Fiom: nuova busta con bossolo a segretario Toscana

Una busta chiusa contenente un bossolo di proiettile è stata recapitata ieri al segretario della Fiom della Toscana Massimo Braccini. Lo rende noto la segreteria nazionale della Fiom Cgil esprimendo vicinanza e solidarietà a Braccini.

Non è la prima volta che il segretario della Fiom Toscana è fatto oggetto di atti intimidatori gravi. Il sindacalista già il 15 dicembre 2020 aveva ricevuto una busta con proiettile. Episodio seguito poi da un’ulteriore minaccia – con un biglietto infilato sotto la porta di casa – nel gennaio successivo.

 “Nella giornata di ieri il nostro compagno Massimo Braccini, Segretario Generale della Fiom della Toscana, si è visto recapitare presso gli uffici della Fiom regionale una busta chiusa contenente un bossolo di proiettile. Si è trattato di un atto gravissimo, vile e anonimo, un nuovo, ennesimo, tentativo di intimidire il nostro compagno Massimo subito denunciato agli organi ispettivi di polizia. Spetta alla Magistratura individuare i responsabili di tale gravissimo atto, quello che è certo è che la Fiom della Toscana, il suo Segretario generale, non si faranno intimidire e continueranno nella loro azione in difesa dei lavoratori metalmeccanici” Questo quanto scrive in un comunicato  la Segreteria della Fiom nazionale,  che “esprime la più ampia vicinanza e solidarietà al compagno Massimo Braccini“.  

Dalida Angelini (segretaria generale di Cgil Toscana) scrive invece : “Si tratta dell’ennesimo vile atto intimidatorio nei confronti di Massimo, siamo al cospetto di fatti molto gravi su cui auspichiamo che gli inquirenti facciano luce. Siamo tutti e tutte vicino a Massimo che ha la nostra totale solidarietà. Nessuno riuscirà a intimidirci nel nostro modo di essere e di fare sindacato”

Sulla vicenda interviene anche Sinistra Civica Ecologista che “esprime solidarietà e vicinanza a Massimo Braccini, segretario regionale della FIOM Cgil, che ieri ha ricevuto una busta chiusa contenente un bossolo di proiettile. Si tratta dell’ennesimo atto intimidatorio che colpisce un sindacalista nella nostra regione. Ci auguriamo che il responsabile di questo vile gesto sia assicurato al più presto alla giustizia e siamo certi che Massimo Braccini e la Fiom non si faranno intimidire da queste minacce”. 

Perini Navi, decretato fallimento azienda leader superyachts

Lucca, Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana, e Mauro Rossi, segretario generale Fiom Cgil Lucca, hanno reso noto il fallimento di Perini Navi, lo storico cantiere di Viareggio, leader nella costruzione dei superyachts.

“Il tribunale di Lucca, con ordinanza, ha decretato il fallimento della azienda nautica Perini Navi di Viareggio – comunica la Fiom – Si tratta di una conclusione drammatica, anche se non inaspettata, e riteniamo che vi siano precise e gravi responsabilità aziendali, sia della proprietà che di chi ha diretto l’azienda, un’impresa e un marchio che ha fatto la storia della nautica e di Viareggio a livello mondiale”.

Gli esponenti Fiom proseguono sostenendo che “l’azienda raccontava di avere un piano di salvataggio ma anche a seguito dell’entrata del fondo di investimenti non ci hanno mai convinto sulla possibilità di poter riprendere i lavori” mentre “la grave esposizione debitoria, circa 100 milioni, era evidente che presentasse un quadro irrecuperabile”.

Per la Fiom “tutte le garanzie date si sono rivelate false e così centinaia di lavoratori adesso si trovano in una situazione di grande incertezza – sempre secondo il sindacato, il tribunale ha disposto – l’esercizio provvisorio dell’impresa per garantire almeno una minima continuità dell’attività, ma nello stesso tempo vanno messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli i previsti ammortizzatori sociali. A tal proposito è già stato richiesto un incontro con il curatore fallimentare”.

A proposito del fallimento della Perini Navi il consigliere delegato alle crisi aziendali della Regione Toscana, Valerio Fabiani, dichiara in una nota: “L’impegno è garantire l’unitarietà operativa del complesso aziendale senza disperdere il marchio e le commesse, né tanto meno le maestranze: ci opporremo a ogni spezzettamento che disperda un patrimonio inestimabile per il territorio e la Toscana”.

“Confidiamo che alcuni importanti player del settore diano seguito all’interesse manifestato nei giorni scorsi – ha spiegato Fabiani, che è in contatto con i sindacati e con il curatore fallimentare, Franco Della Santa per il futuro esercizio provvisorio, ed esprime preoccupazione per il fallimento di Perini Navi – in particolare per i lavoratori e l’indotto”.

“Esprimiamo forte preoccupazione per l’epilogo della crisi della Perini Navi, una delle aziende più importanti del comparto della nautica viareggina e internazionale – afferma il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro – Negli ultimi mesi questa Amministrazione ha seguito attentamente, in accordo con la Regione, l’evolversi di una situazione che presentava da subito forti elementi di criticità”.

