Terzo settore: Spinelli, tante realtà rischiano di chiudere

È stato presentato stamani il terzo rapporto sul Terzo settore in Toscana, presentato nel corso di un evento in streaming

Sono quasi settemila (6.777) le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali attive in Toscana alla fine del 2019

Secondo l’ultimo censimento Istat, le istituzioni no profit (formalizzate e non) sono oltre 27.000, hanno più di 51.000 dipendenti e funzionano grazie al contributo di quasi 470.000 volontari. Si tratta di 74,5 organizzazioni ogni 10.000 residenti, contro una media nazionale di 59,6. I volontari sono 125 ogni 10.000 residenti, contro una media italiana di 91.

Sono questi alcuni dati che emergono dal Terzo rapporto sul Terzo settore in Toscana, presentato oggi dalla Regione nel corso di un evento in streaming.

“La fotografia che ne emerge – commenta l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli – è quella di una realtà radicata e diffusa, con un ampio e diversificato ventaglio di attività e servizi che rappresenta un grande patrimonio per questa regione, per la coesione sociale e la solidarietà. Un bene prezioso che intendiamo continuare a valorizzare e a sostenere in questa fase difficile anche per le realtà che si occupano di economie sociali e solidali. La Toscana per questo vuole puntare molto sulla coprogrammazione e coprogettazione tra istituzioni e terzo settore, per sviluppare interventi e azioni condivise sui territori”.

Il Terzo Settore in Toscana (che comprende 3.287 associazioni attive principalmente nei settori sociale e sanitario, 2.915 associazioni nei settori culturale-educativo e sportivo-ricreativo e 575 cooperative sociali). In Toscana si rileva anche una buona capacità di creare lavoro, con 14 dipendenti ogni 1.000 residenti, un dato in linea con quello nazionale.

“La pandemia – prosegue l’assessora – ha avuto pesanti ripercussioni negative sul Terzo settore e la Regione sta facendo e continuerà a fare tutto quello che è nelle sue possibilità. Deve essere evitato il rischio che molte realtà si trovino costrette a chiudere, c’è bisogno di ulteriori risorse dal Governo e di consentire al terzo settore forme garantite di accesso al credito. Ci sono però anche segnali positivi su cui occorre far leva. Si registra un’alta capacità di adattamento, tanto che una su tre ha cambiato le proprie modalità organizzative. Abbiamo registrato un calo dei volontari più anziani, ma una positiva crescita di quelli più giovani. Voglio ringraziarli tutti e tutte, ribadendo che la Toscana può esserne orgogliosa e che sono un elemento essenziale ed imprescindibile per il sistema di welfare e per la qualità della vita nelle nostre comunità locali”.

Un sostegno importante al settore è arrivato dalle Fondazioni di origine bancaria toscane, che nel periodo 2015-2019 hanno erogato 105 milioni di euro a favore del Terzo Settore toscano. E anche i valori relativi al 5 per mille sono significativi, con oltre 20 milioni di euro nel 2019 destinati dai cittadini a soggetti del terzo settore operanti in Toscana.

Regione Toscana sostiene da anni gli enti del Terzo Settore ed ha destinato 4,2 milioni nel 2020, per contributi finalizzati a fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19 in ambito sociale. Per l’anno 2021 è in uscita un avviso con circa 6 milioni di euro volto a fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli enti del Terzo Settore.

Toscana: -0,24% abitanti nel 2019

La popolazione censita in Toscana al 31 dicembre 2019 ammonta a 3.692.555 unità, con un calo di 8.788 abitanti (-0,24%) rispetto al 2018 e un incremento di 20.353 abitanti (+0,07% in media ogni anno) rispetto al censimento 2011: è quanto affermano i dati definitivi 2018-19 del censimento permanente Istat.

Rispetto al 2011, secondo una nota di sintesi, i residenti diminuiscono in 6 province su 10,
soprattutto nella provincia di Massa-Carrara (-5,1 per mille in media annua), mentre Prato (+5,6 per mille in media annua) registra la crescita maggiore.
La struttura per genere della popolazione residente in Toscana si caratterizza per una maggiore presenza di donne (51,7% del totale). L’età media è di 46,8 anni contro i 45,2 dell’Italia:il confronto con i dati del censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi simili a quelli nazionali. In particolare la popolazione da 25 a 44 anni vede diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. Il comune più giovane è Bientina (Pisa), con una età media di 42,9 anni; quello più vecchio è Zeri (Massa Carrara) con 58,4 anni.

