Pasqua, a Firenze le mense Caritas aperte

Pasqua, a Firenze le mense cittadine aperte anche nei giorni di festa. Il presidente di Fondazione Solidarietà Caritas Lucchetti: “Nelle festività è ancora più importante il nostro servizio: pasti ma anche compagnia e ascolto”. Nei primi tre mesi del 2024 già serviti 37.370 pasti

Aperte anche per le feste pasquali. Le mense cittadine gestite dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze serviranno i pasti anche a Pasqua e a Pasquetta, grazie all’impegno di cuochi e volontari. Per gli ospiti verrà preparato un menu speciale.

“Il servizio mensa non va mai in vacanza, anzi, è proprio nei giorni in cui chi ha bisogno sente più forte la solitudine che il nostro impegno è nancora più importante” commenta Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. “Nelle nostre mense si possono trovare un pasto gustoso, ma anche compagnia e ascolto”.

La mensa cittadina di via Baracca rimarrà aperta sia il 31 marzo sia il 1 aprile. Le mense di quartiere saranno operative tutte il 1 aprile, il 31 marzo invece saranno in funzione San Pietro a Varlungo e Santi Fiorentini nel Quartiere 2, Santa Maria a Ricorboli nel Quartiere 3.

Nei primi mesi del 2024 sono stati già serviti 37.370 pasti: 13.892 a gennaio (7.640 alla mensa di via Baracca, 6.252 nelle altre), 13.232 a febbraio (7.358 in Baracca e 5.874 nelle altre), 10.246 a marzo ( 5.494 in Baracca, 4.752 nelle mense diffuse).
Nella struttura di via Baracca si registra dall’11 marzo un leggero calo delle presenze, in coincidenza del mese del Ramadan, che durerà fino al 10 aprile: ci sono circa 70 persone in meno al giorno.

A Sesto Fiorentino apre sportello contro le nuove povertà

Inaugurato oggi a Sesto Fiorentino il Centro servizi per il contrasto alle povertà, un luogo dove le persone in condizioni di povertà o a rischio marginalità possono trovare ascolto, ma anche informazioni, orientamento e assistenza.

Il Centro servizi per il contrasto alle povertà, inaugurato oggi a Sesto Fiorentino in via Corsi Salviati 16, è promosso dalla Società della Salute Fiorentina Nord Ovest e Fondazione Solidarietà Caritas Onlus di Firenze con il Comune di Sesto Fiorentino. Le persone destinatarie dell’intervento vengono prese in carico da un’équipe multidisciplinare (nella quale saranno presenti, a seconda dei casi, competenze educative, sociali, legali, sanitarie, psicologiche e transculturali), che mettono a punto dei percorsi individuali per aiutarle a superare il momento di momentanea difficoltà, per raggiungere l’integrazione sociale e l’autonomia, in stretta connessione con la rete dei servizi locali e con gli enti del Terzo Settore e in collaborazione con l’Azienda Usl Toscana Centro per garantire l’accesso all’assistenza sanitaria delle persone senza dimora, anche prive del medico di base.

Il servizio, attivato grazie ai fondi del Progetti Intervento Sociale del Ministero del Lavoro e attivo per i prossimi 18 mesi, è rivolto a persone maggiorenni, italiane o straniere, in condizione di povertà o a rischio, comprese quelle in condizioni di marginalità estrema e senza dimora: da oggi possono rivolgersi al centro direttamente o attraverso i servizi sociali. Per accedere ai servizi devono impegnarsi a mettere in atto tutte le azioni previste dal progetto di inclusione, assicurare la massima collaborazione per la buona riuscita del progetto, rispettare il periodo di accoglienza in caso di accoglienza notturna, rispettare le regole della struttura e del servizio.

Il centro, dopo un primo colloquio per rilevare i bisogni dell’utente, prevede consulenze per l’accesso al mercato del lavoro e per l’accesso alla casa, orientamento amministrativo e legale, supporto psicologico e sanitario, accompagnamento delle persone senza dimora nella richiesta di residenza, colazione per gli utenti dello sportello (fino alle ore 10.30) e per gli utenti in accoglienza notturna, il servizio docce (dalle 9.30 alle 12, per un massimo di due giorni alla settimana, previa prenotazione), un piccolo deposito per i senza fissa dimora, il servizio di fermo posta, l’orientamento per l’accesso ai servizi territoriali, attività di socializzazione e intrattenimento.

