Firenze, amministrative: “con Bocci speriamo di vincere a 1/o turno”

Lo dice Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega Nord Toscana. Bocci: auspico campagna a insegna rispetto

“Bocci è il candidato di tutto il centrodestra, è stato indicato dalla Lega e recepito dagli alleati, ne siamo felicissimi, parte ufficialmente la campagna elettorale che ci vedrà protagonisti fino al 26 maggio: speriamo di poter vincere al primo turno, ma non sarà un problema andare al ballottaggio e vincere”. Così Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega Nord Toscana, a margine di un convegno sull’Europa organizzato oggi a Firenze. Parlando delle elezioni europee Alberti ha detto che “è stato fatto anche il mio nome insieme ad altri da parte della Lega toscana, ma le decisioni le deve prendere Matteo Salvini e il consiglio federale quindi si tratta di aspettare ancora qualche giorno”.

“Come candidato sindaco del centrodestra ho rispetto per tutti: per i 5 Stelle, per il Pd, per tutte le forze politiche, mi piacerebbe che fosse una campagna elettorale in cui tutte le persone si rispettano, se la politica per prima non si muove in maniera costruttiva, ma manifesta un modo di fare irrispettoso poi non ci possiamo lamentare di quello che succede per le strade”.

Questo quanto invece ha dichiarato  il candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra Ubaldo Bocci parlando a margine di un convegno a Firenze. Rispondendo a una domanda sulla campagna elettorale in vista delle amministrative, Bocci ha detto che è “fondamentale che la politica dimostri di essere rappresentata da persone degne, e che comunque vada la partita ognuno abbia giocato in maniera rispettosa e corretta nei confronti dell’avversario”.

Fiorentino doc, classe 1957, sposato con quattro figli, il candidato sindaco di Firenze del centrodestra, proposto dalla Lega, Ubaldo Bocci, dal 2012 è stato presidente nazionale della fondazione Unitalsi da cui si è dimesso per candidarsi a Palazzo Vecchio.
Ha iniziato a lavorare nel 1976 come fattorino in un ufficio acquisti tedesco, poi passato impiegato in amministrazione e successivamente nell’ufficio marketing. Dal gennaio 2007 al gennaio 2017 è stato responsabile dell’area Toscana e Sardegna per il gruppo Azimut per poi entrare nel consiglio di amministrazione di Azimut capital management. Dal 2016 era anche nel cda di Radio Monte Serra dal quale si è dimesso. 

Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso nuovo dg

La commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) ha espresso parere favorevole alla proposta di nomina di Antonio D’Urso come direttore generale dell’azienda sanitaria Toscana Sud-Est.

Il parere è stato espresso a maggioranza con i voti favorevoli di Pd e Art.1-Mdp, contrari Lega, M5s e Gruppo misto-Tpt, astenuto Sì-Toscana a sinistra. D’Urso, già direttore sanitario prima nel Lazio poi alla Asl di Prato, dg all’Asl di Lucca dove, nel corso dell’audizione in commissione, ha spiegato che è stato “uno dei quattro direttori generali che hanno contribuito al progetto di realizzazione del nuovo ospedale”, al San Camillo di Roma e all’Aou di Sassari, sull’Azienda sanitaria della Toscana Sud Est ha spiegato che “il piano investimenti deve procedere velocemente; potenziamento di tutta la fase degli investimenti strutturali, impiantistici e tecnologici; politica dei disinvestimenti da fare in attenzione con il territorio; investimento tecnologico e infrastrutturale, per permettere alla comunità dei professionisti e ai cittadini di accedere ai servizi”.

Riguardo all’assetto della rete ospedaliera ha aggiunto: “Il fabbisogno di posti letto in area medica è coperto all’80%, questa quota va aumentata: posti letto in medicina e servizi di chirurgia, in un’ottica di rispetto della prossimità”. Il terzo punto, ha spiegato ancora D’Urso, “è lo sviluppo della rete territoriale, con una forte gestione delle liste di attesa. Non possiamo consentire che i nostri cittadini abbiano tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni, non solo specialistiche ambulatoriali, ma anche di ricovero, non compatibili con i loro bisogni di salute”.

