Musumeci: in Italia la prevenzione è ad anno zero. PD: è venuto a fare politica

Botta e risposta tra il il ministro alla Protezione civile Nello Musumeci oggi a Campi Bisenzio, e il  Partito Democratico

“La prevenzione deve essere strutturale, a partire dai cittadini, che devono essere informati, e nelle scuole. Ecco perché la prevenzione strutturale, e non strutturale, deve essere la nostra guida anche per adeguare sistema di protezione civile che è un’eccellenza in Europa. In Italia la prevenzione è all’anno zero. Negli ultimi 80 anni è mancata una politica di prevenzione stìrutturale. Abbiamo tante risorse in giro ma non si riesce a metterle a terra”. Lo ha detto il ministro alla Protezione civile Nello Musumeci intervenendo ad un incontro a Campi Bisenzio.

Per le alluvioni in Toscana “è stato detto si è trattato di un evento straordinario, mettiamoci il cuore in pace non è più un evento straordinario ma ordinario. Sono ormai 15 anni che c’è il cambiamento climatico, ma tutto quello che accadrà in termine di aventi estremi non sarà straordinario ma ordinario. Sarebbe un errore dire che la colpa è solo del cambiamento climatico. La colpa non è solo della natura ma anche dell’uomo” ha aggiunto poi Musumeci i

“Parlo con una visione nazionale, non specifica – ha aggiunto -, ma anche in Toscana è accaduto che alcuni torrenti tombati, che gli argini di alcuni torrenti non sono stati mai consolidati o sufficientemente consolidati, e in altri casi i flussi sono stati canalizzati, ingessando quel corso d’acqua. Così come accaduto che alcune vasche di espansione, benché finanziate, mai completate. Quel che p accaduto potrebbe tornare ad accadere e serve un approccio nuovo e diverso”.

“Il ministro Musumeci è venuto oggi a Campi Bisenzio a fare politica. Questa mattina lo abbiamo ascoltato minimizzare il problema del cambiamento climatico, che a suo dire va accettato come fatto ordinario, cercare di addebitare agli enti locali toscani la responsabilità della mancata realizzazione di opere idrauliche essenziali e alle imprese quella di non essersi assicurate. Il Ministro forse non sa che negli ultimi anni sono stati spesi 85 milioni di euro per opere sul reticolo minore della piana fiorentina. L’incontro di oggi con Giani, gli amministratori locali e i parlamentari era finalizzato non a imbastire sterili polemiche bensì a effettuare una prima ricognizione dei danni prodotti dall’alluvione e una stima provvisoria delle risorse necessarie per ripararli. Come parlamentari utilizzeremo tutti gli strumenti d’aula, a partire dagli emendamenti alle leggi di conversione di decreti attualmente all’esame delle camere, per reperire le risorse occorrenti. Se per questa via non otterremo ascolto, e se nel frattempo il governo non avrà emanato un decreto legge ad hoc adeguato, ci batteremo anche in sede di legge di bilancio per avere la certezza di indennizzi totali e tempestivi. Intanto diciamo a Musumeci che ha ragione quando dice che fenomeni come questi sono responsabilità degli “uomini”, in primis quelli che sono al governo, che si sono segnalati nei mesi scorsi per l’assenza di azioni concrete contro il cambiamento climatico e per i tagli da 1 miliardo e 300 milioni ai capitoli del Pnrr sul dissesto idrogeologico”. Così deputati e deputate, senatrici e senatori del Pd eletti in Toscana, dopo la visita del ministro Musumeci oggi a Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Arturo Scotto, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.

“Ringrazio il ministro Musumeci per la sua presenza, certo ora c’è tanto lavoro da fare. Non c’è ancora la quantificazione dei danni ma ci aspettiamo dal Governo tempi certi e impegni concreti per le famiglie colpite e le imprese perché i danni sono moltissimi. Ci auguriamo che la risposta arrivi, anche perché quando Musumeci ha detto, riferendosi alle imprese, ‘vi dovevate assicurare contro il cambiamento climatico’ ci aspettavamo un’attenzione e una sensibilità diversa. Invito il ministro a non fare polemica, anche perché non è vero che la Toscana è all’anno zero”. Lo ha detto il sindaco di Firenze e della Città metropolitana Dario Nardella parlando con i giornalisti al termine dell’incontro a Campi Bisenzio (Firenze) con il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. “In questi giorni è piovuta molta più acqua di quel 4 novembre 1966”, data dell’alluvione di Firenze, “e ora l’Arno non ha raggiunto il primo livello di guardia – ha aggiunto -. Non per caso ma perché sono state realizzate molte opere. Credo dia ingeneroso dire che la Toscana sia all’anno zero per la prevenzione perché allora mi verrebbe da chiedere: tanti altri territori in Italia allora a che anno sono?”.

