250 migranti con la Geo Barents

CARRARA – La Geo Barents torna a Carrara (Massa Carrara): la nave di Medici senza frontiere attraccherà al porto di Marina mercoledì mattina con a bordo 249 migranti soccorsi al largo della Libia.

Lo sbarco è previsto alla banchina Taliercio per le 6, da lì i migranti saranno accompagnati al padiglione B del vicino complesso fieristico di Imm-Carrarafiere per il primo soccorso e le operazioni di riconoscimento. Dopo essere stati visitati e rifocillati tutti i migranti partiranno poi per le strutture di accoglienza sparse in tutta Italia. Per il porto di Marina di Carrara sarà l’undicesimo sbarco, il secondo del 2024, e il più importante in termini numerici.

Per la Geo Barents si tratterà invece del terzo attracco nello scalo apuano dopo i due della scorsa estate: il 7 luglio con 196 migranti e il 19 luglio con 214. Da quando è stato individuato come porto sicuro quello di Carrara ha già ospitato lo sbarco di 1.165 migranti a cui adesso se ne aggiungeranno altri 249 che porteranno il conto complessivo a oltre 1.400 a partire dal 30 gennaio 2023 quando arrivò la Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo. Fu quindi la volta, il 19 aprile e il 5 giugno, della Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo mentre, come detto, il 7 e il 19 luglio, la Geo Barents di Medici senza frontiere arrivò con 196 e 214 persone. Per due volte consecutive è stata poi la volta della Open Arms, il 22 agosto con 196 migranti a bordo e il 4 ottobre con 176, il 22 novembre, è tornata invece la Life Support con sole 21 persone, mentre il 28 dicembre è stata la volta della Sea Watch 5 che ne ha sbarcate 119. L’ultimo sbarco è avvenuto infine il 3 febbraio 2024 con la nave Humanity one che attraccò a Marina di Carrara con 64 migranti a bordo.

“In porto, in Comune e a Imm-CarraraFiere in tanti sono già al lavoro per organizzare al meglio tutte le operazioni – dice la sindaca di Carrara Serena Arrighi -. Ci tengo ancora una volta a ringraziare anzitutto la Prefettura, che coordina tutta questa complessa macchina, e poi tutte quelle donne e quegli uomini che nei prossimi giorni faranno del loro meglio per fornire a queste persone che sbarcheranno a Carrara la migliore accoglienza possibile”.

Un’altra nave umanitaria in rotta verso la Toscana

Gli operatori dell’organizzazione hanno salvato in mare 119 migranti da due barche in pericolo, tra loro anche un bambino

E’ di 119 migranti, tra cui un bambino, il carico umano soccorso dalla nave umanitaria Sea Watch 5 nella notte di Natale e ora in rotta verso la Toscana. Il porto sicuro assegnato è quello di Marina di Carrara. Lo rende noto la Ong, anche tramite i suoi canali Facebook. La nave, che al momento si troverebbe a circa 1150 km di distanza dal porto, si era soffermata al largo di Lampedusa per coaudiuvare le ricerche di un peschereccio con circa 150 persone a bordo poi raggiunto da due motovedette della Guardia costiera italiana. Le persone dovrebbero sbarcare nell’isola proprio in queste ore. 

Pelago, migranti in tenda. Il sindaco: “Non è dignitoso, troverò alloggio”

Si è ritrovato sei migranti di origine pakistana in una tenda all’interno del suo territorio comunale e così il sindaco di Pelago ha deciso di risolvere la questione in prima persona, provvedendo a organizzare lo spostamento in una struttura “più dignitosa”

“Da martedì scorso la prefettura di Firenze ha fatto installare due tende, da sei posti ciascuna, nel giardino del nostro Cas, che ospita già 42 persone. Una è vuota e nell’altra ci sono sei persone. Io, come sindaco, sono stato avvisato lunedì sera alle 22.30 dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, a cose fatte. Non sono stato consultato – dice Nicola Povoleri, sindaco di Pelago – ma soltanto avvisato di una decisione già presa”.

Ci sono da qualche giorno sei migranti pachistani collocati in tende della protezione civile. “Come amministrazione comunale – spiega ancora – abbiamo sempre fatto la nostra parte, ma noi siamo per la dignità delle persone e nel mio comune non voglio vedere persone che vivono in tenda”. Per questo motivo, dopo l’arrivo dei sei pachistani così sistemati, come si legge sulle pagine del Corriere Fiorentino, il sindaco si è attivato per trovare una soluzione alternativa.

“Tra stasera e domattina queste persone saranno spostate in un immobile a Diacceto messo a disposizione dalla parrocchia”. Il sindaco Povoleri ha anche riferito di una riunione in Prefettura. “Ho chiesto spiegazioni e mi è stata presentata una situazione di difficoltà nel ricollocare le persone. Io ho detto che non ritengo che sia umano e accettabile che sei persone dormissero in tenda e ho chiesto garanzie che in 48 ore venisse scartata questa opzione. Intanto mi sono mosso per trovare soluzioni alternative nel mio comune. Scadute le 48 ore, la prefettura non ci ha dato alternative, quindi siamo d’accordo che queste persone andranno in un immobile a Diacceto”.

