Firenze, manifestazione per la pace 12/3: crescono le adesioni

Aumentano le adesioni alla manifestazione per la pace, contro la guerra in Ucraina, indetta in Piazza Santa Croce a Firenze sabato 12 marzo alle ore 15.

Cittadini, Sindacati, forze politiche, istituzioni: saranno in tanti sabato alle 15 in piazza Santa Croce per la mifestazione a sostegno della pace, contro la guerra in Ucraina. Una manifestazione indetta dal sindaco Dario Nardella che in queste ore ha avuto adesioni dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Anche il segretario del PD Enrico Letta lo ha annunciato con un tweet: “Sabato sarò a Firenze per dire Stop alla guerra in Ucraina. Lo faremo contemporaneamente in 100 città europee e a fianco dei sindaci ucraini. E’ un forte appello alla pace e un impegno per l’Ucraina”.

“Mi ha cercato il sindaco di Firenze e presidente di Eurocities, l’associazione che raccoglie tutte le grandi e medie città europee, Dario Nardella, e ho raccolto il suo invito a partecipare alla manifestazione” di sabato, spiega Landini in una nota. “La Cgil ha fatto appello, già prima che scoppiasse il conflitto armato, – prosegue il segretario – alla diplomazia europea e internazionale, affinché si giungesse a una soluzione negoziata. Ora occorre riporre le armi, non inviare nuovi armamenti e lavorare strenuamente a ogni livello per una tregua, fornendo aiuto umanitario e sostegno alle popolazioni in Ucraina e alle migliaia di pacifisti arrestati in Russia. In coerenza con la nostra posizione e le iniziative di mobilitazione che ci hanno visto manifestare e scendere nelle piazze in queste due settimane – conclude Landini -, sabato prossimo sarò anche a Firenze per la pace e dire no alla guerra”.

“La Uil – ha detto il segretario generale Pierpaolo Bombardieri – sarà ovunque si chiede e si pretende la pace. La Russia ha aggredito un paese libero e sta provocando una strage di innocenti e l’esodo di milioni di civili. Noi vogliamo essere accanto al sindacato, alle lavoratrici e ai lavoratori ucraini e, come Uil, stiamo dando il nostro piccolo sostegno umanitario, inviando, a più riprese, camion con generi di prima necessità e materiale sanitario. Un modo pratico e concreto – ha precisato – per dare risposte immediate a chi ha bisogno di assistenza. Noi continuiamo a sostenere che la pace debba essere costruita con gli aiuti e non solo con le parole e che debba essere la pace a determinare le scelte economiche e non viceversa”.

Sulla base di questi principi, ha concluso il leader della Uil, “siamo in piazza per manifestare solidarietà al popolo ucraino e per chiedere, con forza, alle istituzioni europee e sovranazionali di impegnarsi, senza tregua, sul fronte diplomatico per far cessare la guerra, nella consapevolezza che la pace è un valore assoluto che va costruito con determinazione, senza se e senza ma”.

Anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore sarà presente. “Parteciperò alla manifestazione nazionale delle città a Firenze di sabato 12 marzo e al rientro a quella di Bologna”.

“Prenderò la parola dal palco – ha aggiunto Lepore – Ho accettato di buon grado l’invito del sindaco Nardella, che è anche il presidente della rete di città europee Eurocities. Abbiamo deciso di promuovere assieme alle altre città europee questa grande manifestazione nazionale a Firenze. Io parteciperò, poi rientrerò a Bologna per la manifestazione che sta organizzando il Portico della Pace. Penso che come sempre sarà un momento utile per far sentire la voce di Bologna.”

“Sarà una manifestazione con le bandiere dell’Ucraina – ha proseguito Lepore -, con le bandiere italiane, per dare il sostegno del nostro paese a partire dalle città. Ci sono tante altre città europee come Marsiglia, Rotterdam, che sono gemellate come noi e Firenze con alcune città dell’Ucraina. Noi in particolar modo con Kharkiv. Il sindaco di Kharkiv – ha reso noto il sindaco – ha risposto alla mia lettera con un appello davvero accorato. In queste ore i bombardamenti si fanno sentire e c’è bisogno di tutto, dai medicinali al sostegno economico. Stiamo dialogando con la Croce Rossa Internazionale proprio per dare un sostegno diretto a questa città”, ha concluso.

Il sindaco Dario Nardella ha detto: “Invito tutti, ringrazio le forze politiche e sindacali che stanno aderendo. Ho parlato con il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra: lo ringrazio, perché anche la Cisl è fortemente impegnata ed aderisce a questa manifestazione”.

