Cecina: sequestrate 1.5 tonnellate di pesce scaduto

Sequestrate a Cecina 1.5 tonnellate di pesce scaduto dalla guardia Costiera, per il proprietario 3500 euro di sanzioni.

Sequestrate 1.5 tonnellate di pesce scaduto da più di un anno a seguito di un controllo svolto ieri a Cecina (Livorno) dalla guardia Costiera livornese in un centro di lavorazione e vendita all’ingrosso di pesce fresco e congelato.

Il nucleo ispettori pesca della direzione marittima della Toscana ha effettuato controlli nei magazzini di stoccaggio della merce, esaminando le informazioni sulla tracciabilità dei prodotti conservati: l’ispezione ha permesso di rilevare una partita di 1.400 kg di calamari, polpi, orate e branzini priva di certificazione, con gran parte della merce congelata che in etichetta aveva date di scadenza superate da quasi un anno.

È scattato dunque il sequestro per evitare che la merce venisse immessa sul mercato, mentre al titolare dell’esercizio commerciale sono state notificate sanzioni amministrative per un ammontare di 3500 euro.

Ultraleggero ammara e affonda nel Tirreno

Follonica, la Guardia costiera di Piombino è intervenuta nel pomeriggio a seguito di un incidente in mare che ha coinvolto una persona a bordo di un ultraleggero che è ammarato per un guasto tecnico nel Golfo di Follonica (Grosseto) e poi si è inabissato a 13 metri di profondità.

In salvo il pilota dell’ultraleggero, un 58enne della provincia di Arezzo, soccorso quasi subito dall’equipaggio di una barca da diporto che ha proseguito per il porto di Scarlino dove c’erano i sanitari del 118 per il primo soccorso medico.

Secondo quanto emerge, il pilota è risultato in buone condizioni di salute.

L’intervento della guardia costiera è scattato per una chiamata di emergenza al numero 1530 fatta da un diportista che ha assistito ‘in diretta’ all’ammaraggio del velivolo, avvenuto a circa un miglio dalla spiaggia di Cala Martina.

Subito la guardia costiera di Piombino ha inviato una motovedetta per soccorrere il pilota il quale, comunque, all’arrivo dei militari, era già stato preso a bordo di un’imbarcazione privata.

La motovedetta ha scortato l’imbarcazione fino al Puntone di Scarlino dove era stato allertato il 118.

L’ultraleggero, uno ‘Storm 300’, si è intanto inabissato, successivamente lo stesso pilota aretino, imbarcato sulla motovedetta, ha indicato ai militari il punto esatto dell’ammaraggio e in questo punto è stato fissato un galleggiante con boa di segnalazione per successive operazioni di recupero del mezzo che dovranno essere effettuate a cura del proprietario.

Risolto il giallo dei dischetti in mare, sono filtri di un depuratore sul Sele

E’ stato finalmente risolto, grazie all’attivita’ d’indagine del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, il mistero dell’inquinamento da dischetti di materiale plastico riversatisi in grande quantita’ sin dalla settimana scorsa in piu’ tratti costieri del Mar Tirreno Centrale. Si tratta dei filtri fuoriusciti da un depuratore in prossimita’ della foce del Sele.

dischettiDalle ulteriori verifiche sul depuratore sospetto, il personale della Guardia Costiera ha potuto accertare la fuoriuscita dei filtri che, a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto, si sono riversati nel fiume Sele per poi confluire nel Mar Tirreno, dove, per effetto delle correnti, si sono distribuiti lungo le coste della Campania e del Lazio, fino a raggiungere il litorale meridionale della Toscana.

Mentre prosegue l’attività di accertamento sul sito, le informazioni finora acquisite – spiega ancora la Guardia Costiera – sono state comunicate all’Autorità Giudiziaria di Salerno che ha assunto il coordinamento delle indagini, delegandole alla Capitaneria di porto di Salerno. Determinante è stata l’attività del personale del Nucleo Speciale d’Intervento (N.S.I.) della Guardia Costiera, coordinato dal Reparto Ambientale Marino (R.A.M.) cui il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha conferito mandato per fare luce sulla vicenda. Una volta assodata la natura di “filtri a biomassa adesa” utilizzati per la depurazione delle acque reflue – spiega ancora la Guardia Costiera – gli accertamenti dei militari, svolti in modo capillare sul territorio interessato, si sono orientati verso la conferma della principale ipotesi investigativa, ovvero che questi materiali fossero stati rilasciati da impianti di trattamento dei reflui attraverso lo scarico diretto in mare o nei corsi d”acqua che sfociano in esso.