Migranti, Marina di Carrara: fermo amministrativo e multa per Open Arms

Dopo lo sbarco dei 196 migranti salvati nel Mediterraneo, le autorità italiane hanno disposto il fermo amministrativo di 20 giorni per la Open Arms  e fino a 10 mila euro di multa. Shlein: governo introduce reato solidarietà.

“Salvare vite è un dovere morale e giuridico, fermare navi che possono soccorrere in un contesto di emergenza umanitaria è pericoloso e incostituzionale”. Così Open arms dopo il fermo amministrativo della nave arrivata ieri nel porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) con i migranti soccorsi nel Mediterraneo.

“Dopo aver raggiunto il porto di Carrara e aver sbarcato le 195 persone soccorse a bordo, le autorità italiane hanno disposto il fermo amministrativo di 20 giorni per la nostra nave e fino a 10 mila euro di multa. In mare le norme sembrano non avere più alcun valore, a volte ci chiedono di fare le veci della Guardia Costiera permettendo 7 soccorsi in un solo giorno, altre ci fermano e ci sanzionano” fanno sapere da Open Arms.

 La Open arms si stava dirigendo verso Carrara, come indicato da Roma dopo aver soccorso alcuni migranti su un gommone nel Mediterraneo quando ha ricevuto l’avviso di un altra imbarcazione in difficoltà, con 132 persone a bordo. “Lo abbiamo comunicato a Roma” ma “ci hanno hanno detto che dovevano rispettare il decreto” e proseguire navigazione fino a Carrara: alla richiesta di “informazioni se qualcuno” stava seguendo il caso “ci hanno detto che la nostra assistenza non era necessaria perchè c’erano dei mezzi di soccorso nella zona dell’autorità competente”. Non avendo “avuto indicazioni su quali” fossero e sul loro arrivo “abbiamo allora deciso deciso di verificare la situazione e fortunatamente siamo riusciti a incontrare l’imbarcazione. Adesso stiamo parlando di un problema amministrativo” invece di persone che potevano affogare. E’ quanto riferisce Angelo Selim, primo ufficiale di coperta della Open arms, sottoposta “a fermo amministrativo per 20 giorni perchè per le aurtorità non abbiamo rispettato il decreto Piantedosi” dopo il suo arrivo ieri a Marina di Carrara.

Selim riferisce che la seconda imbarcazione soccorsa, del tipo di quelle con due ponti, era in “sovraccarico e imbarcava acqua”. Le persone erano sia “nella stiva che sopra, situazione super pericolosa, spesso succede che le persone a bordo quando avvistano” un’altra nave nei dintorni “dalla parte bassa salgono e la nave si capovolge: eventi” del genere sono giù accaduti “varie volte”. Così “una volta verificato lo stato precario dell’imbarcaizone abbiamo deciso di procedere al soccorso. Poi” mentre procedevano per Carrara “abbiamo anche dovuto evacuare una persono in Lampedusa. Dopo non abbiamo più avuto comunicazioni da Roma”. All’arrivo ieri a Marina di Carrara “io e il comandante e il caop missione siamo stati interrogati per 7 ore” e poi “ci hanno comunicato il fermo amminstrativo della nave. Dobbiamno restare qui in porto” un “mezzo in meno nel Mediterraneo dopo più serve in questo momento. Anche altre due navi di ong nell’ultima settimana sono coinvolte in questi fermi, quindi tre navi non potranno fare quello che è necessario, cioè assistere le persone in alto mare”.

“Ricevere una multa e un fermo amministrativo per aver salvato più vite umane di quelle ‘autorizzate’: il decreto del governo Meloni costituisce il reato di solidarietà”. Lo dichiara in una nota la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. “È quello che è accaduto a Open Arms – prosegue – per aver soccorso alcune imbarcazioni in difficoltà durante la navigazione verso il porto di sbarco assegnato a Carrara (il più lontano possibile per crudeltà), per un precedente salvataggio. È quello che sta succedendo anche alla nave di Sea-Eye a Salerno, multa e fermo per venti giorni”.

