Muore su barella al ps Lucca, per Asl era paziente terminale

Lucca, un paziente di 76 anni muore su una barella al Pronto Soccorso dell’ospedale mentre attendeva di essere visitato; per l’Asl il malato era terminale. Marchetti: “chiesto alla Regione di far avviare inchiesta interna”.

“La risposta della Asl sul caso del paziente deceduto in pronto soccorso all’ospedale San Luca di Lucca dopo ore di attesa per essere visitato non è accettabile, oltre che essere di cattivo gusto: il fatto di essere malati terminali non è un esimente, semmai anzi costituisce una aggravante rispetto alle circostanze che hanno portato alla scoperta del decesso da parte non dei sanitari dello spazio multifunzione dove era stata collocata la barella, bensì del figlio entrato fortuitamente per verificare le condizioni del papà. Ho già presentato un’interrogazione per chiedere alla Regione di avviare un’inchiesta intera e attivare un audit clinico”.

Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti commentando la notizia, riportata da alcuni quotidiani locali, del 76enne morto, secondo quanto riferito nell’esposto presentato dal figlio ai carabinieri, su una barella all’interno delle sale multifunzionali del pronto soccorso dell’ospedale San Luca dove attendeva di essere visitato.

L’anziano, sul cui corpo è stata disposta l’autopsia, sarebbe arrivato nel nosocomio intorno alle 13 di venerdì 4 ottobre e dopo poco meno di quattro ore si sarebbe verificata la morte. Intanto l’Azienda Usl Toscana nord ovest in una nota precisa che: “L’accesso al servizio è avvenuto alle 13.32, l’uomo è stato quindi triagiato ed è stato accompagnato nella sala multifunzionale, cioè la sala interna, presidiata H24 da personale sanitario, dedicata ai pazienti in attesa di visita e di esami diagnostici. Si trattava di un paziente in condizioni terminali, una situazione ben conosciuta dai familiari, ma al momento dei primi accertamenti in ps il paziente appariva relativamente stabile”.

“Purtroppo – conclude – però, in pazienti di questo tipo un cambiamento repentino delle condizioni cliniche è sempre possibile e l’uomo, a seguito di un improvviso e rapido peggioramento, è andato in arresto cardiaco alle 16.56. Sono stati gli stessi medici del pronto soccorso di Lucca a richiedere subito il riscontro diagnostico”.

Firenze, approvato Ordine del Giorno per candidatura alle Olimpiadi 2032

Come si deduce dal comunicato stampa rilasciato ieri sera dal Comune di Firenze, il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno del Partito Democratico che rilancia la candidatura di Firenze e Bologna per le Olimpiadi del 2032.

23 sono i sì a favore dell’Ordine del Giorno che arrivano dal Partito Democratico, Lista Nardella e Movimento 5 Stelle, i 2 no da Sinistra Progetto Comune; Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto hanno optato per l’astensione, per un totale di 6 non voto.

L’Ordine del Giorno ricorda che Firenze e Bologna sono culle della cultura e della civiltà nel mondo ed eccellenze del made in Italy, esprimenti il meglio in campo alimentare, in quello della moda, della tecnologia e dell’alta formazione universitaria, ricorda che in passato Firenze ha organizzato eventi sportivi internazionali quali, ad esempio, i Mondiali di ciclismo nel 2013 e che i dati che sono emersi nell’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina prevedono, oltre alla creazione di circa 20.000 posti di lavoro da qui al 2026, un giro di affari stimato di oltre 4 miliardi complessivi a fronte di costi molto più contenuti rispetto al passato, con un aumento pro capite dell’intera cittadinanza.

L’Ordine del Giorno invita il sindaco a proseguire nell’importante percorso nel veder realizzata questa grande opportunità, agendo all’interno dei dettami del programma di mandato.

Hanno commentato il risultato Antonella Bundu e Dmtrij Palagi di Sinistra Progetto Comune: “Durante il Consiglio Comunale di ieri abbiamo assistito, stupiti, al comportamento del Gruppo del Movimento 5 Stelle, che si è astenuto sul programma di mandato di Nardella, coerente nella sostanza con quanto sostenuto dal Partito Democratico in campagna elettorale. Pensavamo di avere degli alleati in Palazzo Vecchio sui temi della tutela del territorio, in particolare rispetto al ‘nuovo’ vecchio progetto per l’aeroporto e al sottoattraversamento per l’Alta Velocità. Invece siamo stati gli unici a votare per un allineamento del Comune di Firenze alla posizione condivisa dai Sindaci di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato, chiedendo di investire invece sul Parco della Piana e sullo sviluppo del Polo Scientifico.

