Migranti, Marina di Carrara: fermo amministrativo e multa per Open Arms

Dopo lo sbarco dei 196 migranti salvati nel Mediterraneo, le autorità italiane hanno disposto il fermo amministrativo di 20 giorni per la Open Arms  e fino a 10 mila euro di multa. Shlein: governo introduce reato solidarietà.

“Salvare vite è un dovere morale e giuridico, fermare navi che possono soccorrere in un contesto di emergenza umanitaria è pericoloso e incostituzionale”. Così Open arms dopo il fermo amministrativo della nave arrivata ieri nel porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) con i migranti soccorsi nel Mediterraneo.

“Dopo aver raggiunto il porto di Carrara e aver sbarcato le 195 persone soccorse a bordo, le autorità italiane hanno disposto il fermo amministrativo di 20 giorni per la nostra nave e fino a 10 mila euro di multa. In mare le norme sembrano non avere più alcun valore, a volte ci chiedono di fare le veci della Guardia Costiera permettendo 7 soccorsi in un solo giorno, altre ci fermano e ci sanzionano” fanno sapere da Open Arms.

 La Open arms si stava dirigendo verso Carrara, come indicato da Roma dopo aver soccorso alcuni migranti su un gommone nel Mediterraneo quando ha ricevuto l’avviso di un altra imbarcazione in difficoltà, con 132 persone a bordo. “Lo abbiamo comunicato a Roma” ma “ci hanno hanno detto che dovevano rispettare il decreto” e proseguire navigazione fino a Carrara: alla richiesta di “informazioni se qualcuno” stava seguendo il caso “ci hanno detto che la nostra assistenza non era necessaria perchè c’erano dei mezzi di soccorso nella zona dell’autorità competente”. Non avendo “avuto indicazioni su quali” fossero e sul loro arrivo “abbiamo allora deciso deciso di verificare la situazione e fortunatamente siamo riusciti a incontrare l’imbarcazione. Adesso stiamo parlando di un problema amministrativo” invece di persone che potevano affogare. E’ quanto riferisce Angelo Selim, primo ufficiale di coperta della Open arms, sottoposta “a fermo amministrativo per 20 giorni perchè per le aurtorità non abbiamo rispettato il decreto Piantedosi” dopo il suo arrivo ieri a Marina di Carrara.

Selim riferisce che la seconda imbarcazione soccorsa, del tipo di quelle con due ponti, era in “sovraccarico e imbarcava acqua”. Le persone erano sia “nella stiva che sopra, situazione super pericolosa, spesso succede che le persone a bordo quando avvistano” un’altra nave nei dintorni “dalla parte bassa salgono e la nave si capovolge: eventi” del genere sono giù accaduti “varie volte”. Così “una volta verificato lo stato precario dell’imbarcaizone abbiamo deciso di procedere al soccorso. Poi” mentre procedevano per Carrara “abbiamo anche dovuto evacuare una persono in Lampedusa. Dopo non abbiamo più avuto comunicazioni da Roma”. All’arrivo ieri a Marina di Carrara “io e il comandante e il caop missione siamo stati interrogati per 7 ore” e poi “ci hanno comunicato il fermo amminstrativo della nave. Dobbiamno restare qui in porto” un “mezzo in meno nel Mediterraneo dopo più serve in questo momento. Anche altre due navi di ong nell’ultima settimana sono coinvolte in questi fermi, quindi tre navi non potranno fare quello che è necessario, cioè assistere le persone in alto mare”.

“Ricevere una multa e un fermo amministrativo per aver salvato più vite umane di quelle ‘autorizzate’: il decreto del governo Meloni costituisce il reato di solidarietà”. Lo dichiara in una nota la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. “È quello che è accaduto a Open Arms – prosegue – per aver soccorso alcune imbarcazioni in difficoltà durante la navigazione verso il porto di sbarco assegnato a Carrara (il più lontano possibile per crudeltà), per un precedente salvataggio. È quello che sta succedendo anche alla nave di Sea-Eye a Salerno, multa e fermo per venti giorni”.

“Dopo aver risposto per settimane alle richieste di aiuto della Guardia Costiera italiana per effettuare numerosi salvataggi il governo ha disposto per 20 giorni il fermo e multato di 10mila euro l’imbarcazione Open Arms. Non ci sono francamente parole per giudicare questa destra che nell’estate record di sbarchi di migranti, non rispetta alcuna norma umanitaria internazionale, abbandona i minori stranieri a se stessi e lascia soli i sindaci di tutta Italia a gestire questa emergenza umanitaria. Sulla vicenda presenteremo una interrogazione parlamentare”. Lo dichiara Marco Simiani, deputato Pd, presente a Carrara, dove è stato notificato il fermo al capitano della nave. “Siamo di fronte ad un governo indegno: prima fanno una legge per impedire i salvataggi in mare, poi chiedono alle Ong di intervenire perché alle motovedette italiane manca addirittura la benzina. Subito dopo però per tentare di recuperare un minimo di coerenza sono stati capaci di punire e multare quelle stesse imbarcazioni a cui hanno chiesto aiuto. Gli italiani non meritano di essere rappresentati da questi personaggi”, conclude Marco Simiani.

