Renzi a Scandicci, “grande coalizione è pronta tra Lega e M5S”

Per il centrodestra “il candidato contro di noi, Bagnai, è il professore di economia che spiega le cose a Salvini. Dobbiamo avere grande rispetto per lui, fa un lavoro terribile”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, a Scandicci (Firenze), durante l’evento di apertura della sua campagna elettorale nel collegio uninominale del Senato. “Sui dazi – ha aggiunto Renzi – non sta facendo un dibattito da accademico; se accettassimo la filosofia dei dazi e del no all’Europa e all”euro, alla fine il conto di questa scelta lo pagherebbe il pellettiere di Scandicci. Se noi scegliamo di chiuderci nel recinto, le aziende smettono di esportare, ci sarebbe un pezzo della nostra economia che andrebbe a gambe all”aria subito”.

“C’è già una grande coalizione pronta, è quella tra la Lega e i Cinque Stelle: hanno le stesse idee su tutto, come sui vaccini”. Lo ha detto Matteo Renzi, segretario del Pd a Scandicci (Firenze). Poi, senza citare direttamente l’iniziativa di Leu in corso in contemporanea al teatro Puccini di Firenze con Pietro Grasso, ha spiegato di non essere preoccupato “per quello che c’è stamani ma per quello che c’è stasera al Puccini dove c’è uno spettacolo che fa passare i vaccini come un nuovo genocidio, come ha detto anche una candidata di M5S in Veneto”

.”Contro chi vive con competizione e odio la campagna elettorale noi viviamola con leggerezza”. E’ l’invito di Matteo Renzi oggi a Scandicci (Firenze) dove ha aperto la campagna elettorale nel collegio uninominale del Senato. “Finalmente i candidati devono tornare sul territorio: ieri ho visto un tweet dei Cinque stelle dove si invitava a cercare colpe e difetti, degli altri. Io voglio fare una cosa diversa – ha detto -. Se c’è un candidato M5s ditelo, non parlando male degli altri, non attaccandoli, tanto a questo ci pensano da soli. Alla fine premieremo il peggior striscione che apparirà contro di me: per ora vince ancora quello sul Ponte Vecchio, ”cambia il tubo non la costituzione”, apparso prima del referendum ricordando quanto successo su Lungarno Torrigiani.

Perché candidarsi al Senato? “Quel referendum si è perso. Ma proprio per questo la mia candidatura al Senato è un atto di omaggio e rispetto alla volontà popolare”. Lo ha spiegato  Renzi, durante l’evento di lancio a Scandicci (Firenze) della sua campagna elettorale nel collegio uninominale del Senato.

Pd all’Aurora: interventi Bonafé e Nardella

Evento elettorale al Teatro Aurora di Scandicci (Fi) dove Matteo Renzi inaugura la campagna elettorale nel collegio fiorentino.

Estratto dell’intervento dell’eurodeputata scandiccese Simona Bonafé e del Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Elezioni: Renzi e Grasso in contemporanea oggi a Firenze, le dirette di Controradio

Oggi ‘match’ ravvicinatissimo e in contemporanea tra Matteo Renzi e Pietro Grasso. Dal teatro Aurora di Scandicci il segretario del Pd ha inaugurato la campagna elettorale nel collegio fiorentino, l’uninominale per il Senato. Il leader di Leu, sempre alle 11, è salito sul palco del teatro Puccini per dare il via alla corsa elettorale di Liberi e Uguali in Toscana.

“Noi abbiamo dei valori e dei principi che sono alla base del nostro movimento, e stiamo ricostruendo la sinistra che possa portare avanti quello che si è disperso da parte del Pd”. Lo ha detto il presidente del Senato e leader LeU Pietro Grasso rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se dopo le elezioni sarà possibile una collaborazione con il Pd. Grasso è intervenuto a margine di una iniziativa elettorale al teatro Puccini di Firenze.

“Se pensate che essere di sinistra è gridarlo ma poi votate nei collegi per far vincere Salvini, io dico che voi non siete di sinistra, voi aiutate il centrodestra”. Lo ha detto Matteo Renzi a Scandicci (Firenze) rivolgendosi a Leu, senza citare il partito composto anche da ex dem.

I contributi audio verranno riproposti in uno speciale radiofonico che andrà in onda lunedì 5 febbraio 2018, nella trasmissione Todo Cambia, dalle 8.40.

 

Renzi: “All’attacco come Sacchi, match point con M5s”

“Il 4 marzo l’Italia avrà una grande occasione: giocare il suo match point per sconfiggere in modo definitivo il movimento 5 stelle”, perché “se sarà secondo – dopo il Pd che oggi è distanziato di meno di due punti nei sondaggi, e quindi è lì, a un passo – il dato politico sarà definitivo”.

Lo dice Matteo Renzi al ‘Foglio’, spiegando: “Vogliamo giocare all’attacco, non col catenaccio: più sul modello del profeta Arrigo Sacchi che su quello del pur grandissimo Nereo Rocco. Sapendo che giocando all’attacco qualche volta si prende qualche gol. Ma sapendo anche che un grande paese come l”Italia non può permettersi di vivere di solo catenaccio”.