“Assistiamo a un aumento preoccupante delle situazioni di fragilità, economiche e sociali, anche gravi – afferma Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione Caritas Onlus -. Questo Centro ha come obiettivo quello di aiutare le persone a superare le condizioni di difficoltà e facilitare un processo di inclusione sociale attiva, ritrovando benessere e autonomia, attraverso una presa in carico integrata e completa”.

Per Camilla Sanquerin, assessore al Sociale di Sesto e presidente della Società della Salute fiorentina nord ovest: “Il nostro territorio ha sempre mostrato grande attenzione ai bisogni dei cittadini in condizione di povertà e marginalità, con una collaborazione capillare e attenta fra il volontariato e le istituzioni. In questo momento le conseguenze della pandemia e della guerra, con un mondo del lavoro fragile e un aumento preoccupante dei costi quotidiani delle famiglie, rischiano di acuire le difficoltà e il rischio di povertà: attiviamo questo sportello a servizio della zona Nord Ovest, il cui obiettivo è consolidare la rete di supporto ai cittadini, fornendo una risposta qualificata a 360°”.

Il Centro Servizi è aperto dal lunedì al venerdì, e alterna momenti di apertura al pubblico e momenti di accompagnamento sul territorio. L’apertura al pubblico è lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 13 alle 17.

Simona Gentili ha intervistato Camilla Sanquerin, assessore al Sociale di Sesto e presidente della Società della Salute fiorentina nord ovest.

Caritas Firenze, sempre più over 65 si rivolgono alla mensa

Caritas Firenze – Sempre più over 65, in estate, mangiano alla mensa gestita dalla Fondazione Solidarietà Caritas, in via Baracca a Firenze. Come riporta una nota ci sono anche minorenni e anziani stranieri.

Analizzando i dati delle presenze estive dal 2018 a oggi (i dati per il 2020 non sono confrontabili perché, pur continuando la distribuzione dei pasti, per alcuni mesi non sono state date agli utenti le tessere mensa) si nota come gli over 65 siano passati da 107 a 128. Se i cittadini italiani sono diminuiti, da 51 di quattro anni fa a 43 di quest’anno, al contrario sono cresciuti gli anziani di nazionalità straniera, da 56 a 85: sono coloro che non possono contare su una pensione, né su una rete familiare e fanno più fatica a trovare un lavoro. Gli stranieri tra i 18 e i 64 anni invece sono nettamente calati: erano 1.397 nel 2018 sono stati 801 quest’anno.
Il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus di Firenze Vincenzo Lucchetti ha detto che “si può supporre, a fronte della situazione di estrema difficoltà che si è venuta a creare soprattutto per le persone più povere e non residenti, quindi impossibilitate a ricevere qualsiasi tipo di sostegno da parte dello Stato, la scelta di molti, appena sono terminate le restrizioni agli spostamenti imposte a causa della pandemia, sia stata quella di rientrare in patria”.

Come si accede alle mense
Alle mense si accede dopo un colloquio con i Centri di Ascolto Caritas presenti sul territorio, oppure tramite il punto di ascolto interno alla mensa di via Baracca. A fine colloquio in base ai bisogni espressi ed alla condizione di reale necessità, viene rilasciata una tessera con validità temporale, che permette di accedere al servizio.

Come si svolge il servizio
Nelle mense viene servito gratuitamente agli ospiti un pasto caldo e abbondante in un clima familiare e accogliente. Il contributo di gruppi di volontari, provenienti dalle parrocchie o dalle associazioni di volontariato (ogni gruppo fa un turno una volta al mese), permette di offrire a tutti un’accoglienza calorosa e rispettosa e di far funzionare le mense, la cucina e il magazzino al meglio.

‘Messa alla prova’: imputati-indagati possono fare lavori di pubblica utilità

?Firenze, è stata firmata una convenzione per la “messa alla prova presso l’autorità giudiziaria” stipulata tra Tribunale di Firenze, Procura della Repubblica, Ufficio interdistrettuale esecuzione pena le, Ordine degli avvocati, Camera penale, Città Metropolitana, Comune di Firenze, Fondazione Solidarietà Caritas onlus.

