Discariche lungo sentieri della ‘Grande traversata elbana’

Portoferraio, Isola d’Elba, sono 96 le discariche abusive e punti di abbandono di rifiuti censite lungo ‘la Grande traversata elbana’ (Gte), itinerario naturale che attraversa l’isola da est ad ovest, 40 delle quali sono all’interno del Parco nazionale Arcipelago toscano.

Lo rendono noto Cai, Legambiente e Italia Nostra che un anno fa avevano lanciato l’allarme. Le discariche, spiegano in una nota, contengono sia rifiuti non pericolosi (urbani e ingombranti e sfalci di vegetazione), che pericolosi (Eternit, guaine bituminose, ecc,), oltre a veicoli abbandonati, inerti e altro materiale edile.

Si aggiungono poi innumerevoli micro-discariche ai bordi delle strade provinciali e comunali asfaltate che non sono state incluse nel censimento ma che hanno bisogno di un intervento radicale iniziale e poi di un’opera di pulizia costante.

Per le associazioni ambientaliste “quanto censito è probabilmente solo una parte, la più evidente, di quanto è stato gettato nei boschi e lungo le coste elbane. Ora, concluso il censimento, è arrivato davvero il momento che le istituzioni facciano quanto promesso un anno fa e diano il via a un grande progetto di bonifica, prevenzione e informazione per cancellare questa vergogna che sfregia il territorio della nostra isola”.

“E’ l’ora di mettere fine a questa vergogna – osservano ancora -. E’ ormai urgentemente necessaria una imponente attività di ripristino ambientale che sia il risultato di accordi tra Amministrazioni comunali, Ente parco e la Gestione associata del turismo, affinché anche in base alla previsione normativa, parte delle risorse derivanti dal contributo di sbarco, siano destinate a finanziare i costi delle bonifica”.

TAR respinge la richiesta di sospensiva sul Viola Park, di Italia Nostra

Firenze, Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Toscana ha giudicato inammissibile il ricorso dell’associazione Italia Nostra, contro la delibera del Comune di Bagno a Ripoli che autorizzava i lavori per la costruzione del centro sportivo della Fiorentina, ‘Viola Park‘.

Italia Nostra prende atto con dispiacere che il TAR della Toscana ha respinto la richiesta di sospensiva sul Viola Park – si legge in un comunicato dell’associazione – indicata con il ricorso dell’associazione, e si riserva di dare un giudizio più articolato alla lettura delle motivazioni.

“Italia Nostra sottolinea che il ricorso non era contro la società della Fiorentina, né contro il suo Presidente, e tanto meno contro i tifosi viola. – continua il comunicato – Il ricorso era stato presentato per la presunta illegittimità dei provvedimenti amministrativi approvati dall’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli, per poter realizzare un centro sportivo privato, con notevolissimo consumo di suolo, in un’area extraurbana che è paesisticamente vincolata e tutelata, in cui la vigente normativa regionale, cioè il P.I.T. vieta di costruire. La richiesta di sospensiva è stata motivata dal fatto che la realizzazione del centro sportivo è già cominciata, i lavori progrediscono con particolare celerità, rischiando l’irreversibile trasformazione del territorio”.

“Italia Nostra, in quanto associazione nazionale di volontariato, è legittimata dallo Stato italiano, dal 1955, alla tutela di quel patrimonio paesistico-ambientale e dei beni culturali e comuni che trovano la loro espressione nell’art. 9 della nostra Costituzione e, conformemente al suo mandato Statutario, continuerà ad impegnarsi per l’attuazione dello stesso e delle altre leggi di tutela vigenti e per la formazione di una coscienza collettiva sempre più consapevole e diffusa di questo patrimonio di civiltà”.

🎧 “La ciclovia tirrenica mette a rischio la riserva naturale della Lecciona”

La denuncia di  cittadini e associazioni ambientaliste: “Non siamo contro la ciclovia, ma il percorso è sbagliato e pericoloso: la soluzione c”è:  il tracciato naturale di via dei Tigli”

“A rischio la Riserva Naturale della Lecciona, complesso ecosistema tra Viareggio e Lucca, oltre che ultima area incontaminata della Versilia. Contro ogni logica, il progetto di ciclovia Tirrenica – dal confine francese a Roma – prevede la realizzazione di un nuovo, inutile percorso per attraversare Viareggio. Inutile perché la ciclovia Tirrenica ha già un suo tracciato naturale, il Viale dei Tigli, facilmente adattabile a quanto richiesto dalla normativa Europea” Questa la denuncia di Comitati, WWF, ITALIA NOSTRA.