”Gentiloni è come la camomilla? Allora io sono la Red Bull. Ma non litigheremo”. Il segretario del Pd Matteo Renzi parla anche del suo rapporto con il presidente del Consiglio. ”Io credo che in campagna elettorale sia necessario un giusto mix tra buon senso, equilibrio e capacità di prendere i voti. Sono d’accordo con Paolo quando dice che per il Paese era importante aggiungere un elemento di serenità e di distensione e non c’è ombra di dubbio che la definizione che Gentiloni ha dato di se stesso al vostro giornale sia, oltre che simpatica, anche veritiera. Io se posso dire però mi sento più una Red Bull che una camomilla. Non bisogna eccedere con nessuna delle due: bisogna solo ricordare che la forza di un partito è nella combinazione tra fattori apparentemente distanti. E sappiate che comunque Red Bull e Camomilla non intendono litigare neppure sotto tortura”.

Neppure quando il presidente del Consiglio dice che in questa campagna elettorale, tecnicamente, non esistono i candidati premier? ”Anche in questo caso. La legge parla di ”capo politico”. Il candidato premier lo individuerà il presidente della Repubblica sulla base dei risultati come da previsione costituzionale”. Ma se il presidente della Repubblica dovesse dare un incarico a qualcuno del Pd per formare un governo, per quell’incarico il Pd suggerirebbe prima il nome di Renzi o prima quello di Gentiloni? ”Pensiamo a diventare primo partito e primo gruppo parlamentare. Fare ipotesi su quello che dovrebbe fare Mattarella è istituzionalmente poco corretto: c’è un capo dello Stato, decide lui”.

Renzi parla di Liberi e Uguali. ”Non penso che quello di LeU sia un progetto destinato ad avere un futuro. D’Alema ha due disegni organici. Primo: tornare a far parte del giro, conquistando uno strapuntino in Parlamento. Secondo: riprendersi in mano la sinistra, cercando di distruggere la leadership. Abbiamo preso il 41%, dal giorno dopo per lui l’obiettivo non è stato valorizzare quel risultato, ma distruggere chi quel risultato ha ottenuto. Non c’è altro, ma almeno riconosciamogli una certa dose di coerenza”.

”In questa campagna elettorale – continua Renzi – proverò a parlare a quel 40%. E a tutte le persone non del Pd che ci hanno votato per esempio al referendum del 2016 dico: ma chi altro potete votare, se non noi? Se votate Berlusconi, votate anche Salvini. Se votate per Grasso, aiutate Salvini. Noi non facciamo remake di cose che non siamo riusciti a fare nel passato, perché il centrodestra la flat tax ha già provato a farla nel 2003 e non c’è riuscito. Noi vogliamo giocare all’attacco, puntare sull’orgoglio dell’Italia e dire che il nostro paese è più simile all’Italia meravigliosa fatta vedere ogni settimana da Alberto Angela che all’Italia triste e rancorosa fatta vedere ogni giorno dai talk show”.

Cecchi (M5s), ero per Renzi ora contro di lui nel collegio

“Rivendico il diritto a cambiare idea”. Lo dice al Corriere della Sera, Nicola Cecchi, ex iscritto al Pd, ora candidato nel collegio uninominale 1 di Firenze per il Senato, dove sfiderà Matteo Renzi. Di Maio lo sapeva? “Lui non lo so – risponde Cecchi – non gli ho mai parlato. Ma il parlamentare, non dico chi è, che mi ha chiesto di candidarmi, sì”.

Sul suo sostegno a Renzi, aggiunge: “Era un anno, un anno e mezzo fa. Allora la pensavo così, poi ho cambiato idea. Si può, no?”. Sul fatto che avesse sostenuto anche il Sì al referendum, si limita a commentare: “Se li conosci, poi li eviti”. Sul contributo che pensa di poter dare ai 5 Stelle in Parlamento, fa sapere: “Ho fatto il presidente della Camera di commercio italo-cubana per cinque anni e ho vissuto qualche anno là. Ma ho lavorato anche in Regione. Spero di poter dare il mio contributo di competenza e di serietà”.

“Se conosci il Pd di Renzi, l’unica cosa che puoi fare è evitarlo, chiuderti la porta alle spalle e andare via”. Così Cecchi ieri in un post su Fb.  “E’ dura ammettere ‘mi sono sbagliato’ e riconoscere di aver messo il proprio impegno e la propria passione al servizio della causa sbagliata, ma è quello che ho dovuto fare io. Il passo successivo, e naturale, è stato mettermi al servizio del Paese con una forza coerente e trasparente come il MoVimento 5 Stelle”, conclude Cecchi.

“Chi ha votato per altre forze politiche per me non è un appestato”. Lo afferma il candidato premier M5S Luigi Di Maio a Unomattina soffermandosi sulla candidatura, all’uninominale di Firenze, dell’ex renziano Nicola Cecchi. Sulle candidature esterne del M5S Di Maio ribadisce di “aver messo insieme le migliore risorse del Paese. “Ieri è stata presentata una super squadra ma si parla solo del passo indietro di uno”, prosegue Di Maio con riferimento al ritiro lampo dell’ammiraglio Veri, già eletto a Ortona.

Rossi su PD: Renzi dichiara 25% meno di quanto ottenne Bersani 

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di ‘Liberi e Uguali’, ribadisce l’importanza di aver dato alternativa a sinistra.

Rossi ha scritto questa mattina sulla sua pagina Fb: “Ora, dopo aver fatto fuori la sinistra e avere trasformato il partito in un partito personale, l’obiettivo dichiarato di Renzi é il 25%. Meno di quanto prese Bersani nel 2013 , che per questo si dimise.  Anche Andrea Orlando parla di un Renzi che vuole un partito alla Macron. Penso che noi abbiamo fatto bene ad uscire in tempo per dare un’ alternativa a tanti uomini e donne di sinistra”.
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