La convenzione dal titolo “Messa alla prova” prevede Lavori di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria per imputati e indagati, a precise condizioni.

La convenzione, di durata triennale è stata siglata stamani in Palazzo Medici Riccardi dal Sindaco Dario Nardella e il Presidente del Tribunale Marilena Rizzo, insieme ai rappresentanti degli altri soggetti firmatari: Luca Tescaroli, Sostituto Procuratore della Repubblica; Salvatore Nasca, dirigente l’Uiepe-Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Firenze; Andrea Simoncini, costituzionalista e coordinatore del Piano strategico della Città Metropolitana; Lapo Gramigni, su delega del Presidente dell’Ordine degli Avvocati; Luca Bisori, Presidente della Camera Penale; Vincenzo Lucchetti, Presidente del Consiglio direttivo della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus-Firenze.

“Facciamo un ulteriore significativo passo avanti – spiega il Sindaco Dario Nardella – nella promozione di azioni volte all’educazione alla legalità. E’ un obiettivo strategico, di grande civiltà, che abbiamo inteso sottolineare già nel Patto per giustizia firmato nel 2017 con il Tribunale, l’Università, la Camera di Commercio di Firenze e la Fondazione Cassa di Risparmio. E’ possibile e doveroso reintegrare nella vita comune persone che hanno sbagliato, attraverso percorsi educativi che portano in sé la dignità del lavoro e il segno di un servizio portato alla collettività”.

“L’obiettivo della presente convenzione – precisa la Presidente del Tribunale Marilena Rizzo – è costituito dalla creazione di un partenariato per garantire una giustizia penale che eviti i danni della carcerazione , prevenga la recidiva e nel contempo ripari la collettività del danno ricevuto dalla commissione del reato con una prestazione lavorativa gratuita volta a velocizzare e favorire la realizzazione del processo penale telematico e quindi a rendere un servizio alla collettività e alla Giustizia”.

Sulla base delle Regole europee e del Codice di procedura penale, il giudice, sentito l’imputato e il pubblico ministero, può applicare la sospensione del procedimento con messa alla prova, subordinata alla prestazione di lavoro di pubblica utilità, che consiste nella prestazione di un’attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso Enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.

Nell’ambito del progetto oggetto della convenzione siglata a Firenze l’indagato/imputato sottoposto alla messa alla prova presso gli uffici giudiziari verrà individuato sulla base di specifiche condizioni: l’assenza di precedenti penali e di altri procedimenti iscritti a carico dell’indagato/imputato; l’assenza di misure cautelari o di sicurezza in atto; la buona conoscenza della lingua italiana se il titolo di studio è stato rilasciato all’estero; l’assenza di condizioni di marginalità estrema qualora siano preclusive per il rispetto degli orari, per esigenze di spostamento o per altri motivi che possano pregiudicare le sue stesse aspettative; l’assenza di forme di dipendenza da sostanze.

Il lavoro di pubblica utilità reso presso gli uffici giudiziari non riguarderà in nessun caso i compiti istituzionali dell’autorità giudiziaria, ma avrà ad oggetto principalmente l’attività di digitalizzazione dei procedimenti penali, contribuendo così ad una più celere realizzazione del processo penale telematico.

L’obiettivo è quello di rafforzare nelle persone accusate di condotte illecite sentimenti di legalità e accentuare la percezione da parte della cittadinanza dell’impegno dell’autorità giudiziaria verso una giustizia prossima ed efficace.
Sono queste finalità che possono essere utilmente perseguite mediante lo svolgimento di lavori di pubblica utilità presso gli uffici dell’autorità giudiziaria (Tribunale di Firenze e Procura presso il Tribunale di Firenze) nell’ambito di un percorso di messa alla prova dell’accusato per valorizzare un contatto effettivo con la legalità rappresentata dall’istituzione giudiziaria, stimolarne il senso di responsabilità, favorire la comprensione della dimensione sociale e relazionale dei fatti illeciti, puntando a promuovere la consapevolezza che il reato è anche violazione dei diritti delle vittime.

Anche attraverso la “messa alla prova” si esprime una giustizia penale che evita i danni della carcerazione, previene la recidiva, ripara la comunità sia in senso generale che nelle individualità offese, modificando in senso positivo la percezione della cittadinanza nei confronti dell’autore.