Scaramelli ha manifestato a D’Urso “l’esigenza di continuità e condivisione che arriva dal territorio”. Con un obiettivo prioritario, “l’abbattimento delle liste di attesa e nuovo meccanismo di prenotazione, che nell’Asl Sud-Est non è ancora attivo”.

Il consigliere Jacopo Alberti (Lega), ha rivolto l’augurio di buon lavoro a D’Urso, riconoscendo “il curriculum di tutto rispetto del candidato”, annunciando “il voto contrario della Lega, che non è sulla qualità del professionista, ma sulle politiche attuate dalla Regione”. Voto contrario ha annunciato anche Andrea Quartini per il M5s, “in coerenza rispetto al sistema di nomine politiche, che non ci piace. D’Urso ha esperienza importante e un curriculum di valore”.

Voto negativo annunciato anche da Monica Pecori (gruppo misto-Tpt) “non sulla persona ma sulle modalità di scelta, con l’augurio che possa essere realizzato appieno quanto promesso dal candidato”. Il consigliere Enrico Sostegni (Pd), ha segnalato “il grande equivoco che continua sui criteri di nomina” e ricordato che il sistema di nomina, in Toscana come in altre Regioni, “non è politico, ma segue procedure modalità di scelta definite dalla legge”. Il vicepresidente della commissione, Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) ha infine annunciato il voto di astensione: “Il curriculum è buono, ma è difficile valutare solo su quello. Ora bisogna mettere alla prova, vediamo come sarà svolto il lavoro”.

Aeroporto, Alberti (Lega): “Nessun complotto del governo, 6 febbraio si chiude”

“Non vedo nessun complotto contro l’aeroporto di Firenze. Penso che la prossima settimana, il 6 febbraio, tranquillamente la partita sullo sviluppo dell’aeroporto possa esser chiusa”. Lo ha detto il portavoce dell’opposizione in Regione Toscana, Jacopo Alberti (Lega), parlando con i giornalisti sul nuovo rinvio della conferenza dei servizi al Ministero dei Trasporti per l’approvazione del masterplan per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze.

Alberti (Lega) ha anche osservato che “la Soprintendenza poteva chiedere quella firma un mese e mezzo fa; dal 7 dicembre si è dovuti arrivare al 29 gennaio e andare a Roma per chiedere di avere una firma – ricostruisce – e ora sorprende che sia la Soprintendenza ai beni culturali di Firenze, in rappresentanza del Mibact, a presentare questa obiezione”.

“Si trattava – spiega l’esponente leghista – di un atto tra Regione, Comune di Signa e Comune di Lastra a Signa, che distano dalla Soprintendenza non più di 16 chilometri. E’ evidente adesso, a chi imputava ritardi dovuti a prese di posizione politiche, che la questione era un’altra”.

“Questo Paese purtroppo è ancora incatenato alla burocrazia e le chiavi per aprire quelle catene sono in mano a poche persone che così tengono in pugno il potere”, osserva Alberti. “Mi sembra – prosegue – che oggi sia stato fatto un passo importante comunque per il futuro di Firenze e i trasporti di tutta la regione. Manca l’ufficialità ma ho piena fiducia nel Ministero e credo che tra una settimana potremo finalmente chiudere un capitolo di storia della città che si è strascicato per troppo tempo”.

“Tutte quelle anime che si sono tanto scaldate accusando la Lega di intralciare le decisioni per strane trame politiche, possono tranquillizzarsi – conclude -. E Nardella, che minaccia di ricorrere a strumenti legali di fronte a ulteriori rinvii, vada a vedere da dove è arrivata la richiesta di un’altra settimana per esaminare carte che avrebbero potuto avere in mezza mattinata.”

Toscana: manca parere legittimità, ‘salta’ discussione legge su assistenza migranti

La pdl del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per offrire assistenza anche agli immigrati senza permesso di soggiorno non è stata licenziata dalla commissione sanità e sociale del Consiglio regionale, che stamani era stata convocata d’urgenza per discutere il testo, per mancanza del parere di legittimità.

