Inceneritore Case Passerini, Consiglio di Stato respinge il nuovo ricorso di QThermo e conferma lo stop all’autorizzazione

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso per revocazione presentato da QThermo contro la sentenza con cui lo stesso Consiglio di Stato aveva annullato l’autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. Lo rende noto il Comune di Sesto Fiorentino

La sentenza è stata pubblicata nella mattinata di oggi, lunedì 30 marzo.
Nel mese di maggio 2018 il Consiglio di Stato aveva confermato la sentenza di annullamento dell’autorizzazione per la realizzazione dell’inceneritore pronunciata in precedenza dal TAR, ravvisando, tra gli altri elementi criticità, la mancata realizzazione dei boschi della Piana quale opera di mitigazione dell’impatto ambientale.

Secondo QThermo, nel pronunciare la sentenza che, sccondo il Comune di Sesto “aveva di fatto bocciato l’inceneritore”, i giudici non avrebbero tenuto conto dei boschi previsti dal masterplan del nuovo aeroporto di Firenze (nel frattempo anch’esso bocciato dal Consiglio di Stato) grazie ai quali sarebbe stata compensata la mancata realizzazione dei boschi della Piana. Da qui la richiesta di revocazione della sentenza.

“Accogliendo pienamente le posizioni espresse dal Comune di Sesto Fiorentino, i giudici hanno ritenuto il ricorso inammissibile, respingendo la richiesta di QThermo e ricordando come la questione sollevata dalla società fosse stata attentamente valutata e ritenuta ininfluente poiché si trattava di due progetti diversi con tempi di realizzazione diversi” si legge nel comunicato del Comune di Sesto.

“Siamo impegnati a fronteggiare una situazione difficilissima, ma da questa ennesima vittoria arriva un’altra conferma della giustezza delle nostre posizioni – afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi – I progetti dell’aeroporto e dell’inceneritore si confermano sbagliati nel merito e nel metodo e queste sentenze sono indicatori importanti della correttezza dell’operato e delle valutazioni del nostro Comune. Ringrazio i nostri legali per il lavoro e la professionalità che in questi anni hanno permesso di ristabilire, purtroppo per via giudiziaria, una visione coerente del futuro del nostro territorio. Al di là della cieca ostinazione di pochi, penso sia positivo che sulle infrastrutture si sia aperta anche tra noi sindaci una seria discussione. Passata questa drammatica emergenza, questi saranno alcuni dei fili da riannodare per primi con un’ottica di lungo periodo che metta al centro il futuro e l’interesse di tutti”.

Peretola, sindaci della Piana: “Vittoria di Davide contro Golia”

I sindaci della Piana sono intervenuti riguardo alla sentenza, di ieri, del Consiglio di Stato che ha confermato la decisione del Tar di accogliere i ricorsi dei comitati e dei Comuni contrari al progetto dell’ampliamento dello scalo di Peretola.

“Golia è a terra! I Comuni della piana hanno fatto i piccoli Davide, studiando meglio di Golia che pensava di spuntarla”. Così il sindaco di Poggio a Caiano (Prato) e presidente della Provincia di Prato Francesco Puggelli (Pd) ha commentato, insieme agli altri sindaci della Piana contrari all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze.

I sindaci dei sei Comuni ricorrenti si sono dati appuntamento oggi nella sede della Provincia di Prato per commentare la sentenza.
“Purtroppo è stata una sconfitta della politica, quando i nostri Comuni hanno chiesto di entrare nell’osservatorio per l’aeroporto – ha recriminato il sindaco di Prato Matteo Biffoni (Pd) – ci hanno detto di no in tue le sedi, ora anche la sentenza ha stabilito che era un grave errore”.
Per il sindaco di Sesto Fiorentino Falchi (Sinistra Italiana) “si è chiusa la stagione delle prove di forza” e oggi “è la vittoria dello stato di diritto”.
Il sindaco di campi Bisenzio Emiliano (Firenze) Fossi (Pd) ha invece sottolineato “l’Impostazione fallimentare della politica sancita dalla sentenza: chi deve imparare la lezione – ha aggiunto – la impari, perché territori non si governano con atti di arroganza e presunzione”.
Dello stesso avviso i sindaci di Carmignano (Prato) Edoardo Prestanti (Pd) e di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani, i quali hanno espresso soddisfazione per il merito della sentenza ed hanno auspicato un “cambio di direzione politica sul tema da parte della coalizione regionale del centrosinistra.

