Maggio, parla Sangiuliano: “Non può morire, ma serve che sia fatta chiarezza”

La vicende del Maggio Musicale Fiorentino continuano a far discutere. La crisi sfociata nell’arrivo del commissario Cutaia, la richiesta di fondi per risanare le casse della fondazione, le proteste dei lavoratori che chiedono un futuro: di tutto questo ha parlato anche il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

“La logica, il buonsenso e la responsabilità verso una prestigiosa istituzione culturale ci costringono a dire che il Maggio non può morire”, ma “per il rispetto che dobbiamo agli italiani, un intervento del Ministero non può prescindere da un’operazione preventiva di chiarezza. Occorre un accertamento puntuale delle responsabilità passate, di chi amministrava e di chi doveva vigilare. E poi, soprattutto una rifondazione del Maggio su basi di efficienza manageriale, valori culturali e trasparenza amministrativa”. Così il ministro in un intervento pubblicato oggi su Qn.

Il Maggio e Firenze, prosegue il ministro, “meritano la nostra cura ma il tema non è quello delle risorse che si troveranno, bensì, quello della qualità della governance e la prospettiva del futuro. L’intervento finanziario va accompagnato con un progetto chiaro e definito, che nel rispetto delle leggi, assicuri l’equilibrio necessario tra la qualità dell’offerta e la sostenibilità economica del Teatro, fattore imprescindibile per dare un futuro di stabilità al Maggio. A queste condizioni il Ministero non si sottrarrà a fare la sua parte, a tutela dei lavoratori” – “che pagano un prezzo senza aver alcuna colpa” -, “in aiuto di Firenze e in difesa del valore culturale del Maggio”.

Sangiuliano, nel suo intervento sul Maggio, ricorda che “in questi mesi il commissario Onofrio Cutaia, da me nominato”, ha accertato l’esistenza di un buco di bilancio di quasi 9 milioni di euro” prodotto tra il 2022 e il 2023, e “ha disposto immediatamente una serie di tagli. Questo accadeva mentre le altre fondazioni liricosinfoniche, nello stesso periodo, chiudevano in pareggio, se non in attivo”. Come è stato possibile – si chiede il ministro “senza “personalizzazioni polemiche” -, “accumulare tali debiti?” E, “circostanza decisiva, il Consiglio di indirizzo cosa faceva? Perché non è intervenuto quando si è reso conto di una situazione insostenibile?”: “Forse bisognava assecondare una narrazione retorica di un mondo magnifico di fasti a Firenze?”.

Della questione Maggio ha parlato anche Giani: “Ho letto attentamente le quattro pagine, non la relazione, che il commissario Cutaia ci ha inviato. Per arrivare alla conclusione che occorrono 8 milioni per arrivare in fondo a quest’anno vorrei degli approfondimenti e dei chiarimenti maggiori”, ha detto il presidente della Regione Toscana, spiegando che “comunque sia la Regione farà la sua parte, tenendo conto che la Regione non è né il Comune, né lo Stato”.

Maggio Musicale Fiorentino, appello dei sindacati: “Intervengano subito i soci”

Il Maggio Musicale Fiorentino ancora al centro della scena dopo la denuncia dei sindacati. Si parla della crisi che sta interessando la fondazione e del quale si è parlato spesso anche nei giorni scorsi. Cgil e Cisl, attraverso una nota, parlano soprattutto del tema relativo ai lavoratori.

La questione del Maggio Musicale è drammatica ma semplice: se i soci della Fondazione interverranno entro alcuni giorni con le risorse necessarie, il nostro Teatro, pur leccandosi le ferite, andrà avanti; se questi si dovessero defilare, celebreremo la fine della storia del Maggio”. Così, in una nota, le rsa Slc Cgil e Fistel Cisl sulla crisi della Fondazione del Maggio musicale fiorentino.

“E allora – continua la nota – oggi vogliamo rivolgere una sola domanda: c’è qualcuno che vuole chiudere il nostro teatro, magari dopo non essere intervenuto quando era necessario perché non si arrivasse alla situazione in cui ci troviamo? Perché, se nei prossimi giorni si continuerà a parlare di vendita dell’archivio storico del Maggio per risolvere la crisi economica, vorrà dire che non si vuole affrontare il problema. Quando si sarà pronti a vendere, ammesso e per nulla concesso che questa sia una buona idea, il nostro teatro sarà già fallito. Se c’è qualcuno – concludono le rsa – batta un colpo”.

Maggio Musicale Fiorentino: “Cutaia mandi relazione approfondita”

Dopo l’uscita di ieri a Palazzo Vecchio del commissario straordinario per il Maggio Musicale Fiorentino, Onfrio Cutaia, arrivano le risposte da parte della politica. Non si è fatta attendere quella del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenuto a margine di un evento a Firenze.

