Lucca: Osapp, “nuove violenze in carcere, ferito agente”

Ancora “violenze e aggressioni” al carcere di Lucca: ieri c’è stata una “seria colluttazione” tra un detenuto marocchino e uno romeno, già sottoposti a divieto d’incontro, e un agente intervenuto per separarli è stato colpito con “un pugno in pieno viso e successivamente circondato” dagli altri reclusi. “Solo il pronto intervento di altri agenti poneva fine alla rissa” mettendo “in sicurezza l’agente aggredito”.

Lo rende noto il segretario del sindacato Osapp Leo Beneduci. L’agente aggredito ha avuto 23 giorni di prognosi. I due reclusi che hanno avuto la colluttazione sono venuti a contatto, si spiega ancora, perchè altri detenuti romeni sono riusciti “a forzare il cancello che, di fatto, separa due sezioni”.
“Nell’indicare alle autorità politiche e del Dap – afferma Beneduci – come drammaticamente vicino il punto di non ritorno verso l’assoluto disastro del sistema penitenziario italiano rinnoviamo l’invito al governo nella sua interezza e ai ministri Bonafede e Salvini per l’apertura di ogni spazio di analisi e confronto con le rappresentanze del personale di Polizia penitenziaria necessario per affrontare con la massima urgenza l’insostenibile condizione del lavoro nelle carceri italiane da parte degli appartenenti alla Polizia penitenziaria”.

Decreto Sicurezza: incontro Conte-sindaci, Anci “richieste accolte in parte”

Sono state accolte in parte dal governo le richieste presentate dai sindaci in tema di legge sulla sicurezza: lo ha reso noto il presidente dell’Anci Antonio Decaro al termine dell’incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

“Il governo predisporrà circolari esplicative di integrazione delle norme criticate da parte dei sindaci”, ha riferito il presidente Anci. “Abbiamo chiesto interpretazioni sul merito e ora ci sarà un confronto di tipo tecnico”, ha aggiunto. Da ora in poi, ha spiegato ancora Decaro, “verranno comunicati ai Comuni e ai Sindaci i nominativi delle persone domiciliate nei centri di accoglienza”. Inoltre sarà resa uniforme su tutto il territorio nazionale la presa in carico sanitaria dei richiedenti asilo, e tutto ciò riguarderà le Asl. Ci sarà poi “una maggiore attenzione per le categorie vulnerabili, e per questa parte abbiamo sollecitato il governo a inserire il tutto nei circuiti Sprar, tutto ciò al fine di garantire attenzioni di tipo particolare”. Ma in queste ore su questo tema specifico, ha aggiunto Decaro, “siamo rimasti d’accordo per l’avvio di una interlocuzione tecnica”.

Da ultimo l’Anci ha chiesto “maggiori risorse per i minori stranieri non accompagnati, perché dei costi per coloro che poi non dovessero far parte dello Sprar si fanno carico i Comuni”. Per quanto riguarda l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, ha sottolineato da ultimo Decaro, “tutto è stato risolto in maniera diversa”.

Al tavolo del’Anci “non è stato rappresentato nessun dubbio di costituzionalità, nessuna criticità di rango costituzionale” sulla legge sicurezza. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. “Correttamente – ha aggiunto – la delegazione Anci ha condiviso il fatto che questo governo ha impresso con questa norma un cambio di rotta, ha ridefinito meglio il sistema di protezione e il sistema di accoglienza”.

“Mi sembra di aver capito che non c’è stata alcuna rimostranza nella delegazione dell’Anci rispetto ai contenuti del decreto. Sono stati aiutati a capire cosa c”è nel decreto che era e rimane esattamente ciò che è. Se poi dieci sindaci su 8mila hanno bisogno di ulteriori chiarimenti glieli daremo”. Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Casa Spa a Salvini: “Da Governo nessun finanziamento e pressione fiscale raddoppiata”

Dopo le dichiarazioni del Ministro Salvini sul Corriere della Sera – «Sono sconvolto. Toscana, Piemonte e Umbria contro il decreto sicurezza? Mi sto facendo mandare il numero dei cittadini delle tre regioni che aspettano una casa popolare: mi fa specie che ci siano sindaci e governatori che invece di fare il loro lavoro si preoccupano di cose del governo. Mi fa specie l’ignoranza di alcuni governatori, penso a quello del Lazio, che parlano di diritto alla salute violato: se oggi un immigrato fa ricorso al pronto soccorso, gli vengono concesse tutte le cure necessarie» il Presidente di Federcasa e di Casa SPA Luca Talluri dichiara:

