Incendio nel Pisano: morte un’anziana e la sua badante

Incendio in un’abitazione nel Pisano – Due donne di di 64 e 91 anni sono morte la scorsa notte a causa di un’incendio innescato probabilmente dal corto circuito di una stufa elettrica in un’abitazione di Vicopisano (Pisa).

Le fiamme si sono sviluppate nella camera da letto dove dormiva la donna più anziana. L’altra vittima è la donna che l’accudiva, di nazionalità ucraina: la badante, da quanto ricostruito, ha cercato di salvare la 91enne ma è stata sopraffatta dal fumo. Sull’episodio indagano i carabinieri anche se sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un tragico incidente.

L’allarme è scattato alle 4.40 nella frazione di San Giovanni alla Vena: quando sono arrivati i vigili del fuoco il fumo aveva invaso completamente l’appartamento, mentre le fiamme erano localizzate in una camera da letto, dove sono state trovate senza vita le due donne. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato un corto circuito al cavo di alimentazione della stufa elettrica a causare l’incendio. Sul posto intervenuti con i vigili del fuoco e i sanitari anche i carabinieri.

🎧 Incendio in case popolari a Livorno, un morto per intossicazione

Un 60enne è morto al pronto soccorso di Livorno in seguito all’incendio che questa notte ha devastato un palazzo di edilizia popolare di via Città del Vaticano, dove alcune persone sono state soccorse sul posto e altre a scopo precauzionale sono stati accompagnati in ospedale per inalazione da fumo. AUDIO Il sindaco Luca Salvetti

Tragedia  nella notte alla Scopaia a Livorno dove un incendio ha interessato un condominio Erp in via Città del Vaticano. Il bilancio al momento è di una persona morta in ospedale per intossicazione, altri due ricoverati in gravi condizioni,  a causa del troppo fumo inalato e sette persone curate sul posto. L’incendio è scaturito intorno alle 1 in un’abitazione al primo piano. I Vigili del fuoco del comando di Livorno sono intervenuti per un incendio in un appartamento in via Città del Vaticano, con 2 squadre, 2 auto pompa serbatoio, autoscala, un’auto botte pompa e il carro aria. In tempi brevissimi, il fumo ha invaso anche gli appartamenti del secondo e del terzo, 11 in tutto quelli posti sotto sequestro dai vigili del fuoco, come disposto dal magistrato che sta procedendo anche con le verifiche sulla salma. L’uomo deceduto era inquilino del piano sopra l’appartamento in cui è scoppiato il rogo. Al momento dell’incendio il 60enne stava dormendo nel suo appartamento, dove abitava con la madre, e quando è stato soccorso era già in arresto cardiaco.

Gli accertamenti per stabilire le cause dell’incendio e della morte dell’uomo sono stati affidati ai carabinieri che sono al lavoro da stanotte sotto il coordinamento della procura che aprirà un fascicolo sulla vicenda. Potrebbe essere stata una candela lasciata accesa inavvertitamente dopo il black out che ieri sera ha interessato tutto il quartiere, a scatenare il pauroso incendio che stanotte ha sconvolto la zona della Scopaia.

Secondo quanto è emerso dalle prime indagini, ieri sera è mancata la corrente in tutto il quartiere per un duplice guasto Enel alla linea che porta l’elettricità alla zona della Scopaia, tant’è che sul posto era stata inviata anche la Protezione civile del comune di Livorno per gestire il black out. Sono stati proprio gli uomini della Protezione civile, che erano là, i primi ad intervenire e a soccorrere gli inquilini del palazzo in fiamme. Sul posto a seguire la situazione è andato anche il sindaco Luca Salvetti. “E’ stata una notte drammatica – spiega Salvetti – con una concatenazione di cause che hanno portato a questa tragedia. Prima il blackout che verso l’ora di cena ha fatto saltare la luce in tutto il quartiere, con i tecnici Enel al lavoro che alle 2 di notte hanno ripristinato la corrente. Nel frattempo è scoppiato l’incendio, forse per alcune candele lasciate accese in un appartamento dove abitano due inquilini che sono seguiti dai servizi Asl, e che sono andati a letto dimenticandosele”. Salvetti sottolinea che “sul posto c’erano gli uomini della Protezione civile a presidiare il quartiere al buio e che sono stati i primi a intervenire e a far uscire le persone. Naturalmente siamo arrivati lì e abbiamo gestito le famiglie evacuate, gli otto nuclei familiari sono stati alloggiati nella vicina parrocchia di don Raffaello con Svs e Misericordia che hanno dato il loro supporto sanitario, e poi alcuni sono stati accolti da parenti e amici e gli altri sono stati presi in carico dalla protezione civile”.