“Il ruolo del commissario non è quello di parlare in modo generale, è quello di parlar poco e fare molto. Ovvero di entrare nei conti, certificare quello che è stato sbagliato, quello su cui si possono trovare delle responsabilità e fare una bella relazione da mandare a tutti i soci. E noi come Regione siamo soci e ci mettiamo 2,9 milioni in bilancio e in parte già consegnati”. Onofrio Cutaia aveva parlato della necessità di trovare 8,5 milioni entro luglio per scongiurare il blocco delle attività del Maggio Musicale Fiorentino.

Intervenendo a margine di un evento a Firenze, Giani ha parlato del Maggio come di “un’istituzione di prestigio internazionale, ma che a Firenze prende il contributo più alto” dato dalla Regione Toscana. “E prima di andare a chiedere un supplemento” di risorse, aggiunge Giani, “mi aspetto dal commissario Cutaia che faccia una bella e approfondita relazione scritta in cui evidenzia i conti che non tornano, le responsabilità di questi conti, gli atti che hanno portato a scelte sbagliate. A quel punto posso affrontare un dibattito in Consiglio regionale”.

Dei problemi del Maggio Musicale Fiorentino si parla da mesi. Sulla questione era intervenuto, sempre ieri, anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Bene che si accertino fino in fondo le responsabilità degli enti e degli organi incaricati di vigilare. Siamo i primi a volerlo – ha detto Nardella – visto che Comune e Città Metropolitana di Firenze hanno messo sul Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ingenti risorse ogni anno, visto che i bilanci della Fondazione sono sempre stati approvati all’unanimità col parere favorevole del collegio dei sindaci revisori e visto che il Comune di Firenze tramite il consiglio di indirizzo, quando ha avuto segnalazioni anche informali di criticità, ha dato indicazioni di procedere ad una revisione delle spese e ad una gestione sempre più rigorosa”.

Maggio Musicale Fiorentino, servono 8,5 milioni per salvarlo

Maggio Musicale, oggi in audizione a Palazzo Vecchio è intervenuto il commissario straordinario Onofrio Cutaia. “Entro luglio 2023 la Fondazione Maggio musicale fiorentino deve poter avere titoli certi per circa 8,5 milioni”, altrimenti “l’ipotesi brutale è che da settembre a dicembre” si blocchi l’attività del teatro e si chieda la cassa integrazione “se ce la danno. Sarebbe una cosa spaventosa, una vera tragedia, ma è un’ipotesi”.

Cutaia ha ribadito che il bilancio 2022 ha registrato un rosso di circa 6 milioni e che, ad oggi, “figurativamente” il 2023 “chiuderebbe con 2,5 milioni di rosso” perché “soffre della sofferenza del 2022” e “questo non può accadere” perché, ha precisato, il secondo bilancio in rosso farebbe scattare “la liquidazione coatta amministrativa”. Il commissario straordinario per la fondazione Maggio Musicale Fiorentino, però, si dice “molto fiducioso” sulla possibilità di trovare le risorse necessarie, pubbliche o private, e sul fatto che “non si verificherà questa cosa”.

“Spero, e sono quasi certo del fatto – ha aggiunto – che ci saranno a brevissimo degli incontri in cui chi ha una funzione e una responsabilità farà le cose che deve fare per arrivare all’obiettivo. Sono pronto a spiegare meglio, a essere assolutamente disponibile a spiegare in tutti i particolari una vicenda che è del tutto chiara”. Cutaia ha poi detto che “tutti stanno lavorando per cercare una soluzione positiva perché c’è un’emergenza. I mezzi a disposizione sono, se concessa, la cassa integrazione per i lavoratori, ma non lo meritano, non è pensabile. Penso che ci sia la necessità da parte di chi oggi ha la responsabilità istituzionale di trovare” una soluzione.

“Il tempo è brevissimo, ho cercato di metterlo in chiaro”. Come nota positiva, il commissario straordinario ha sottolineato che nonostante la necessità di modificare il programma artistico del Maggio Musicale, perché i piani del sovrintendente Alexander Pereira “non erano sostenibili”, gli spettacoli in cartellone “sono quasi tutti sold out”.

Maggio musicale, la situazione economica è “gravissima”

La Fondazione del Maggio musicale Fiorentino è in condizioni “gravissime” dal punto di vista economico. E’ quanto avrebbe detto il commissario Onofrio Cutaia alle rappresentanze sindacali in un incontro che si è svolto nella giornata di ieri, venerdì.