Quali sono i compiti di ciascun soggetto sottoscrittore della Convenzione?
Il Tribunale e la Procura presso il Tribunale assumono l’impegno di accogliere parte degli indagati/imputati presi in carico dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Il Tribunale e la Procura si impegnano altresì a favorire un percorso educativo e formativo di questi soggetti, che preveda contatti con la magistratura, con le forze dell’ordine, con strutture di tipo detentivo o riabilitativo, con esperti nelle materie psicologiche nonché con le vittime che manifestino disponibilità all’incontro.

L’Ordine degli Avvocati di Firenze e la Camera penale di Firenze si impegnano a far conoscere ai propri iscritti e associati la presente Convenzione e lo spirito che la anima in modo che il singolo avvocato qualora condivida con il cliente la richiesta di sospensione del processo con messa alla prova compia una prima valutazione sull’opportunità di un lavoro di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria e, in caso positivo, la inserisca nella richiesta di programma all’Uiepe (Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna.

L’Uiepe di Firenze, attraverso le sue articolazioni locali, si impegna, all’atto della richiesta di programma di messa alla prova da parte dell’indagato/imputato, a valutare l’opportunità della effettuazione del lavoro di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria.
La Città metropolitana di Firenze si impegna a promuovere l’istituto della messa alla prova presso i Comuni del suo territorio, il Comune di Firenze e la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze si dichiarano disponibili a inserire presso il Tribunale e la Procura della Repubblica di Firenze nei limiti quantitativi da essi indicati imputati/indagati da loro presi in carico per la messa alla prova.

L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nell’ordinanza di sospensione del processo con messa alla prova nella quale il giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità.
Mentre è fatto divieto di corrispondere alle persone ammesse ai lavori di pubblica utilità una retribuzione, in qualsiasi forma, per l’attività svolta, è invece obbligatoria ed è a carico del Comune di Firenze e della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali nonché riguardo alla responsabilità civile verso i terzi.

Presidente del Tribunale Marilena Rizzo

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Sindaco Dario Nardella e il Presidente del Tribunale Marilena Rizzo:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/01/200117_00_MESSA-ALLA-PROVA_NARDELLA-RIZZO.mp3?_=2

Caritas diocesana, Riccardo Bonechi è nuovo direttore

L’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori ha nominato nuovo direttore della Caritas diocesana Riccardo Bonechi, dopo le dimissioni di Alessandro Martini.

Bonechi, 66 anni, sposato, due figli, è già vicepresidente della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus che ha in carico la gestione operativa dei servizi (mense, centri di ascolto, case d’accoglienza ecc), ed è presidente della Cooperativa editrice del settimanale Toscana Oggi.
Sotto la guida di Bonechi, si legge in una nota, la Caritas proseguirà con l’attività pastorale nelle parrocchie, nelle famiglie, nelle scuole per accrescere una spiritualità di comunione ecclesiale della carità e del servizio ai poveri.
“Ringrazio Riccardo Bonechi per aver accettato questo incarico che ha una grande valenza pastorale – dice il cardinale Giuseppe Betori -. La Caritas è l’espressione di una chiesa che attraverso la carità testimonia il Vangelo. La Caritas è uno strumento significativo per far conoscere a tutta la comunità situazioni di sofferenza e di bisogno perchè ognuno si senta coinvolto e stimolato ad un impegno generoso. Ed è sempre più importante svolgere un’azione formativa e informativa nelle nostre parrocchie, fra i ragazzi per mettere al centro l’uomo, educare al rispetto della dignità delle persone, confrontarsi con le problematiche della marginalità sociale e dell’immigrazione.
Sul tema educativo la Caritas da tempo è poi anche impegnata nel proporre la visione cristiana della salvaguardia del creato, di cui l’uomo è chiamato ad essere custode: da qui le iniziative per il rispetto dell’ambiente, contro lo spreco alimentare, o per promuovere uno stile di vita sostenibile”.
“Assumo con responsabilità l’impegno che mi è stato chiesto a servizio della Chiesa fiorentina – commenta Riccardo Bonechi -. Ringrazio l’arcivescovo per la fiducia accordatami e sono lieto di portare il mio contributo per continuare a promuovere nella nostra comunità la cultura della solidarietà e dell’attenzione al prossimo, soprattutto quello più fragile e in difficoltà”.
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