Sesto Fiorentino.Dopo gli elogi del Guardian le iniziative contro la Moschea – Lorenzo Falchi

Il Comune di Sesto Fiorentino è finito sull’autorevole quotidiano The Guardian come esempio virtuoso nella gestione dei migranti. In contemporanea si svolge sul territorio il consueto uso elettorale della questione della moschea. Dai manifesti all’annuncio da parte delle forze di opposizione di destra di provare a lavorare per arrivare ad referendum popolare sul tema. Parla il Sindaco di Sesto Fiorentino

Migranti, per The Guardian Sesto Fiorentino esempio di integrazione

“Come i migranti hanno conquistato l’amicizia dei fiorentini diffidenti” E’ il titolo di un articolo pubblicato ieri sull’autorevole quotidiano britannico “The Guardian” che, sia sull’edizione cartacea, che sul sito web (goo.gl/L5pYD6), ha deciso di raccontare il progetto di integrazione promosso dalla cooperativa Il Cenacolo a Sesto Fiorentino in provincia di Firenze. La cooperativa gestisce il centro di accoglienza Il Gerlino e ha messo al lavoro i suoi operatori nelle piazze del centro storico per creare in strada spazi di dialogo che possano facilitare le relazioni e la conoscenza tra migranti e cittadini.

“Dopo le proteste contro i richiedenti asilo, un sindaco ha lanciato con successo una campagna per trattare i nuovi arrivati con rispetto.” Si legge nell’articolo firmato da Angela Giuffrida “Quando gli abitanti di Sesto Fiorentino hanno sentito che 50 richiedenti asilo si stavano trasferendo in un ex hotel nel centro storico, hanno risposto più o meno come nel resto d’Italia […] Il sindaco Lorenzo Falchi ha scelto di sfidare queste preoccupazioni e dopo sei mesi Sesto è diventato un modello sul modo di trattare i migranti con dignità” “Erano preoccupati su come sarebbe potuta cambiare la piazza” ha raccontato al The Guardian Dalila De Pasquale, coordinatrice de Il Cenacolo.

“Lo schema per integrare i nuovi arrivati – si legge – è iniziato con un progetto comune per pulire la piazza da ciò che più infastidiva i residenti: i mozziconi di sigarette. I migranti, principalmente provenienti da Mali, Senegal, Bangladesh, e Pakistan, hanno lavorato insieme ad un gruppo di pensionati, loro stessi immigrati dal sud. Le storie sono state condivise ed è stato trovato qualche punto in comune. Uno dei pensionati ha trascorso la sua infanzia in Libia, ex colonia italiana e adesso il principale punto di transito per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa. E mentre lui raccontava con affetto i suoi ricordi, un giovane migrante ha condiviso la sua drammatica esperienza di prigionia in Libia. Il progetto si è evoluto in un incontro settimanale in Piazza tra i residenti locali e i migranti coinvolgendo anche gli esercenti. Marco Piombanti, proprietario del famoso Bar Blu, adesso insegna ai migranti come scrivere un curriculum e come presentarsi ad un colloquio di lavoro. Il sindaco ha dichiarato che nonostante qualcuno abbia ancora delle riserve riguardo la presenza dei migranti, la tensione si è decisamente allentata e adesso Sesto Fiorentino sta per diventare sede di una moschea, la prima ufficiale dell’area fiorentina per 30 mila musulmani.[…] Falchi spera che questo angolo di Toscana sarà un faro di ottimismo per il resto d’Italia”

L’articolo poi continua con la storia di Pape Diaw, trasferito in Italia dal Senegal, oggi impegnato come mediatore culturale ad ascoltare e incoraggiare cambiamenti e soluzioni di possibili conflitti all’interno del progetto promosso da Il Cenacolo al Gerlino.

“L’articolo sul The Guardian – dichiara Matteo Conti, presidente della cooperativa Il Cenacolo, aderente al gruppo cooperativo Co&So – dimostra che il lavoro che la cooperativa Il Cenacolo sta svolgendo sul territorio, e in particolare a Sesto Fiorentino, in collaborazione con l’amministrazione comunale, sta procedendo nella direzione giusta ottenendo risultati efficaci e importanti degni anche di un’attenzione mediatica a livello internazionale. Il nostro è un modello dove l’accoglienza di persone provenienti da altri Paesi in situazione di forte disagio, si coniuga con un lavoro importante di integrazione verso il territorio, verso la comunità che li ospita e verso i cittadini. E inimmaginabile pensare di accogliere persone in maniera separata dal territorio. Questo genera evidentemente paura e diffidenza. Il modello che abbiamo attuato a Sesto Fiorentino si basa proprio su questo: costruire legami importanti con altri gruppi sociali in modo che la coesione sociale del territorio venga assicurata e i nostri ospiti possano in qualche modo continuare il loro percorso di integrazione e accoglienza in maniera possibile e soddisfacente.”

