🎧 Prato, FdI: obiettivo essere primo partito in città

Fratelli d’Italia presenta alcuni nomi della sua lista per il consiglio comunale di Prato. “L’obiettivo – spiegano i dirigenti – è diventare il primo partito in città”.

Priorità alle politiche occupazionali e al sostegno all’imprenditoria: Fratelli d’Italia mette a Prato il tema del lavoro al centro del proprio programma. L’occasione è la presentazione della lista, in cui sono stati illustrati i nomi dei primi candidati al consiglio comunale per le elezioni dei prossimi 8 e 9 giugno.

“Nella nostra lista ci sono molti imprenditori provenienti da differenti settori – spiega il presidente provinciale di prato  Matteo Mazzanti -. Competenze che ci potranno aiutare a favorire le politiche di avvicinamento fra chi offre e chi cerca lavoro. Una risposta concreta di visione di città e di progetto per il futuro di Prato”. Tra i candidati presentati ci sono Alice Gigliotti – 35 anni, imprenditrice – Cosimo Zecchi – 42 anni, titolare di un’agenzia di comunicazione e tra i fondatori in Toscana del partito di Giorgia Meloni.

“Il mio impegno fin dall’inizio è stato quello di fare di Fratelli d’Italia il partito trainante del centrodestra, per proposta politica e rinnovo della classe dirigente a Prato – dice -. L’impegno personale è invece di ridurre le distanze tra imprese e pubblica amministrazione: burocrazia e tempi veloci di risposta, networking al di fuori dei confini cittadini e promozione di Prato fatta in maniera professionale ed efficace per creare opportunità”.

Tra gli obiettivi di Zecchi c’è infine quello di “trasformare anche alle amministrative i meloniani nel primo partito alle Comunali, così come era accaduto alle ultime elezioni politiche, quando c’era stato il sorpasso sul Pd”.

Donzelli (FdI): “a Firenze dialogo con IV? Noi parliamo con la gente”

‘Gli accordi nei palazzi non ci rappresentano. Schmidt è sicuramente una persona che sta riscuotendo tantissimo entusiasmo negli elettori e nei cittadini, tantissima preoccupazione del centrosinistra” lo afferma Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI

“Il centrodestra da sempre parla con i fiorentini sui temi legati alla città. Questo mi interessa, gli accordi nei palazzi non ci hanno mai rappresentato, forse rappresentano altri ma non noi: non mi risulta nessun dialogo con nessuno, se non con i cittadini”. Lo ha detto Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI, rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse o meno in corso un dialogo con Italia Viva per le elezioni amministrative a Firenze.

Secondo Donzelli se ci saranno più liste civiche nella coalizione di centrodestra a Firenze “lo vedremo”, ma in generale “a Firenze ci sono tantissime persone che si stanno mettendo a disposizione perché vogliono finalmente l’alternativa, perché a prescindere da destra e sinistra sono stufi. Questa città è bloccata, è una città ferma dal punto di vista economico, turistico, commerciale, è una città che si è ripiegata su se stessa, i fiorentini vogliono il cambiamento e molti si stanno mettendo a disposizione per questo cambiamento”.

Per il candidato del centrodestra a sindaco di Firenze “l’annuncio arriverà il prima possibile” ha  poi detto  Donzelli,  ribadendo che “non abbiamo mai confermato né smentito” l’ipotesi del direttore del Museo di Capodimonte Eike Schmidt il quale “è sicuramente una persona che sta riscuotendo tantissimo entusiasmo negli elettori e nei cittadini, tantissima preoccupazione del centrosinistra. Ma il nome lo saprete quando sarà il momento opportuno”.

Per Donzelli  “l’ipotesi di Eike, che per il momento, ripeto, è solo un’ipotesi, si sta muovendo e si muoverà nel corretto uso di qualsiasi forma istituzionale” per cui “nel caso in cui dovesse essere candidato lui è pronto a fare quello che prevedono le leggi e rispettare le norme, quindi a mettersi in aspettativa per la campagna elettorale, e dimettersi a Napoli se facesse il sindaco. Se non dovesse fare il sindaco poi, come tutti hanno diritto, tornerà al suo lavoro dopo la campagna elettorale”.

Secondo il deputato di FdI “pensare di negare a qualcuno il diritto di candidarsi perché si candida col centrodestra, obiettivamente mi sembra contro la Costituzione”. In generale non è tardi per il nome del candidato a Firenze: “Il momento giusto lo decidiamo noi – ha concluso Donzelli -, anche perché abbiamo visto Sara Funaro da mesi in campagna elettorale ma non abbiamo ancora capito un solo progetto per la città, una sola parola, quindi se uno deve stare mesi in campagna elettorale e non dire nulla, è inutile che ci sia”.