Nel periodo 2011-2019, il Toscana la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 2,7% inmedia ogni anno, con una crescita in tutte le province: l’età media degli stranieri (35,5 anni) è più bassa di 12,7 anni rispetto a quella degli italiani, ma cresce l’incidenza della popolazione di oltre 50 anni. Nel 2019 i cittadini romeni sono il 19,9% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti da albanesi (14,6%) e cinesi (14,1%).

Nel 2019, il 34,8% della popolazione con 9 anni e più ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 17,4% la licenza elementare e il 29,2% la
licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 14,5%. Rispetto al 2011, le persone analfabete diminuiscono di oltre 5mila unità (-42,5%); le persone con la sola licenza elementare di oltre 178 mila unità (-23%). I
residenti con un titolo universitario e superiore passano dall’11,8% al 14,5% (+97.653).

Tra la popolazione residente di 15 anni e più in Toscana,  le forze di lavoro sono 1,7 milioni, 78 mila in più rispetto al 2011(+4,6%). L’incremento delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+25,6%), soprattutto fra i maschi (+30,3%).

Aumentano anche gli occupati (+2,8%), spinti dalla componente femminile (+4,2%), con un tasso di disoccupazione più basso della media nazionale (9,8% Toscana e 13,1% Italia). Il tasso di occupazione maschile è al 56,4%, quasi 15 punti percentuali più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari a 8,3% e a 11,5% rispettivamente per uomini e donne.

Firenze, 7 progetti per avvicinare giovani al volontariato

Sette i progetti finanziati a Firenze, per un totale di quasi 30mila euro, attraverso il bando regionale “Giovani protagonisti per le comunità locali” promosso da Cesvot con il sostegno del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile nazionale, Regione Toscana – Giovanisì e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Un progetto regionale nato con un obiettivo: coinvolgere e rendere i giovani protagonisti del mondo del volontariato e dell’associazionismo, abbassando l’età media dei volontari e degli operatori.

In tutta la Toscana sono stati 54 progetti vincitori presentati dagli enti del terzo settore toscani iscritti ai registri del volontariato, della promozione sociale e all’anagrafe delle onlus. Un totale di 260 mila euro (200mila euro stanziati da Regione Toscana – Giovanisì e 60mila euro dalla Fondazione Monte dei Paschi), per finanziare progetti che coinvolgeranno attivamente i giovani sia nella fase di ideazione che di realizzazione.

Firenze si conferma una delle aree più attive, con 7 progetti di carattere sociale e culturale dedicate ai ragazzi. Si va dai progetti formativi su integrazione, ambiente e contro la violenza di genere, a momenti di approfondimento e socializzazione fino alla scambio generazionale con incontri tra giovani e anziani di una casa di riposo.

“La risposta al bando è stata entusiasmante e la qualità dei progetti alta – dichiara il presidente di Cesvot, Federico Gelli – il mondo del volontariato ha bisogno della motivazione, della forza e della curiosità dei giovani. Sarà un rapporto di scambio e di crescita reciproco. I ragazzi avranno l’opportunità di conoscere e costruirsi una coscienza civile più solida e avvicinarsi a un settore complesso ma affascinate, per sentirsi parte di una comunità più ampia e contribuire a crearne il futuro”

Dai dati Istat, confermati anche dalla ricerca Cesvot “Capire il cambiamento. Giovani e partecipazione” e dallo studio di Regione Toscana “I giovani in Toscana. Vita e identità”, il tasso di volontariato giovanile in Toscana è ancora basso: l’11,2%, percentuale che sale al 16,7% se consideriamo la partecipazione gratuita ad altre tipologie di organizzazioni non profit. Valori che sono un po’ più alti rispetto alla media nazionale, il 12,9%. Tuttavia, una visione ottimistica è data dai dati di lungo periodo sulla propensione al volontariato, che è andata gradualmente aumentando negli anni: più 40% dal 1993 al 2016 nei giovani tra i 14 e i 17 anni, del 44% nella fascia di età tra i 18 e i 19 anni, e del 37% per i giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni di età. Sempre secondo l’Istat, per il 28,1% dei giovani che svolgono attivit&ag rave; di volontariato l’impegno in una associazione “cambia il modo di vedere le cose” e secondo il 20,4% contribuisce a creare una “maggiore coscienza civile”.

Nel dettaglio, ecco progetti dell’area metropolitana di Firenze destinatari dei finanziamenti.