L’appello lanciato è teso a ribadire “quanto sia deleteria la realizzazione di un’opera che rischia di compromettere un fragilissimo equilibrio naturale”.

La riserva naturale La Lecciona si trova all’interno del Parco naturale Migliarino San Rossore. “Il suo ecosistema costituisce un indubbio valore ambientale anche perché sono sempre più rare dune come queste, ben conservate e caratterizzate da morfologie naturali, dove i processi dinamici naturali si svolgono liberamente” sottolineano le associazioni ambientaliste. “Qualunque intervento teso ad una sua non meglio intesa “riqualificazione” o anche relativo ad una migliore accessibilità è negativo – quando non estremamente dannoso – perché uno dei fattori di rischio degli equilibri naturali è certamente dato da una frequentazione antropica non controllata.Per questa ragione l’idea di renderle percorso (per circa km 2,5) di un tratto della ciclovia tirrenica ha creato sconcerto e sgomento, nonché la immediata mobilitazione non solo di tutte le associazioni ambientaliste presenti sul territorio ma anche di numerosi cittadini”.

“Decisione ancor più sorprendente dal momento che, a breve distanza dalla Lecciona, corre parallelo il Viale dei Tigli: una strada carrabile (anch’essa per altro all’interno del parco) di oltre km 5 , dotata inoltre di due stradelli laterali (larghi circa 3 metri) da anni classificati come piste ciclabili” che secondo le associaizoni potrebbero essere tranquillamente adattate per la ciclovia.

“All’inequivocabile valore ambientale, va ad aggiungersi quello sentimentale che lega generazioni di viareggini alla Lecciona, cittadini di tutte le età e formazione che hanno sempre avvertito quell’area come un paradiso a portata di mano dove spiare di stagione in stagione, i percettibili mutamenti di profumi, colori e silenzi e, anche se non edotti sulle specifiche norme ambientali, hanno sempre istintivamente protetto l’area frequentandola con amore e discrezione, accogliendo e cercando di educare ad un rapporto armonioso con questo sito prezioso i numerosi ospiti di fuori comune che sempre più numerosi hanno imparato a frequentarla, e che ora saranno a fianco dei viareggini pronti a difenderla da questo immotivato sfregio” conclude il comunicato di Comitati, WWF, ITALIA NOSTRA.

Italia Nostra: “Non ritiriamo ricorso contro Viola Park”

‘Fermiamo la speculazione, a Roma i fatti ci hanno dato ragione’. Italia Nostra non ritirerà il ricorso contro il Viola Park

Italia Nostra “non ritirerà” il ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro il progetto di centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli (Firenze), il cosiddetto ‘Viola Park’, “ed è più che mai determinata – si legge in una nota dell’associazione – a fermare quella che appare una mera operazione speculativa di un privato, insieme ad altre associazioni ambientaliste, come Legambiente, e ai gruppi di cittadinanza che si sono attivati”.

Per Ebe Giacometti, presidente nazionale di Italia Nostra, “l’unica colpa dell’associazione e dei suoi rappresentanti è quella di chiedere il rispetto delle norme urbanistiche esistenti, norme votate e quindi volute dalla maggioranza dei cittadini. Già con la vicenda dello stadio di Tor di Valle a Roma, Italia Nostra si era scontrata con le ondate di odio della tifoseria. Ai tifosi tutti ricordiamo che i fatti ci hanno dato ragione sulla vicenda romana. Riteniamo inaccettabile questo attacco personale contro un esponente dell’Associazione che tanto ha fatto per la tutela del patrimonio culturale di Firenze”.

Stamani erano arrivati anche altri attestati di solidarietà al presidente di Italia Nostra Firenze, che ha ricevuto minacce e offese in seguito all’annuncio del ricorso straordinario dell’associazione contro la costruzione del nuovo centro sportivo della Fiorentina, il cosiddetto ‘Viola Park’, a Bagno a Ripoli.