La legge quindi non sarà al voto nella seduta del Consiglio regionale in programma la prossima settimana e saltando l’iter di urgenza seguirà tutti i normali passaggi prima dell’ approvazione finale.

Soddisfatte le opposizioni di centrodestra e M5s per il rinvio del voto in commissione. “Avevamo promesso le barricate contro questo provvedimento – ha commentato Paolo Marcheschi (capogruppo Fdi) – ed è stata una vittoria delle opposizioni unite contro la legge ‘salva clandestini di Rossi’. La legge è stata soltanto illustrata, perciò non verrà presentata nel prossimo Consiglio. Per ora l’abbiamo bloccata”. Per il portavoce dell’opposizione, Jacopo Alberti (Lega), “il provvedimento non poteva essere approvato perché, per la fretta, mancava il parere di legittimità. Abbiamo rivendicato le nostre posizioni perché noi lavoriamo per fare i rimpatri, non per gestire a oltranza i 10mila migranti che abbiamo in Toscana”. “Mi sono preso la responsabilità di accelerare questa discussione – ha commentato il presidente della commissione Stefano Scaramelli (Pd) – perché c’è lo stato d’urgenza: da oggi la prima persona a cui non viene rinnovato il permesso umanitario sarà per la strada. A quel punto è un’emergenza sanitaria, e nelle mie facoltà ho convocato d’urgenza la commissione”. “Ora faremo l’iter regolare ma la questione va risolta, ed è un modo anche per denunciare il disastro che sta facendo Salvini sulla sicurezza”. Per Andrea Quartini (M5s), “le modalità con cui è stata presentata questa proposta ci sembrano un’azione demagogica e strumentale, un atto più antigovernativo che di buon senso. Aspettiamo il parere di legittimità e anche di avere stime sull’impatto del decreto sicurezza sugli ospiti in Toscana e di quello che può essere l’impegno economico”. “E’ giusto che un provvedimento così complesso sia discusso insieme ai sindaci – ha commentato Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) – e, per quanto urgente, non si può forzare il regolamento del Consiglio”.(ANSA).

“L’urgenza c’è perché questo governo sta facendo azioni disastrose, non soltanto sta rovinando l’Italia ma crea illegalità tirando fuori gli immigrati dai centri di assistenza, li lascia in mezzo alle strade e non ha il coraggio di fare i rimpatri”. Così stamani il presidente della commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Scaramelli (Pd) rispondendo alle critiche delle opposizioni per la procedura d’urgenza richiesta per la pdl del presidente Enrico Rossi sui migranti, in discussione. “Dov’è Salvini – ha aggiunto Scaramelli – che aveva promesso 600mila rimpatri? Non rimpatria nessuno, li abbandona nelle strade. Serve un atto di umanità, serve una norma che dia una risposta forte al Governo, perché gli ultimi vanno aiutati, italiani e stranieri. Il Governo non si sta occupando di questi problemi, non dà assistenza, non supporta il terzo settore, il volontariato che può tendere la mano a chi ha bisogno”, ma anzi “ha determinato questo problema e lo alimenta”. “Il testo della legge – ha spiegato il presidente della commissione – verrà evaso con tutti i pareri nel momento in cui ci saranno le condizioni, ma credo che già questo atto forte che ha fatto la Toscana farà cambiare al Governo il proprio orientamento. Oggi inizia la discussione, ascolteremo tutti i punti di vista che ci verranno chieste e quando sarà fatta non sarà una legge-manifesto”.

Incidente treno, Ceccarelli: “Primo pensiero è per lavoratori feriti”

“Il primo pensiero è chiaramente per i tre lavoratori feriti, resto in attesa di notizie sul loro stato di salute e auspico che possano uscire da questa terribile esperienza prima possibile. Ma è chiaro che questo avvenimento porta drammaticamente di nuovo al centro dell’attenzione il tema della sicurezza sul lavoro”. Così l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, ha commentato la notizia dell’incidente avvenuto questa notte tra le stazioni di Firenze Campo di Marte e Statuto.