FDI: “Schmidt candidato a Firenze? Nome molto probabile”

Lo ha dichiarato il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio. “Il centrodestra ha temporeggiato perché ha una candidatura forte, autorevole – ha aggiunto – Il temporeggiamento ha lasciato riemergere ferite e dissidi interni al centrosinistra. Intanto Montanari risponde al PD: 11 agosto è un’associazione di cultura politica nata per unire, è il Pd che ha fatto altre scelte”.

Eike Schmidt? E’ un nome  molto probabile: secondo i nostri sondaggi un candidato civico è quello che parte dal 30%”. Lo ha dichiarato il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio.

“Entro il 4 marzo avremo il nome del candidato sindaco per il centrodestra a Firenze e quello di Il centrodestra ha temporeggiato perché ha una candidatura forte, autorevole – ha aggiunto il capogruppo di FDI – Il temporeggiamento ha lasciato riemergere ferite e dissidi interni al centrosinistra. Questa è una strategia che ci porterà ad un successo: cinque anni fa Ubaldo Bocci fu annunciato subito, poi messo nel congelatore e tirato fuori il primo aprile”. Stavolta invece, ha chiarito Draghi, “chiuderemo a fine mese” la partita della candidatura”.

“ A proposito di un recente pranzo romano tra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il responsabile organizzativo di Fdi Giovanni Donzelli e lo stesso Schmidt, il capogruppo Draghi ha detto di non esser stato presente “ma – ha sottolineato – si è parlato anche di Firenze”.

Intanto dopo il successo della presentazione dell’associazione 11 agosto al Teatro Puccini,  Tommaso Montanari risponde a al PD che lo ha accusato di voler spaccare la sinistra. ”11 agosto è un’associazione di cultura politica nata per unire, è il Pd che ha fatto altre scelte” ha detto Montanari, oggi a Pisa, dove il rettore dell’università per stranieri di Siena è intervenuto alla presentazione del libro fotografico di Maurizio Maggiani, ‘Narciso Meccanico. Una fotocamera per specchiarsi nel mondo’, curato dagli Archivi della Resistenza. “

Abbiamo già detto e ripetuto – ha aggiunto a margine dell’iniziativa – che noi non parliamo la stessa lingua, quella della polemica e della denigrazione di chi non la pensa come il Pd. Per cui non intendo commentare le parole pronunciate oggi da Nardella a ‘Un giorno da pecora’ su Radiouno”. Infine, Montanari non ha replicato neppure alle stoccate di Renzi che lo ha invitato “a candidarsi a sindaco di Firenze, così vediamo quanti voti prende”: “Di lui proprio non voglio parlare”.

Multe, la denuncia di Draghi e Cellai: “Sono 1,4 milioni, ma aumentano incidenti”

Oltre 600mila multe in più rispetto al 2021, per un totale che ammonta a 1,4 milioni. E nonostante questo gli incidenti stradali non sono calati, anzi. E’ quanto denunciano in una conferenza stampa i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai.

“Nel 2022 ci sono stati 3.906 incidenti, mille in più rispetto al 2021, di cui 2.579 con feriti, 600 in più. Purtroppo otto persone sono morte rispetto alle sette del 2021. E questo nonostante siano state elevate un milione e 472.505 sanzioni al codice della strada, ben 615mila in più rispetto all’anno precedente. L’equazione sostenuta dalla giunta Nardella, ‘più multe e meno incidenti’ non funziona”. Lo hanno detto, nel corso di una conferenza stampa, i consiglieri comunali del partito della Meloni.

“Giovedì in commissione porteremo una mozione per chiedere che i quattro velocar (quelli che misurano la velocità fino a 30 metri dopo il passaggio dall’apparecchio) vengano sostituiti con normali autovelox”, hanno aggiunto. “I dati: i quattro apparecchi (viale Etruria, i due sul viadotto Marco Polo e viale XI agosto) hanno elevato, dal 22 aprile al 31 dicembre 2022 439.216 multe. Nel 2023 il trend prosegue: dal 1 gennaio al 30 aprile sono già 87.697 le sanzioni elevate dai quattro velocar”. Sulle corsie preferenziali le multe “sono in costante aumento: 342.115 nel 2020, 335.175 nel 2021, 386.811 nel 2022. E noi torniamo ancora una volta a proporre di realizzare display luminosi per evitare che gli automobilisti siano tratti in inganno. Ci è sempre stato risposto che il codice della strada non lo consente: falso. La prova è Bergamo: nella città i display che segnalano la corsia preferenziale ci sono, in piazza Marconi ad esempio”.

“Ricordiamo a tutti i numeri delle multe a Firenze: 117 milioni il ‘monte sanzioni’, di cui 71 già incassati nel bilancio 2022”, ha concluso Cellai. Draghi ha parlato del dato “relativo ai rimborsi che Avr, il Global Service di Firenze, riconosce ai pedoni che si fanno male cadendo in una buca. C’è una vistosa diminuzione della quota di rimborso riconosciuta a chi ha la pazienza di fare la trafila della denuncia. Nel 2021 i 138 casi sono stati rimborsati per un totale di 205mila euro. Nel 2022 scendono i casi, 116, ma anche i rimborsi: solo 44mila euro. Ci piacerebbe capire il perché”.