Venerdì prossimo, ha spiegato Nardella, “avrò un incontro con l’assemblea di tutti i sindaci polacchi, che peraltro sono preoccupatissimi e molto allarmati per questa ondata impressionante di rifugiati che arrivano dall’Ucraina, chiederò loro un’adesione compatta di tutte le città. Abbiamo avuto anche l’adesione della città di Varsavia, stanno arrivando adesioni di molte capitali come Stoccolma, Helsinki”.

Il sindaco ha annunciato che all’iniziativa a Firenze “verrà anche l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia. Credo che sarà la prima volta che parteciperà dall’inizio della guerra, in presenza, ad una manifestazione. Mi auguro che ci sia un’adesione di centinaia di migliaia di europei in tutte le piazze, e in tutte le manifestazioni promosse dalle città europee che ho visto: sono ad ora più di 100 quelle che hanno aderito”.

Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 3 settembre 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’.

CONTRORADIO INFONEWS- Ha poco senso ragionare in termini di investimenti sul sito, che ci sono stati per anni, perché parliamo di strumenti per gestirne la chiusura”: lo dichiara Andrea Ghezzi, Amministratore delegato di GKN la società italiana del fondo inglese Melrose, proprietaria dello stabilimento di Campi Bisenzio, in un’intervista al corriere della Sera. “La nostra proposta- ha aggiunto Ghezzi che ha ribadito l’ineluttabilità della chiusura della fabbrica- prevede 12 mesi di cassa integrazione per cessazione attività, percorsi di ricollocazione gestiti da operatori privati in tandem con il pubblico per massimizzare le opportunità occupazionali, la nomina di un advisor per la riconversione industriale, con l’obiettivo di provare a rioccupare la totalità del personale”

CONTRORADIO INFONEWS- I vigili del fuoco hanno concluso nella serata di ieri le attività di ricerca tra le macerie della casa crollata questa mattina a Filattiera (Massa Carrara) in seguito a un’esplosione. Il bilancio è di una vittima, un uomo di 88 anni, Nello Balestracci, ex ferroviere, la cui salma è stata recuperata nel pomeriggio tra le macerie.

CONTRORADIO INFONEWS- “Non siamo contrari all’obbligo di vaccino ma è una decisione che può prendere solo il governo e il parlamento”: lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, partecipando alla festa della Fiom-Cgil Firenze. “Dobbiamo essere consapevoli che non siamo ancora fuori dalla pandemia” ha detto Landini che ha rimarcato “la responsabilità” del sindacato e sottolineato che “di per sé pensare di usare il green pass come grimaldello perché tutti si vaccinino non è corretto” “Bisogna assumersi la responsabilità di fare la legge” ha concluso il segretario della CGIL

CONTRORADIO INFONEWS- “Sollicciano ha bisogno di essere ricostruito per renderlo più funzionale e per garantire dignitose condizioni di vita ai detenuti e di lavoro a tutti coloro che vi operano” lo ha affermato l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, commentando la notizia della morte di un detenuto di 43 anni nel carcere di Sollicciano. Funaro, esprimendo vicinanza alla famiglia del 43enne, alla direttrice del carcere e al personale, ha poi aggiunto che la “reclusione va intesa non come punizione, ma come rieducazione e il carcere deve essere un luogo di rinascita”

CONTRORADIO INFONEWS- “Chi sa parli” è l’appello di Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, morta a 22 anni lo scorso 3 maggio dopo un incidente sul lavoro a Montemurlo. “I colleghi di Luana, se sanno qualcosa, ora devono dire come stanno le cose” ha aggiunto la donna, sottolinenando che la morte della figlia è stata una “tragedia che poteva essere evitata”

🎧 Dalla GKN ai Ciompi: Fiom in Festa al Torrino

Dal primo al 4 settembre ai giardini del torrino di Santa Rosa a Firenze, l’edizione 2021 di Fiom in Festa, che torna con un calendario ricco di eventi, musica, dibattiti e buon cibo.

Un dibattito sulla Rivolta dei Ciompi del 1378 tra lo storico Alessandro  Barbero e il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini: è questo l’evento clou dell’edizione 2021 di Fiom in Festa che torna dopo un anno al Torrino di Santa Rosa sui lungarni in San Frediano a Firenze, a pochi passi da dove nacque il Pignone, la storica fabbrica fiorentina, e con lei i primi movimenti operai organizzati. La festa si svolgerà dal primo al 4 settembre. 

I temi del lavoro naturalmente, ma anche quelli dela futuro di Firenze come città manifatturiera ed insieme turistica, con tutte le contraddizioni del caso;  il movimento operaio, che per Firenze nasce priprio a due paassi dal Torrino, con il Pignone. E ancora la lotta parrtigiana con l’incontro tra Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e Michele Morabito, direttore del Parco della pace di Sant’Anna di Stazzema, alla presenza di Sergio Staino e Michele Bulgarelli,  segretario della Fiom CGIL di Bologna (sabato 4). Incontro che si trasformerà anche in una disfida gastronomica tra tortelli mugellani e tagliatelle. L’evento finale, al Torrino  sarà invece dedicato alla vicenda della GKN alla presenza della segretaria nazionale della Fiom, Francesca Re David.