“È bello leggere della nostra città – dichiara il sindaco Lorenzo Falchi – su una testata importante come il Guardian a proposito di una esperienza positiva di accoglienza, dialogo, integrazione. Alla Cooperativa Il Cenacolo va tutta la nostra gratitudine per aver resa possibile un’esperienza capace di abbattere la diffidenza e le barriere culturali, trasformando il conflitto in una fruttuosa opportunità di dialogo”.

Aeroporto, i sindaci Sesto e Campi scrivono al Ministro Galletti: “Inaccettabile essere tagliati fuori dall’Osservatorio Ambientale”

Falchi e Fossi: ” una decisione grave contro la quale valuteremo la possibilità di intraprendere azioni formali a garanzia del rispetto dei cittadini e delle nostre comunità”.

“È inaccettabile aver eliminato la rappresentanza dei Comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio dall’Osservatorio Ambientale per il nuovo aeroporto di Peretola. Si tratta di una decisione grave contro la quale valuteremo la possibilità di intraprendere azioni formali a garanzia del rispetto dei cittadini e delle nostre comunità”.

Lo affermano il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e quello di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che hanno inviato oggi una lettera al Ministro dell’Ambiente e al Sindaco della Città Metropolitana.

“Abbiamo ricevuto due giorni fa la comunicazione da parte del Ministero con la quale vengono definiti i criteri di nomina dei componenti di questo organo, nelle more della formalizzazione della VIA – spiegano i sindaci – Abbiamo appreso con disappunto che al tavolo sederà un rappresentate del Comune di Firenze e una sola persona, per di più nominata dalla Città Metropolitana, in rappresentanza di Sesto e Campi”.

“All’Osservatorio – proseguono – sono demandati compiti di sorveglianza, vigilanza e controllo che con questa composizione non potrebbero essere espletati in rappresentanza delle comunità locali e in coerenza con i principi che dovrebbero guidare la realizzazione di un’opera così impattante. Abbiamo chiesto al Ministero di rivedere questa decisione e ci siamo riservati, una volta pubblicato il decreto, di intraprendere azioni formali a tutela dei cittadini e delle istituzioni locali”.

“Le posizioni dei Comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio sul nuovo aeroporto di Peretola sono note e proprio in ragione dell’impatto negativo che riteniamo avrà sul nostro territorio sarebbe impensabile lasciare gli Enti interessati. Ci aspettiamo concludono i sindaci – una risposta positiva da parte del Ministero, nell’interesse dei cittadini, della credibilità della politica, della necessaria partecipazione di fronte ad un’opera che modificherà profondamente la vita delle persone e il futuro di tutta l’area metropolitana”.

Richard Ginori, firmato protocollo d’intesa per il futuro dello stabilimento di Sesto Fiorentino

La firma dell’accordo ieri a Roma tra il ministro dello sviluppo Calenda, il Sindaco di Sesto Falchi, il Governatore della Toscana Rossi e rappresentanti di Richard Ginori srl e Ginori real estate spa

E’ stato firmato questo pomeriggio a Roma il Protocollo d’intesa per la Richard Ginori, l’atto che garantisce un futuro allo storico stabilimento nella sua sede naturale di Sesto Fiorentino. Cinque i soggetti firmatari: ministero dello Sviluppo Economico nella cui sede è avvenuta la firma, Regione Toscana, Comune di Sesto fiorentino, Richard Ginori srl e Ginori real estate spa.

L’accordo, spiega una nota della Regione, prevede che entro due giorni dalla firma Richard Ginori spa si impegni a proporre a Ginori real estate un’offerta irrevocabile di acquisto per la compravendita dei terreni in cui insiste lo stabilimento e delle superfici connesse, garantendo in questo modo la permanenza dell’insediamento produttivo a Sesto Fiorentino. Da parte sua la Ginori real estate entro due ulteriori giorni si impegna ad accettarla. Il prezzo fissato è di 5,5 milioni di euro e il termine ultimo previsto per il perfezionamento dell’operazione è venerdì 29 dicembre 2017.