 

Incendio a Empoli: firmata ordinanza per tenere chiuse le finestre

Dopo l’incedio di questa mattina a Empoli, a un deposito di pneumatici, la sindaca Brenda Barnini ha firmato un’ordinanza per far tenere chiuse le finestre a scopo precauzionale. Attivato il piano Maxiemergenze dell’Asl Centro con invio di mezzi speciali per il soccorso. Dei dieci intossicati, due sono stati trattati sul posto e gli altri otto portati in pronto soccorso al San Giuseppe. Un paziente già dimesso.

Il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, ha firmato un’ordinanza per far tenere chiuse le finestre a scopo precauzionale dopo l’incendio di questa mattina, in via Lucchese, a un deposito di pneumatici, per il quale sono rimaste intossicate dieci persone di cui due trattate sul posto e le altre trasferite in pronto soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli con sintomi lievi per intossicazione. Un paziente è già stato dimesso. L’ordinanza chiede a tutti i cittadini residenti in un raggio di 2 chilometri dall’incendio, con particolare riferimento agli abitati di Pagnana, Marcignana, Avane, Terrafino e Santa Maria, a chiudere le finestre e non esporsi ai fumi. Prevede, inoltre, il divieto di raccolta e di consumo di prodotti ortofrutticoli dei terreni circostanti all’area, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e d’affezione e il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area interessata dall’incendio. Infine, si invita la cittadinanza, ad evitare spostamenti e frequentazioni dell’area, se non per ragioni strettamente necessarie ed urgenti. L’incendio ha coinvolto un capannone, poi l’azienda accanto. Le prime segnalazioni sono scattate intorno alle dieci e la viabilità, in entrata e uscita da via Lucchese da Empoli verso Marcignana e da Marcignana verso Empoli, è stata subito interrotta per agevolare i soccorsi, circa 15 mezzi dei vigili del fuoco da Prato, Pisa, oltre che mezzi da Firenze e Empoli. La Asl ha attivato in via preventiva il piano aziendale di maxi-emergenze con metodo Sismax (Sistema Integrato dei Soccorsi in Maxi-emergenza). La procedura è stata avviata a seguito della chiamata
ricevuta dal Nue 112 Regione Toscana, che ha segnalato una
sospetta maxi-emergenza attivando il cosiddetto ‘early warning’.
Pertanto il coordinamento maxi-emergenza ed eventi a carattere straordinario dell’Asl Toscana Centro ha inviato due mezzi speciali, in grado di gestire in questi casi un alto numero di persone coinvolte: il Modulo di Intervento Rapido (Mir) che ha coordinato le operazioni di soccorso col personale sanitario necessario per la gestione dell’evento e il Lima, furgone logistico che ha assicurato l’operatività della tenda di
decontaminazione. Sul posto sono intervenute due automediche,
due ambulanze e mezzi logistici di supporto con volontari di Misericordie, Anpas e Cri. “L’evento di stamani – spiega il referente del coordinamento Alessio Lubrani – è stato coordinato secondo i criteri previsti dal piano aziendale di maxiemergenza con l’immediata attivazione della catena di comando dei soccorsi ed i mezzi necessari per una corretta gestione dei pazienti e delle comunicazioni tra ospedale e territorio. Fortunatamente le persone coinvolte non erano in condizioni critiche, ma il sistema era pronto per una presa in carico immediata di una eventuale situazione più complessa”.

