Uffizi, 50 capolavori in mostra in Cina

I capolavori degli Uffizi arrivano in Cina. L’autoritratto di Raffaello, ai suoi tempi celebrato “come l’artista migliore del Rinascimento”, apre infatti una rassegna unica di grandi capolavori delle Gallerie degli Uffizi, allestita al Museo Nazionale di Pechino su Piazza Tienanmen, seguendo un percorso che arriva fino ai giorni nostri, tra la pennellata dai tratti marcati di Renato Guttuso e la ‘gunpower art’ (la polvere da sparo) di Cai Guoqiang.

Con le cinquanta opere della mostra Autoritratti, “l’idea è far vedere non solo lo sviluppo dell’autoritratto dal Rinascimento ad oggi, ma anche di raccontare come sia cambiata la sua tipologia”, spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che ha scelto personalmente i capolavori. La visita alla mostra è resa ancora più intessante dalla presenza di Schmidt, di passaggio nella capitale cinese, che racconta e fornisce dettagli su ogni singola opera. Ad esempio, Tiziano, che indossa la catena con lo Speron d’oro ricevuta da Carlo V, “era strapagato ai suoi tempi”. Oppure Giovanni Mannozzi, il cui autoritratto è su tegola, secondo una “tradizione tipicamente fiorentina”.

L’impegno degli Uffizi in Cina è doppio, visto che a Shanghai, al Bund Art One Museum, è esposta un’altra mostra su Botticelli e il Rinascimento, con 42 opere del genio fiorentino, nell’ambito dell’anno della Cultura Italia-Cina che ha nel 2023 un ricco programma di ben 19 iniziative.

Torna agli Uffizi la mostra per la strage dei Georgofili

Firenze, nel trentennale della strage di via dei Georgofili, gli Uffizi ripropongono la stessa mostra, composta da 62 opere grafiche donate da artisti internazionali, che nel 1995 testimoniò l’amore nei confronti di Firenze ferita dalla violenza mafiosa.

L’esposizione fu voluta dall’allora direttrice della Galleria degli Uffizi, Anna Maria Petrioli Tofani, che anche oggi, insieme a Chiara Toti, ne cura il riallestimento. La mostra Risarcimento.

Per non dimenticare, sarà di nuovo visibile dal 23 maggio al 16 giugno in sale appositamente inaugurate al piano terra del museo. L’iniziativa arriva a 30 anni dall’attentato mafioso che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 sconvolse Firenze, uccidendo cinque persone e causando agli Uffizi gravissimi danni.

Nel luglio dello stesso anno, il collezionista Giuliano Gori, su suggerimento dell’allora direttrice Petrioli Tofani, dette vita a una campagna di donazioni di opere d’arte contemporanea: 59 artisti risposero all’appello e furono 81 le opere donate (alcuni inviarono più disegni).

La raccolta incluse anche tre lavori di Joseph Beyus, Donald Judd, Henry Moore, regalate al museo dai collezionisti Buby Durini e Lucrezia De Domizio Durini di Bolognano, Giuseppe Panza di Biumo e dallo stesso Gori. Nel febbraio 1995 gli Uffizi organizzarono una grande mostra con 62 opere selezionate, una per ciascun artista.

Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt “ricordare e ricostruire, in uno slancio di resistenza e speranza che, come in ogni guerra, è la vera arma della vittoria: e con l’arte, memento e segno tangibile che la civiltà non si cancella con le bombe”.

Annamaria Petrioli Tofani racconta che “sono passati trent’anni, ma i ricordi non hanno perso niente del loro carico di sensazioni, di sentimenti, di pensieri, di angoscia”. Gori ha poi spiegato che “purtroppo diversi artisti presenti nella mostra oggi non sono più fra noi, questa è anche un’occasione per ricordarli, per ricordare il loro affetto nei confronti di Firenze e di tutto ciò che essa rappresenta per la cultura”.

The Economist celebra gli Uffizi Diffusi: “Il museo fiorentino sta portando la sua arte alla gente”

Firenze, ‘The Economist’ la nota rivista internazionale dedica un ampio servizio al progetto lanciato nel 2021: “La sua innovazione può rivelarsi un modello per le altre gallerie”.

Con una grande foto della Madonna del Baldacchino, capolavoro di Raffaello protagonista della più recente e forse più significativa tappa progetto Uffizi Diffusi, il suo ritorno nel Duomo di Pescia dopo 300 anni, accompagnata dal titolo “The Uffizi is taking its art to the people”, si apre l’articolo, appena pubblicato, con cui l’autorevole magazine britannico The Economist celebra il progetto di diffusione dell’arte portato avanti dal museo fiorentino.

“Its innovation may prove a model for other museums and galleries”, prosegue ancora il pezzo. Il quale è corredato, tra l’altro, da un video nel quale l’immagine della galleria vasariana e dettagli della Madonna del Baldacchino si alternano con suggestive vedute dei borghi del territorio toscano Quello di oggi dell’Economist non è il primo prestigioso riconoscimento per gli Uffizi Diffusi da parte della stampa internazionale.

