Funaro (PD): inammissibile che Schmidt usi carica direttore per attaccare la città e compiacere la destra

L’assessore al Welfare Sara Funaro, indicata dal dibattito fiorentino come possibile candidata sindaco nel 2024 per succedere a Dario Nardella, interviene mentre da giorni i rumors indicano la possibilità convergente di Eike Schmidt come candidato sindaco col sostegno del centrodestra. “Trovo alquanto bizzarro e grave che un funzionario pubblico, direttore di un museo, faccia politica per interessi personali”.

“Che lo faccia per compiacere il governo di destra in vista di un suo trasferimento a un altro importante museo come quello di Museo e Real Bosco di Capodimonte (cultura.gov.it) o che creda davvero di candidarsi a sindaco della nostra città con la destra. In ogni caso, usare la carica di direttore di un museo per insultare la città e attaccare politicamente l’amministrazione comunale è un metodo inqualificabile”. Lo scrive, attaccando il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, l’assessore al Welfare Sara Funaro, indicata dal dibattito fiorentino come possibile candidata sindaco nel 2024 per succedere a Dario Nardella. “Trovo alquanto bizzarro e grave che un funzionario pubblico, direttore di un museo, faccia politica per interessi personali. In questi giorni si sentono e leggono diverse possibilità” afferma Funaro.

Sara Funaro interviene mentre da giorni i rumors indicano la possibilità convergente di Eike Schmidt come candidato sindaco col sostegno del centrodestra.

“Cosa dice il ministro Sangiuliano di fronte a un direttore di un museo dello Stato che fa politica ed è candidato a guidare altri importanti istituti culturali? Tutto normale per il ministro?”, polemizza in un lungo post Sara Funaro, nipote dello storico sindaco democristiano Piero Bargellini.

“Il direttore Schmidt – conclude – sta per lasciare gli Uffizi perché il suo mandato è in scadenza e alla città cosa lascia? Lascia un cantiere infinito con gru che da anni inquinano il panorama; lascia l’uscita degli Uffizi senza una parola definitiva sulla Loggia di Isozaki: nel 2019 diceva di essere d’accordo con il ministro Franceschini per realizzarla mentre tempo fa si è detto d’accordo con Sangiuliano per non farla più. L’ambizione del direttore tedesco è nota a tutti e poco importa se poi non realizza i suoi impegni. Ricordiamo a Schmidt che le Gallerie degli Uffizi a Firenze restano mentre i direttori passano. Ci piacerebbe che un servitore dello Stato avesse più rispetto per la nostra città e non la usasse per i propri interessi”.

“In virtù del ruolo che ricopre – scrive Sara Funaro nello stesso post -, pensavamo che Schmidt annunciasse la fine dei lavori del Corridoio Vasariano, che la città attende da anni: nel 2021 aveva promesso che sarebbero terminati nel 2023, pochi giorni fa invece ha risposto che non ha una data di fine lavori e ‘porta sfortuna parlarne’. Vi immaginate se io da assessore, incalzata dalle domande sulla fine dei lavori di una scuola, rispondessi a studenti, famiglie e docenti che porta sfortuna parlare della fine dei lavori?. Sarebbe inaccettabile e irrispettoso nei confronti dei cittadini, che da noi si aspettano delle risposte”. “Tante sono le domande che i fiorentini ci pongono nelle numerose occasioni di incontro – aggiunge -. Girando tutti i giorni in città, dalle periferie al centro, non mancano da parte dei cittadini critiche e incoraggiamenti a fare meglio ma sull’amministrazione registro un giudizio molto diverso da quello espresso da Schmidt. Quindi al direttore suggerisco, se vuole fare politica, di uscire un po’ più spesso dai suoi uffici e parlare di più con una città che evidentemente proprio non conosce”

“Vigilantes armati agli Uffizi? Ci sono dal tempo dei Medici”

Lo ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt a proposito delle polemiche nate col sindaco di Firenze Dario Nardella sulla vigilanza armata sotto il Corridoio Vasariano. “Nardella? Se mi chiama gli rispondo”

L’uomo non ci ha abituato alla franchezza ed anche alle immagini (sempre storicamente accurate) di un certo fascino. e così, anche questa volta il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, a proposito delle polemiche nate col sindaco di Firenze Dario Nardella sulla vigilanza armata sotto il Corridoio Vasariano, non si è voluto smentire.

“Sulla sicurezza degli Uffizi è nata, non da queste parti, una polemica del tutto inutile e poco informata. La protezione armata delle opere d’arte e degli edifici esiste dal primo giorno degli Uffizi, già sotto Cosimo I dei Medici: non è una novità e così avviene in tutto il mondo. La proposta che abbiamo sentito da qualche politico locale di sostituire le guardie giurate con i carabinieri è come sostituire tutti gli infermieri con dei medici”.

