Rischio stop per l’inchiesta sulla Fondazione Open. Il contrattacco di Renzi contro i pm di Firenze, per la tutela della sua immagine, sta funzionando?

Firenze, c’è il rischio stop per l’inchiesta sulla Fondazione Open. Per la Corte costituzionale è ammissibile il conflitto tra poteri dello Stato a proposito delle intercettazioni che riguardano Renzi acquisite nell’inchiesta fiorentina su Open. E nello stesso giorno la procura di Roma indaga la donna che girò il video dell’incontro dell’ex premier con un dirigente dei servizi segreti.

Un doppio assist al contrattacco di Renzi contro i pm di Firenze e per la tutela della sua immagine. Ma siamo solo all’inizio: per quanto riguarda le intercettazioni di Open la Consulta dovrà pronunciarsi nel merito. E a complicare il quadro c’è anche il mistero sul segreto di Stato sull’affaire dell’incontro tra Renzi e lo 007.

Gran parte della nuova edizione del libro di Matteo Renzi “Il Mostro” è dedicata alla giustizia. Non tanto alla storicamente difficile convivenza tra potere giudiziario e potere politico, quanto alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto o lambito il leader di Italia Viva e la sua famiglia.

A poche ore dall’uscita del libro, la coincidenza ha voluto che l’ex rottamatore potesse anche plasticamente dimostrare che le sue non sono solo teorie strampalate, offrendo un riscontro pratico alle sue critiche nei confronti di buona parte delle toghe.

In particolare di quelle fiorentine che hanno coordinato le indagini su un giro di presunte fatture false, sfociate poi nell’assoluzione in appello per i genitori di Renzi, e che si occupano anche dell’inchiesta sulla fondazione Open, la pietra angolare su cui il Giglio Magico avrebbe costruito la propria scalata nel Pd e che vede tra gli indagati oltre allo stesso ex presidente del Consiglio anche Maria Elena Boschi, Marco Carrai, Luca Lotti e Alberto Bianchi. Tra le accuse quelle di traffico di influenze e di finanziamento illecito dei partiti.

E le novità arrivano proprio da questa indagine, ai cui atti i magistrati inquirenti hanno acquisito  messaggi WhatsApp scambiati dalle persone intercettate che comunicavano con Renzi. La Corte costituzionale ha infatti ritenuto ammissibile il conflitto tra i poteri dello Stato sollevato nei confronti dei magistrati fiorentini da parte del Senato, cioè il ramo del parlamento al quale apparteneva ed appartiene Matteo Renzi.

In sostanza, è l’obiezione del Senato, l’acquisizione di quegli elementi di indagine avrebbe leso le prerogative del senatore Renzi: perché ciò fosse legittimo, è la tesi dell’aula di Palazzo Madama, era necessaria l’autorizzazione di quel ramo del Parlamento. La faccenda non è di poco conto né di facile soluzione, perché la persona intercettata non era Renzi, mentre lo erano i suoi interlocutori non parlamentari.

E’ l’articolo 68 della Costituzione a stabilire che un parlamentare non può essere, senza autorizzazione, sottoposto ad intercettazioni di comunicazioni o al sequestro di corrispondenza. Ma anche per le intercettazioni casuali di altre persone che comunichino con il parlamentare, l’utilizzo di questo materiale nelle indagini è subordinato ad una autorizzazione del Senato o della Camera.

Per ora la Corte costituzionale ha ritenuto che il caso proposto in questo frangente sia degno di valutazione e dovrà decidere nel merito. Ma, intanto, già questo pronunciamento potrebbe avere un effetto sull’iter giudiziario dell’inchiesta Open, giunto alla fase dell’udienza preliminare, con la possibilità che il giudice possa sospenderla in attesa della decisione della Consulta.

Sul piano politico Renzi ha giudicato l’ammissibilità del ricorso del Senato come “un passo verso la verità”. Ma sempre dal fronte-giustizia arriva un’altra notizia a corroborare il suo ottimismo. Si parla di tutt’altra vicenda, quella del video girato da una professoressa nel 2020 in un’area di servizio autostradale e che documenta l’incontro tra Matteo Renzi e Marco Mancini, allora dirigente del Dis, il servizio di informazioni per la sicurezza.

