Strage di Viareggio: iniziata requisitoria a Firenze

E’ iniziata questa mattina, nel corso del processo d’appello a Firenze per la strage ferroviaria di Viareggio, la requisitoria dell’accusa, sostenuta dal procuratore generale Luciana Piras e dal pm di Lucca Salvatore Giannino, che dovrebbe protrarsi per tre udienze.

La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009 quando, alle ore 23.48, il gpl, fuoriuscito da un carro cisterna deragliato entrando nella stazione della città della Versilia, invase il quartiere di via Ponchielli, causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Il bilancio dei morti salì di ora in ora, poi di giorno in giorno, fino ad arrivare a 32: tra le vittime anche bambini. Il processo di primo grado a Lucca si è concluso il 31 gennaio 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni.

Mauro Moretti venne condannato a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato. Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, venne condannato a 7 anni e 6 mesi, come Michele Mario Elia in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana. Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Gli imputati sono accusati a vario titolo, per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose plurime. Non compare più fra gli imputati il manager di Trenitalia Salvatore Andronico, condannato in primo grado, ucciso insieme al figlio a Sesto Fiorentino (Firenze) circa due mesi fa da un vicino di casa, Fabrizio Barna, infastidito, a quanto ricostruito dagli inquirenti, dai rumori per i lavori di ristrutturazione nella casa degli Andronico. In aula anche oggi è presente anche l’ex ad di Fs, Mauro Moretti. Presenti anche le famiglie delle vittime, che hanno lasciato sulle sedie dell’aula 32 del palazzo di giustizia di Firenze, una maglietta con il volto di ognuna delle 32 vittime della strage del giugno 2009. In rappresentanza della Regione Toscana, costituita parte civile, c’è la consigliera regionale del Pd Elisabetta Meucci.

Strage Viareggio: forse Moretti rinuncia a prescrizione 

Moretti lo ha detto parlando con i giornalisti il suo avvocato difensore Armando D’Apote. L’ex AD FS potrebbe potrebbe rinunciare alla prescrizione per alcuni reati, come l’incendio colposo dove è già scattata, nel processo d’appello apertosi oggi a Firenze

Non solo l’accusa di incendio colposo, ma anche quella di lesioni gravi, potrebbe andare prescritta per gli imputati del processo di appello della strage ferroviaria di Viareggio. E’ quanto segnala Marco Piagentini, esponente dell’associazione dei familiari delle vittime del disastro ‘Il mondo che vorrei’, parlando coi giornalisti dopo l’udienza.
“Oltre all’incendio colposo che viene prescritto per la decorrenza dei termini – ha evidenziato Piagentini -, c’è il rischio che scatti la prescrizione anche per i reati di lesioni gravi e gravissime, e addirittura anche di omicidio colposo se durante il processo di appello dovesse cadere l’aggravante dell’incidente sul lavoro”.

Mauro Moretti, tra i condannati in primo grado per il disastro ferroviario di Viareggio (Lucca) del 2009, potrebbe rinunciare alla prescrizione per alcuni reati, come l’incendio colposo dove è già scattata, nel processo d’appello apertosi oggi a Firenze. Lo ha detto parlando con i giornalisti il suo avvocato difensore Armando D’Apote. “Si’, l’ho già detto tre anni fa, potrebbe rinunciare alla prescrizione – ha detto il legale – ma solo se si creeranno nel processo le condizioni. Se si creerà il problema, lui lo vorrebbe fare probabilmente per dare un passaggio finale alla richiesta di giustizia dei familiari delle vittime”. Però, ha proseguito D’Apote, “io prenderò una decisione del genere, insieme a lui ovviamente, quando ci sarà un momento processuale adatto per verificare se questa è una cosa che deve intervenire o no. Sarà una decisione che viene dal cuore e che io ho già anticipato alcuni anni fa”.

Strage Viareggio: processo appello in corso a Firenze

La prima udienza del processo di appello di Firenze sulla strage ferroviaria di Viareggio si è aperta, stamani, con una camera di consiglio del collegio per decidere sull’ammissione o meno delle telecamere in aula. Il presidente Paola Masi e i giudici a latere Anna Favi e Giovanni Perini hanno deciso di non ammettere fotografi ed operatori tv.

La strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone per l’esplosione del gpl fuoriuscito da un vagone cisterna deragliato alla stazione viareggina. Nella discussione le parti civili si sono dette a favore, in particolare gli avvocati dei familiari delle vittime. Le difese dei 32 imputati si sono invece dette contrarie. E anche il sostituto pg Luciana Piras e il pm di Lucca Salvatore Giannino, che l’affianca nel processo, si sono detti contrari per evitare il rischio che il processo si trasformi in un evento-spettacolo.