Nel protocollo il ministero si impegna a supportare il potenziamento e il consolidamento delle attività produttive, anche attraverso uno specifico Accordo di programma con la Regione Toscana. Sempre il ministero, in accordo con Regione e Comune, si impegna a monitorare l’attuazione dell’accordo attraverso periodici incontri del tavolo di confronto tra le parti. Anche la Regione Toscana si impegna a supportare il percorso amministrativo così da garantire il bilanciamento tra il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela del paesaggio, anche attraverso scelte urbanistiche e progettuali di valorizzazione del contesto in cui ha sede lo stabilimento. Il Comune, non appena verrà perfezionata la vendita dei terreni, si impegna ad avviare il percorso che porterà alle necessarie modifiche degli strumenti urbanistici del Comune relativamente alle aree non interessate dallo stabilimento, nel rispetto del contesto urbano preesistente e dell’interesse pubblico generale.

“La firma di oggi sul Protocollo di intesa per la Richard Ginori è la migliore dimostrazione che se si persegue un obiettivo con unità di intenti da parte di tutti i soggetti in campo e se le istituzioni fanno sistema, tutti insieme si vince”. Lo dice il presidente della Toscana Enrico Rossi salutando con entusiasmo la firma del Protocollo. “Sono davvero contento per essere riusciti a dare un futuro di piena occupazione a tanti lavoratori, salvaguardando al tempo stesso un patrimonio inestimabile di professionalità e cultura, un vanto per Sesto Fiorentino e per l’intera Toscana. Voglio sottolineare in questa occasione il senso di responsabilità è di attaccamento alla loro azienda dimostrato dai lavoratori che in questi mesi hanno lottato per arrivare a questo risultato accettando anche sacrifici nell’accordo firmato con la Ginori”, aggiunge il governatore.

“Alla stesso tempo – prosegue – credo che debba essere ringraziata la Società ed il gruppo Kering per aver voluto fortemente arrivare all’acquisto dello stabilimento, fatto che permette di poter dispiegare un progetto di investimenti per il rilancio della Richard Ginori”. “Continueremo – ha concluso Rossi – a seguire l’evoluzione della questione, a partire dall’imminente acquisto da parte di Unicoop Firenze dei terreni adiacenti”.

Per il Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, “Dopo mesi di incertezza e preoccupazione, finalmente possiamo voltare pagina: l’impegno preso questo pomeriggio mette al sicuro i posti di lavoro e crea le condizioni per attuare il piano industriale”.

“Si tratta di un risultato straordinario, frutto della collaborazione tra istituzioni, sindacati, azienda che si affianca a quello altrettanto importante del salvataggio del museo – aggiunge Falchi -. Si apre un nuovo capitolo della meravigliosa storia della Richard-Ginori a Sesto Fiorentino, un patrimonio industriale, culturale e artistico che incarna le nostre radici, la nostra storia, la nostra identità”.

Mentre in una nota del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda si legge: “Richard Ginori fa parte integrante del patrimonio artistico, culturale ed industriale italiano. Grazie al lavoro caparbio di tutte le Istituzioni coinvolte siamo riusciti a salvare una delle più prestigiose manifatture di porcellana del mondo, che potrà continuare a rappresentare un vanto per il Made in Italy e continuare ad operare dall’Italia nella sua sede storica di Sesto Fiorentino”.

Con la firma del protocollo – si legge in una nota del Mise – il Ministero, la Regione, il Comune di Sesto Fiorentino e l’Azienda, hanno concretamente definito modalità e tempi per garantire delle prospettive certe allo stabilimento che produce ceramica artistica famosa in tutto il mondo. Ora la proprietà di Richard Ginori potrà dare il via ad un importante piano di investimenti che, tra l’altro, potrà beneficiare degli strumenti di sostegno previsti nell’ambito del Piano Industria 4.0.

 

La Richard Ginori resta a Sesto F.no, intesa al Ministero: salvi azienda, marchio e 200 posti di lavoro

“Raggiunta l’intesa per dare continuita’ allo storico stabilimento Richard Ginori di Sesto Fiorentino. Oggi alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, della regione Toscana e del comune di Sesto Fiorentino, cosi’ come di tutte le parti direttamente interessate, e’ stato definito il percorso che consentira’ all’azienda non solo di acquisire l’immobile ma soprattutto di pianificare gli investimenti necessari al futuro della ceramica artistica italiana. L’incontro si e’ tenuto nella sede del dicastero di via Veneto”. Lo comunica il Mise.

Calenda dice: “Con questo accordo si e’ salvaguardato un importante marchio del made in Italy e salvati contemporaneamente oltre 200 posti di lavoro, competenze professionali e artistiche di altissimo livello. Dopo che il governo ha acquistato il Museo Richard Ginori, scongiurandone il degrado, oggi abbiamo fatto un ulteriore passo per consolidare un patrimonio storico e culturale italiano. Di questo sono molto orgoglioso”.