Le immagini, anche per la loro circolazione sui media, avrebbero recato danno alla reputazione di Renzi, sostengono i magistrati della procura di Roma ai quali lo stesso ex premier si era rivolto con una denuncia e che adesso hanno recapitato alla donna l’atto di chiusura indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Su tutta la vicenda c’è però un’ulteriore complessità. Il capo del Dis, Elisabetta Belloni, avrebbe posto il segreto di Stato nell’ambito delle indagini difensive condotte dai legali dallo 007 immortalato nei video e che adesso è in pensione.

Fondazione Open: Renzi, non scappo da processo, rispondo colpo su colpo

Firenze, nella mattina di venerdì 25 novembre si terrà in tribunale l’udienza in merito al processo della Fondazione Open, che vede tra gli indagati il senatore Matteo Renzi.

Il leader di Italia Viva Renzi, in merito a quanto concerne il processo Open, ha scritto alcune dichiarazioni sulla sua e-news. “Io credo che i magistrati fiorentini non siano credibili. Lo scrivo, senza paura di niente e di nessuno. Ritengo eversivo il comportamento di Luca Turco che non rispetta nemmeno le sentenze della Cassazione. Ritengo scandaloso l’operato di Nastasi, il pubblico ministero che prima di occuparsi di me ha seguito la tragica vicenda David Rossi a Siena: e chi conosce quella storia sa che è difficile trovare indagini fatte così male come quella”.

Nel testo della e-news il senatore Matteo Renzi prosegue: “Io ho detto in faccia a quei PM che non mi fido di loro. Ma siccome sono un cittadino modello, venerdì vado in Aula ad ascoltare le loro farneticanti e strampalate tesi su Open. E rispondo colpo su colpo. Non scappo dal processo. Vado e li guardo negli occhi dicendo: io non ho violato la legge. Spero che non lo abbiate fatto voi come invece ad oggi appare sempre più probabile”.

Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli, lascia il PD ed entra in IV. Renzi: “Una gioia accoglierlo in IV”

Firenze, il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, lascia il Partito Democratico per passare a Italia Viva.

Ad annunciarlo lui stesso in un post su Facebook, con una lettera rivolta anche ai cittadini: “Non è una decisione che prendo a cuor leggero. Si tratta del partito che io stesso ho contribuito a fondare. Compio questo passo dopo una lunga riflessione in un momento storico e politico particolare, lontano da appuntamenti elettorali”. Casini sottolinea di andarsene dal PD senza “rancore o rivalsa verso nessuno” e che “la politica è sentire di avere il ‘fuoco dentro’ quando si operano scelte, quando si prendono decisioni, quando si esprimono le proprie idee e quelle della comunità politica a cui si appartiene. Un ‘fuoco’ che purtroppo questo PD non riesce più ad accendere in me. Lo dico con grandissimo dispiacere”.

“Oggi avverto forte la necessità di avere compagni di viaggio che condividano con me una visione politica più aperta, più moderna e più concreta – aggiunge -. Sento che Italia Viva e il progetto del Terzo polo rappresentano l’approdo ideale per chi intende la politica come la intendo io. Mi sento smarrito in un partito che non solo non esprime una visione univoca e definita su temi cruciali per il futuro del nostro Paese ma lancia anzi temi spesso contraddittori”. Casini sottolinea di sapere “bene che per molti non sarà facile comprendere questa scelta. Ma di una cosa sono convinto. A Bagno a Ripoli abbiamo lavorato molto in questi anni facendo crescere territorio e comunità. Il mio impegno nei restanti diciotto mesi di mandato non verrà meno”.

Per il coordinatore regionale di Italia Viva Toscana ed eurodepuato di Renew Europe Nicola Danti, “É un piacere dare il benvenuto in Italia Viva a Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli. Amministratore di esperienza e visione, riformista vero. Un amico con cui ho condiviso tante battaglie, e che da oggi darà un contributo importante al progetto di Renew Europe”.