Sulla sentenza del Consiglio di Stato relativa all’aeroporto di Firenze, è intervenuta anche Italia Nostra, la quale “esprime grande soddisfazione, anche perché questa sentenza è il riconoscimento dell’azione che da oltre sette anni l’Associazione, sia a livello nazionale che locale, ha intensamente svolto al fianco dei Comitati della Piana e dell’Area metropolitana fiorentina contro il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze Peretola”.

“Si è sostanzialmente riconosciuto – spiega in una nota Mariarita Signorini, membro del direttivo nazionale di Italia Nostra – il forte impatto che avrebbero avuto opere come lo spostamento del Fosso Reale, il sottoattraversamento dell’Autostrada A11 e la riallocazione del lago di Peretola. La sentenza ha fermato un ampliamento in barba a quanto previsto dal Progetto di territorio di rilevanza regionale che integra il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana (Pit) da più di vent’anni e che ha destinato l’area su cui insiste l’illegittimo provvedimento a Parco Agricolo della Piana Fiorentina: un polmone verde per mitigare l’inquinamento ambientale a Firenze”.

Secondo Italia Nostra il Consiglio di Stato ha confermato l’illegittimità della Via della Commissione ministeriale per “manifesta irragionevolezza del giudizio positivo” e ha rispedito al mittente un progetto di ampliamento fortemente avversato dai Comuni di Sesto Fiorentino e Campi e dai comitati di cittadini.

Il servio di Lorenzo Braccini.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200214_08_SINDACI-DELLA-PIANA.mp3?_=1

Peretola: Consiglio di Stato dice no ad ampliamento

?Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Toscana aeroporti contro la decisione del Tar toscano sull’ampliamento dello scalo fiorentino. Il tribunale amministrativo l’anno scorso aveva annullato il decreto di Via per il masterplan di potenziamento dello scalo fiorentino.

Sono stati bocciati, dunque, dal Consiglio di Stato, sia il ricorso principale che tutti gli appelli incidentali contro la decisione del Tar della Toscana che aveva contestato, a maggio dello scorso anno, un difetto di istruttoria e l’irragionevolezza del giudizio positivo espresso dai ministeri sul decreto di valutazione di impatto ambientale.

Secondo il Consiglio di Stato, che sposa le conclusioni del Tar della Toscana, “sono infondati nel merito e debbono essere respinti” l’appello principale proposto da Toscana Aeroporti e gli appelli incidentali proposti da Comune di Firenze, Regione Toscana, Enac, ministero dell’Ambiente e ministero dei Beni culturali.

“La lettura congiunta delle valutazioni svolte dalla Commissione Via unitamente al contenuto delle correlate ‘prescrizioni’ denota la manifesta irragionevolezza del giudizio positivo da questa espresso, e quindi dell’impugnato decreto che lo recepisce”, scrivono i magistrati nella sentenza, osservando che “appare quindi condivisibile la considerazione del Tar secondo cui le scelte progettuali, relative ad aspetti qualificanti del progetto, devono essere verificate in sede di Via, e non già in sede di verifica di ottemperanza alle prescrizioni”. Per il Consiglio di Stato “il raffronto tra le valutazioni della Commissione e il contenuto delle prescrizioni consente poi di concludere che essa non si è limitata a dettare condizioni ambientali ma, da un lato, ha imposto la ricerca e/o lo sviluppo di nuove soluzioni progettuali, dall’altro ha richiesto l’effettuazione e/o l’approfondimento di studi che avrebbero dovuto essere presentati ex ante ai fini dell’ottenimento della Via e non semplicemente verificati ex post in sede di ottemperanza”.

“Toscana Aeroporti verificherà le condizioni e le azioni da intraprendere insieme agli enti competenti, in primis Enac, per portare avanti il progetto” di potenziamento dell’aeroporto di Firenze. E’ quanto afferma in una nota la società che gestisce lo scalo, commentando la sentenza del Consiglio di Stato.