“Dopo aver risposto per settimane alle richieste di aiuto della Guardia Costiera italiana per effettuare numerosi salvataggi il governo ha disposto per 20 giorni il fermo e multato di 10mila euro l’imbarcazione Open Arms. Non ci sono francamente parole per giudicare questa destra che nell’estate record di sbarchi di migranti, non rispetta alcuna norma umanitaria internazionale, abbandona i minori stranieri a se stessi e lascia soli i sindaci di tutta Italia a gestire questa emergenza umanitaria. Sulla vicenda presenteremo una interrogazione parlamentare”. Lo dichiara Marco Simiani, deputato Pd, presente a Carrara, dove è stato notificato il fermo al capitano della nave. “Siamo di fronte ad un governo indegno: prima fanno una legge per impedire i salvataggi in mare, poi chiedono alle Ong di intervenire perché alle motovedette italiane manca addirittura la benzina. Subito dopo però per tentare di recuperare un minimo di coerenza sono stati capaci di punire e multare quelle stesse imbarcazioni a cui hanno chiesto aiuto. Gli italiani non meritano di essere rappresentati da questi personaggi”, conclude Marco Simiani.

Balneari e la ‘rabbia’ di tutta la categoria a causa della vertenza record

Carrara, balneari della città si riuniscono per esprimere il loro malcontento che perdura ormai da anni.

Rodolfo Martinelli è uno dei tanti balneari di Carrara che oggi si sono trovati al convegno dal titolo “Onda d’urto balneari in mobilitazione” per esprimere la loro rabbia e frustrazione inascoltate dalla classe politica. “Da 14 anni viviamo un’infame vertenza, è un record mondiale. Meloni ha fatto interventi da barricadera quando, ora sta zitta. – ha inveito – E addirittura ha paura di inasprire i rapporti con il presidente della Repubblica. Guardiamo i nostri figli e sappiamo di non dargli un domani. Abbiamo creato ricchezza e posti di lavoro”.

Ha anche criticato aspramente il Presidente della Repubblica, a seguito dei richiami al milleproroghe. “Mattarella dà il cavalierato alle ditte centenarie, a noi vogliono darci un calcio – ha poi aggiunto -. In televisione non hanno mai accettato un contraddittorio con noi, e parla gente che da anni ripete le stesse cose, e che non sanno. Noi siamo la base, noi sappiamo le cose, e paghiamo il canone. Io, ad esempio – ha spiegato – pago 14000 di canone 7000 di Tari e 7500 di Imu per 5 mesi, più migliaia di euro per le pulizie. Colpiscono noi piccole imprese familiari, che vivono del proprio sudore e che l’inverno sono disperate. Ma cosa vogliono ancora da noi?”.

Dopo i fischi per l’intervento del deputato Pd Marco Simiani e gli applausi per i vicepresidenti del Senato Gian Marco Centinaio e Maurizio Gasparri, Martinelli esprimendosi anche a nome dei suoi colleghi ha mosso una richiesta molto importante per tutta la categoria, ovvero che “il Parlamento entro luglio legiferi sulla scarsità delle risorse. Poi dobbiamo organizzare un convegno con la sinistra e soprattutto i Verdi”.

Viareggio: le risse? Colpa delle ragazzine in shorts

Lo ha dichiarato il consigliere comunale Fdi Marco Dondolini, durante una discussione sulla questione della movida giovanile a seguito di alcuni episodi violenti registrati nelle ultime settimane in Versilia e non solo. “Le ragazzine che istigano i ragazzi a picchiarsi”

Le risse tra giovani? Colpa delle ragazzine in shorts che provocano ed aizzano i ragazzi!. Parola del consigliere comunale di Viareggio Marco Dondolini del gruppo di Fratelli d’Italia. Durante una discussione sulla questione della movida giovanile a seguito di alcuni episodi violenti, con giovani coinvolti, registrati nelle ultime settimane in Versilia e non solo dondolino ha infatti dichiarato: “le ragazzine di oggi gli shorts non li portano più all’altezza dei fianchi, ma dal fondoschiena in su. Sono tutte belle scoperte, pancia e ombelico in vista e istigano i ragazzini, le ho sentite io personalmente, ad andare a picchiare il compagno, perché magari sono state avvicinate o è stato detto loro qualcosa. E questi abbigliamenti provocano gelosie tra ragazzi”.

