M5S: Dl Sicurezza, ricorso della Regione a Consulta è strumentale

Giannarelli, Quartini, Galletti e Bianchi (M5S): “Sindaci e governatore della Toscana piegano le cariche pubbliche ricoperte al servizio delle proprie esigenze elettorali”

INTERVISTA CON IL CONSIGLIERE GIACOMO GIANNARELLI

M5S Toscana: ricorso della Regione a Consulta contro DL sicurezza è strumentale


Giannarelli, Quartini, Galletti e Bianchi (M5S): “Sindaci e governatore della Toscana piegano le cariche pubbliche ricoperte al servizio delle proprie esigenze elettorali”

“Il ricorso alla Corte costituzionale che la Regione Toscana si appresta a presentare contro il decreto Sicurezza è strumentale: Rossi e il Pd pensino a risolvere i problemi dei toscani. È davvero triste constatare che sindaci e governatore piegano le cariche pubbliche ricoperte per soddisfare le proprie esigenze elettorali”. Così i consiglieri regionali del M5S Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Gabriele Bianchi e Irene Galletti in una nota. Entrando nel merito, il decreto Sicurezza non presenta alcuna distorsione civica. “Si tratta – proseguono gli esponenti del 5 stelle – di un testo dettato dal buonsenso. Ai richiedenti asilo continuano a essere garantiti servizi di accoglienza e assistenza. Così come sono assicurate cure mediche e servizi scolastici per i minorenni”. Una volta ultimata la procedura di riconoscimento, se l’immigrato ha diritto a una forma di protezione può essere iscritto all’anagrafe possedendo una prospettiva stabile di presenza nel nostro Paese. “È bene ricordare – continuano Giannarelli, Quartini, Bianchi e Galletti – che abbiamo ereditato un sistema di gestione dei flussi migratori al collasso. Una struttura a lungo osteggiata proprio da molti sindaci, soprattutto dei piccoli centri, che si sono ritrovati a dover fare i conti con centri di accoglienza del tutto sproporzionati alle reali capacità dei territori. Una continua emergenza in cui la criminalità _ organizzata e non _ ha fatto affari d’oro sulla pelle delle persone: sottraendo il diritto a un’accoglienza dignitosa, così come dimostrato anche in Toscana con gli scandali nei Cas; o dando vita a una tratta di esseri umani da destinare alla criminalità o peggio, come nel caso del macabro mercato di organi. Con il decreto Sicurezza – concludono – il governo nazionale sta cercando di dare ordine, maggior trasparenza e controllo”.

Peretola: Toscana Aeroporti querela portavoce regionale M5S

 Giacomo Giannarelli, consigliere regionale, è stato querelato per aver ” sollevato perplessità sulla sicurezza dell’aeroporto di Firenze”. Con lui querelati anche l’ex generale dell’Aeronautica Luciano Battisti e l’ex pilota militare Domenico Leggiero. “Sull’aeroporto di Firenze attacco inaudito al Movimento 5 Stelle” ribatte    il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Michele Dell’Orco su Twitter.

“Toscana Aeroporti ha dato mandato ai propri legali di tutelare la Società nei confronti delle dichiarazioni” del consigliere regionale M5s Giacomo Giannarelli, dell’ex generale dell’Aeronautica Luciano Battisti e dell’ex pilota militare Domenico Leggiero, i quali in una conferenza stampa nei giorni scorsi hanno sollevato perplessità sulla sicurezza dell’aeroporto di Firenze. Lo scrive la società aeroportuale nelle due pagine acquistate oggi su alcuni quotidiani locali, dove risponde punto per punto sui temi sollevati. “Trattasi di affermazioni lesive e false – sostiene il gestore degli scali di Firenze e Pisa – atte a screditare una società quotata in Borsa e quindi tesa alla tutela del risparmiatore, e per di più concessionaria di un bene pubblico che opera sotto un regolatore al quale si attiene in ogni momento. Toscana Aeroporti chiederà danni economici, di immagine e per procurato allarme derivanti dalle loro dichiarazioni”.