“Toscana Aeroporti prende atto della sentenza del Consiglio di Stato”, dichiara la società, spiegando che verificherà le condizioni per il potenziamento dello scalo “nel pieno rispetto della sentenza odierna, ma al contempo nella ferma convinzione della necessità dell’aeroporto di Firenze di dotarsi di una nuova pista e di un nuovo terminal per rispondere alle evidenti criticità infrastrutturali”.
Il lavoro compiuto, ricorda Toscana Aeroporti, “è stato realizzato seguendo i pareri e le indicazioni dei ministeri competenti e della competente commissione Via, in virtù dei pareri positivi ottenuti dalla Commissione nazionale Via” oltre che dei ministeri dell’Ambiente, dei Beni culturali e delle Infrastrutture.

“È una giornata straordinaria, storica per Sesto e per tutta la Piana. Questa sentenza (del Consiglio di Stato), a lungo attesa, mette la parola fine ad una vicenda che si è protratta troppo a lungo e che ha visto la politica venire meno ai propri compiti. I giudici hanno riconosciuto la fondatezza delle ragioni portate avanti da sei comuni e delle preoccupazioni di quasi 400mila cittadini. Finalmente abbandoniamo un progetto incompatibile con il nostro territorio, in contraddizione con la sfida al cambiamento climatico, realizzato nell’interesse di pochi con tanti soldi pubblici”, ha affermato Falchi.

“Ora è tempo di restituire la parola alle comunità – ha proseguito il primo cittadino di Sesto -,  di aprire una nuova pagina nella gestione del nostro territorio, di normalizzare i rapporti tra enti che in questi anni si sono fatti coinvolgere in un conflitto senza precedenti. È l’anno zero per il nostro territorio, è il coronamento di un impegno che ci siamo presi in campagna elettorale e che abbiamo onorato fino in fondo, con serietà, disponibilità al dialogo, visione di lungo periodo. Oggi festeggiamo insieme ai cittadini e ai comitati, ma già da domani dovremo essere capaci di ripartire, di restituire al Parco della Piana il suo ruolo di elemento ordinatore e da lì impostare una strategia di sviluppo sostenibile e lungimirante”. Ha concluso.

“Aspettiamo di leggere le carte e poi daremo una risposta circostanziata: in ogni caso andremo avanti”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/Falchi-edit-MN.mp3?_=2

Il “di-VINO” di Giorgio Butini arriva a Sesto Fiorentino

Marzo è il mese della rinascita della natura. E a Sesto Fiorentino arriva una mostra di scultura che è un inno alla bellezza e ai valori della vita, in perfetto connubio tra forza e armonia delle forme. La Soffitta Spazio delle Arti ospiterà, nelle sale della storica galleria del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, dall’1 al 31 marzo, “di-VINO”, la personale dell’artista fiorentino Giorgio Butini.

La mostra sarà inaugurata alla presenza del sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e del senatore Riccardo Nencini, amico dell’artista. “Con questa proposta – sottolinea Francesco Mariani, responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata – portiamo delle splendide sculture di grandi dimensioni nella nostra galleria. Era un po’ di tempo che mancava una personale scultorea nel nostro calendario, ma l’attesa sarà ripagata dalla straordinaria energia ed espressività che le opere di Butini trasmettono. Sarà l’occasione per provare emozioni uniche”.

Giorgio Butini è nato a Firenze il 25 febbraio 1965 e fin da bambino ha manifestato una grande predisposizione per il disegno e le arti figurative.
“All’inizio – racconta l’artista – era un semplice gioco che si è trasformato, negli anni, prima in passione e poi in ragione di vita. Ho fatto mio il linguaggio dei segni, prima di quello della parola”. Butini ha frequentato il Liceo artistico “Cavour” a Firenze, svolgendo contemporaneamente attività formative presso botteghe private di famosi artisti. Ha compiuto anche studi approfonditi sul corpo umano, frequentando corsi di anatomia presso l’Università di Firenze.

“Nel 1982 ho conosciuto lo scultore Antonio Berti – riprende – e ho avuto l’opportunità di frequentare assiduamente la sua bottega. Dal 1985 al 1989 sono entrato a far parte, come allievo, dell’Accademia privata dell’artista Raimondo Riachi a Firenze, ambiente che ho continuato a seguire come collaboratore dal 1990 al 1994. La formazione presso la bottega del maestro mi ha permesso di acquisire una vasta esperienza in molteplici discipline e tecniche, specializzandomi sia come scultore sui materiali più vari (marmo, pietra, creta, bronzo, alabastro) che come pittore. La mia esperienza si estende anche al campo dell’arte orafa, dal modello in cera alla fusione ed al cesello, con specializzazioni anche nell’ambito del restauro di dipinti e affreschi”.