Le navi ONG nel porto di Livorno. Salvetti: “L’importante era soccorrere queste persone”

Livorno, la nave ONG Sea Eye 4 è sbarcata nel porto cittadino con a bordo 108 migrati.

Il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha commentato quanto sta avvenendo nel porto inseguito all’arrivo delle navi ONG. “Sono sollevato, c’era tanta voglia di capire come reagivamo, e beh devo dire che è stato fatto un gran lavoro. La Toscana e Livorno hanno dimostrato di avere una bella faccia da mostrare al resto del Paese. L’importante era soccorrere queste persone – ha aggiunto – lo abbiamo fatto nella maniera più organizzata e più dignitosa in assoluto. Questo sta a testimoniare che così va fatto e le polemiche sul perché Livorno, perché così lontano dalle zone più operative le lasciamo a dopo. Noi avevamo un compito e questo compito lo abbiamo centrato”.

Forse un po’ più di un gruppetto di sette minori soli, non accompagnati, rimarrà a Livorno: “Sì in questo caso – conferma Salvetti- dovrà cominciare un percorso di inserimento vero perché così va fatto è chi rimane qui deve diventare cittadino italiano e cittadino livornese con tutte le caratteristiche conseguenti. Ci sarà adesso un sistema, una struttura del sociale che è oliata e sperimentata che punterà a questo”.

Anche l’assessora alla Protezione Civile Monia Monni ha commentato l’arrivo dei migranti di ieri e di questa mattina sulle navi ONG Life Support e Sea Eye 4: “Le sofferenze si colgono già al primo sguardo: molti dei migranti arrivati ieri con la Life Support sono passati dalla Libia. Questo lo sappiamo per gli evidenti segni di tortura sul corpo. Il quadro è molto complesso, e il sistema di accoglienza estremamente in tensione. La Toscana però che si vede da questo molo è una Toscana bellissima, solidale, accogliente ed efficiente. È motivo d’orgoglio“.

Livorno, arrivata anche la nave Sea Eye 4. A bordo presenti 108 migranti

Livorno, la nave ONG, la tedesca Sea Eye 4, ha attraccato alla banchina dopo aver fatto ingresso in porto scortata da alcune motovedette della capitaneria. A bordo, secondo quanto annunciato, ci sono 108 migranti.

Finite le operazioni di ormeggio, sono state avviate le consuete attività di frontiera, prima a bordo, poi a terra. Infatti, i medici dell’ufficio di sanità marittima di frontiera e il personale della Croce Rossa sono pronti a salire a bordo della Sea Eye 4 per i primi accertamenti medici. Come già stabilito 32 migranti saranno destinati all’Emilia Romagna, 30 al Lazio, mentre i restanti 46, tra cui i minori, rimarranno in Toscana e saranno distribuiti tra le varie province.

L’assessore del Comune, Andrea Raspanti, sta seguendo le operazioni sul porto e ha voluto sottolineare l’importanza, in termini di appropriatezza dell’accoglienza ai giovanissimi migranti, di quantificare quanti essi siano. Sulla nave ONG Sea Eye 4 “i minori dovrebbero essere 13, almeno stando a quanto emerge a bordo”, e non 12 come annunciato ieri, ma sono “numeri da verificare anche perché al termine della giornata di giovedì i minori non accompagnati della Life Support certificati e identificati erano 29 e non 26 come ipotizzato inizialmente. Stando a 13 minori sulla Sea Eye – puntualizza Raspanti – siamo coperti e strutture già tutte identificate, tra comunità educative toscana e centri Sai. Livorno ha preso quattro minori della Life Support e ne prenderà tre della Sea Eye. Degli adulti si occupa invece la prefettura”.

Livorno: la nave Life Support entra in porto

Livorno, intorno alle 5.50 di questa mattina la Life Support, la nave ONG con a bordo 142 migranti, ha fatto il suo ingresso nel porto scortata da una motovedetta della Capitaneria per attraccare alla banchina 75.

Una volta attraccata alla banchina, sono state avviate sotto la pioggia le operazioni previste per lo sbarco dei 142 migranti a bordo. È quindi salito sulla nave il personale dell’Ufficio di sanità marittima e di frontiera per i primi accertamenti sanitari e anche per i primi contatti col medico di bordo, il quale ha già assistito e visitato i migranti durante la navigazione. L’area dedicata a Life Support è presidiata dalle forze dell’ordine. Sul posto è presente anche il prefetto Paolo D’Attilio e le assessore regionali Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Sociale). Inoltre, una lunga linea di allestimenti da campo contraddistingue il personale della Protezione Civile Regionale – tra cui Misericordie, Anpas, Croce Rossa – pronto a ricevere i migranti.