Traghetto diretto a Livorno si scontra con peschereccio, un disperso

Traghetto diretto a Livorno si scontra con peschereccio, un disperso – Collisione tra una barca da pesca e la motonave Sharden della Moby al largo di Capo Figari, nel nord Sardegna, la scorsa notte.

Disperso in mare un marinaio che si trovava a bordo del peschereccio affondato dopo lo scontro. Verso le 23.15 la sala operatoria della Guardia Costiera di Olbia è stata allertata dalla chiamata di una passeggera che si trovava sul ponte della Sharden, partita dal porto di Olbia e diretta a Livorno.

Le ricerche in mare dell’uomo sono andate avanti per tutta la notte con l’ausilio di tre mezzi navali della Guardia Costiera, un rimorchiatore e un elicottero dell’Aeronautica Militare.

Il traghetto Moby Sharden era partito dal porto “Isola Bianca” di Olbia alle 22.20 e diretto a Livorno. La donna che si trovava sul ponte esterno è stata la prima a notare quanto stava accadendo, segnalando di aver visto la collisione con il peschereccio.

Sul posto sono stati inviati i mezzi navali della Guardia costiera e un rimorchiatore della Moby ed è stato avvistato il fuoco di segnalazione con una barca a vela sulla quale si trovava il comandante del peschereccio affondato a causa dell’urto con la nave. Il disperso è un giovane di nazionalità straniera.

Argentario: ancora dispersa donna coinvolta in scontro barche

Lo rende noto la Guardia costiera. Le ricerche, gestite dall’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano (Argentario)  sotto il coordinamento della Centrale operativa della Direzione marittima di Livorno, vedono impegnati diversi mezzi navali della guardia costiera

Lo scontro è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, tra un motoscafo e una barca a vela nelle acque antistanti Porto Ercole (Grosseto), all’Argentario. Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che a bordo del motoscafo, condotto da un uomo, erano presenti quattro cittadini di nazionalità danese mentre sulla barca a vela erano invece presenti sei persone di nazionalità italiana.

Sono proseguite intanto  tutta la notte, e continuano ancora oggi,  le ricerche della donna dispersa in mare a seguito della collisione. Lo rende noto la Guardia costiera. Le ricerche, gestite dall’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Centrale operativa della Direzione marittima di Livorno, vedono impegnati all’Argentario i diversi mezzi navali della guardia costiera, con la partecipazione di mezzi aereonavali della guardia di finanza e mezzi e uomini dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Sulle dinamiche del sinistro, spiega una nota, sono in corso le indagini dei militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano.

Nello scontro è rimasto vittima un uomo. Tre persone tutte originarie di Roma, due donne (di 61 e 59 anni) ed un uomo di 60 anni sono strati trasportati all’ospedale di Orbetello in codice giallo, quest’ultimo è in trasferimento all’ospedale di Grosseto. Un uomo anch’esso di Roma, di 60 anni, è stato trasportato in elisoccorso a Grosseto in codice giallo. Gli interventi sono stati coordinati dalla Capitaneria di porto. L’Asl ha mobilitato i sanitari con Croce Rossa di Orbetello, Croce Rossa Capalbio, Misericordia di Albinia e la Croce Rossa di Magliano. Impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della Capitaneria di Porto Santo Stefano e, per i rilievi e le indagini, i carabinieri.

Scontro tra due barche di 20 metri, un morto ed un disperso

Porto Ercole in provincia di Grosseto, uno scontro tra barche nel mare dell’Argentario dove due imbarcazioni di grandi dimensioni, una a motore e una barca a vela, entrambe sui venti metri, sono entrate violentemente in collisione sabato pomeriggio causando un morto, un disperso e quattro feriti, uno dei quali in gravi condizioni.

Le segnalazioni dello scontro tra le due imbarcazioni sono partite poco prima delle 17:30. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente, che secondo i soccorritori è stato molto violento; in base alle prime ipotesi sembrerebbe che lo yacht a motore, sul quale viaggiavano due persone, sia finito addosso alla barca a vela con a bordo quattro persone, spaccandola praticamente in due.

Sono in corso le ricerche della persona dispersa, una donna, mentre le condizioni dei due relitti, anche se non sono affondati, hanno reso particolarmente difficile il recupero della persona deceduta, un uomo, il cui corpo era rimasto incastrato.

I sommozzatori dei vigli del fuoco hanno da poco recuperato la salma dell’uomo che è stata poi portata al vicino ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello. Tra le quattro persone salvate, che sono rimaste traumatizzate, ci sarebbe un ferito grave, già trasportato con l’elicottero Pegaso all’ospedale Le Scotte di Siena.