“Restano fondamentali – prosegue Del Ghingaro – gli obiettivi della salvaguardia del brand industriale, dei posti di lavoro, e del mantenimento dell’unitarietà del complesso aziendale. Ci auguriamo che nel percorso della procedura ci sia spazio per recepire offerte industriali che possano proseguire l’attività nel cantiere di Viareggio, e svilupparla ulteriormente. Continueremo a seguire la situazione garantendo la massima collaborazione al curatore, nel rispetto dei rispettivi ruoli e compiti, avendo come punto di riferimento l’importanza dell’azienda nel tessuto economico viareggino”.

Busta contenente proiettile al segretario Fiom Toscana

Nella giornata di ieri, 15 dicembre, al segretario generale della Fiom Toscana, Massimo Braccini, è stata recapitata nella sua abitazione, una busta contenente un proiettile”. A scriverlo  la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David.

“La Fiom – si legge nella nota a proposito della busta contenente il proiettile – considera tali minacce gravissime e inaccettabili e, come sempre nella sua storia, condanna ogni atto di violenza ed esprime tutto il sostegno e la totale vicinanza a Massimo, che qualcuno tenta di colpire per il suo lavoro attento e responsabile di dirigente sindacale”.

“Confidiamo come sempre nel ruolo della Magistratura e delle Forze dell’ordine affinché si faccia luce al più presto – si legge sempre nella nota – Nel frattempo, tutta la nostra organizzazione, territoriale e nazionale, è al fianco di Massimo Braccini per respingere ogni tentativo di intimidazione”.

Arriva anche la solidarietà della segretaria generale Cgil Toscana, Dalida Angelini: “Gravissima intimidazione al nostro Massimo Braccini. A lui e alla Fiom va la totale vicinanza e la solidarietà mia e, mio tramite, di tutti gli organismi dirigenti della Confederazione, delle iscritte e degli iscritti della Cgil. Nel mentre condanniamo ogni forma di violenza diciamo chiaramente che non ci faremo intimidire, la nostra azione per il lavoro, per i diritti, per la democrazia continua e si rafforza”.

 

Metalmeccanici Fiom: scioperi e proteste nelle fabbriche

Mobilitazioni avvenute a seguito dell’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto. 

“Alla notizia dell’interruzione della trattativa per il contratto nazionale dei metalmeccanici in molte fabbriche della provincia di Firenze lavoratrici e lavoratori hanno deciso di effettuare scioperi e assemblee”: lo annuncia la Fiom-Cgil Toscana, dando conto di iniziative in aziende del territorio come Alstom, Leonardo, Thales, Lottomatica, Laika, Elen e Esaote.

“Federmeccanica deve assumersi la responsabilità di aver interrotto il negoziato”, accusa Massimo Braccini, segretario generale della Fiom regionale, secondo cui i rappresentanti delle imprese “di fatto non vogliono riconoscere aumenti salariali ai lavoratori”. Per Daniele Calosi, segretario generale della Fiom di Firenze, “oggi i lavoratori metalmeccanici della provincia di Firenze hanno dimostrato che non vanno sfidati. Non riconoscere il rinnovo del contratto alle persone che per vivere devono lavorare è negare loro la dignità”. 

Domani la mobilitazione continuerà nel resto della Toscana, dove 127mila metalmeccanici sarebbero interessati dal rinnovo.

Chiude Rubinetterie Ponsi, 22 licenziati. Braccini (Fiom Cigl Toscana): “Accordi sindacali non rispettati”

E’ stata chiusa Rubinetterie Ponsi, azienda storica toscana. “Gli accordi sindacali che dovevano garantire la continuità lavorativa per ulteriori anni non sono stati rispettati e 22 lavoratori sono stati licenziati“, ha dichiarato Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana, in una nota. Il sindacato fa sapere di aver riscontrato molti silenzi Istituzionali. Anche il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico che era stato previsto, é infine saltato.

Le Rubinetterie Toscane Ponsi sono un’azienda nata nel 1935 a Viareggio che si occupava della progettazione di rubinetti e degli accessori inerenti al bagno. L’intero ciclo produttivo veniva svolto all’interno dell’azienda. La Ponsi è inoltre un marchio riconosciuto in tutto il mondo per l’alto standard qualitativo e tecnologico. Si tratta anche di un’azienda elevata sindacalmente e culturalmente: infatti, al suo interno, vi era una delle biblioteche operaie più fornite della Versilia. Il passaggio da un fondo alla Ercos di Brescia nel 2015 ne ha segnato l’inizio della fine, si legge nella nota del Fiom Cigl Toscana.

“Siamo di fronte ad una imprenditoria di basso livello, di basso profilo, precisando che, in altri paesi Europei con più forza – continua il segretario generale – le comunità si uniscono per difendere le fabbriche nei loro territori e vi sono sistemi più penalizzanti per le imprese che non rispettano gli impegni. Siamo in un’epoca inedita, assistiamo alla mancanza di politiche industriali da parte dei Governi, ma anche alla assenza di idee locali sul futuro industriale nei vari territori”.

“La chiusura di una fabbrica non è solo impoverimento economico di un territorio, un dramma sociale e umano, ma anche un dramma per la democrazia.
Una fabbrica è storia collettiva e storie individuali, è memoria, luogo di elaborazione culturale”, conclude Braccini.

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