“L’accordo raggiunto per la compravendita dei terreni tra Richard Ginori e le banche creditrici è una notizia importantissima alla quale abbiamo lavorato per mesi. Ringraziamo i lavoratori della Ginori che hanno con noi lottato con coraggio,le istituzioni a tutti i livelli che hanno lavorato in sinergia per questa soluzione. Un abbraccio va anche a tutti i sestesi che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno. È il primo passo. Da oggi infatti si apre una nuova sfida,quella legata alla partita sul piano di rilancio della Ginori e degli investimenti”. Così in una nota, stasera, Mirko Zacchei di Femca cisl e Bernardo Marasco  Filctem Cgil. “Saremo impegnati nei prossimi mesi – conclude il comunicato – in un confronto sul piano industriale con la Ginori che comunque oggi, nel compiere un gesto fondamentale, ha posato la prima pietra sullo sviluppo e sul piano di rilancio futuro
dell’Azienda”

“Con questa intesa – si legge nel comunicato della Regione -, che si dovrebbe concretizzare entro la fine dell’anno con il passaggio di proprietà dello stabilimento, si pongono le basi per il rafforzamento della presenza della Richiard Ginori a Sesto Fiorentino e per il rilancio complessivo dell’azienda. Dell’accordo è stata data informazione in un successivo incontro
alle organizzazione sindacali”. “Esprimo grande soddisfazione – ha detto il presidente Rossi – per questa intesa sulla quale abbiamo lavorato fortemente in questi mesi. Si tratta di un passo fondamentale per garantire il futuro di questa storica manifattura di valore nazionale e mondiale e perché possa dispiegarsi pienamente il piano industriale dell’azienda. È significativo che a questa intesa si aggiunga anche l’acquisizione del Museo storico di Richard Ginori da parte dello Stato, avvenuta nei giorni scorsi. Nei prossimi giorni con il ministro Calenda e il sindaco Falchi firmeremo un protocollo d’intesa finalizzato al supporto dello sviluppo di Ginori e di tutta l’area circostante”.

“Finalmente la notizia dell’accordo tanto atteso per la Richard Ginori. Premiate la pazienza e la tenacia. Grazie a tutti coloro che si sono spesi per questo risultato che fa bene a Firenze”. Lo scrive, su twitter, il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella.

”Finalmente tiriamo un sospiro di sollievo: dopo tanti, troppi mesi di attesa, c’è l’accordo sul futuro dello stabilimento Richard-Ginori. Il primo pensiero va ai lavoratori, per i quali, finalmente, si apre la possibilità di un futuro meno incerto. E poi alla nostra città, a Sesto Fiorentino, che ha atteso l’esito dell’incontro di questo pomeriggio per mesi”. Lo afferma il
sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, dove ha sede lo stabilimento Richard Ginori e il museo storico della porcellana. “Dopo il Museo, va al suo posto il tassello più importante di questo vicenda intricata: quello del futuro produttivo. È una grande soddisfazione, un risultato raggiunto attraverso una trattativa lunga e difficile dall’esito tutt’altro che scontato- ha aggiunto Falchi – Oggi è un giorno importante, il giorno in cui si pongono le basi per iniziare a scrivere una nuova pagina della storia della Ginori”.

Soddisfatta anche la vicepresidente del Senato, Rosa Maria di Giorgi, da sempre impegnata sulla vertenza che sottolinea “dopo l’acquisto del museo da parte del MIBACT, l’accordo sottoscritto al MISE rappresenta la felice conclusione di una vertenza difficile che poteva mettere in discussione il futuro di 200 lavoratori, delle loro famiglie, ed anche di un simbolo della nostra più pregiata manifattura. Per questo obiettivo abbiamo lavorato con costanza e determinazione: ora si apre finalmente una nuova pagina, dedicata alle prospettive di sviluppo, che può davvero restituire allo stabilimento, ed a tutto il territorio di Sesto F.no, quella centralità industriale e culturale che ha avuto nei decenni passati, e che questa vicenda rischiava di compromettere definitivamente . E’ il segno che quando le istituzioni lavorano compatte per raggiungere un obiettivo, la politica riafferma tutta la sua capacità di incidere positivamente sulla realtà e sui vissuti delle persone. Un messaggio quanto mai significativo in un periodo in cui i venti populisti spirano così pericolosamente anche nel nostro paese”.

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