Tutto questo in un denso cartellone di 4 giorni, in cui non mancherà anche la musica e l’intrattenimento.

Neell’intervista DANIELE CALOSI segretario FIOM Firenze e Prato

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Landini: Gkn è lotta nazionale, legge impedisca che si ripeta

Landini: sui licenziamenti del fondo Melrose alla Gkn “siamo in presenza di un atteggiamento inaccettabile. Abbiamo visto addirittura il tentativo di mettere in discussione non solo il ruolo dei lavoratori e del sindacato, ma addirittura il ruolo delle istituzioni.

Quindi è evidente che bisogna ripristinare condizioni che permettano di fare una discussione vera a partire dal rispetto degli accordi che in quella azienda esistono, e del fatto che stiamo parlando di imprese che non sono in crisi perché non hanno mercato o lavoro, stiamo parlando di imprese dove il lavoro c’è. Parliamo di fondi multinazionali che stanno decidendo di delocalizzare le produzioni”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in occasione dell’assemblea generale di Cgil Toscana a Firenze.

“E’ un problema non solo di quei lavoratori, è chiaro che siamo di fronte davanti ad una questione più generale perché non può passare nel nostro Paese l’idea che multinazionali ed imprese possono comportarsi in questo modo. Quindi c’è il problema, oltre la gestione immediata, di dotarsi anche di una legislazione che impedisca che queste cose possano ripetersi, e per quanto ci riguarda, insisto, questa non è una battaglia territoriale e locale, questa giustamente è una battaglia nazionale che deve avere delle risposte sul piano legislativo, e quindi anche con l’intervento del Governo”. Oggi pomeriggio Landini andrà a parlare con i lavoratori Gkn, tutti licenziati con un e-mail dalla proprietà.

“Allo stesso tempo – ha concluso Landini – penso che sia utile che anche le associazioni imprenditoriali capiscano che se si vuole veramente difendere il sistema produttivo del nostro Paese c’è bisogno anche di una legislazione che non permetta alle multinazionali di agire e di comportarsi in questo modo, ma di rispettare e di applicare le nostre leggi, a partire dal fatto che se ci sono delle leggi prima di licenziare si utilizzano altri ammortizzatori e si fanno altre discussioni”.

Un Landini a 360 gradi oggi a Firenze, sui temi caldi che riguardano il lavoro anche in vista dell’introduzione del Green pass.

Sul green pass “noi non siamo stati contattati ufficialmente né dal Governo né da Confindustria, non abbiamo avuto sedi o tavoli di trattativa. L’unico incontro che abbiamo avuto è stato sulla scuola, quindi ad oggi non abbiamo avuto né convocazioni né richieste di chiarimento sulla nostra posizione. La nostra posizione è molto precisa: come è noto, se esistono protocolli di sicurezza nel nostro Paese è perché li abbiamo conquistati e ci siamo battuti addirittura un anno e mezzo fa, abbiamo scioperato proprio perché non si può lavorare se non c’è sicurezza, quei protocolli che sono poi diventati legge e hanno garantito al Paese di reggere in questa fase difficile. Questi protocolli devono essere un elemento centrale”.

Il segretario generale della Cgil  ha aggiunto – “abbiamo fatto anche una intesa che ha permesso di aprire anche alla possibilità di vaccinare all’interno dei luoghi di lavoro, perché la lotta al virus passa dalla vaccinazione. Non abbiamo contrarietà ai vaccini pensiamo sia utile e necessario. Con la stessa franchezza tutti sanno che il vaccino da solo non è sufficiente per sconfiggere questo virus, quindi anche per chi è vaccinato devono restare distanziamento e mascherine”.

Firenze, lavoro: sindacati in piazza contro sblocco licenziamenti

Il capoluogo toscano sede di una delle tre manifestazioni nazionali per il lavoro. “E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino

Una volta si sarebbe detto ‘autunno caldo’, oggi il rischio è quello di trovarci alle soglie di un’estate torrida. E non (solo) dal punto di vista metereologico. Con lo sblocco, magari anche solo parziale, dei licenziamenti infatti, la prospettiva è che centinaia di migliaia di lavoratori vengano lasciati a casa. Posti di lavoro persi che si andrebbero ad aggiungere al conto già salatissimo (circa un milione posti persi nel 2020).