“Inoltre -ha aggiunto il direttore degli Uffizi-  da circa 200 anni c’è una differenziazione del lavoro delle guardie giurate come le conosciamo adesso, che fanno ronde in modo armato, e le forze di polizia . I carabinieri si dedicano non solo alle ronde ma hanno una competenza molto più vasta e profonda, si occupano di prevenire, intervenire e investigare. Diversa è la professionalità della guardia giurata”.

Schmidt ha precisato che c’è “una carenza nell’organico dei carabinieri, ci vorranno anni per salire al numero necessario”. “Io sarò il primo a proporre di accrescere il numero di carabinieri – ha spiegato il direttore degli Uffizi-  – ma non per fare il lavoro di qualcun altro e quindi non per fare gli infermieri della situazione. Ma per garantire che anche a Firenze le donne di sera possano tornare a casa senza il rischio di essere derubate o addirittura violentate. Questo è il compito delle forze dell’ordine. Ha funzionato e sta funzionando bene la collaborazione delle varie professionalità: solo due mesi fa è stato firmato anche dal sindaco un accordo con la prefettura secondo la quale viene rafforzata” l’intesa “tra le forze dell’ordine e le guardie giurate”. “Se sentirò Nardella per un chiarimento? – ha concluso – Se mi chiama gli rispondo…”.

Riconsegnata lettera del Vasari trafugata nel 2001

Una lettera del Vasari datata 1566 sarebbe stata restituita dall’Arma dei carabinieri di Firenze dopo più di vent’anni dalla sua sparizione

Il comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze Claudio Maut ha oggi riconsegnato una lettera di Giorgio Vasari datata 18 marzo 1566. Trafugata nel 2001 ad Arezzo, la lettera è stata restituita alla Fraternita dei laici, presso il cui archivio era conservata.

L’opera, recuperata a Londra, avrebbe un valore stimato di circa 20mila euro.

Il furto è stato denunciato presso l’Arma dei carabinieri di Arezzo nel 2008, ha spiegato il comandante Claudio Mauti, nel corso di una conferenza stampa. “Una studiosa stava consultando il faldone che avrebbe dovuto contenere la lettera e disse ai responsabili che mancava quel documento”

Secondo quanto ricostruito, si presume che la lettera “sia stata asportata prima del 2001”. Da lì sono partite le indagini, che hanno condotto nel 2020 a nuovi ed interessanti risvolti: la casa d’aste Sotheby’s di Londra e Bruxelles, infatti, avrebbe avuto mandato dagli eredi di un noto collezionista di “avviare un’asta per vendere il bene non conoscendone la provenienza”.

Mauti ha spiegato ancora che “Sotheby’s si era interessata presso la Fraternita dei Laici per vedere la legalità o meno della lettera. Chi voleva mettere in vendita il bene, una volta scoperta l’origine, ha accettato di restituirlo”.

Nonostante il ritrovamento della lettera, al momento risulta impossibile ai carabinieri indicare, anche vagamente, una pista per individuare lo sconosciuto colpevole.

In occasione della cerimonia di riconsegna alle Gallerie degli uffizi, il direttore Eike Schmidt ha celebrato il lavoro del comando Tpc dei carabinieri che ha sede a Palazzo Pitti: “c’è una collaborazione continua non solo per il recupero delle opere nostre o di altre istituzioni nazionali, ma anche per il recupero di beni librari archivistici e culturali nel senso più largo”.

Si è espressa al riguardo anche Marianna Lora della casa d’aste Sotheby’s ed ha sottolineato che “c’è stata una bella collaborazione perché la lettera è stata consegnata al nostro ufficio per una eventuale asta e, facendo delle ricerche, abbiamo scoperto che il documento era stato trafugato”.

La Russa: “Firenze va salvaguardata dal turismo disordinato”

Firenze è un museo a cielo aperto, ed in quanto tale il pubblico al suo interno andrebbe contingentato secondo il presidente del Senato Ignazio La Russa

Intervenuto alla Mostra “Riviste. La cultura in Italia del primo 900”, il presidente del Senato Ignazio La Russa, ispirato dalle meraviglie artistiche che lo circondavano, ha voluto esprimersi in merito al grande flusso turistico che ha investito Firenze in questo 2023: “Se Roma è occupata dai turisti che vogliono godere dell’immortalità delle sue bellezze, Firenze lo è ancora di più: forse bisognerà trovare un modo non per limitare, ma per ordinare l’occupazione massiccia da parte dei turisti delle bellezze uniche al mondo, che Firenze offre come museo a cielo aperto”.

Secondo La Russa, Firenze è “un museo a cielo aperto” che “come tutti i musei forse merita di essere dotato di regole ancora più stringenti per evitare che chi lo visita si perda un po’ del fascino che Firenze può esprimere”.

L’affermazione avrebbe potuto far storcere il naso a tutti coloro che di turismo ci vivono, e, per evitare obiezioni, La Russa ha repentinamente sottolineato: “Non ho detto troppi turisti; di turisti più ce n’è e meglio è. Bisogna però trovare un modo affinché non occupino gli spazi, in modo da rendere meno fruibili le bellezze di Firenze”.