“Quello che non possiamo accettare – afferma Legambiente Toscana – è il disprezzo e la violenza linguistica, che sono semplicemente indegni di un Paese civile. Violenza e odio che a nostro avviso meriterebbero di essere perseguiti nelle sedi che il nostro ordinamento giudiziale prevede”. Secondo Wwf Toscana e Wwf Oasi dell’area fiorentina “chi si dichiara amante di Firenze e della sua squadra di calcio e poi si comporta in questo modo, calpesta la nostra città e la nostra cultura”. Anche il Laboratorio politico perUnaltracittà esprime “solidarietà e vicinanza” a Rombai, definendo il progetto dei Viola Park “una scelta urbanistica scellerata che sopprimerà venticinque ettari di terreno agricolo del Pian di Ripoli, zona di grande pregio ambientale”. Il Popolo della Famiglia attacca anche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, che aveva definito “braccio armato dei comitati” Italia Nostra: “Parole assai tristi”, dice il responsabile Pier Luigi Tossani, che parla di “ricerca di facile consenso politico”.

Viola Park, Rombai (IN): “io tifoso, ma l’ operazione è inammissibile”

Dopo le polemiche che hanno fatto seguito alla presentazione del ricorso di Italia Nostra, che si è appellata al Capo dello Stato contro il progetto del Viola park di Bagno a Ripoli, abbiamo intervistato il presidente di IN Firenze, arch.Leonardo Rombai. Che accusa. io e la mia famiglia siamo stati fatti  oggetto di pesanti minacce.

“L’operazione del Viola Park non è ammissibile per il suo status di intervento privato e anche per la sua entità (coinvolge 22-23 ha e prevede abbondante consumo di suolo con nuovi edifici con cementificazione di ben 2 ettari,  numerosi campi sportivi di cui due con tribune, parcheggi e strade) in un’area dove per lo strumento urbanistico ancora vigente non si può costruire – è campagna fuori dal centro abitato e vincolata dalle leggi di tutela -” lo dice Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra Firenze che ha firmato il ricorso presentato al Capo dello stato contro il progetto.
Secondo Rombai, il Viola park è stato atuorizzato “con giochi di prestigio (tre varianti fra 2019 e 2020 che IN ritiene illegittime rispetto alla vigente legge urbanistica regionale del 2014),  purtroppo anche dalla Regione e dalla Soprintendenza” ma si tratta comunque “di un intervento privato che non rientra in alcun modo negli interessi pubblici del territorio ove si colloca. Un intervento che non valutiamo come esempio negativo, di non applicazione di belle leggi e norme (come la legge urbanistica e il piano paesaggistico della Toscana), e anche cattivo esempio per altre analoghe operazioni di speculazione sul territorio non urbano”.

Rombai denuncia di essere stato fatto oggetto di ripetute minacce  dopo che la notizia del ricorso è diventata di pubblico dominio.