Anche il leader di IV Matteo Renzi accogli il sindaco del comune fiorentino. “Francesco è un amico, certo, ma è anche uno degli amministratori toscani più capaci. Ho apprezzato la straordinaria capacità con cui ha aperto le porte del suo comune al Viola Park, grande investimento privato con positive ricadute sul pubblico ma senza gravare di un centesimo sul contribuente e sul debito pubblico”. Aggiunge poi: “Ho negli occhi le sue tante iniziative per creare posti di lavoro, non ultimi i recenti investimenti di primarie case di moda nel suo territorio. Casini ha un grande consenso nella sua città ma ha soprattutto un grande futuro anche fuori da Bagno a Ripoli. Per me è una gioia accoglierlo in Italia Viva e nel Terzo Polo e sapere che torniamo a giocare con la stessa maglia. Benvenuto Francesco, questa è casa tua”.

Il benvenuto arriva anche dalla Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato Raffaella Paita, che in una nota scrive: “Benvenuto a Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli, che lascia il PD per aderire alla famiglia di Italia Viva. La scelta di questo giovane ed eccellente amministratore locale ci rende orgogliosi e conferma l’attrattività del progetto del Terzo Polo, che si conferma essere l’unica e autentica casa dei riformisti”.

Giani: “Io sono tenace e pervicace” nello sviluppare un rapporto con Renzi e in generale con il centro

Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando delle eventuali alleanze per le elezioni amministrative 2023-2024, ha annunciato la sua forte volontà nel costruire rapporti con i partiti del centro.

“Io sono tenace e pervicace – ha detto il presidente Giani – ritengo che, conoscendo bene Renzi occorre anche nei rapporti con Italia Viva, ma in questo senso in generale con il centro che si è presentato con un buon risultato alle ultime elezioni, essere tenaci nello sviluppare un rapporto. Anche perché sul piano programmatico sono molte le cose che ci uniscono”.

“Sono convinto poi – ha aggiunto il presidente della Regione Toscana – che sul piano delle relazioni nei Comuni che andranno al voto, siamo a un anno e mezzo da Firenze e meno da Pisa, Siena e Massa, tanta strada debba essere ancora fatta – ha aggiunto Giani – e quindi credo che la mia giunta, che ha un esponente che arriva dalla sinistra, Serena Spinelli, e la mia vicepresidente, Stefania Saccardi, che viene dalle forze del centro sia un modello da perseguire per il futuro”.

Cambiando argomento, commentando il fatto che alcuni governatori hanno intenzione di mantenere l’obbligo delle mascherine negli ospedali: “La Toscana è su questa linea, ha dichiarato Giani – ritengo che le mascherine negli ospedali siano una misura da non guardare mese su mese, debbono essere strutturalmente mantenute. Il Covid non è finito”.

“Io sono per una valorizzazione e continuazione forte sul nostro modello che ci ha visto per mesi prima regione per le vaccinazioni in Italia – ha aggiunto Giani – ma contemporaneamente per il mantenimento delle misure di prevenzione, in questo caso finché il Covid non scomparirà e anche questa settimana c’erano 14.000 contagi nella nostra regione”.

Nardella, stop alle polemiche non replico a Renzi su multe, ma il leader di Iv insiste sul multificio

Firenze, il sindaco Dario Nardella, interpellato dai giornalisti in merito alla polemica con il leader di Italia Viva, l’ex sindaco Matteo Renzi, riguardo alle multe dovute ai nuovi autovelox in città, ha evitato una replica diretta all’attacco del leader di Italiua Viva.

“Io non replico perché abbiamo un compito che i fiorentini si aspettano da noi, avendoci votato, – ha detto il sindaco Nardella – che è quello di lavorare con umiltà e intelligenza senza alimentare polemiche: nella politica italiana c’è già troppa polemica”.

“Il nostro stile è lavorare in modo concreto – ha aggiunto Nardella, parlando a margine del consiglio delle grandi aziende presso la Città metropolitana, – ascoltando i cittadini, affrontando le questioni serie e difficili, quelle complesse come anche quelle della sicurezza stradale e del rispetto delle regole. Questo è il nostro obiettivo, questo è il nostro stile”.

Ricordiamo che leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sabato mattina dopo essere stato presente all’evento Sky Live in Palazzo Vecchio, aveva tenuto una conferenza stampa in piazza della Signoria, nella quale aveva fatto salire la temperatura politica nel capoluogo toscano lanciando un attacco un al primo cittadino di Firenze: “Non si può fare cassa con gli autovelox” aveva detto tra le altre cose Renzi, accusando l’amministrazione Nardella di essere “una pubblica amministrazione borbonica che fa cassa con i problemi dei cittadini” e lanciando poi una “petizione popolare” sul tema, nella quale si chiede che: “i 20 milioni di euro, che sono venuti dagli autovelox, che hanno fatto questa strage di multe in questi giorni, devono andare tutti alla sicurezza stradale”.