Nel 2021, anno di lancio del piano, il Time Magazine inserì la Toscana degli Uffizi diffusi tra le 100 mete al mondo da visitare assolutamente nel 2022; del progetto, ora anche al centro di numerose ricerche e studi accademici (tra i quali quello della ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Serena Giusti, citata nello stesso articolo dell’Economist), si sono occupate svariate altre testate internazionali, tra le quali anche New York Times, Financial Times e Cnn.

Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, è al Museum Summit ad Hong Kong. Il suo discorso in apertura dell’evento

Anche il direttore degli Uffizi Eike Schmidt si trova al Museum Summit, l’evento museologico più grande al mondo, che si sta tenendo ad Hong Kong.

Una nota dell’ufficio stampa degli Uffizi ha reso noto che il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt si trova al Museum Summit di Hong Kong. La nota evidenzia quanto sia l'”evento museologico più grande al mondo” e che è stato aperto oggi dall’intervento di Schmidt.

“Nella sua prima edizione post-pandemica, tenuta in contemporanea alla fiera Art Basel Hong Kong – si legge nella nota del museo fiorentino -, la kermesse è stata organizzata dal Ministero del Tempo Libero, della Cultura e dello Sport della Regione di Amministrazione speciale Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese in collaborazione con Le Gallerie degli Uffizi. Partecipano all’evento 2.000 tra direttori e curatori di musei da tutto il mondo in presenza, più oltre 6,3 milioni di ulteriori individui (prevalentemente dai paesi asiatici) registrati online attraverso la piattaforma Ifeng. Presenti delegazioni da oltre 30 paesi, tra cui l’Arabia Saudita, Australia, Austria, Brunei, Cambodia, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Kazakistan, Laos, Malaysia, Maldive, Nepal, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Thailandia, Vietnam”.

La delegazione italiana presente a Hong Kong, guidata dal console generale a Hong Kong e Macao Carmela Ficarra, “include anche Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini e Corsini di Roma, Silvia Barlacchi in rappresentanza del dipartimento per l’educazione delle Gallerie degli Uffizi e Antonio Godoli, curatore emerito del patrimonio architettonico degli Uffizi e del Corridoio Vasariano e consigliere per i nuovi allestimenti, che sono tra i 30 conferenzieri che parlano in questi due giorni”.

Uffizi tra i venti musei top del mondo, e “miglior museo italiano al mondo” nel 2023

Firenze, secondo il sito internazionale ‘American Art Awards‘ che premia annualmente le più affascinanti gallerie del pianeta, la Galleria degli Uffizi è tra i 20 musei top a livello globale e “miglior museo italiano al mondo”.

“Il nostro ‘Best in Italy’ è la Galleria degli Uffizi, il venerato museo d’arte situato adiacente a Piazza della Signoria nel centro storico di Firenze, nella regione Toscana – si legge nelle motivazioni di World Art Awards – Per noi è il più importante museo italiano, il più visitato, il più grande e il più conosciuto al mondo. Vi sono esposte una collezione di opere inestimabili, in particolare del periodo del Rinascimento italiano. Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, nonché capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga”.

Tra i criteri chiave della scelta del sito internazionale, la reputazione nel settore, l’importanza delle mostre organizzate, i programmi socio-educativi messi in campo, gli artisti rappresentati, il numero dei visitatori ed altri ancora.

Tra gli altri Paesi che sono premiati nel 2023, oltre all’Italia con gli Uffizi, vi sono, tra gli altri, il Canada (Vancouver Art Gallery), il Ghana (Savannah Center for Contemporary Art), il Portogallo (Balcony Contemporary Art.

Uffizi, Schmidt, gennaio record di 282.000 ingressi alle Gallerie, nonostante rincaro biglietti

Firenze, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, a margine della presentazione della mostra ‘Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze’, a Palazzo Pitti, ha annunciato un gennaio di presenze da record per il museo.

“Vediamo che le nostre misure per la destagionalizzazione stanno funzionando benissimo. – ha detto Schmidt – Abbiamo appena concluso gennaio come mese con più visitatori nella storia delle Gallerie degli Uffizi, con 282.532 presenze. Non solo il 110% in più rispetto all’anno scorso, ma addirittura un 28% in più rispetto al 2019 che era l’anno del record assoluto, con circa 4,4 milioni di presenze in tutto l’anno. Noi siamo molto ottimisti che quest’anno potremo superare questo record, ce lo dicono tra l’altro anche le prenotazioni”.

“Dopo il nostro annuncio dell’adeguamento del prezzo del biglietto – ha aggiunto Schmidt – non è successo quello che alcuni avevano previsto, ovvero che ci fossero meno persone, al contrario è proprio esplosa la richiesta dei biglietti e quindi anche per quanto riguarda le prenotazioni siamo messi molto molto bene e abbiamo decisamente più prenotazioni rispetto al 2019 anche per l’alta stagione”.

La sfida per il futuro, ha aggiunto Schmidt rispondendo ai cronisti, “è poter estendere l’offerta con orari prolungati in alta stagione, anche con l’apertura del lunedì pomeriggio”.

Le Gallerie degli Uffizi, ha spiegato, non possono “aprire il lunedì mattina perché diversamente da altri musei che aprono alle 10 e possono fare tutti i lavori di manutenzione la mattina, noi apriamo alle 8.15”.

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