Giorno della Memoria: medaglie d’onore a militari deportati

Firenze ricorda il Giorno della Memoria attraverso una cerimonia al Conservatorio ‘Luigi Cherubini’: sono state consegnate, da parte del prefetto Francesca Ferrandino, le medaglie d’onore per quattro militari
deportati in Germania, ovvero Anchise Citti, Elio Cocchi, Siro Giani e Bruno Vasarri. Inoltre, giovani musicisti tedeschi e italiani hanno unito le proprie competenze per poter ricordare questa giornata attraverso un concerto.

“Il Giorno della Memoria è stato definito come legge dello Stato ma pure come evento internazionale, vista la definizione delle Nazioni Unite – ha detto Ferrandino -. E’ un momento importante, dovrebbe durare 365 giorni l’anno. Dovremmo interrogarci su come riusciremo in futuro a trasfondere in cultura e istruzione questo concetto, questo modello di memoria che significa responsabilità, conoscenza della storia, rigore morale. Credo che siano le vecchie generazioni a dover educare, raccontando cosa hanno significato i momenti terribili della
storia, con l’obiettivo di infondere nel dna delle nuove generazioni questo antidoto”. “Questa è una manifestazione di due giorni, ieri abbiamo avuto una quantità incredibile di ragazzi presenti e ci ha
colpito – ha affermato Rosa Maria Di Giorgi, presidente del Conservatorio Cherubini -. Abbiamo voluto dare questo segnale ai giovani. Giovani tedeschi suoneranno con colleghi italiani, si parla di pace, armonia e lo si fa attraverso la musica. La musica unisce i popoli, non c’è lingua o distinzione”. “Si sentono dire tantissime cose quando si arriva vicini al Giorno della Memoria, una delle cose che dobbiamo tenere come principio assoluto è combattere contro l’indifferenza – ha sottolineato l’assessora comunale Sara Funaro -. Più ci si allontana nel tempo e più il rischio dell’indifferenza diventa sempre più forte. Il più grande del passato durante la Shoah è stata proprio l’indifferenza. Può essere colpevole anche ai giorni nostri se non teniamo alta l’attenzione di fronte alle ingiustizie che ci sono oggi”. La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha voluto salutare con particolare affetto i giovani “che mettono a disposizione la loro competenza per celebrare una giornata importante, che stempera nella musica il sapore amaro della memoria”. Tra i messaggi quello del presidente della Comunità ebraica di Firenze, Enrico Fink, secondo cui il “Giorno della Memoria è un appuntamento fondativo del vivere insieme come collettività”.

Livorno: scritta “Free Palestine” a lapide via Ebrei vittime di nazismo

La scritta Free Palestine è stata tracciata a Livorno sul muro dove è apposta la targa stradale via ‘Ebrei vittime del nazismo’.

Lo denuncia la Lega “a pochi giorni dal 27 gennaio, Giorno della Memoria,” parlando di “intollerabili atti vandalici con scritte sui muri e deturpamenti della targa riportante il nome della via” con il capogruppo in consiglio comunale Carlo Ghiozzi. Lo stesso segnala che in un altro punto, all’angolo con viale Fabbricotti “un adesivo è stato apposto sulla parola ‘ebrei’ a voler cancellare di fatto il nome di quel popolo che in quella strada viene ricordato nella tragedia della Shoah”. “L’adesivo è stato poi rimosso – spiega Ghiozzi – molto probabilmente da qualche altro cittadino indignato per il gesto, ma la parola è rimasta coperta dai residui dello stesso sticker. All’angolo con via Guerrazzi, sempre sotto la targa che riporta la via degli Ebrei, campeggia a caratteri cubitali una scritta ‘free Palestine’. “Il sindaco e la giunta – conclude Ghiozzi – oltre ad indignarsi e a stigmatizzare senza se e senza ma l’accaduto, si devono adoperare affinché prima del 27 gennaio, Giorno della Memoria, la targa venga ripulita dall’imbrattamento e la scritta immediatamente cancellata dal muro”.

Nel Giorno della Memoria, una svastica e insulti agli ebrei scritti in strada a Livorno e scritte fasciste su opere d’arte a Volterra

Livorno, una svastica e la scritta “Raus Juden” sono comparse stamani al mercato di via Buontalenti della città toscana, nel quale operano da decenni numerosi commercianti di origini ebraiche.

La scritta e la svastica sono state vergate con vernice bianca, verosimilmente con una bomboletta spray. Ignoto al momento chi ha compiuto questo atto, portato a termine con ogni probabilità la notte scorsa.

Le forze dell’ordine sono al lavoro per rintracciare i responsabili e stanno setacciando le immagini registrate dalle tante telecamere della videosorveglianza urbana nella zona.