La Protezione Civile della Regione Toscana infatti si sta adoperando fin dalla notte scorsa a supporto della prefettura per lo sbarco delle navi ONG con migranti a bordo. È stata attivata la Colonna mobile regionale per l’installazione, direttamente sul molo del porto, di un presidio medico avanzato della funzione sanità, e di una serie di strutture a supporto della questura e della prefettura per l’identificazione e lo smistamento dei migranti sbarcati. L’operazione è stata condotta con il supporto di Misericordie, Cri, Anpas e Vab, e con la collaborazione del volontariato locale gestito dal Comune di Livorno.

Il presidio medico avanzato si compone di una tenda principale dedicata al triage dei migranti sbarcati, con annessi sala per “codici rossi” e area pediatria, oltre che due strutture separate per l’isolamento dei casi clinici più complessi e potenzialmente contagiosi. La parte di supporto logistico si compone invece di quattro tende principali, a supporto delle procedure di riconoscimento effettuate dalla Questura, e per dare il necessario aiuto materiale e psicologico ai migranti. La Sala operativa mobile e una unità di Svs per la gestione del vettovagliamento completano il quadro delle installazioni, oltre a strutture logistiche specifiche per la distribuzione degli abiti e per le funzioni di servizio.

Dai primi accertamenti e dati arrivati, sulla Life Support sono presenti una trentina di casi di scabbia. Inoltre un giovane di 25 anni con febbre alta e resistente alle terapie è stato ricoverato in ospedale. Per il resto, come segnalano dal Comune di Livorno, la situazione dei migranti sembrerebbe buona, sia dal punto di vista sanitario che psicologico.

Le dichiarazione dell’assessora regionale alla Protezione Civile per la Toscana Monia Monni

In merito alle prime operazioni di soccorso per la nave ONG Life Support l’assessora regionale alla Protezione civile per la Toscana, Monia Monni, riferisce: “Ci dicono da bordo che le condizioni di salute sono generalmente buone. Ci sono casi di scabbia, che un paziente ha bisogno di immediato soccorso e per questo sarà immediatamente portato in ospedale. Fanno tutti i tamponi Covid. Ci sono minori non accompagnati che già hanno trovato ospitalità in strutture ricettive in Toscana. Gli altri a bordo saranno, come noto, smistati tra regioni italiane diverse”.

“Abbiamo messo in campo un percorso dedicato alle donne con bimbi molto piccoli. Ci sarà un ginecologo e verrà fornito servizio di supporto psicologico – aggiunge l’assessora Monni -. Abbiamo provato a tenere insieme il sistema di efficienza della Protezione Civile con un po’ di umanità. Ci dicono che il viaggio è stato impegnativo ed estenuante, reso più lungo dalla scelta del Governo di assegnare lo sbarco al porto di Livorno. C’è stato un dispiegamento di forze da parte di tutti i dipartimenti civili e regionali molto intenso”.

“Le condizioni a bordo sono relativamente buone rispetto alla provenienza di queste persone che affrontano viaggi lunghi e difficili cui sono sottoposti. Peraltro la scelta di Livorno ha allungato di diversi giorni questa sofferenza – ha ancora detto l’assessora regionale Monia Monni -. Sono disidratati e ci sono diversi casi di scabbia e stiamo verificando eventuali positività al Covid perché in questi casi andranno organizzati percorsi separati. C’è una persona che necessita di un ricovero in ospedale così ci hanno segnalato dalla nave, ma è una condizione anche questa da verificare”.

Ci sono cinque donne due con bambini molto piccoli – ha aggiunto -. Un bimbo e una bimba sotto i due anni e per loro abbiamo previsto un percorso separato ed è previsto un ginecologo perché c’è anche una donna incinta di sette mesi oltre a un punto di supporto psicologico perché solitamente le donne vengono da storie particolarmente dure. Gli sarà dato da mangiare e già a bordo vengono vestiti con abbigliamento idoneo alla temperature dalla Croce Rossa perché ci dicono che sono praticamente nudi e scalzi. In Toscana – ha proseguito – rimarranno i 26 minori non accompagnati che saranno distribuiti in strutture idonee tra tutte le province. Per loro è stato complesso trovare una sistemazione. Il prefetto aprirà una struttura straordinaria mentre gli altri posti li abbiamo trovati grazie ai contatti diretti della Regione con la rete di volontariato e terzo settore”.

“Abbiamo montato il campo in pochissime ore – conclude -. Oltre 70 persone stanno lavorando, tra volontari e personale sanitario. Per noi è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questa situazione. Come sapete il porto di Livorno non è certamente il più vicino rispetto alle rotte migratorie. Abbiamo dato segnale di apertura, solidarietà e competenza. La Toscana ha fatto la sua parte“.

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