La Guardia Costiera sequestra 3 tonnellate di prodotti ittici in Toscana

Sono i dati toscani dell’operazione ‘Dirty Market’ promossa dalla Guardia costiera e svoltasi durante le festività natalizie. Oltre 90 mila euro di sanzioni comminate, per un totale di 2.700 kg di prodotti sequestrati e 6 tonnellate di merce ritirata dal mercato in tutta la regione.

La campagna, che si è svolta nel periodo delle festività natalizie, in Toscana è stata coordinata dalla Direzione marittima di Livorno ed eseguita dai 26 uffici marittimi regionali, isole comprese, con 736 controlli, dai quali sono scaturiti 62 illeciti e 41 sequestri, tra attrezzature da pesca e prodotti ittici. Presso un supermercato livornese i militari hanno trovato confezioni di prodotto congelato con un’etichettatura non conforme.

Nelle singole scatole della merce, riportante la denominazione di vendita “Nasello”, gli ispettori hanno verificato che il contenuto riguardava una specie diversa che sarebbe stata meno appetibile dal punto di vista commerciale: quasi una tonnellata e mezzo di prodotto è stato sequestrato mentre il rimanente distribuito sul mercato nazionale, circa 6 tonnellate, è stato ritirato in via cautelativa dalla stessa società alla quale è stata comminata una sanzione di 1.500 euro.

A Firenze e Scandicci, invece, la Guardia costiera ha sequestrato 650 kg di astici, scampi e altri crostacei pregiati, oltre che sogliole e calamari nei locali di due grossisti perché i prodotti erano sprovvisti della regolare documentazione di provenienza, mentre altri risultavano con il termine minimo di conservazione ormai scaduto. Cinquemila euro, in totale, le sanzioni inflitte ai responsabili.

Infine, a Prato un ristorante di cucina etnica è stato sanzionato per 3.500 euro per la detenzione di prodotti ittici senza alcun tipo di documentazione riguardante la tracciabilità. Gli esemplari, rombi, totani, scampi, gamberi, branzini e altri pesci congelati erano tenuti, infatti, in buste anonime prive di qualsiasi segno di riconoscimento. Altri prodotti, tra i quali scampi e surimi, risultavano già scaduti.

Nel Grossetano sequestrati 21 chili di prodotto ittico e comminato oltre 8.500 euro di sanzione a cinque operatori commerciali: in particolare, a tre ristoratori sono state contestate violazioni per la mancanza di documentazione di tracciabilità. L’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano ha poi sanzionato per un importo pari a 12mila euro, due unità da pesca in attività per non aver assicurato costantemente la corretta trasmissione dei dati relativi alla propria posizione in mare, espediente, si spiega, talvolta utilizzato quale tentativo di elusione dei controlli, nonché per aver navigato in aree marine soggette a misure di restrizione dell’attività di pesca, con rotte e velocità difformi da quelle espressamente disposte dalle normative europea e nazionale.

Sequestrati a Piombino (Li) 400.000 metri cubi di rifiuti

L’intervento, operato dalla guardia costiera di Livorno, rientra nelle operazioni attive dal 13 dicembre scorso contro il traffico e la gestione illecita di rifiuti pericolosi.

La guardia costiera di Livorno ha messo sotto sequestro oggi a Piombino (Li) 400mila metri cubi di rifiuti speciali che erano stoccati in aree di proprietà della Aferpi e di due altre ditte collegate, la Lucchini e la Piombino Logistic. E’ quanto rende noto la stessa Capitaneria spiegando che anche “aree di 370mila metri quadrati di superficie complessiva” di stoccaggio sono state sequestrate.

In una nota diffusa dalle forze dell’ordine si specifica che fra il materiale sequestrato sono presenti: “scaglie di laminazione ed altri scarti di acciaieria mescolati insieme ad altri prodotti contaminanti, nonché altri materiali che riportavano la dicitura ‘da classificare”.

L’intervento di oggi si inserisce nel filone che “è la prosecuzione dell’attività del 13 dicembre scorso, – è stato spiegato dalla capitaneria – nel più ampio contesto dell’operazione coordinata dalla dda di Firenze su un traffico e gestione illecita di rifiuti pericolosi che coinvolge 7 imprese e vede 13 persone indagate”.

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