Per questo oggi i sindacati sono in piazza insolitamente di sabato. “Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani”: è lo slogan delle tre manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil che si svolgono in contemporanea stamane dalle ore 10,30 a Torino, Firenze e Bari. A Piazza Castello a Torino parlerà il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, a Firenze a Piazza Santa Croce il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Bari a Piazza della Libertà, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Sono previsti anche gli interventi di sei delegati sindacali, in ciascuna delle tre piazze, in rappresentanza delle categorie dei lavoratori e dei pensionati. Le piazze dove si svolgeranno le manifestazioni saranno collegate tra loro virtualmente grazie a dei maxi schermi.

“Stiamo chiedendo da settimane di prorogare l’uscita dal blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine del mese di ottobre. Dobbiamo scongiurare nuovi licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi al milione di posti di lavoro che abbiamo persi negli ultimi 15 mesi. La priorità del paese è di rilanciare il lavoro e gli investimenti, non i licenziamenti”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine della manifestazione nazionale dei sindacati a Firenze, in piazza Santra Croce, ‘Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani'”.

Oggi mandiamo un messaggio forte unitario al governo alle associazioni datoriali sulla necessità di ripartire insieme. Sollecitiamo il governo a aprire urgentemente una fase di confronto unitario di ascolto e dialogo per rimettere al centro come priorità il lavoro, la crescita, lo sviluppo, la coesione sociale. Una grande discussione per arrivare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l’equità” ha aggiunto  Sbarra .

“E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino.  “Chiediamo qui oggi che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti. Chiediamo che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro”, ha aggiunto.

“Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre” ha invece dichiarato  il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a Bari. “Le tre piazze in Italia, Bari, Firenze e Torino, così partecipate e piene di gente nonostante il caldo, – ha detto – chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest’anno di pandemia”.

“Quei lavoratori e quelle lavoratrici hanno lavorato – ha rilevato Bombardieri – quando non c’erano i dispositivi di protezione individuale. Per loro oggi noi chiediamo rispetto e chiediamo il blocco dei licenziamenti fino a ottobre”. “Chiediamo una riforma degli ammortizzatori sociali – ha continuato Bombardieri – , chiediamo politiche attive del lavoro, chiediamo un piano di formazione e riqualificazione, chiediamo rispetto per i giovani, chiediamo attenzione sullo sviluppo di questo paese”.

“La Fabbrica che non volle chiudere”: presentazione alle ore 17 presso La Feltrinelli

Oggi, venerdì 6 dicembre, ore 17 presso la Feltrinelli in via De’ Cerretani 40r, ci sarà la presentazione del libro ‘La Fabbrica che non volle chiudere’. Un racconto sulla vicenda della fabbrica Bekaert di Figline Valdarno che sarà presentato dai due autori, Domenico Gaurino e Daniele Calosi. L’ingresso è libero, a moderare la giornalista Chiara Valentini.

A giugno del 2018 la multinazionale Bekaert decide di chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno (Fi) mandando a casa i 318 lavoratori. Da quel momento ‘la Fabbrica’ diventa l’epicentro di una vera e propria epopea popolare che vede al centro la lotta degli operai e la solidarietà dell’intera comunità. “La fabbrica che non volle chiudere” è il racconto di questa straordinaria storia di militanza, dignità ed impegno civile.

Un romanzo che attraverso la cronaca e le riflessioni dei protagonisti, dà voce ai sentimenti, alle paure, alle speranze, ai pensieri di chi quella vicenda ha vissuto in prima persona. “Una vicenda da ascoltare più che da leggere -dichiara Daniele Calosi, segretario FIOM Firenze- che mette in luce l’assenza di una politica industriale per il Paese, di una classe imprenditoriale degna di questo nome e soprattutto l’assenza di protezione sociale dei lavoratori che, abbandonati al loro destino, provano persino a costruirsi da soli una soluzione” . Il libro si avvale della prefazione del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, e della postfazione della segretaria della Fiom nazionale, Francesca Re David.

“Quel che appariva, con forza, sullo sfondo del racconto giornalistico era che con la Bekaert, insieme con i lavoratori della fabbrica, si era mossa un’intera comunità, la quale aveva assunto quella vicenda come simbolo di una Resistenza contemporanea ai meccanismi perversi della globalizzazione. Mi convinsi allora che la chiave fosse in questo, nel restituire cioé quel senso di pluralità ed insieme di drammaticità (nel significato più propriamente teatrale del termine) quasi epica che quella vicenda emanava. Il libro che avete tra le mani è appunto il tentativo di dare forma concreta a questa intuizione” dall’introduzione di Domenico Guarino.

“In un momento in cui la nostra storia, la storia delle lotte sociali e delle conquiste sindacali, tende a essere emarginata, a non fare più parte della cultura e del sentire profondo del Paese, è importante che la nostra organizzazione, il sindacato, si dedichi a lasciarne traccia” dalla prefazione di Maurizio Landini.

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