In primo grado il tribunale di Lucca, il 31 gennaio 2017, condannò, a vario titolo, 23 imputati e ne assolse 10. Tra i condannati Mauro Moretti a 7 anni come ad di Rfi (ma fu assolto come ad di Fs) e Michele Mario Elia a 7 anni e 6 mesi che ne era stato successore al vertice dell’azienda. Moretti non è in aula ed è stato dichiarato contumace come gli altri imputati assenti. Non compare più fra gli imputati il manager di Trenitalia Salvatore Andronico, condannato in primo grado, ucciso col figlio il 21 ottobre scorso dal vicino di casa a Sesto Fiorentino per una lite.

Numerosi gli avvocati difensori e di parte civile (oltre settanta sono quelle costituite) presenti in aula. Nutrita anche la presenza di cittadini di Viareggio insieme ai familiari delle vittime, arrivati in auto e con un pullman. Le imputazioni contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, omicidio colposo, incendio colposo, lesioni plurime. Sul reato di incendio colposo l’associazione ‘‘Il Mondo che vorrei”, che riunisce i familiari delle vittime della strage, ha ricordato con un volantino distribuito fuori dal Palazzo di Giustizia la sua contrarietà, già più volte espressa, ad applicare la prescrizione. “Come è possibile – sostengono – accettare che simili reati possano essere prescritti?”. Sempre all’esterno del Palazzo di giustizia di Firenze l’associazione ha allestito un punto informativo in cui dà conto della strage e delle sue vittime nonché del complesso procedimento penale che ha avviato.

Tra le altre questioni preliminari emerse alla prima udienza, le difese hanno riproposto i loro dubbi sulla composizione del collegio del tribunale di Lucca del processo di primo grado, chiedendo l’annullamento di quella sentenza. La questione era già emersa in primo grado e riguardava la presenza tra i giudici chiamati a formare il collegio di magistrati legati a Viareggio, anche per averci svolto la professione quando il tribunale di Lucca vi aveva una sede distaccata.


Il sostituto pg Luciana Piras ha definito “eccezione infondata” ed “eccesso di scrupolo di difesa” la richiesta, nonché ha evocato l’istituto “della legitima suspicione, che ha segnato – ha detto – una delle pagine più tristi della storia giudiziaria”. Piras ha sottolineato che se si dovesse attribuire “all’aria comunitaria respirata nelle piccole realtà capacità di condizionamento dei giudici dovremmo trasferire i processi altrove, non solo da Lucca e Viareggio ma anche da tutte le città piccole che sono sedi di tribunale come Siena, Oristano o la minuscola Tempio Pausania”, ha concluso facendo degli esempi.


La corte si è riservata ogni decisione sulle questioni preliminari alle prossime udienze. “Il processo”, ha detto il presidente Masi, “risolte le questioni preliminari, sarà poi organizzato ‘a blocchi’, a temi”. Il calendario prevede la prossima udienza il 19 dicembre e, a seguire, il 21 e 23 dicembre. Udienze serrate, poi, ogni lunedì, martedì e giovedì del mese, a febbraio e marzo 2019.

Strage Viareggio: domani si apre processo d’appello

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio. I familiari oggi alla Camera per l’audizione sul tema della prescrizione

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio (Lucca), avvenuta il 29 giugno 2009: 32 le vittime dell’esplosione e dell’incendio seguito alla fuoriuscita di gpl da un carro cisterna deragliato alla stazione ferroviaria della cittadina della Versilia. In primo grado, a Lucca, il 31 gennaio 2017, furono 23 le condanne e 10 le assoluzioni: tra gli imputati Mauro Moretti che per il suo vecchio incarico di ad di Rfi ebbe 7 anni di reclusione, e il suo successore, Michele Mario Elia, che ebbe 7 anni e mezzo.

Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Le accuse contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi. Per i reati di incendio e lesioni colpose i familiari delle vittime hanno più volte denunciato il rischio prescrizione, chiedendo agli imputati di rinunciarvi. E proprio per oggi il presidente Marco Piagentini e altri rappresentanti di ‘Un mondo che vorrei’, associazione che riunisce i parenti, sono stati invitati a Roma, per essere ascoltati dalle Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera sul tema prescrizione.

Riguardo al processo di secondo grado, che si svolgerà davanti alla terza sezione della corte d’appello di Firenze, la Provincia di Lucca rende intanto noto che parteciperà in veste istituzionale alla prima udienza: a rappresentarla il consigliere Luca Poletti, su delega del presidente Luca Menesini, che raggiungerà il capoluogo toscano con lo stesso autobus che porterà a Firenze i familiari delle vittime. La Provincia di Lucca è anche parte civile: in primo grado ha avuto una provvisionale di 150mila euro.

Exit mobile version