Già in passato in città si erano verificati altri episodi analoghi, come quello del settembre dell’anno scorso, quando sulla saracinesca di un banco comparve la scritta “ebreo” con accanto il disegno di una forca dalla quale pendeva una stella di David.

Lo scorso 3 gennaio, invece, l’ultimo episodio con alcune svastiche sono state disegnate sui muri del sottopassaggio della stazione ferroviaria.

Volterra

Scritte fasciste questa volta su opere d’arte a Volterra, né dà notizia il Comune della città toscana, postando le immagini sulla propria pagina Facebook. “La deturpazione di un’opera d’arte è già di per sé un gesto vile e inqualificabile. Quanto però accaduto questa mattina non solo è inqualificabile, ma rappresenta un’azione di una bassezza umana e morale che non ha eguali.  Questa mattina, infatti, i pannelli all’interno del sottopassaggio del Gioconovo, inerenti al progetto “Poetico Alabastro” dell’artista Giuseppangela Campus, sono stati sfregiati con scritte inneggianti al fascismo, svastiche e altro ancora. Un gesto che non può né essere giustificato, né tantomeno tollerato, soprattutto in un giorno come questo dove si celebra il Giorno della Memoria”.

“Chi ha voluto sfregiare un’opera ed un bene pubblico – continua il post del Comune di Volterra – non ha fatto altro che dimostrare come ancora oggi sia necessario e fondamentale continuare a portare avanti le politiche e le azioni volte a tramandare quanto accaduto in passato, poiché ancora oggi c’è chi dimostra la propria nullità culturale e personale con atti del genere.

L’attacco ad un’opera d’arte non è un attacco solo all’artista o all’opera, ma è uno sfregio a tutta una comunità. Sfregiare l’arte con simboli e frasi inneggianti al fascismo e al nazismo rappresenta un attacco a tutto il paese, alla nostra Costituzione e alla memoria di tutti coloro che hanno perso la loro vita a causa di ideologie folli che hanno quasi distrutto il nostro mondo.

Oggi più che mai siamo dalla parte della bellezza, dell’arte, della poesia e della memoria di quanto accaduto ricordando come un monito straordinario le parole del Presidente Pertini “il fascismo non è un’opinione, è un crimine!”.

Giorno della Memoria a Firenze, il calendario delle iniziative per il 27 gennaio

Firenze, la celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ passerà anche dalla stazione di Santa Maria Novella. Dal binario 16, il 9 novembre 1943, partirono i convogli piombati con i prigionieri ebrei: oltre 300 quelli fiorentini, diretti nei lager nazisti. Alle 9 del 27 Gennaio, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani porteranno una corona di alloro un monumento che ricorda questa tragedia.

“La Memoria contro l’indifferenza”. L’edizione 2023 del Meeting della Memoria della Regione Toscana, in programma domani 27 Gennaio al Cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), ha un titolo che rinnova un impegno istituzionale lungo ormai venti anni e raccoglie i timori di Liliana Segre sul rischio di oblio della Shoah e dei piani di sterminio nazifascisti contro interi gruppi di esseri umani. Nel Giorno della Memoria, dalle 9.15, migliaia di studentesse e studenti gremiranno la sala e si collegheranno dalle loro classi. Circa 450 saranno le ragazze e i ragazzi che giungeranno per l’evento: dall’Ipsseoa “Saffi”, dall’Istituto Tecnico Agrario, dai licei “Michelangiolo” e “Machiavelli” di Firenze; dal Ferraris di Empoli e dall’Iis Chini di Borgo San Lorenzo; dal Cicognini e dall’Iisp Dagomari di Prato; dal “Duca di Aosta” di Pistoia; dal liceo Montale e dall’Iti Marconi di Pontedera; dalla sede di Montepulciano dell’Iis Valdichiana e dall’Iss Roncalli di Poggibonsi. Mentre in oltre 6000 seguiranno in streaming da circa 400 classi delle scuole superiori di secondo grado di tutta la Toscana.

Le biblioteche comunali celebrano il Giorno della memoria con incontri, presentazioni di libri e proposte di lettura. E nella giornata del 27 gennaio sono in programma speciali visite tematiche condotte dai mediatori MUS.E al Museo Novecento e a MAD Murate Art District.