  • “Giovani per giovani: insieme contro la violenza di genere” del Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti (capofila) e CISV
  • “YOUNG ENERGY – Nuove generazioni a confronto sulla disabilità” dell’Arciconfr. di Misericordia di Lastra a Signa (capofila) e Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze
  • “IncontrArti” dell’Associazione Museo Art Brut Firenze (capofila) con Associazione Diabetici area fiorentina
  • “La panchina degli incontro- sviluppare la cultura dell’incontro e della narrazione intergenerazionale tra i giovani e gli anziani” dell’Associazione Giulia due mani per la vita (capofila) e Associazione Amici della Consolata Onlus
  • “Incontriamoci al fiume” dell’Associazione di Protezione civile volontari Marradi (capofila) e Associazione volontari Valle Acerreta
  • “State con Noi” della Fondazione Ora con Noi Onlus (capofila) e Pubblica Assistenza Humanitas Firenze
  • “Contaminazioni – Giovani produzioni in città” dell’Associazioni di Volontariato Penitenziario (capofila) con A.S.D. Skateboard di Sesto Fiorentino, Associazione culturale multietnica Gli Anelli Mancanti, Uisp Solidarietà di Firenze

Unione Nazionale Consumatori: Firenze città meno cara d’Italia

L’Istat ha reso noti oggi i dati dell’inflazione di maggio delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Da quanto riportato nei dati Firenze risulta essere la città meno cara nel territorio nazionale.

Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, in testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (cfr. tabella n. 1) in termini di rincari, si conferma Bolzano che, pur non avendo l’inflazione più alta, +1,5% (il record appartiene a Bari: +1,6%), ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia tipo, a 499 euro su base annua. Al secondo posto Modena, dove il rialzo dei prezzi dell’1,5%determina un aggravio annuo di spesa, per una famiglia media, pari a 421 euro, terza Brescia, dove l’inflazione a +1,3% comporta una spesa supplementare pari a 382 euro.

La città più conveniente, in termini di minori rincari, è, invece, Firenze dove l’inflazione a +0,1% genera un esborso addizionale annuo di appena 27 euro. Al secondo posto Perugia (+0,2%, pari a 45 euro) e al terzo Ancona, +0,3%, con un aumento del costo della vita pari a 65 euro.

In testa alla classifica delle regioni più costose in termini di maggior spesa, il Trentino Alto Adige, che con l’inflazione a +1,3 registra, per una famiglia tipo, una batosta pari a 368 euro su base annua. Segue la Liguria, dove l’incremento dei prezzi maggiore tra tutte le regioni, pari all’1,6%, implica un’impennata del costo della vita pari a 354 euro, terza l’Emila Romagna, dove per via dell’inflazione all’1%, si ha un salasso annuo di 272 euro.

L’Umbria si conferma, come ad aprile, la regione con meno rincari, con un’inflazione dello 0,4% che si traduce in una spesa aggiuntiva di 87 euro.

Cesvot presenta bando “Giovani protagonisti per le comunità locali”

Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani e rafforzare la coesione sociale delle comunità locali attraverso il protagonismo giovanile e lo scambio intergenerazionale. Questo lo scopo del bando regionale “Giovani protagonisti per le comunità locali”, presentato oggi in conferenza stampa e promosso da Cesvot con il sostegno del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile nazionale, Regione Toscana – Giovanisì, Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Rivolto agli enti del terzo settore toscani iscritti ai registri del volontariato, della promozione sociale e all’anagrafe delle onlus, il bando offre fino a 5mila euro a progetto per un investimento complessivo di 260 mila euro: 200mila euro stanziati da Regione Toscana – Giovanisì, in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e 60mila euro dalla Fondazione Monte dei Paschi.

Gli enti potranno presentare le proprie idee progettuali da martedì 9 aprile fino a mercoledì 5 giugno, compilando il formulario online disponibile sul sito www.cesvot.it. Con le risorse stanziate verranno finanziati almeno 52 progetti che, coinvolgendo attivamente i giovani sia nella fase di ideazione che di realizzazione, offriranno loro l’occasione di vivere un’esperienza di volontariato e partecipazione.

Uno dei principali obiettivi del bando, infatti, è intervenire su un gap generazionale che caratterizza il mondo del volontariato e dell’associazionismo: la bassa partecipazione dei giovani. Dai dati Istat, confermati anche dalla ricerca Cesvot “Capire il cambiamento. Giovani e partecipazione” e dallo studio di Regione Toscana “I giovani in Toscana. Vita e identità”, sappiamo infatti che il tasso di volontariato giovanile in Italia e in Toscana è ancora contenuto.