“Quanto accaduto nella notte fra le stazioni di Campo di Marte e Statuto a Firenze è un fatto molto grave che deve fare non solo attentamente riflettere, ma conseguentemente agire per evitare che episodi di questo tipo possano capitare di nuovo. Auspico, dunque che Rfi si adoperi immediatamente per evitare il ripetersi di tali drammi che mettono a repentaglio la vita degli addetti e creano anche successivi ed inevitabili disagi ai viaggiatori”. Lo afferma il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti.

“Anche le istituzioni locali – aggiunge Alberti – devono quindi fare la loro parte, agendo da pungolo nei confronti dei vari operatori, in questo caso ferroviario, che non possono rimanere sordi all’appello, proveniente da più parti, su questa delicata problematica”.

“Agli operai coinvolti ed ai loro famigliari – conclude l’esponete leghista – va tutta la nostra solidarietà umana.”

“Quanto avvenuto è motivo di grande preoccupazione – aggiunge Ceccarelli – e dimostra ancora una volta la necessità della massima attenzione. Ne ha risentito anche il servizio ferroviario, un aspetto che rispetto alla salute delle persone coinvolte è secondario, ma che il gestore deve comunque tenere in considerazione.

“E’ un episodio inaccettabile. Non è possibile che nel 2018 non possa essere garantita la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’incidente ferroviario che si è verificato nella notte con tre operai feriti, all’interno della galleria del Pellegrino, mette in evidenza come alla sicurezza non si possa mai derogare”. Cosi il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi.

“Mai abbassare l’attenzione dunque – conclude Marcheschi -, proprio in un momento in cui si parla di portare via da Firenze l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria.”

 

 

Alloggi Erp, la destra in trincea: “Con nuova legge favoriti solo extracomunitari”

“C’è nervosismo da parte della Lega e delle opposizioni perché da oggi smetteranno di andare in giro per la Toscana a fare propaganda con bandi a limite della legalità che sfruttavano un vuoto legislativo”. Così il presidente della commissione sanità, Stefano Scaramelli, a margine del dibattito sul testo unico Erp in discussione in Consiglio regionale.

“Una legge pro immigrati: così gli italiani restano fuori dalle graduatorie. Per la Lega – afferma il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Jacopo Alberti (Lega) sugli alloggi Erp – ‘prima gli italiani’ non è solo uno slogan, noi vogliamo davvero che siano i primi ad accedere ai servizi. Per questo abbiamo chiesto che fosse reintrodotto il certificato sulle proprietà immobiliari all’estero, perché la maggioranza aveva introdotto la Ivie, cioè l’Imu per le seconde case all’estero, ma per i Paesi fuori dall’Ue questo paramento è sempre bassissimo”. Per il consigliere leghista “tutto questo è fatto per dispetto ai comuni già governati dalla Lega in Toscana, che avendo invece applicato la legge, hanno davvero ribaltato le graduatorie a favore dei toscani. Sono solo ripicche politiche che non guardano al bene della Regione”.

“Sono 23 gli emendamenti presentati dalla Lega al testo. Tra questi, la richiesta di controllo dei residenti reali delle abitazioni, la revisione dell’Isee ogni 18 mesi; 10 anni di residenza in Toscana; l’eliminazione dal testo della legge della dicitura “Coppie dello stesso sesso” e “i soggetti legati da vincoli affettivi ed i soggetti legati da finalità di reciproca assistenza morale e materiale”.

“Su quest’ultimo punto – conclude Alberti – sappiamo che si solleverà un polverone. Ma i nostri principi, quelli per cui oggi la Lega è primo partito in Italia, sono sempre gli stessi, e continueremo a difenderli: prima le famiglie italiane composte da padre madre e figli”.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Andrea Quartini è intervenuto in merito alla questione sostenendo che “il Movimento 5 stelle onora il mandato conferito dagli elettori. Anche in aula, seppur nel rispetto delle decisioni prese, abbiamo ribadito l’impegno a proseguire a oltranza il dialogo sulla proposta di legge. Ma tant’è. Il presidente del Consiglio Eugenio Giani, insieme ad altre forze politiche, ha tirato dritto: chiusura dei lavori alle 13”.