Venerdì 27 gennaio alle ore 17 in sala Conferenze Sibilla Aleramo, edizione speciale del Premio Ceppo per l’Infanzia e l’Adolescenza 2023 per il Giorno della memoria. Attribuzione del Premio Ceppo a Anna Sarfatti e Wlodek Goldkorn. I due autori presenteranno le due Ceppo ragazzi Lectures, quella Wlodek Goldkorn dal titolo “Far capire ai ragazzi le istanze della rivolta” e quella di Anna Sarfatti “Dialogare con l’anima adulta dei bambini”. Ci sarà la presentazione dei libri pubblicati da Giunti Editore “Il nido del tempo” di Anna Sarfatti e la nuova edizione del “Diario” di Anne Frank a cura di Franco Paris, prefazioni di Wlodek Goldkorn e Anna Sarfatti. Parteciperanno gli scrittori Anna Sarfatti e Wlodek Goldkorn, Franco Paris, curatore del “Diario” di Anne Frank, l’assessora Giuliani, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo, Beatrice Fini, direttrice editoriale ragazzi e young adults di Giunti Editore; Filiberto Segatto giurato del Premio Ceppo; Ilaria Tagliaferri, Direttrice rivista “Liber”, coordinerà Paolo Fabrizio Iacuzzi, Presidente del Premio Internazionale Ceppo. L’iniziativa è in collaborazione con Giunti Editore.

Sabato 28 gennaio alle ore 11 nella sala Storica Dino Campana la presentazione del libro “Il campione e la bambina“ di Paolo Mirti. Interverranno Maria Federica Giuliani, assessora cultura della memoria e della legalità del Comune di Firenze, Maurizio Bresci, Presidente Associazione Amici del Museo del ciclismo Gino Bartali.

Alla Biblioteca Mario Luzi venerdì 27 gennaio alle ore 17 la presentazione del libro di Nicola Coccia “La strage al Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze” (ETS, 2021) con Marcello Lazzerini, già giornalista Rai e autore della Compagnia delle Seggiole. La partecipazione è gratuita ed è consigliata la prenotazione, telefonando allo 055669229 o venendo in biblioteca o scrivendo a bibliotecaluzi@comune.fi.it

Alla BiblioteCaNova Isolotto venerdì 27 gennaio alle ore 15.30 i ncontro con l’autore Marco Magnone, presentazione e discussione con i gruppi di lettura del suo libro “La Guerra di Celeste” (Mondadori ragazzi). Porterà i aluti istituzionali Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4. Attività per ragazzi da 11 a 18 anni e adulti a cura della libreria per ragazzi Farollo e Falpalà. Per informazioni 055710834

Alla Biblioteca Filippo Buonarroti venerdì 27 gennaio alle ore 17 presentazione del libro di Elisabetta Pucci “E la civetta cantò. Eccidio del Padule di Fucecchio 23 agosto 1944” (Ibiskos Ulivieri, 2020) con interventi di Sabrina Moscardini, presidentessa del Centro d’Arte Modigliani di Scandicci, Roberto Cellini, già Presidente del Centro d’Arte Modigliani di Scandicci; Cecilia Ciaschi, cantante; Carlo Ciappi, lettore. La partecipazione è gratuita, consigliata la prenotazione, fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 055432506 o scrivere a bibliotecabuonarroti@comune.fi.it

Le biblioteche comunali hanno messo a punto anche dei consigli di lettura in occasione del Giorno della Memoria. Tutte le info su https://cultura.comune.fi.it/dalle-redazioni/giorno-della-memoria-2023

Il 27 gennaio sono in programma speciali visite tematiche condotte dai mediatori MUS.E al Museo Novecento e a MAD Murate Art District.

Alle ore 15 e alle 16 si svolgeranno due visite guidate gratuite all’interno di MAD Murate Art District, negli ambienti dell’ex carcere, compresa la cosiddetta sezione del Carcere Duro, l’area di detenzione più severa della prigione otto-novecentesca, dove furono rinchiusi tra gli altri Carlo Ludovico Ragghianti, Carlo Levi e Gaetano Salvemini. Il luogo resta nel cuore di Firenze come documento vivo e tangibile, testimonianza di coloro che hanno vissuto in prima persona questo capitolo della storia. L’ex carcere, oggi importante centro cittadino di produzione di arte contemporanea, assume un significato particolare per il Giorno della Memoria: le Murate, infatti, nel ‘44 furono il luogo di raccolta per numerosi deportati prima della partenza verso i campi di sterminio. Alle ore 16 e alle 17 invece, presso il Museo Novecento, sarà possibile partecipare a due visite tematiche centrate sulla collezione permanente del museo. In particolare, il percorso si focalizzerà su alcuni artisti presenti in collezione – coinvolti nelle persecuzioni o attivi contro gli orrori del periodo, come Mario Mafai, Carlo Levi e Renato Guttuso – e dedicare un’attenzione speciale al collezionista Alberto Della Ragione, che ebbe un ruolo di primo piano nel proteggere e tutelare gli artisti e le loro opere in quegli anni.

Il 27 gennaio alle ore 18 il Museo Novecento presenterà un appuntamento speciale con la cantautrice, autrice e interprete Letizia Fuochi, che sarà protagonista della performance “Neve di carta – il Canto della Memoria”, accompagnata dal chitarrista Francesco Frank Cusumano.