“Non sto dicendo che le ragazzine non si debbano mettere gli shorts – ha poi aggiunto Dondolini -, però le ho viste andare anche davanti alle persone anziane che passeggiavano a far loro dei versi, a spaventarle. Dunque c’è proprio un degrado culturale da parte delle famiglie, che non seguono più i loro ragazzi. Sono queste ragazzine che istigano i ragazzi a picchiarsi”.

Per il sindaco Giorgio Del Ghingaro, “questo pomeriggio abbiamo dovuto ascoltare in una seduta del Consiglio comunale un consigliere di Fratelli d’Italia che ha indicato nelle donne, anzi nelle ragazzine e nel loro abbigliamento succinto, l’origine di presunte e non meglio precisate baby gang. Secondo questo consigliere sarebbero gli shorts e chi li indossa a provocare i maschi e ad istigarli alla violenza”. “Un intervento, fatto in un luogo istituzionale, che usa un linguaggio così fuori dal tempo e inappropriato – osserva ancora – che identifica ruoli che speravamo superati, e denota un pensiero discriminatorio ancora difficile da sradicare”.
“La banalità con cui si sdogana un problema, la faciloneria con cui si fa un’affermazione gravissima”, sono “un salto indietro di decenni, un’offesa intollerabile per tutti, sindaco e assessori, maschi e femmine. Donne e uomini del Consiglio”. “In consiglio comunale a Viareggio oggi si sono udite parole così gravi da essere incredibili. Un consigliere di Fratelli d’Italia ha additato le ragazzine e il loro abbigliamento come causa delle risse tra giovani. E’ avvilente e sconcertante vedere che decenni di battaglie di civiltà a qualcuno non sono bastate, ancor più grave se un eletto nelle istituzioni”. Così Marco Simiani, commissario del Pd di Viareggio e responsabile enti locali del Pd toscano.

Tirrenica, Pd: “Non commissariarla è un errore”

Andrea Romano, deputato Pd di Livorno, membro della Commissione Trasporti della Camera a proposito del mancato commissariamento del tratto dell’Aurelia compreso tra Tarquinia e San Pietro in Palazzi scrive su Facebook: “Il Ministro Giovannini non ha mantenuto il patto che aveva assunto con il Parlamento due mesi fa, in occasione del primo decreto sui commissariamenti, quando si era formalmente impegnato a commissariare la Tirrenica con il primo provvedimento utile”.

Il commissariamento della Tirrenica era previsto dal decreto Semplificazioni del luglio 2020 e nuovamente non inserito dal Ministro Giovannini nell’elenco varato ieri delle opere da commissariare. “E’ un errore grave – spiega Romano – che purtroppo mostra l’incapacità del ministro di ascoltare e dare risposte alle esigenze manifestate dai territori della costa toscana per sanare una ferita infrastrutturale che si protrae da troppo tempo. Negli ultimi due anni il Pd ha provveduto ad introdurre in Parlamento tutte le modifiche legislative necessarie alla svolta, trasferendo la concessione da Sat ad Anas e finanziando le opere necessarie. Manca solo la decisione del Ministro, che evidentemente ritiene del tutto secondaria l’emergenza economica, infrastrutturale e di sicurezza che il mancato adeguamento dell’Aurelia sulla costa toscana continua a rappresentare. Tuttavia, e nonostante questo grave errore di Giovannini, il Pd continuerà ad insistere affinché il Governo comprenda l’urgenza di una svolta: lo farà con i suoi sindaci e con i suoi parlamentari, intervenendo con i pareri delle Commissioni parlamentari e lavorando affinché nel decreto Semplificazioni venga posto rimedio all’errore del ministro”.

“Adesso non ci sono più ostacoli affinché il Corridoio tirrenico venga commissariato e si giunga al suo completamento atteso già da troppi anni, anzi decenni”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano. “Due giorni fa abbiamo avuto un incontro come Pd regionale in cui abbiamo condiviso questa posizione con Chiara Braga, responsabile infrastrutture nazionale, insieme a eletti e segretari dei territori interessati dall’opera e al candidato sindaco di Grosseto Leonardo Culicchi – aggiunge Bonafè in una nota -. Chiediamo che il commissariamento sia immediato e subito operativo, a completamento di un lavoro costruito per anni, passo dopo passo, dai nostri parlamentari e con posizioni chiare del Consiglio e della Regione Toscana portate ai tavoli nazionali”.