“Non viene per nulla affrontato – prosegue Quartini – il tema centrale: poter contare su risorse certe per soddisfare il bisogno abitativo di circa 25mila famiglie che ne avrebbero diritto e delle altre 50mila che le abitano, spesso in condizioni di fatiscenza, ma che per governo incerto o per mancanza di finanziamenti non ricevono le necessarie attenzioni”.

Quello dedicato alle case popolari sarebbe dovuto essere un testo unico capace di: “mettere ordine su un tema sensibile e delicato come il contrasto al disagio abitativo affrontando i temi della organizzazione gestionale del patrimonio Erp (governance); dettare linee d’indirizzo e intervento sui piani per le nuove costruzioni e per il ripristino degli oltre 2mila alloggi sfitti; affrontare equamente il tema delle alienazioni, inserire percorsi per limitare le crescenti tensioni sociali legate alla guerra tra poveri che le scarse risorse investite generano”.

“Ebbene niente di tutto questo è avvenuto, tranne – sottolinea Quartini – l’approvazione degli ordini del giorno che abbiamo presentato: cosa che apprezziamo, ma che non avendo potere di legge, riteniamo comunque insufficiente”.

“Auspichiamo – evidenzia l’esponente penta stellato – si possa ancora migliorare. Ma l’opposizione ai nostri principali emendamenti sulla necessità dei bandi aperti, sul dare maggior valore ai territori, sullo stabilire in legge la necessità di risorse certe nei bilanci regionali destinati alle case popolari, non sta promettendo granché. Il rischio reale – conclude – è di aver perso una grande occasione di concertazione per riscrivere insieme a sindacati, inquilini, comuni, gestori e consiglio regionale una buona legge. Insomma, la solita operazione gattopardesca”.

“Oggi – ha aggiunto sulla legge degli Erp, il presidente della commissione sanità, Stefano Scaramelli (PD) – diamo una norma certa, e la Lega è nervosa perché dovrà smettere di fare propaganda. Da oggi non potranno più avere questo strumento discriminatorio sull’assegnazione delle case popolari perché gli alloggi si daranno alle persone che hanno più bisogno, che per noi sono quelle che da tanto tempo lavorano e risiedono in toscana”.

Parlando del requisito del possesso di immobili all’estero, Scaramelli ha spiegato che “con questa legge sarà determinante la dichiarazione Isee per fare le domande per gli alloggi: dentro l’Isee c’è anche la valutazione dei potenziali redditi all’estero, mentre oggi si impediva a persone di poter accedere, escludendole da un diritto che la Comunità Europea non consentiva di toccare”. No anche alla richiesta del Carroccio di aumentare a 10 anni il minimo di residenza per l’assegnazione degli alloggi.

“Continuano a propagandare una norma che non si può approvare – ha aggiunto Scaramelli -. E’ cinque anni il requisito minimo che la Comunità Europea consente per accedere a questi diritti. Noi crediamo nell’Europa e crediamo che le norme vadano rispettate. Un partito che in questo momento sta governando il Paese non può illudere i cittadini toscani con leggi che non possono essere applicate” , ha concluso il Presidente.

Nell’assegnazione degli alloggi Erp serve dare “priorità ai nuovi poveri come padri e madri separati, giovani precari, famiglie monoreddito. E privilegiare gli onesti e gli italiani”. Lo afferma  Paolo Marcheschi (Fdi).

“La proposta di legge presentata dalla giunta non fornisce una visione definita per la salvaguardia della coesione sociale e non supera l’equazione ‘case popolari uguale a ghetti’, il quadro del patrimonio abitativo sociale è desolante in Toscana, le case sono le stesse del periodo pre-crisi ma i poveri sono raddoppiati. E’ la solita legge ‘cerchiobottista’ che genera conflittualità tra poveri vecchi e nuovi: tra anziani e giovani, italiani e immigrati, persone sane e portatori di handicap. Le nuove povertà sono totalmente escluse dalla politica abitativa della Regione”.