“Dopo il clamore suscitato dalle scomposte reazioni di molti attori della scena regionale, politici e non, ritengo doverose alcune precisazioni. Toscana Aeroporti sta gestendo al meglio le proprie competenze e non è mai stata in alcun modo accusata di nulla” scrive in una nota Giannarelli. il cosigliere precisa  che “il procedimento autorizzativo relativo all’aeroporto di Peretola è in fase avanzata: dopo i due pareri positivi espressi dai precedenti governi a guida Renzi e Gentiloni adesso l’attesa è tutta sull’esito dell’analisi costi-benefici seguita, in primis, dal ministero guidato da Danilo Toninelli”. “La conferenza stampa terminata nell’occhio del ciclone – spiega ancora – è stata indetta conseguentemente alle allarmanti parole del sindaco di Firenze Dario Nardella che ha ricordato come ogni anno vengano cancellati circa mille voli a causa della nebbia. Credo sulla faccenda debbano parlare i tecnici. Ed è quel che abbiamo voluto fare davanti alla stampa. La posizione politica del M5s Toscana, che non teme intimidazioni di alcun tipo, è sempre la stessa: sì al potenziamento dello scalo di Pisa e al suo collegamento veloce con il city airport di Firenze. Trovo assurdo e indegno il killeraggio mediatico cui sono stato sottoposto. Una cosa è certa. E cioè che noi continueremo a lavorare nell’interesse del nostro unico punto di riferimento: i cittadini”.

“Sull’aeroporto di Firenze attacco inaudito al Movimento 5 Stelle e soprattutto a Giacomo Giannarelli (M5S). La nebbia genera gravi problemi a Peretola, fatto ammesso pochi giorni fa anche dal sindaco Nardella. I soldi pubblici vanno spesi su buoni progetti”. scrive infine il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Michele Dell’Orco su Twitter.

Aeroporti, M5S: “Valore indubbio, ma regole vanno rispettate”

“Firenze non tollera, non ha mai tollerato e non tollererà mai, di farsi mettere i piedi in testa, perché la nostra città è una città forte, unita, e quando in gioco c’è il futuro della nostra comunità e della nostra terra, è bene che certi partiti politici facciano un serio esame di coscienza”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – in riferimento alla nuova pista di Peretola – a margine del pranzo di Natale a Palazzo Vecchio, offerto dall’enoteca Pinchiorri agli anziani di Montedomini.

“Leggiamo di ulteriori attacchi al ministro Toninelli per aver esercitato una sua piena facoltà: proporre una revisione del ‘vecchio e localistico’ piano nazionale degli aeroporti in chiave di sistema paese, integrazione e con particolare attenzione all’intermodalità. Già, perché il governo del cambiamento vuole riformare il trasporto aereo, e con esso il sistema degli aeroporti italiani.” E’ quanto affermano, in merito alla vicenda Peretola, i senatori del Movimento 5 Stelle dell’VIII commissione Lavori pubblici e trasporti del Senato e la senatrice toscana Laura Bottici.

“Il Movimento non mette in discussione il valore strategico delle singole realtà aeroportuali ma le modalità di ripartizione dei fondi pubblici a loro destinati, sì; specie quando questi sono slegati da logiche di sistema. L’aeroporto di Firenze ha la sua importanza, nessuno la mette in dubbio, ma è altrettanto evidente che ci siano delle problematiche – non di secondo piano – su come sia stato portato avanti il progetto. L’assenza della valutazione d’impatto ambientale, prevista dalla normativa, e da presentarsi prima del master plan, sono un esempio”, aggiungono.

“Sui lavori dello scalo fiorentino – sottolineano – anche sul piano di utilizzo del materiale di scavo si è seguito l’iter in modo non corretto. Nessuno vuole fare dispetti al sindaco di Firenze, ma le leggi non sono testi da interpretare come più fa comodo. Questo governo ha a cuore gli aeroporti italiani e sta lavorando su un servizio intermodale in cooperazione con FS, processo già iniziato per collegare le città di interesse non solo turistico col principale hub di Fiumicino, garantendo così collegamenti più veloci e magari con voli diretti. Si lavora dunque a un progetto strutturale, per facilitare la mobilità dei cittadini e ampliare l’offerta di voli e le varie altre opzioni di spostamento. Le regole però vanno rispettate, altrimenti è difficile fare il bene della collettività”, concludono.

“Non mi sorprende – ha continuato il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella – che vi sia un fronte larghissimo, che non riguarda solo la politica ma anche il mondo del sindacato, dei lavoratori, delle imprese, a favore dell’aeroporto e contro la mistificazione della realtà” di cui oggi si fanno portavoce “alcuni esponenti politici”.

Il sindaco si è detto “fiducioso sul fatto che Firenze andrà avanti su questa battaglia per la pista dell’aeroporto perché è una battaglia per il lavoro, è una battaglia per la qualità della vita di migliaia di persone che oggi hanno aerei a 50 metri dalla testa e per la crescita di tutta la Toscana che non può diventare una regione di serie B.”

Sempre sulla questione dell’aeroporto di Peretola si è tenuta oggi una conferenza presso la sede della Regione Toscana, tenuta da Giacomo Giannarelli. Gimmy Tranquillo ha raccolto l’intervista.