“Non perda tempo il Ministro Salvini a farsi mandare dati dai suoi funzionari sulle gestione dell’edilizia residenziale pubblica a Firenze (tema per altro di competenza del Ministro Toninelli), i numeri sono molto chiari:

Tra il Comune di Firenze e gli altri 29 Comuni della Provincia fiorentina di Casa Spa, gestiamo oltre 13.000 alloggi, di cui oltre 12.800 di Edilizia residenziale pubblica, cresciuti dal 2014 ad oggi di oltre 500 unità e questo anche grazie ai Governi Renzi e Gentiloni, che, dopo il blocco assoluto di investimenti avvenuto nel 2008, con la legge di riforma 80/2014 ha stanziato di 321 milioni di euro; e con queste risorse è stato possibile ristrutturare ben 450 nuovi alloggi e assegnarne a nuove famiglie 733.

Il nostro territorio, come tutta la Toscana ha però grande bisogno di continuità nelle politiche per la casa e per l’edilizia residenziale pubblica ed invece abbiamo letto come nella sua prima legge di bilancio del nuovo Governo sono state stanziate € 0 di risorse per il 2019 al netto del dato oggettivo che vedrà Casa SPA e le altre Aziende di gestione ERP toscane dover pagare una aliquota IRES raddoppiata.

Si ricordi il Ministro – aggiunge Talluri nella replica –  prima di chiedere cosa stiamo facendo per dare case popolari ai cittadini, che gli stanziamenti per questo settore sono di competenza di questo Governo, che oltre a non aver stanziato nulla, ha raddoppiato la pressione fiscale sulle Aziende di gestione.

Inoltre, da Presidente nazionale di Federcasa, Associazione di tutti i gestori di case popolari d’Italia, faccio presente al Ministro  – conclude il presidente di casa Spa – che dovrebbe preoccuparsi di garantire il prelievo alla fonte di chi riceverà il reddito di cittadinanza ed è inquilino moroso di case popolari e di sbloccare ciò che il suo Governo tiene bloccato, ovvero la delibera Cipe del 22-12-2017 del governo PD, che prevede 350 mln di euro per nuove costruzioni di Case popolari”.

Sicurezza, ricorso della Toscana: tre gli articoli impugnati

Sul decreto Salvini “la giunta, con delibera, mi autorizza a fare ricorso alla Corte costituzionale”. Lo spiega il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine della riunione con gli assessori.

Tre i passaggi del testo voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, impugnati da palazzo Strozzi Sacrati: le ragioni, spiega il governatore, stanno “principalmente sull’articolo 1 del decreto Salvini, quello cioe’ che elimina la protezione umanitaria. Pensiamo, infatti, che questo sia un modo per aumentare il numero degli irregolari, non consentendo, quindi, di svolgere fino in fondo il nostro ruolo, previsto anche dalla Costituzione”, ovvero quello di “assistere in maniera universalistica le persone sul profilo delle cure, dell’assistenza sociale essenziale ed elementare, penso a un tetto o un piatto di minestra calda, e dell’istruzione come diritto fondamentale”. Questo, secondo la delibera, va contro agli articoli 2, 3, 10 e 117 della Costituzione. Altro articolo contestato del decreto e’ il 13, “che, eliminando l’iscrizione anagrafica, rende invisibili queste persone. Spariscono, non sappiamo dove cercarle e come poterle assistere. Un medico, per esempio, mi faceva presente che i ragazzi, i bambini, non essendo iscritti all’anagrafe non si possono neppure vaccinare. La Costituzione pero’ ci dice che la salute e’ un diritto fondamentale, che non appartiene al cittadino ma alla persona ed e’ allo stesso tempo interesse della collettivita’, come gia’ specificato dalla Consulta”.