“Anche sulle Olimpiadi – hanno continuato – registriamo di essere l’unica voce di opposizione. Inizieremo a interrogare l’amministrazione per capire come intende muoversi per garantire quella ‘sostenibilità’ dichiarata in questi giorni, per un evento rilevante e di grande impatto. Ricordiamo come ci sia ancora una soluzione per il nuovo stadio, come ancora si stia discutendo (per alta velocità e aeroporto) di progetti ormai superati dalla storia, come la realizzazione del PalaWanny sia slittata, rispuntando ieri come ennesimo annuncio di Nardella…”.

“Continueremo a portare avanti la nostra puntuale opposizione, sperando – concludono Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – che le grandi intese tra centrodestra, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sul territorio locale diventino chiare a tutta la cittadinanza”.

Decreto sicurezza bis, Di Giorgi: “Altro passo verso abisso democratico”

“Il decreto sicurezza bis rappresenta un ulteriore passo verso l’abisso democratico in cui il governo giallo-verde sta trascinando il nostro Paese. La criminalizzazione della solidarietà contraddice infatti sia le leggi internazionale che regolano il soccorso in mare, sia gli stessi principi della nostra Carta costituzionale, mirabilmente sanciti nell’articolo 2”.

Interviene così il parlamentare e membro dell’ufficio di presidenza gruppo Pd alla Camera, Rosa Maria Di Giorgi, in riferimento al decreto, passato ieri al Senato, conosciuto come “Sicurezza Bis”.

“L’inasprimento delle pene per le manifestazioni – continua Di Giorgi – mette in dubbio il diritto di esprimere pacificamente il proprio dissenso politico e sociale. Mentre non una parola è dedicata alle vere emergenze di questo Paese che sono le mafie, la corruzione, il malaffare. Un impianto ideologico che usa la sicurezza, ovvero un’esigenza primaria di tutta la cittadinanza, come mero strumento di consenso, sulla pelle dei più deboli, facendo carne da macello di diritti e libertà basilari nella nostra cultura giuridica. In tutto questo colpisce ancora una volta il ruolo ancillare cui il Movimento Cinque Stelle si è condannato, pur detenendo la maggioranza dei parlamentari. E’ Salvini ancora una volta a dettare la linea, con Di Maio ed i suoi che si accodano”.

Le parole dell’onorevole si uniscono, quindi, a quelle di altri esponenti del suo stesso partito, come il capo della segreteria del Pd, Nicola Zingaretti, o il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

A conclusione, Di Giorgi dichiara: “Siamo convinti che la società civile italiana, nonostante tutto, saprà trovare ancora una volta la forza per resistere a questa deriva della disumanità cui stiamo assistendo da mesi. Il Partito Democratico da parte sua deve porsi alla testa di un forte movimento di opposizione civile e di sdegno democratico che faccia sentire la propria voce, spiegando ai cittadini che un Paese civile non si costruisce nella lotta dei penultimi contro gli ultimi, ma nell’affermazione di diritti condivisi, sulla base dei principi costituzionali che hanno sorretto nei decenni la rinascita democratica del nostro Paese dopo il buco nero del Fascismo”.

Sicurezza bis, Rossi: “M5s si genuflette ancora”

“Ieri il governo è uscito alla grande con il voto al Senato sul decreto sicurezza voluto da Salvini. Esso tradisce i valori costituzionali di umanità e di solidarietà, inventandosi il reato di salvataggio di vite umane e violando i trattati internazionali. A Salvini hanno dato mano Forza Italia, che è uscita dall’aula, e Fratelli d’Italia che si sono astenuti. Il M5stelle si genuflette ancora una volta e vota”.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sceglie di esprimere il proprio dissenso, riguardo l’attuazione del decreto denominato “Sicurezza Bis”, attraverso Facebook, con un post pubblicato stamani sulla sua pagina ufficiale.

“È chiaro – prosegue Rossi – che esiste a tutti gli effetti un’ampia maggioranza di destra che include anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, di cui i pentastellati sono parte organica: ‘schiavi’ come li definisce giustamente Zingaretti. Il decreto non impedirà ai migranti di venire in Italia, come anche ieri è accaduto. Esso finirà solo per alimentare l’odio verso essi e per rendere illegale il salvataggio dei naufraghi”.