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Uccide ladro: Consiglio Toscana, no a contributo per Pacini

Polemica in Consiglio regionale per un ordine del giorno, respinto, presentato dalla Lega che chiedeva alla Regione di stanziare 10mila euro per contribuire alle eventuali spese legali di Fredy Pacini, l’imprenditore di Monte San Savino (Arezzo) che ha ucciso un ladro entrato nella sua officina.

Il documento, presentato in Consiglio Regionale, è a firma dei consiglieri del Carroccio Elisa Montemagni (capogruppo), Jacopo Alberti e Marco Casucci e collegato alla seconda variazione al bilancio 2018-20 della Regione Toscana.

“Invito i colleghi della Lega a ritirare l’atto, non è in questi termini che si deve affrontare la questione”, ha detto il capogruppo M5s Giacomo Giannarelli intervenendo nel dibattito.
“E’ una questione – ha detto Giannarelli – da analizzare sotto tanti punti di vista ma non ideologici”.

In Toscana, ha proseguito il capogruppo M5s, c’è un problema di sicurezza, e “non è con le armi, con la polizia privata o il peperoncino che si danno risposte, ma neppure con le politiche di sinistra o con la retorica”. Per Tommaso Fattori (capogruppo Sì Toscana a sinistra), “è incredibile che nel giorno della Festa della Toscana, che celebra l’abolizione della pena di morte, si presenti un ordine del giorno che è un inno alla pena di morte senza processo per chi commette un furto”.

Il capogruppo del Pd Leonardo Marras ha osservato che “lo Stato di diritto non può essere violentato e la giustizia farà il suo corso; la Regione non può assumere una decisione del genere”.

“Pacini è stato lasciato solo finora, non vediamo cosa ci sia di male a chiedere che la Regione possa pagare le spese legali – ha detto in conclusione Casucci (Lega) -. Non ritiriamo l’ordine del giorno e respingiamo al mittente queste continue accuse di barbarie politica; siamo pronti a confrontarci ma non a prendere lezioni da nessuno.

Monte S. Savino: Salvini chiama comerciante, che non risponde

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha telefonato al commerciante Fredy Pacini di Monte San Savino che la notte scorsa ha ucciso un ladro nella sua ditta per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”. Lo ha riferito l’avvocato Alessandra Cheli, uno dei legali che assiste il gommista. “Pacini non se l’è sentita di parlare con il ministro, perchè è troppo scosso. Ha chiamato me perchè lo ricontattassi. Salvini è stato sincero”, ha detto l’avvocato.

L’avvocato Cheli ha spiegato che Matteo Salvini ha telefonato in ditta per cercare Fredy Pacini ma quest’ultimo non se l’è sentita di parlarci e quindi con un sms ha contattato il suo legale perché venisse in azienda a ricontattare lo stesso ministro. Così c’è stata la telefonata fra Salvini e l’avvocato in rappresentanza di Pacini. “Nei prossimi giorni ci piacerebbe che Fredy Pacini potesse parlare con il ministro Salvini, oggi non se la sente, dobbiamo capire che non è di poco conto quello che è accaduto per una persona i cui problemi finora, a parte l’assedio dei ladri, riguardavano la normale vita di tutti i giorni, il lavoro e le attività personali. Teniamo presente che è morta una persona in questo piazzale. Ribadisco che per il mio assistito la prima cosa è il rispetto per le autorità.”

“Fredy Pacini è tranquillo e a posto con la sua coscienza, ma certo c’è stato un morto. Per dirla in toscano non è contento di sicuro”. conclude Cheli.

“Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”. Avava affermato questa mattina, il ministro Matteo Salvini.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del gruppo M5s in Consiglio regionale, Giacomo Giannarelli, in merito ai fatti di Monte San Savino.

“La vita è sacra e oggi è morta una persona – ha detto Giannarelli -. È stata uccisa durante una violazione di domicilio da un imprenditore che ha subìto 40 furti in pochi anni ed è costretto a vivere nel suo capannone per difendere quello che ha creato con il proprio duro lavoro. Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte”.

“La notizia mi sconvolge e non poco – aggiunge il capodgruppo del M5S -. Sì, perché lo scorso mese incontrai, per caso, proprio il Pacini. Ero a Chiusi (Arezzo) per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile e con le mani da lavoratore. Solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia”.

“Un racconto incredibile – dice ancora l’esponente M5s -. Mi spiegò che era costretto a dormire da almeno quattro anni nel suo capannone: aveva subìto 38 furti.”

“Allora, tra le altre cose, scrissi: Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole”, conclude Giannarelli.

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