“I condannati non sono stati esclusi dall’assegnazione delle case popolari – aggiunge -. Le persone con condanne sotto i cinque anni potranno entrare nelle graduatorie. Nardella e il Pd avevano annunciato una bomba, è invece scoppiato un ‘petardo'”.

“L’obiettivo di Fratelli d’Italia, ha concluso il consigliere, è superare la marginalità e i quartieri trasformati in ‘banlieue’; vogliamo zone di edilizia residenziale pubblica in cui si torni ad una convivenza civile e dignitosa. Scegliamo di stare con i nuovi poveri, italiani e onesti”.

“Forza Italia sta dalla parte dei toscani, il Pd sceglie gli extracomunitari: questo è ciò che dimostra la loro legge sulle case popolari. Solo sbloccandone la vendita così da incamerare risorse con cui poi costruire nuove case si ridà aria a un sistema che non funziona e si risponde al bisogno abitativo che in Toscana ormai sfiora l’emergenza”. Così il capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti e il vicepresidente dell’Assemblea toscana, Marco Stella, sulla vicenda Erp.


“Qui siamo a cavillare su chi deve venire prima e chi dopo. Su questo non ci sono a nostro avviso mediazioni: prima i toscani. E non ci piace che il Pd scelga invece gli extracomunitari”,  La Regione negli anni passati ha colpevolmente bloccato, di fatto e con la contrarietà di Forza Italia, le alienazioni del patrimonio abitativo pubblico e non prevede, oggi, di costruire nuovi alloggi. Come si pensa di rispondere alla fame di tetti che oggi divora i nostri territori?”, aggiungono i consiglieri.

Secondo Marchetti e Stella “con questa legge la sinistra mette una pietra, anziché un tetto, sopra ai tanti, troppi toscani in attesa di mura entro cui abitare. Non si aumenta l’offerta, anzi qui si vuol capitalizzare il bisogno in termini di controllo del consenso politico prevedendo il 40% di discrezionalità nell’attribuzione degli alloggi Erp, il che apre la via a una gestione clientelare del sistema casa“.

Contro questo, annunciano “daremo battaglia con ogni mezzo e, siccome in aula i numeri in questo momento non ci sono amici, terremo aperti cento occhi per controllare che le case vadano ai nostri concittadini toscani in maggior stato di bisogno.”

“Una legge pensata per dare maggiore equità ed efficienza al sistema dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana, ed anche per dare maggiore autonomia ai Comuni nell’affrontare il problema della casa, anche alla luce delle trasformazioni sociali ed economiche che si sono verificate negli ultimi 20 anni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Casa Vincenzo Ceccarelli, intervenendo oggi in conclusione del dibattito sul nuovo testo unico.


La revisione delle norme, ha spiegato l’assessore, ha avuto l’obiettivo di “semplificare e razionalizzare la gestione per generare risparmi e garantire maggiori risorse per la manutenzione e la ristrutturazione degli alloggi”. Dal confronto con i soggetti coinvolti, ha proseguito, “abbiamo rinunciato all’idea di ridurre da 11 a tre i gestori, ma non all’idea di cercare una maggiore efficienza del sistema”. “La legge – ha aggiunto Ceccarelli – non prevede alcun aumento strutturale dei canoni, ma un aggiustamento nel senso dell’equità, tenuto conto che chi vive in alloggi a minore efficienza energetica ha un maggior costo per energia elettrica e riscaldamento”. Previsti inoltre “interventi che premiano la ‘storicità’ della residenza in Toscana, ma senza alcuna distinzione di etnie o provenienza”.


A inizio mandato, ha ricordato, erano stati promessi 100 milioni per nuovi alloggi, dei quali 61,5 già utilizzati. A questi si aggiungono 27 milioni destinati a manutenzione straordinaria.
Inoltre cinque milioni di risorse regionali sono andati al contributo affitti. “Abbiamo dimostrato con i fatti e con le risorse la nostra attenzione al tema – ha concluso Ceccarelli – auspico di vedere la stessa attenzione anche a livello nazionale, già dalla prossima legge finanziaria.”

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