 

Coop, incendio: operai sentiti in procura

Nei prossimi giorni consulenza per verifica correttezza lavori in corso sul tetto del centro commerciale Coop di Ponte a Greve

Sono stati sentiti in procura, come testimoni, alcuni degli operai impegnati nei lavori di impermeabilizzazione del tetto durante i quali è scaturito l’incendio che ha interessato il centro commerciale di Ponte a Greve a Firenze.

Altri, secondo quanto appreso, saranno ascoltati oggi e lunedì. Al momento l’inchiesta sulle cause del rogo, coordinata dal pm Christine Von Borries e nella quale è ipotizzato il reato di incendio colposo, resta a carico di ignoti.

Nei prossimi giorni la procura nominerà dei tecnici che avranno il compito di effettuare una consulenza per accertare eventuali scorrettezze nell’esecuzione dei lavori di posa sul tetto della guaina bituminosa che sarebbe dovuta servire all’impermeabilizzazione.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per incendio colposo, al momento a carico di ignoti, sul caso dell’incendio divampato nel centro commerciale Coop di Ponte a Greve, ai confini col Comune di Scandicci.

Disposto dalla pm titolare delle indagini, Christine Von Borries anche il sequestro della parte della struttura interessata dalle fiamme, divampate durante lavori di impermeabilizzazione del tetto. Secondo quanto spiegato, le fiamme hanno interessato in particolare il supermercato Coop e il relativo magazzino, oltre ad alcuni negozi. Al vaglio degli inquirenti anche la possibilità di nominare dei consulenti tecnici per fare luce sulle cause del rogo.

Lucca: incendio nei boschi in zona Capanne di Careggine

Un incendio boschivo si è sviluppato a Capanne di Careggine, in provincia di Lucca.

Due gli elicotteri dela Regione attivati, una da Lucca, l’altro da Firenze e chiesto anche l’intervento dei Canadair.

Al lavoro a terra volontari e operai forestali coordinati dall’Antincendi boschivi (Aib) della Regione, con un direttore delle operazioni di spegnimento sul posto.
Il fronte del fuoco, spiega la Regione, è attualmente di circa 300 metri e sta risalendo verso il crinale della montagna. La pendenza favorisce il propagarsi delle fiamme e le squadre lavorano con difficoltà.

Incendio Firenzuola: non ce l’ha fatta la madre dei bambini

Non ce l’ha fatta. La donna, madre di tre figli, gravemente ustionata nell’incendio scoppiato il 5 dicembre scorso, è morta ieri. Troppo gravi le ustioni riportate su gran parte del corpo, con il personale dell’Ospedale di Borgo che da subito aveva richiesto lo spostamento della madre al centro grandi ustionati di Pisa.

La madre ha sacrificato la propria vita per i figli, cercando di soccorrere il piccolo di 5 anni e l’altra di 11, i cui abiti avevano preso fuoco. Una tragedia scaturita, stando alle ricostruzioni, da un divano che ha preso fuoco, con la donna ed i figli soccorsi in condizioni critiche. I filgi erano stati ricoverati , nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Meyer. La bambina àsottopostaa un intervento chirurgico di dermoabrasione.

Le fiamme sarebbero divampate nella stanza dove si trovavano i bimbi, che avrebbero inavvertitamente dato fuoco ai mobili di casa giocando con un accendino. La madre, accortasi di quanto avvenuto, sarebbe accorsa per salvare i due figli, avvolti dalle fiamme. Quando i vigili del fuoco da Borgo San Lorenzo sono arrivati sul posto i tre feriti erano già stati presi in carico dai sanitari del 118 che li hanno trasferiti subito al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo.

Per la rciostruzione dei fatti, la vicenda era stata affidata al pm di turno Ornella Galeotti.

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