La Russa ha inoltre precisato che a questo ” ci devono pensare le amministrazioni locali e regionali.  Firenze è una città da salvaguardare, e un approfondimento su come rendere fruibili le sue bellezze senza che questo porti a un effetto contrario è un tema che io considero importante”.

Le parole del Presidente del Senato vanno contestualizzate alla luce del massiccio aumento del turismo avvenuto negli ultimissimi anni a Firenze: secondo il Centro Studi Turistici, infatti, la stima di crescita nel trimestre estivo è in crescita costante, ed il +15.1% del 2022 rispetto al 2021 dovrebbe essere riconfermato anche quest’anno.

Mostra delle Riviste del primo Novecento italiano agli Uffizi

Il primo piano degli Uffizi ospita le Riviste che hanno dato voce al progressismo italiano del primo Novecento: idee contrastanti a confronto che hanno saputo segnare un’epoca.

La mostra “Riviste: la cultura in Italia nel primo Novecento” avrà luogo da oggi 15 Giugno fino al 17 Settembre, ed ospiterà, oltre alle edizioni originali delle riviste, anche libri, manifesti e fogli al fine di permettere un’immersione totale all’interno di un periodo culturale ed intellettuale caratterizzato sì da grandi contrasti ideologici, ma comunque tutti volti verso una riconsiderazione di natura progressista dell’establishment allora corrente.

Al fondatore del movimento futurista italiano Filippo Tommaso Marinetti si aggiunge il liberalismo di Piero Gobetti, che riesce a far convivere nel suo bagaglio filosofico e politico post-illuminista considerazioni profondamente sociali, delle quali l’ossessiva rivendicazione del movimento operaio, in particolare, ha caratterizzato un’intera epoca di giovani intellettuali.

All’interpretazione in chiave sociologica del marxismo di Antonio Gramsci seguono le trasversali idee del fiorentino Giovanni Papini, pioniere del pragmatismo italiano, ma anche uno dei primi a portare nel nostro paese le scie delle cosiddette avanguardie storiche, quali futurismo e post-decadentismo.

Queste le parole del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano: “Le menti più acute e brillanti della politica e della cultura nazionale si sono confrontate sulle pagine di periodici autorevoli, sin dagli esordi di `Leonardo` di Papini e Prezzolini, fino a `900` di Bontempelli e Malaparte e `Solaria` di Carocci, le ultime a esprimere una voce di libertà a cavallo degli anni Venti e Trenta. E sottolinea: “Le idee nate da questo confronto anche aspro, ma pur sempre vivace e fecondo, hanno alimentato a lungo il pensiero politico e filosofico italiano, arrivando a volte sino ai nostri giorni. Dopo anni di silenzio con questa mostra si torna a discutere di idealismo e di risposta al positivismo”.

Presente alla mostra anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, secondo il quale quella a Firenze è un’ottima occasione per sottolineare l’importanza culturale delle riviste di primo Novecento. La mostra, afferma,  “va a colmare un vuoto che durava da troppi anni, un vuoto che riguarda quel grande crogiuolo all’inizio del Novecento di intelligenze diverse, con contrapposizioni a volte anche aspre ma tutte accomunate da un sentimento: quello di innovare, di affrontare il mondo intellettuale”.

La Russa ha, inoltre, colto l’occasione per tratteggiare un confronto generazionale affermando: “”Queste riviste nel 1903 sono tutte opera di ragazzi. Oggi, a quell’età i nostri figli qualche volta sono ancora ‘mammoni’, loro già facevano riviste e cambiavano il mondo. A quell’epoca fondavano riviste che hanno avuto breve durata ma che in pochi anni hanno lasciato il solco. Riviste di poche pagine, ma che sono uno dei fondamenti importanti della storia e della cultura italiana”.

Eike Schmidt: “Uffizi, abbiamo più visitatori del 2019”

Boom di visitatori agli Uffizi, con numeri che confermano un trend emerso in maniera chiara anche nei mesi scorsi. I musei fiorentini, anche grazie ad un numero sempre più massiccio di presenze, stanno andando fortissimo.

La stagione agli Uffizi, infatti, “sta andando molto bene, continuiamo anche adesso con la crescita rispetto all’anno scorso e pure rispetto al 2019”. Sui bagarini “ora li vediamo soprattutto davanti ad altri musei, una totale assenza di bagarini sarebbe possibile solo attraverso una norma di legge nazionale. Noi abbiamo numeri da record di visitatori ma questi non stanno in genere molto tempo in fila, tutto si svolge in un ritmo serrato e anche questo aiuta molto contro i bagarini”.

Sui Grandi Uffizi Schmidt ha sottolineato che “non manca alcun fondo, siamo pienamente finanziati. Tutto sta procedendo perfettamente, secondo i piani e siamo molto contenti”.

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