Dea del Sole

Di lui scrive così lo storico, scrittore ed ex politico Gianni Conti: “Scultore fiorentino di nascita e di vocazione artistica, Giorgio Butini è ispirato quasi costantemente da un realismo drammatico, ricco di movimento espressivo delle figure, svolto con uno stile e un linguaggio raffinato. La sua invenzione artistica plasma la materia in modi mai scontati, ispirati all’armonia pura delle forme.

La passione per il corpo umano, approfondito con studi anatomici nel campo della medicina, ha portato Giorgio Butini ad esprimere in una tensione quasi esasperata la sua sintesi ideale tra forma e spazio, tra movimento e forza, che nelle sue opere si fanno dinamismo o puro e plasticità armonica. Allievo dello scultore Antonio Berti, Butini ha fatto propria la lezione accademica, elaborandola in una visione del tutto personale, tra classico e fantastico. Spesso ispirate da fatti e situazioni legati alla nostra epoca, le opere di Butini rappresentano arte matura e trasmettono con vigore la sensibilità profonda e la spiritualità dell’artista. La sua opera, così profondamente caratterizzata da valori etici oltre che espressivi, è prossima a varcare i confini di una già lusinghiera affermazione nazionale, per diffondersi con successo anche in ambiti e culture a noi lontani”.

Le sculture del Butini degli ultimi tempi – che si è fatto notare negli anni novanta con il ciclo “Metamorfosi”, sino a giungere ad un palcoscenico internazionale – sono ispirate alle “divinità”: in un intreccio tra luci ed ombre, le forme plasmate riportano a galla le nostre emozioni smarrite in una intensa esperienza percettiva.

Sesto Fiorentino, chiuso definitivamente il campo rom di via Madonna del Piano

Il piano di dismissione avviato nel 2016 si è concluso nelle scorse settimane. 75 le persone coinvolte nei progetti di inclusione. Intervista con il sindaco Lorenzo Falchi

Il Comune di Sesto Fiorentino completa il percorso di superamento del campo rom di via Madonna del Piano. Gli ultimi nuclei hanno abbandonato l’area, di proprietà demaniale, già da alcune settimane e sono in corso le operazioni di bonifica e pulizia svolte su commissione dell’Amministrazione comunale da Alia Spa.
Sorto alla fine degli anni Ottanta come zona di sosta e transito per nomadi, il campo di via Madonna del Piano ha assunto connotazioni stabili con l’arrivo di famiglie provenienti dall’ex Jugoslavia a partire dall’inizio degli anni Novanta.

“Nel 2016, al momento dell’avvio del piano di dismissione, il campo era arrivato ad ospitare dodici nuclei familiari per un totale di circa 75 persone, la metà delle quali minorenni. Già dal 2012 erano stati avviati progetti, realizzati da Caritas in convenzione con la Società della Salute, per il contrasto dell’evasione scolastica, la creazione di percorsi di autonomia economica e la regolarizzazione giuridica dei nuclei” ricostruisce un comunicato del Comune di Sesto Fiorentino. Che aggiunge: “le attività di sostegno alla frequenza scolastica hanno dato, nel tempo, risultati estremamente positivi, riducendo gradualmente la percentuale di assenze e il livello di evasione dell’obbligo”.

“Nell’ultimo triennio l’Amministrazione comunale ha iniziato a lavorare su progetti di inclusione sociale finalizzati al superamento definitivo del campo- prosegue la nota-  come indicato anche nel programma di mandato del sindaco Falchi. Con l’individuazione di percorsi adeguati alle specifiche condizioni sociali, giuridiche ed economiche dei singoli nuclei familiari, sono state definite soluzioni di uscita attraverso percorsi costantemente verificati e temporalmente definiti”.

“In alcuni casi -precisa il Comune-  è stato offerto sostegno sotto forma di alloggio temporaneo o di contributo alle spese per accedere ad alloggi normalmente offerti sul mercato da privati. Tali misure, contenute entro i tre anni e decrescenti nel tempo, sono accompagnate da interventi di aiuto nella ricerca di un’occupazione lavorativa stabile. Altre famiglie hanno espresso la volontà di appoggiarsi presso nuclei familiari già radicati in differenti contesti territoriali, ricevendo specifiche forme di sostegno allo scopo.
Il superamento del campo rom di via Madonna del Piano è uno dei primi in Toscana e il primo a livello metropolitano che si conclude dopo il protocollo di intesa stipulato tra Regione e comuni il 1 agosto 2018”.