È quanto si spiega in una nota firmata dalle Rsa del Maggio Musicale e dalle segreterie territoriali di Slc Cgil e Fistel Cisl. Per i sindacati ciò “purtroppo dimostra quanto fossero fondate le ragioni delle denunce e delle proteste poste in essere nei mesi passati da chi scrive. Che rende evidenti le gravi responsabilità di chi, nel recente passato, ha governato il nostro Teatro. Di coloro che avevano il compito di indirizzare e vigilare e di quanti, interni alla Fondazione, hanno proseguito colpevolmente e irragionevolmente nel sostenere una gestionale del Teatro irresponsabile e disastrosa nelle conseguenze”.

“Come abbiamo già fatto in questi ultimi mesi – prosegue la nota – ribadiamo che il Maggio musicale fiorentino ha la capacità di continuare a rappresentare un’eccellenza riconosciuta internazionalmente e che è possibile coniugare un alto profilo qualitativo e sostenibilità economica. Ciò che il nostro Teatro non potrebbe sopportare sarebbe uno scarico di responsabilità da parte degli attori principali. Ed è per questa ragione che rinnoviamo la nostra richiesta di piena cooperazione tra ministero, Comune di Firenze e Regione Toscana perché si condivida l’obiettivo comune di rimediare alla gestione passata e l’attività del Teatro possa ripartire sulla base di un progetto solido e di alto profilo”.

“Oggi – concludono i sindacati che nei prossimi giorni riuniranno in assemblea i propri iscritti – siamo tutti chiamati a concorrere e cooperare positivamente e vogliamo essere certi che nessuno si tirerà indietro. Non lo farà certamente chi ha avuto e ancora oggi ha responsabilità. Perché a tutti è ormai chiara l’entità del danno inferto al nostro Teatro; che è possibile rimediare e che il conto non può essere sicuramente presentato ai lavoratori: questi sono parte lesa e hanno già dato. Questi semmai avrebbero titolo per una rivalsa”

Maggio Musicale, Cutaia sblocca gli stipendi

Firenze, il primo atto del neocommissario straordinario per la Fondazione del teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Onofrio Cutaia, è stato lo sblocco degli stipendi agli oltre 300 dipendenti in attesa dal 10 marzo.

Così come promesso dallo stesso Cutaia arrivato mercoledì mattina a Firenze, intorno alle 11.30, per il passaggio di consegne dall’ormai ex sovrintendente del Maggio Musicale Alexander Pereira. Alla stampa che lo attendeva fuori dal teatro, Cutaia si era detto convinto che la situazione si potesse sbloccare “quasi subito”.

Detto fatto. Nel primo pomeriggio una nota del Teatro ha annunciato che il commissario “appena insediato questa mattina, ha affrontato per prima cosa, con la collaborazione del direttore amministrativo Enrico Peruzzi, la questione degli stipendi dei lavoratori del teatro”, dando il “via formale al mandato di pagamento, nel pieno rispetto delle leggi vigenti”.

Risolta la prima emergenza, ora Cutaia dovrà confrontarsi con un bilancio dell’ente lirico in sofferenza, una stagione artistica già programmata e gli strascichi della travagliata gestione Pereira. “Non sono spaventato da questo compito – ha detto Cutaia – ma naturalmente ho delle preoccupazioni. Aspetto di vedere i documenti, ma non mi spavento”.

Dal punto di vista gestionale, ha spiegato che la prima cosa da fare è affrontare le emergenze e poi c’è da “lavorare sul progetto culturale, lavorare su una nuova linea editoriale della quale credo che questo teatro abbia molto bisogno”, ha aggiunto. La parola d’ordine della nuova gestione commissariale del teatro fiorentino sembra essere “sostenibilità”. “C’è un principio – ha detto – che credo i direttori di ogni teatro debbano tenere presente: un progetto è tale se è sostenibile, sennò non è un progetto”.

Il neocommissario ha quindi spiegato che intende “mantenere un grande equilibrio, soprattutto nella prima fase” ma, ha aggiunto, “il progetto editoriale deve essere chiaro, non dico da subito, ma quasi. E questo potrò farlo non appena capirò la situazione gestionale del teatro per capire cosa c’è a disposizione. Credo che anche con pochi mezzi si possa sognare. Un’idea ambiziosa, ma sostenibile può diventare la benzina giusta per ricominciare”.

Dalla sua parte per il rilancio dell’ente lirico ci sarà anche il sindaco di Firenze e presidente della Fondazione lirica, Dario Nardella, che ha incontrato Cutaia mettendosi a disposizione “per qualunque esigenza legata tanto al teatro quanto al rapporto con le altre istituzioni e con la città”. “Abbiamo speso un’ora intensa di confronto sulle tematiche della gestione economica e artistica del teatro con pieno spirito di collaborazione”, il commento di Nardella.

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