Per il presidente di Regione Toscana “l’opposizione di sinistra, i democratici, il mondo cattolico sensibile al messaggio del Papa, i liberali che hanno a cuore i diritti umani possono costruire nel Paese un grande movimento antirazzista e per la solidarietà e contro questa destra estrema, nazionalpopulista, ispirata da Trump e amica di Putin. La novità di ieri è anche il fatto che si ristabilisce un confine certo tra destra e sinistra, che non esiste, come vorrebbe la propaganda grillina, una zona oltre queste fondamentali categorie della politica”.

“Infine – conclude -, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il voto al Senato conferma che questo governo durerà e che è sciocco pensare a soluzioni politiche diverse o addirittura nuove alleanze. L’opposizione deve essere ferma e determinata e rivolta contro questo blocco di destra estrema che è al governo, ha una larga maggioranza in Parlamento, e che è egemone nel Paese”.

Forteto: Fiesoli con due minori, Fi scrive a Bonafede

Juri Gorlandi, coordinatore toscano dei giovani di Forza Italia, ha scattato e condiviso sui social foto che ritrae Rodolfo Fiesoli, il guru del Forteto condannato per violenze e abusi sui minori nella comunità che fondò in Mugello, che sorride a due bimbi che lo ascoltano in un bar di Aulla (Massa Carrara).

Juri Gorlandi ha postato la foto su facebook, con il voto dei minori oscurato, commentando: “Ad Aulla devo vedere anche questo, l’orco del Forteto, incredibilmente a piede libero che disturba due ragazzini seduti al bar”.

Sul caso è intervenuto il deputato azzurro e coordinatore del partito toscano Stefano Mugnai, che ha guidato la prima commissione d’inchiesta del Consiglio della Toscana sul Forteto, presentando un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Non è la prima volta che l’ex ‘profeta’ del Forteto viene avvistato ad Aulla, dove vive ospite di una struttura in attesa che la Cassazione si pronunci su un ricorso presentato dal suo avvocato, Lorenzo Zilletti, dopo una sentenza di condanna a 14 anni e 10 mesi della corte d’appello.

Forteto: c’è decreto Regione che estingue fondazione

“Forteto, arriva il decreto regionale che fa scendere il sipario sulla fondazione. Il parere con cui la conferenza dei servizi aveva espresso, esattamente due mesi fa, il suo assenso all’avvio della procedura di estinzione d’ufficio si è tradotto nel decreto dirigenziale della Regione Toscana, il numero 7904, adottato il 21 maggio scorso”. Ne danno notizia il coordinatore toscano di Fi e vicecapogruppo alla Camera Stefano Mugnai e il capogruppo azzurro in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.

“In questo modo, mentre si attende l’insediamento della commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta, va avanti lo smantellamento di quel castello di orrori che è stato per decenni Il Forteto – sottolineano in una nota Mugnai e Marchetti -, con la chiusura di una delle sue tre ”teste”: quella della fondazione attraverso cui si veicolavano i precetti della comunità-setta”.

Per gli esponenti Fi, “il commissario governativo della società agricola Il Forteto Jacopo Marzetti dimostra di operare con efficacia, già che sua era l”istanza di scioglimento della fondazione che adesso è definitivamente estinta”.

“Dopo circa 20 anni dall’inizio della sua attività, apprendiamo con soddisfazione, meglio tardi che mai, che la Regione Toscana ha decretato l’estinzione della fondazione il Forteto onlus, recependo dopo tre anni quanto statuito nel giugno del 2016 dalla commissione regionale d’inchiesta. Auspichiamo che le istituzioni preposte intervengano, seppure con colpevole ed ingiustificato ritardo, per verificare i bilanci della fondazione, oltre ad intraprendere le opportune azioni per destinarne il patrimonio alle vittime del Forteto”. Lo afferma l’associazione Vittime del Forteto.

“In tal senso – aggiunge l’associazione in una nota – non possiamo non ricordare come il tribunale di Firenze nel recente processo contro i sodali della setta abbia purtroppo respinto la richiesta di chiamata della Fondazione il Forteto onlus come responsabile civile”. “Attendiamo inoltre, forse sarebbe giunta l’ora, che venga sciolta l’associazione il Forteto – conclude – e che il Consiglio regionale della Toscana dia piena attuazione alla risoluzione del 27 luglio 2016 approvata all’unanimità dove, tra l’altro, ci si impegnava ad intraprendere azioni per il risarcimento delle vittime che ancora aspettano fiduciose”.

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