Tutte le persone coinvolte nell’incidente avrebbero tra i 50 e 60 anni ma non si conosce ancora la loro identità. Dalle prime informazioni sembrerebbe che gli occupanti della barca a vela siano italiani e turisti stranieri quelli del motoscafo.

Lo scontro è avvenuto nel tratto di mare tra Porto Ercole, nella zona di Torre Ciana, e l’Isola del Giglio. Sul posto sono intervenuti la guardia costiera, con alcune motovedette che hanno prestato subito soccorso ai feriti, i vigili del fuoco presenti anche con sommozzatori, soccorritori acquatici e un elicottero, insieme ai carabinieri, anch’essi intervenuti con un elicottero.

Sulla scena dell’incidente i soccorritori hanno trovato il motoscafo piegato da un lato. Molte anche le barche di curiosi che si sono accostate per seguire l’andamento delle operazioni di soccorso.

Di seguito il comunicato della Guardia costiera che ricostruisce i fatti: “Proseguono ininterrottamente le ricerche della persona dispersa, sotto il coordinamento della Capitaneria di porto-Guardia Costiera anche con l’ausilio di elicottero in configurazione Sar (search and rescue) della Guardia Costiera decollato da Sarzana (SP) attrezzato per la ricerca ed il soccorso anche notturno, e sono in corso aggiornamenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto”.

“Nel tardo pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17:25, perveniva alla sala operativa della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Santo Stefano, una richiesta di soccorso a seguito di una collisione tra due unità nel tratto di mare compreso tra l’isola del Giglio e il promontorio dell’Argentario. Veniva disposto l’invio in zona di tre unità navali della Guardia Costiera provenienti rispettivamente da Porto Santo Stefano, Porto Ercole e dall’isola del Giglio e veniva anche richiesto l’intervento di una squadra sub e di un elicottero dei Vigili del Fuoco”.

“I soccorritori giunti sul posto constatavano – prosegue il comunicato – che i mezzi interessati erano un’unità a vela di 14 metri di lunghezza ed un potente motoscafo e che le persone coinvolte erano in tutto sei. Quattro di esse venivano tratte in salvo dai mezzi della Guardia Costiera e trasportate a Porto Ercole. Veniva constatato il decesso un uomo, probabilmente di età compresa tra 50 e 60 anni, mentre un’altra persona risulta attualmente dispersa. Le due unità coinvolte, seppur danneggiate, restavano in galleggiamento nella zona dell’accaduto”.

Il comunicato aggiunge poi che “l’autorità giudiziaria di Grosseto disponeva il sequestro delle imbarcazioni ed affidava le indagini ai militari della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano”.

Ricerche in mare per ragazzo disperso, tuffatosi da pontile Forte dei Marmi

Forte dei Marmi, in provincia di Lucca, ricerche in mare sono in corso nelle acque antistanti Forte dei Marmi, dopo che si sono perse le tracce di un ragazzo tuffatosi dal pontile della cittadina versiliese.

Ad effettuare le ricerche sul posto, stanno operando la motovedetta CP 813 della Capitaneria di porto di Viareggio, moto d’acqua e sommozzatori dei vigili del fuoco, assistenti bagnanti degli stabilimenti limitrofi, a terra impegnati pattuglie dei carabinieri e della guardia costiera di Forte dei Marmi.

L’allarme è scattato intorno alle 12:40. Le ricerche sono tuttora in corso, anche con l’impiego di un elicottero dei vigili del fuoco.

Il giovane disperso, secondo quanto spiegato, è di nazionalità indiana ed è nato nel 2002. Per le ricerche è stato fatto alzare in volo anche l’elicottero della guardia costiera.

Donna sub muore dopo immersione all’Isola d’Elba

Marina Di Campo, Isola d’Elba, in provincia di Livorno, una donna di 63 anni, austriaca, in vacanza con il marito nell’isola toscana, è morta nel pomeriggio di sabato dopo aver accusato un malore durante un’immersione subacquea al largo.

Secondo una prima ricostruzione della capitaneria di Portoferraio, la donna si è sentita male dopo un’immersione con il coniuge in una zona di mare al largo dell’isola raggiunta dai due con un gommone.

A dare l’allarme alla Guardia Costiera, e a prestare la prima assistenza, è stata l’imbarcazione di un diving che transitava nella zona.

La donna è stata trasferita a terra, a Marina di Campo, scortata anche da un gommone della guardia costiera che nel frattempo aveva raggiunto la zona: qui ad attenderla c’erano i volontari di un’ambulanza del 118 con medico, mentre era stato allertato anche l’elicottero Pegaso, ma nonostante i tentativi di rianimazione la donna è deceduta. La capitaneria, avviando gli accertamenti del caso, ha avvisato la procura di Livorno.

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