Multe a Firenze: “Nel bilancio 2022 ci sono 117 milioni di sanzioni”

Ancora polemiche legate alle multe e ai numeri che sono emersi nei giorni scorsi dopo la denuncia del Codacons. Firenze è prima per multe con gli autovelox, ma le cifre sono ancor più alte se si guarda al complesso. E sul piede di guerra ci sono soprattutto le opposizioni

“117 milioni inseriti in bilancio consuntivo 2022, di cui 71 già incassati: sono questi i veri numeri delle multe a Firenze. Numeri clamorosi che devono spingere la giunta Nardella a una riflessione”. Lo ha detto il consigliere comunale a Palazzo di Fdi Jacopo Cellai insieme al capogruppo Alessandro Draghi.

“I 46 milioni che vengono riportati rappresentano la quota che per legge deve essere destinata ad opere per la messa in sicurezza delle strade. Quindi, non solo Firenze è medaglia d’oro per le multe da autovelox (23 milioni) ma ha un grosso problema globale riguardo alla quantità di sanzioni. Lo ripetiamo da anni: le corsie preferenziali, specie alcune come quella di via Nazionale, dovrebbero essere dotate di display che indicano il divieto, altrimenti si trasformano in trappole. Altre città, come Bergamo, lo hanno fatto, perché Firenze no? Abbiamo dimostrato con i display agli ingressi della ztl che le sanzioni si sono dimezzate”.

“Già lo scorso autunno denunciammo come, a fronte di 74 milioni di proventi da multe inseriti nel bilancio preventivo 2022 per Firenze, si fosse già a quota 78 – hanno concluso Cellai e Draghi -. Già allora era quindi chiaro che qualcosa non stava funzionando; non si può attribuire tutte le colpe ai guidatori indisciplinati, altrimenti siamo davvero fuori dalla realtà. La giunta Nardella deve intervenire concretamente per migliorare la sicurezza delle strade di Firenze e per cessare questo stillicidio ai danni di fiorentini e turisti”.

I consiglieri di Fratelli d’Italia si erano anche presentati in aula durante l’ultimo consiglio comunale con una riproduzione di un autovelox in cartone.

Autovelox, polemiche in consiglio. FdI consegna una ‘medaglia’ a Nardella

E’ polemica in consiglio comunale a Firenze dopo la notizia del record di multe per autovelox rilanciata dal Codacons. All’arrivo in aula del sindaco Dario Nardella, per una delibera sull’urbanistica, il capogruppo Fdi Alessandro Draghi ha esposto la riproduzione di un autovelox, commentando con ironia la recente classifica.

Fdi sul tema ha inoltre proposto una mozione d’ordine, che non è stata poi discussa dal Consiglio comunale, con primo firmatario Jacopo Cellai: nell’atto si chiedeva al sindaco di sostituire gli attuali velocar – che misurano la velocità del veicolo fino a 30 metri dal punto in cui è collocata la telecamera – con autovelox ordinari. La mozione non è stata votata perché l’atto non era iscritto all’ordine dei lavori e perché mancava l’accordo dei capigruppo.

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha chiesto a Draghi di rimuovere la copia dell’autovelox. Nel frattempo dalla maggioranza i consiglieri Pd si sono alzati in piedi formando, con alcuni fogli, la scritta “La sicurezza stradale è vita!”. “Ho visto l’autovelox messo da alcuni consiglieri ma direi che con la velocità non si scherza – ha replicato Nardella -. Da quando sono sindaco ci sono stati 100 morti” sulle strade. “Per rispetto ai morti non mi presterò a queste polemiche”, ha concluso.

“La goliardia ci pare ampiamente meritata da questa amministrazione che ha realizzato numeri record per le multe senza che per questo, purtroppo, il numero di incidenti, anche mortali, sia sensibilmente diminuito, anzi. Dal conteggio dei sinistri stradali del 2022 (3.900) si evince che solo il 2009 è peggiore (superiore ai 4 mila). Perciò sottolineiamo che gli incidenti non calano ma aumentano, anche con più autovelox”. Lo hanno detto i consiglieri comunali di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, che successivamente hanno consegnato al sindaco un ‘attestato’ con una medaglia d’oro “alle Olimpiadi degli autovelox”.

“Da parte nostra nessuna mancanza di rispetto per le vittime, né tantomeno volontà di sminuire l’importanza della sicurezza stradale – ha aggiunto -. Oltre autovelox ultrasensibili esistono molti altri strumenti e scelte da fare per rendere le nostre strade più sicure. Fratelli d’Italia vuole andare in questa direzione, mettendo fine all’inutile tartassamento di cittadini e turisti”.

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