“Le minacce, insieme agli insulti, sono state tantissime. Francamente me le aspettavo: avevo già sperimentato non solo i primi ma anche le seconde nel 2019 dopo il ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato sulla variante all’art. 13 del Regolamento Urbanistico di Firenze, addirittura per due volte dei cittadini infuriati sono venuti nella nostra sede, con brutte intenzioni. Altri insulti e minacce le ho avute io e altri amici dell’Associazione sul ricorso al doppio ponte sull’Arno e circonvallazione di Vallina, solo per rimanere ai fatti recenti. Quindi – toccando il tifo – mi aspettavo quanto sta accadendo da ieri l’altro, che è anche paradossale perché sono anch’io tifoso viola da quando avevo 10-11 anni (e immagino che capirà perché: dall’anno del primo scudetto)”.
Rombai si dice “dispiaciuto per quanto è avvenuto e sta avvenendo, ma continuo a svolgere un ruolo che ho piena consapevolezza essere doveroso per un volontario della tutela. Vorrei spiegare ai tifosi – e a tutti coloro che lo chiedono – perché abbiamo fatto il ricorso: ho cercato di scriverlo e dirlo almeno ai primi che hanno scritto o hanno chiamato, poi sono stato travolto dall’ondata di contatti, e comunque devo purtroppo verificare che i tifosi hanno sulla questione una certezza tautologica: il Viola Campus è qualcosa di straordinariamente bello e necessario, non solo alla squadra e quindi a loro, ma a tutto il territorio (Bagno a Ripoli, Firenze, la Città Metropolitana). Basta questa incrollabile fiducia e certezza. Si deve fare, indipendentemente dalle leggi e dalle norme di pianificazione. Per questo, una volta tanto esaltano le Istituzioni, a partire dal Sindaco Casini, il vero regista e demiurgo dell’operazione”.
l patrimonio culturale e della qualità della vita e della salute connesse alla qualità o meglio alle criticità del territorio. Il Sindaco Casini dovrebbe anche farsi l’esame di coscienza e chiedersi se la cosiddetta “comitatizzazione” del territorio e le opposizioni anche giuridiche di associazioni come la mia, non siano anche e soprattutto il risultato di una politica che rifugge quasi totalmente dall’ascolto dei cittadini, che non appllca leggi e intese internazionali, europee, nazionali e regionali sulla partecipazione, gabellando come tale sporadici incontri e conferenze stampa su interventi già tutto decisi come nel caso del Campus e ritenuti scelte sbagliate. I comitati – almeno quelli che si occupano di ambiente e qualità della vita – nascono proprio di fronte a tale vuoto di interesse da parte delle amministrazioni locali. Italia Nostra si è sempre dichiarata disponibile a discutere con le Amministrazioni prima e durante e anche dopo l’approvazione di piani e altri atti: sfido il Sindaco Casini a dimostrare il contrario. La realtà è che siamo ghettizzati e quando ci opponiamo a scelte sbagliate e pericolose per le materie per le quali operiamo, da volontari che si autofinanziano,  veniamo anche tacciati come talebani. Mi creda, non è un’attività facile, la nstra, ma è nel nostro DNA e cerchiamo di andare av anti.
Leonardo Rombai

Viola Park: Nardella, minacce contro Italia Nostra da condannare

Minacce arrivate dopo l’annuncio del ricorso straordinario dell’associazione contro la costruzione del centro sportivo della Fiorentina, il cosiddetto ‘Viola Park’, a Bagno a Ripoli

“Non è con le minacce e la violenza che si ottiene ragione. Il Comune di Firenze condanna senza se e senza ma queste intimidazioni che non fanno bene né alla città, né alla Fiorentina”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Firenze Dario Nardella dopo che il presidente fiorentino di Italia Nostra Leonardo Rombai ha ricevuto minacce e offese.

Il motivo è l’annuncio del ricorso straordinario dell’associazione contro la costruzione del centro sportivo della Fiorentina, il cosiddetto ‘Viola Park’, a Bagno a Ripoli (Firenze): secondo Italia Nostra infatti il centro sportivo va contro le leggi urbanistiche regionali. “Mi auguro che tutti, nessuno escluso, prendano le distanze da questi gesti e dichiarazioni – ha aggiunto Nardella -. In una democrazia le battaglie si fanno rispettando le regole. E come istituzione della Città Metropolitana porteremo le nostre ragioni a favore della realizzazione del ‘Viola Park’ nelle sedi competenti e nel pieno rispetto delle leggi”.

Condanna alle minacce anche dal sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini. “Le minacce e le intimidazioni arrivate in queste ore al rappresentante di Italia Nostra sono assolutamente da condannare, non esiste giustificazione per nessuna forma di violenza, sia fisica che verbale”.

“Naturalmente – ha aggiunto Casini – la nostra posizione di contrarietà al ricorso non cambia: siamo convinti della bontà del procedimento amministrativo, approvato da tutti gli enti preposti nell’ambito di un iter che si è svolto nel rigoroso rispetto delle normative vigenti, e con il parere favorevole della quasi totalità del Consiglio comunale. Ci difenderemo nelle sedi opportune per far valere le nostre ragioni e l’interesse pubblico. Ma ci dissociamo totalmente e prendiamo le distanze da qualsiasi inaccettabile attacco personalistico, auspicando che il confronto prosegua con toni civili e rispettosi”.

Exit mobile version