“La chiusura di questo campo, l’unico presente sul nostro territorio, corona un lavoro svolto con serietà e attenzione dalle Istituzioni per superare una vergogna tutta italiana – afferma il sindaco Lorenzo Falchi – Mentre c’è chi, invocando le ruspe, si limita al massimo a spostare nel territorio adiacente situazioni di marginalità e fragilità, offrendo non-soluzioni che finiscono per gravare nuovamente sulla collettività, siamo riusciti, passo dopo passo, ad individuare vie d’uscita adeguate e definitive. L’abbiamo fatto senza clamore, rispettando un impegno preso con la città nel 2016 e senza mai perdere di vista la dignità e la centralità delle persone. Per noi non si è trattato soltanto di superare una situazione che andava avanti da troppo tempo ‘da sinistra’, ma di dare una risposta di governo precisa, seria e umana ad una realtà non più tollerabile”.
“Siamo partiti con i progetti di contrasto dell’evasione scolastica, fondamentali in un contesto in cui erano presenti tanti minori, grazie anche al contributo della Regione – ricorda l’assessore Camilla Sanquerin – Insieme a Caritas, ma non dobbiamo dimenticare le tante realtà del territorio via via coinvolte, abbiamo portato in fondo una serie di progetti centrati sulle persone e le loro specificità. In particolare per promuovere l’autonomia economica e lavorativa i soggetti che avevano i requisiti sono stati inseriti in progetti quali il Servizio civile o i progetti di contrasto alla povertà finanziati dal Fondo Sociale Europeo. È stato un lavoro lungo e complesso che oggi si chiude se ci limitiamo al campo, ma che proseguirà fino alla piena inclusione delle famiglie nella vita civile e sociale delle nostre comunità”.

Regionali Toscana: appello per unità ‘sinistre’

Tra i promotori dell’appello a livello regionale, oltre a Simone Siliani, figurano il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, Marisa Nicchi, Sara Nocentini, Paolo Fontanelli, Enrico Cecchetti, Filippo Fossati, Amos Cecchi, Marco Geddes e Antonio Floridia.

“Dalla nostra prima assemblea regionale parte un invito a tutte le forze progressiste, a cominciare dal Pd, ad unirsi in vista dell’appuntamento con le elezioni regionali della primavera prossima. Siamo ‘2020 a sinistra’, un raggruppamento di cui fanno parte liste civiche di sinistra, associazioni della società civile toscana, Sinistra Italiana, Articolo Uno e soprattutto tante persone, oltre 500 per il momento, che hanno firmato il nostro appello ‘Per tornare a vincere in Toscana’. Lo ha detto Simone Siliani, coordinatore regionale in occasione del primo appuntamento regionale di ‘2020 a sinistra’.
A questo incontro, è stato spiegato, seguiranno nel mese di novembre 13 assemblee di collegio; un percorso che si concluderà con l’assemblea regionale fondativa a inizio dicembre. Il movimento, è stato spiegato, si rivolge alle forze politiche dall’estrema sinistra, fino al Movimento 5 Stelle, passando per il Pd e Italia Viva, alle forze legate all’ambientalismo e al civismo con le quali si intende sviluppare uno dialogo e una collaborazione. Tra i promotori dell’appello a livello regionale, oltre a Simone Siliani, figurano il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, Marisa Nicchi, Sara Nocentini, Paolo Fontanelli, Enrico Cecchetti, Filippo Fossati, Amos Cecchi, Marco Geddes e Antonio Floridia.
“Diciamo no – precisa il coordinatore regionale – all’autoreferenzialità o, peggio, alla sindrome da autosufficienza che può colpire il Pd. Sarebbe una sciagura per tutti, a partire dallo stesso Partito democratico. Vogliamo invece sederci tutti intorno ad un tavolo per discutere di idee e progetti e soltanto dopo delle candidature. Perché la sinistra nasce e continua ad avere un senso se è capace di rappresentare le istanze delle persone che negli anni del neoliberismo imperante e della crisi sono state colpite più duramente. Noi ci poniamo questo ambizioso obiettivo”.

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