Giorno della Memoria, sculture di Sauro Cavallini ispirate alla sua prigionia

Firenze, Sono esposte per la prima volta a Firenze, in occasione del Giorno della Memoria, 16 sculture di Sauro Cavallini (1927-2016), nato a La Spezia ma fiorentino d’adozione, che conobbe l’orrore dei campi di internamento nella Seconda Guerra mondiale.

Le opere, in ferro e ottone, sono in mostra da oggi fino al 28 febbraio nelle sale di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. La rassegna, dal titolo ‘Sauro Cavallini. L’opera di un internato’ propone sculture ispirate agli strazianti mesi di prigionia trascorsi tra privazioni e paure.

Cavallini, infatti, fu arrestato dalla polizia fascista nel 1943, all’età di 16 anni, e fu recluso per circa un anno nel campo di Gradaro a Mantova. I mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.
Le sculture, alcune delle quali alte due metri d’altezza, furono realizzate durante i primi anni ’60 con la tecnica della ‘goccia su goccia’ ovvero sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l’opera. Ideata dal centro studi Cavallini, la mostra è curata dal direttore Maria Anna Di Pede. Nell’allestimento le sculture sono affiancate da pannelli che, attraverso fotografie e documenti storici, illustrano i crimini nazifascisti.

“Sono 16 sculture che testimoniano l’orrore vissuto da Sauro Cavallini a Gradaro – spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani .- Le abbiamo volute esporre in una mostra che non a caso si inaugura alla vigilia del Giorno della Memoria, come messaggio iconico segnato dalla forza espressiva dell’arte, di qualcosa che non deve più ripetersi. Quasi taglienti, come le definì lui, le sculture parlano di guerra e del male che essa produce, un tema quanto mai attuale oggi”.

Sesto Fiorentino, cartello su statua: ‘Green Pass come leggi razziali’

Nel Giorno della Memoria, un cartello che equipara le norme sul Green pass alle Leggi razziali antisemite del 1938 è stato trovato sul Monumento al Partigiano in piazza De Amicis a Sesto Fiorentino (Firenze).

A dare la notizia del cartello è stato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi. La scritta, apparsa proprio nel giorno in cui si ricorda la Shoah, è stato prontamente rimosso dalla statua a cui era appeso.

Il cartello recitava “1938 vietato l’ingresso agli ebrei – 2022 vietato l’ingresso ai non vaccinati – non avete imparato nulla di nuovo fascisti”.

Per il sindaco Lorenzo Falchi “rimangono l’amarezza, lo sconforto e la rabbia nel leggere certi idioti vaneggiamenti nel Giorno della Memoria. Ma come si può solo lontanamente pensare ad un parallelo tra le leggi razziali e le attuali norme per fronteggiare la pandemia e cercare di salvare vite umane? La memoria della Shoah e della persecuzione contro ebrei, rom, omosessuali, prigionieri politici non deve essere abbandonata e non può essere travisata. Questo brutto episodio sarà uno stimolo in più per continuare nel nostro lavoro di promozione della memoria”.

“Ci sono persone tra i no vax che evocano il nazismo senza rendersi conto di cosa stanno facendo, offendendo doppiamente la memoria di chi ha visto la Shoah in faccia o attraverso le esperienze dei loro familiari. Lo trovo oltraggioso”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine della cerimonia di commemorazione del Giorno della Memoria al Memoriale italiano di Auschwitz.

“Non usiamo – ha aggiunto Nardella – il dolore immenso di milioni di persone per delle battaglie che io trovo anche sbagliate”.

“Siamo di fronte a paragoni vergognosi, impropri, tanto più inaccettabili oggi, Giorno della Memoria”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini per l’episodio accaduto a Sesto Fiorentino (Firenze), dove su un monumento dedicato alla lotta partigiana è stato trovato un cartello no vax che accosta le leggi razziali alle misure in vigore per contenere l’epidemia da Covid. Per Giani e Nardini “le deportazioni, le persecuzioni, l’annientamento di ebrei, oppositori politici, rom e sinti, omosessuali, disabili ad opera del nazifascismo rappresentano il fondo dell’abisso toccato dall’umanità – aggiungono Giani e Nardini in una nota – e chi propone accostamenti a quanto sta avvenendo con questa pandemia semplicemente farnetica”.

“Ringraziamo ancora una volta – concludono – le testimoni e i testimoni, quelli ancora in vita e quelli che ci hanno accompagnato in questi anni e che vissero sulla propria pelle l’orrore del nazifascismo. A loro facciamo una promessa: saremo noi la staffetta per continuare a far conoscere ciò che è stato e costruire un presente e il futuro diverso, migliore, insieme alle giovani generazioni. Una società che non lasci mai spazio a discriminazioni e violenze e che non resti indifferente”.

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