“Abbiamo messo in legge di bilancio 2 milioni” per il sostegno all”accoglienza in Toscana: lo ha ricordato il presidente della Regione Enrico Rossi, a margine dell’illustrazione alla stampa del ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza. “La nuova legge che abbiamo fatto sul diritto all’assistenza essenziale – ha aggiunto il governatore – prevede che si impieghino questi due milioni, poi verranno impiegate anche altre risorse”. Rossi ha sottolineato che “siamo per sostenere il ruolo dei Comuni: la nostra legge generale prevede che su questi temi siano i Comuni ovviamente a intervenire per primi, però vogliamo anche parlare con le associazioni di volontariato”. “Nelle prossime settimane lavoreremo a questo – ha concluso – ma anche ad altri temi, non c”è solo questo, ci sono tanti altri problemi nella società toscana che non stiamo affatto dimenticando. Vedo che Salvini mi richiamava a parlare di povertà: facciamolo, lo possiamo fare di più. Noi ci occupiamo anche così dei toscani”.

Bonafè (Pd): bene ricorso della Toscana a Consulta

La segertaria regionale del partito democratico in una nota: “in perfetto stile leghista hanno fatto un proclama pubblico propagandistico da Roma per poi scaricare il problema sui territori. E hanno anche invaso le prerogative delle Regioni”.

“Il cosiddetto decreto sicurezza del ministro Salvini avrà l’effetto opposto a quello che promette: aumentare l’insicurezza. Il Governo mette i Comuni in una situazione paradossale. In perfetto stile leghista hanno fatto un proclama pubblico propagandistico da Roma per poi scaricare il problema sui territori. E hanno anche invaso le prerogative delle Regioni. E’ per questo che sosteniamo l’iniziativa del ricorso alla Consulta che la Giunta toscana toscana si appresta ad approvare, utile ad evidenziare i limiti di costituzionalità del decreto”. Lo afferma l’eurodeputata e segretario del Pd toscano Simona Bonafè. “In questo decreto, disumanità e disordine pubblico vanno di pari passo – aggiunge Bonafè in una nota -. La metà dei richiedenti asilo, circa 6mila persone in Toscana, secondo le stime dei nostri amministratori, usciranno dal circuito dell’accoglienza, ma non verranno rimpatriati. Resteranno in strada”.

Per questo, sottolinea, “ci impegneremo a sostenere l’iniziativa del sindaco Nardella per costruire un fronte comune fra Comuni, Regioni, associazioni di volontariato e sindacati per superare gli effetti negativi che il decreto sta producendo nei territori”. “Non vorrei che oltre alla semplice propaganda ci fosse anche un tentativo sudbolo di aumentare l’allarme sociale – conclude Bonafè – per alimentare il consenso dei leghisti. Che intanto continuano anche a giocare con le vite di 49 persone in balia del mare”.

Decreto Sicurezza, migranti: Toscana delibera oggi ricorso a Consulta

“Questa legge ostacola il nostro lavoro: erogare assistenza sociale. Invade una materia che la Costituzione ci affida”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, spiega – in un’intervista a La Stampa – le ragioni del ricorso alla Consulta contro il decreto sicurezza, che oggi sarà deliberato dalla sua giunta.

“Secondo i nostri conti in Toscana ci sono almeno 6mila persone che diventano ”invisibili” – afferma – Gli stessi volontari dicono: se continuiamo a tenere queste persone nei nostri centri verremo accusati di favoreggiamento della clandestinità? Pensi in che condizioni hanno messo il Paese! Dall’oggi al domani rischiamo di ritrovarci in giro decine di migliaia di giovani disperati, altro che maggiore sicurezza”.

“Cosa fa Salvini? Le rimpatria tutte queste persone? – chiede – Aveva già promesso di rimpatriarne 600mila, ma non mi pare che nel suo semestre radioso siano aumentati i rimpatri, anzi. È una legge propagandistica, gli serve solo a mostrare i muscoli”.

Sulla questione, Rossi invita quindi la sinistra a fare autocritica: “Penso che purtroppo il successo di Salvini nasce dalla timidezza e dall’arretramento culturale della sinistra, si doveva fare leva sui sindaci per impiegare questi ragazzi in attività socialmente utili, invece che tenerli a bighellonare pagando 35 euro per ciascuno a una cooperativa. Questo ha creato una reazione negativa, è stato un errore del governo precedente”.

“Il decreto Salvini deve essere depotenziato: se Conte ci chiamasse basterebbe un chiarimento e una modifica dell’articolo 13”, relativo all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo. Ha affermato inoltre Rossi,  parlando questa mattina a Omnibus su La7. “Si sta creando tensione – ha aggiunto – nella quale la non iscrizione rischia di creare una situazione di non controllo sui territori”.

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