La partecipazione dei giovani toscani ad organizzazioni di volontariato è pari all’11,2%, percentuale che sale al 16,7% se consideriamo la partecipazione gratuita ad altre tipologie di organizzazioni non profit. Valori che sono un po’ più alti rispetto alla media nazionale: in Italia solo il 12,9% dei giovani svolge attività gratuita in organizzazioni di volontariato e più in generale in enti non profit , percentuale che risulta assai più bassa rispetto a quella dei coetanei nord europei e statunitensi.

Tuttavia, secondo Istat, di anno in anno la propensione al volontariato per fasce di età è andata gradual­mente incrementandosi, registrando un aumento del 40% dal 1993 al 2016 nei giovani tra i 14 e i 17 anni, del 44% nella fascia di età tra i 18 e i 19 anni, e del 37% per i giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni di età.

Il mondo della solidarietà ha dunque sviluppato nel tempo una capacità di attrazione nei confronti di giovani e giovanissimi, capacità che il bando “Giovani protagonisti per le comunità locali” intende sostenere e potenziare su tutto il territorio toscano. Non solo. Il bando punta a rafforzare quello che è una caratteristica fondamentale del volontariato: essere palestra di cittadinanza e viatico essenziale per la partecipazione delle giova­ni generazioni alla vita sociale e civile delle proprie comunità.

Un aspetto di cui anche i giovani sembrano consapevoli: sempre secondo Istat, infatti, per il 28,1% dei giovani che svolgono attività di volontariato l’impegno in una associazione “cambia il modo di vedere le cose” e secondo il 20,4% costituisce un propulsore allo sviluppo di una “maggiore coscienza civile”.

“Le nostre comunità – dichiara Federico Gelli, presidente di Cesvot – hanno bisogno del protagonismo giovanile, così come i giovani hanno bisogno di occasioni per partecipare, acquisire competenze, sviluppare consapevolezze e il volontariato rappresenta una straodinaria opportunità di formazione, crescita personale e partecipazione giovanile. Ecco perché abbiamo pensato ad un bando – conclude Gelli – che promuove l’incontro tra volontariato e giovani generazioni e aiuta gli enti del terzo settore ad avvicinare e coinvolgere i giovani toscani”.

“I giovani sono generosi, creativi, pieni di risorse e di energie, e per il volontariato e le organizzazioni non profit possono essere un grande serbatoio di forze fresche – è il commento di Stefania Saccardi, assessora al diritto alla salute e al sociale della Regione Toscana – I dati ci dicono però che rispetto ai decenni passati i giovani sono meno presenti di prima nel mondo del volontariato e dell’associazionismo. Sembra che inizi ora un’inversione di tendenza, che spero continui e si rafforzi. Questo bando è senz’altro un ottimo strumento per far incontrare giovani e volontariato e finanziare progetti realizzati dai giovani, che andranno a beneficio delle comunità”.

“Prosegue per il terzo anno consecutivo – sottolinea Marco Forte, direttore generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena – la consolidata collaborazione fra Fondazione Mps e Cesvot per promuovere l’incontro fra le realtà del volontariato e il mondo dei giovani in un’ottica di massima valorizzazione delle esperienze personali. La nostra Fondazione segue con particolare attenzione le dinamiche sociali legate ai fenomeni di cittadinanza attiva. L’obiettivo è quello di stimolare la partecipazione dei giovani alla vita associativa per favorire l’apporto di nuove idee, risorse e contributi, incoraggiando, in prospettiva, anche un ricambio generazionale”.

Toscana, Istat: +1,2% su prezzi al consumo nel 2018

Prezzi in aumento in Toscana nel 2018 con l’indice Nic dei prezzi al consumo che si attesta su un +1,2%.

Secondo i dati Istat elaborati dalla Regione, gli indici dei prezzi al consumo per aree di prodotti indicano, in particolare, un aumento, rispetto al 2017, dei prezzi di bevande alcoliche e tabacchi (+3,8% in Toscana, +2,9% in Italia), per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (+2,8% in Toscana, +2,5% in Italia), soprattutto per l’aumento dei prezzi per energia elettrica, gas e altri combustibili e per trasporti (+2,7% in Toscana e in Italia).

Diminuiscono, invece, i prezzi per istruzione (-12,6% in Toscana e in Italia), soprattutto per il calo delle spese per l’istruzione universitaria e quelli delle spese per le comunicazioni (-2,8% in Toscana, -3,0% in Italia), per la diminuzione dei prezzi di apparecchi telefonici e fax e, in misura minore, i prezzi di servizi sanitari e per la salute (-0,4% in Toscana, -0,1% in Italia), soprattutto per la contrazione dei prezzi di medicinali, prodotti farmaceutici, attrezzature e apparecchiature medicali.

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