Per Marco Simiani, responsabile enti locali del Pd regionale, “gli ostacoli tecnici dovuti agli indennizzi e al passaggio dei progetti da Sat ad Anas per l’adeguamento dell’Aurelia nel tratto San Pietro Palazzi-Tarquinia sono adesso superabili, visto il passaggio di Autostrade per l’Italia – che detiene la maggioranza di Sat – a Cassa depositi e prestiti”. “A marzo scorso il corridoio tirrenico era stato inserito nel parere approvato dalla Commissione lavori pubblici del Senato nelle opere da commissariare da inserire in un successivo Dpcm sulle infrastrutture – conclude -. Doveva essere l’atto finale di una vicenda che si protrae già da troppo tempo. Adesso serve una data certa”.

“Sulla Tirrenica ho fatto una proposta da mesi: chi meglio di Eugenio Giani può fare il commissario? È suo e nostro interesse che venga realizzata. Mi auguro che il Governo su questo capitolo cambi passo e permetta di poter realizzare l’opera”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, commentando la decisione del Governo di non inserire l’adeguamento della Tirrenica tra le opere da sbloccare con un commissario. “Lo vado ripetendo da tempo – aggiunge in una nota -: se noi vogliamo ridurre il gap fra la costa e il centro della Toscana, abbiamo la necessità che gli interventi su quell’arteria, come sul porto di Livorno e sull’aeroporto di Pisa, ma anche sulla Fi-Pi-Li, si facciano. Dobbiamo pensare al futuro. Non bastano più le manutenzioni”. Per Mazzeo, a proposito della proposta del presidente della Regione Giani, “l’ipotesi di dare vita a Strade Toscana è positiva e condivisibile, però va riempita di contenuti, per fare in modo che cittadini, lavoratori e imprese possano continuare a crescere e a svilupparsi lungo un asse fondamentale del nostro territorio”.

Pd: eletti dieci toscani nella direzione nazionale

Sono 10 i toscani tra i 120 componenti nella direzione del Pd eletti ieri in occasione della prima assemblea nazionale del partito dopo le primarie svoltasi a Roma.

Tra i dieci toscani eletti nella direzione, secondo quanto appreso, figurano Brenda Barnini, sindaca di Empoli, il senatore Dario Parrini e la vicepresidentessa del gruppo dem a Palazzo Madama Caterina Bini, Alessandra Nardini, consigliera regionale e coordinatrice toscana della mozione Zingaretti, Valerio Fabiani, già candidato a segretario toscano del Pd alle primarie regionali dello scorso ottobre, le deputate Maria Elena Boschi, Susanna Cenni e Rosa Maria Di Giorgi, Marco Simiani e Stefano Bruzzesi.
“Zingaretti ha fatto proposte condivisibili sulla sanità e sulla scuola; anche sulle elezioni europee e sulle amministrative. Vedremo gli sviluppi”. Ha scritto su facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dopo l’Assemblea del Pd, che ieri ha dato il via libera al nuovo segretario, dicendosi particolarmente colpito da una frase del neo segretario: “‘voglio un partito più inclusivo e pluralista, in cui valorizzare tutti e senza mai fare la caricatura di quelli che la pensano diversamente, di cui sono pronto a riconoscere le ragioni, anche quando non le condivido'”.
“Mi chiedo se le ragioni di un nuovo socialismo, che renda attuale la migliore storia e gli ideali della sinistra italiana, potranno, nel partito di Zingaretti, essere considerate con rispetto e valorizzate – prosegue Rossi -. C’è stato un periodo in cui questo non è avvenuto quando solo a parlare di socialismo si veniva beffeggiati e attaccati perché si consideravano eresie le posizioni di una sinistra socialista. Ora Zingaretti dice di voler ‘cambiare tutto’, riapre il dialogo e lancia un messaggio diverso che a me pare interessante e che seguirò attentamente”.
“Complimenti e auguri di buon lavoro a tutti. C’è un gran lavoro da fare per far vincere il Pd e il centrosinistra a cominciare dalle prossime amministrative ed europee”. Così in una nota la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafe’, rivolgendosi ai toscani della direzione nazionale del Pd (a cui  si aggiungono i componenti di diritto, tra cui la stessa Bonafè). Silvia Velo, si spiega ancora, è stata eletta nella commissione nazionale di garanzia.
Exit mobile version