Ed il leader di Iv Matteo Renzi, continua ad alimentare la polemica, nella sua Enews infatti scrive:

“Dicono che io stia litigando col sindaco di Firenze Nardella. No, non ho voglia né bisogno di litigare col sindaco io. Magari Dario pensa che litigando con me sia più facile fare carriera nel Pd e visti i precedenti ci sta”.

“Ma io vorrei soltanto che il comune di Firenze fosse più attento alla sicurezza stradale e meno desideroso di diventare un multificio. Pensate che è aumentato il numero di multe di oltre il 600%. Una follia! Per questo abbiamo fatto partire questa petizione popolare che vi prego di firmare, se la condividete. Tra le altre cose: i soldi delle multe non devono andare in spesa corrente ma in spesa per investimenti sulle strade”.

 

🎧Controradio News ore 7.25 – 17 ottobre 2022

Controradio News: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina. Per iniziare la giornata ‘preparati’

Controradio news – Un’auto dei vigili urbani di Firenze ha causato un incidente che ha provocato nove feriti nella centralissima piazza Duomo. La vettura ha urtato una bicicletta che ha innescato una carambola su un gruppo di fedeli peruviani in processione con ‘Il signore dei Miracoli’, antica tradizione risalente al terribile terremoto di Lima del 1655. I feriti sono due bambine di 4 e 7 anni, cinque donne adulte e un uomo di 40 anni, tutti peruviani, oltre alla vigilessa che era alla guida che ha riportato lesioni molto lievi. Le condizioni delle bambine non destano preoccupazione ma una settantenne e’ stata ricoverata in codice rosso. Non e’ ancora chiaro cosa abbia innescato l’incidente. L’auto dei vigili era impegnata nel servizio di scorta alla manifestazione religiosa.

Controradio news – Ruben Guasti, giovane calciatore del club toscano Spartaco Banti Barberino, è morto sabatonotte in un incidente avvenuto a Campi Bisenzio, località alle porte di Firenze. Guasti, originario di Barberino di Mugello (Firenze), aveva da poco compiuto diciassette anni ed era in sella alla sua moto lungo via di San Quirico quando all’improvviso ha perso il controllo del mezzo andando a finire la sua corsa contro un albero.
Controradio news – Indagini dei carabinieri su fatti avvenuti sabato sera nell’area del Luna Park a Scandicci (Firenze). Un minorenne è stato aggredito da coetanei che gli hanno causato una frattura al braccio sinistro, una minorenne è stata soccorsa perché in stato di forte alterazione da alcol e una minorenne ha denunciato di essere stata palpeggiata da una persona poi fuggita.
Controradio news – Già superata quota mille firme per la petizione on line (https://www.italiaviva.it/si_alla_sicurezza_stradale_no_al_multificio) lanciata sabato dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che invita la giunta di Firenze guidata da Dario Nardella a investire in progetti per la sicurezza stradale, al di là di quanto previsto dal bilancio ordinario, i venti milioni circa incassati negli ultimi tre mesi dalle multe ai fiorentini, il cui numero è aumentato di oltre il 600 per cento. “La risposta che abbiamo già riscontrato mostra chiaramente che abbiamo sollevato un problema reale” – afferma Francesco Grazzini, coordinatore fiorentino di Italia Viva.
Controradio news – Atterraggio di emergenza per un elicottero in Maremma, nella zona del Casone, tra Scarlino e Follonica (Grosseto). Un velivolo biposto ad ala rotante avrebbe avuto difficoltà durante il volo. Dei due occupanti a bordo, uno non avrebbe riportato ferite rimanendo illeso, l’altro avrebbe avuto solo una contusione ad una gamba. Secondo quanto si apprende il mezzo proveniva da Massarosa (Lucca) per un giro turistico e ha avuto un’avaria ma il pilota è riuscito ad atterrare nell’area di un’azienda, la Venator, su un prato.
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