Joe Barone: “Impensabile che la Fiorentina possa giocare due anni lontano dallo stadio Franchi”

Firenze, Joe Barone, a margine di un evento nel capoluogo toscano, ha espresso i suoi dubbi sul far giocare la fiorentina lontano da Firenze, invitando il Comune a risolvere la situazione.

“Stiamo lavorando col Comune di Firenze per cercare di risolvere la situazione di dove giocare”, durante i lavori di ristrutturazione dello stadio Franchi perché “è impensabile che la Fiorentina possa giocare due anni lontano dallo stadio Franchi o lontano da Firenze. Nel calcio mondiale non si è mai vista una situazione del genere. Bisogna capire tante componenti di questa situazione”. A dirlo è stato il direttore generale della Fiorentina Joe Barone, a margine di un evento che si è svolto a Firenze.

“E’ ormai da più di un anno che chiediamo chiarezza su questa vicenda, vogliamo capire in termini di concessione del Franchi, quale sarà il futuro dello stadio soprattutto in termini di costi – ha aggiunto Barone -. Mi auguro che il Comune di Firenze ci comunichi il più presto possibile quali siano le nostre responsabilità circa il futuro del Franchi. Abbiamo una società molto sana, abbiamo bisogno di programmare bene il nostro futuro quindi vogliamo capire i costi dell’affitto dello stadio Franchi per i prossimi anni perché è una componente per noi molto importante”.

14 progetti dell’area di Firenze riceveranno 98mila euro di finanziamenti Giovanisì, obbiettivo è promuovere l’associazionismo toscano

Sono stati annunciati i vincitori del bando ‘Siete presente. Con i giovani per ripartire’, questi riceveranno i finanziamenti da parte di Giovanisì del progetto che si rivolgeva al mondo del volontariato e al terzo settore.

I finanziamenti per i 14 progetti nell’area di Firenze che hanno vinto il bando ‘Siete presente. Con i giovani per ripartire’ ammontano a 98mila euro. Il progetto è realizzato da Cesvot ed è finanziato dalla Regione Toscana-Giovanisì con il contributo delle 11 Fondazioni bancarie della Toscana. L’obbiettivo posto per il progetto, i cui i risultati sono stati presentati oggi stesso a Palazzo Vecchio, è quello di promuovere e qualificare il ruolo dei giovani nell’associazionismo toscano.

Il presidente di Cesvot Luigi Paccosi ha affermato che “la grande partecipazione al bando conferma la vitalità del tessuto associativi del territorio, il concrescente coinvolgimento nel mondo del volontariato e la voglia di ripartenza del Terzo settore”. Inoltre, il portavoce del presidente della Regione Toscana Bernard Dika ha spiegato che “Giovanisì è sempre più riferimento per i giovani toscani che possono contare oltre alle opportunità di studio e lavoro su un bando che li rende protagonisti delle loro comunità, sostenendo la realizzazione, nelle associazioni delle loro idee”.

“I giovani con la loro creatività e la loro professionalità diventano protagonisti dell’innovazione e al cambiamento del Terzo settore – ha sottolineato Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione CR Firenze – non più rimandabile. Siamo lieti di fare la nostra parte credendo nella forza delle idee proposte e offrendo loro le risorse concrete per metterle a terra. Ringrazio i ragazzi e le ragazzi che hanno scelto di mettersi in gioco in questo progetto”. “I nostri giovani hanno un grande cuore solidale e un immenso senso di responsabilità verso la comunità alla quale appartengono – ha concluso l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro – e verso la quale hanno voglia di impegnarsi attraverso il volontariato, l’associazionismo e il Terzo settore”.

Presidente del Quartiere replica ai comitati: “Il Campo di Marte non è contrario alla riqualificazione dello stadio Franchi”

Firenze, arriva la replica del presidente del Quartiere 2, Michele Pierguidi, alla lettera di ieri firmata ‘Cittadini del Quartiere 2 di Campo di Marte – Firenze’, indirizzata a Céline Gauer, capo della task force per la ripresa e la resilienza della Commissione Europea, nella quale si chiedeva all’Unione Europea di non concedere i soldi per il restauro dello Stadio Franchi.

“Il Campo di Marte non è contrario alla riqualificazione dello stadio Franchi – dice il presidente del quartiere Pierguidi – Come Consiglio di Quartiere, democraticamente eletto, sia come maggioranza che come opposizione, abbiamo da sempre sostenuto il restauro del Franchi. Questo progetto è una cosa bella, positiva, per il quartiere. Sono 200 milioni di euro per il Campo di Marte”.

“Anch’io sono un cittadino del Campo di Marte – sottolinea Pieguidi su Facebook -. Sono cittadini del Campo di Marte tanti miei amici, tantissimi miei conoscenti, tutti i miei familiari. E né io, né nessuno di loro ha sottoscritto la lettera a Céline Gauer. E nessuno di noi neppure ha saputo, pur essendo residenti qui, che qualcuno volesse fare un’iniziativa del genere. Nella lettera non viene mai spiegato chi sono i cittadini che l’avrebbero scritta, quanti sono, chi rappresentano”.

“Io non credo – osserva ancora – che i cittadini non vogliano il restauro del Franchi e il miglioramento di Campo di Marte. Chi vuole che salti il recupero indispensabile del Franchi è contro il Campo di Marte, perché di certo i residenti non vogliono un ‘Flaminio’ in viale Paoli”.

Per Pierguidi “a Campo di Marte non ci sarà nessuna colata di cemento, ma ci sarà più verde. Saranno accessibili, e verdi, aree oggi chiuse ai cittadini. I giardini di Niccolò Galli saranno ingranditi e migliorati. La tramvia collegherà il Campo di Marte con tutta la città e i comuni limitrofi. Verrà costruito un parcheggio da 3mila posti”.

Lo scorso 18 novembre è stato anche organizzato al Mandela Forum un incontro con i cittadini per raccontare il restyling dello stadio e il futuro dell’area di Campo di Marte da parte del Comune, e a maggio, annuncia Pierguidi, “faremo nuovi incontri con i cittadini sul progetto, nei quali ascolteremo tutti e raccoglieremo consigli”.

Centro storico Firenze, divieto di svolgere attività di somministrazione direttamente su suolo pubblico o da ‘sporti’, ma solo per le nuove aperture

Firenze, prorogato per altri tre anni il regolamento con ‘misure per la tutela e per il decoro del patrimonio culturale del centro storico Unesco’ di Firenze, introdotto nel 2016 e rinnovato l’ultima volta nel 2020.

È quanto prevede una delibera approvata dalla giunta di Palazzo Vecchio che adesso passa in Consiglio comunale. L’atto, spiega una nota del Comune, prevede il rinnovo per altri tre anni del divieto di insediamento nel centro storico di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare, oltre al divieto del trasferimento di attività esistenti dall’esterno all’interno del centro storico.

È stato poi deciso di introdurre il divieto di svolgere attività di somministrazione, di cibo e alcol, direttamente su suolo pubblico o da sporti prospicienti la pubblica via. Tale misura, però, non ha valore retroattivo, quindi sarà valida soltanto per le nuove aperture.

Tra le novità del regolamento c’è anche l’aumento delle strade da sottoporre a disciplina “specifica” nel segno di una vocazione commerciale “storica” da consolidare e tutelare. Inoltre, vengono introdotti l’obbligo di sistemi di accesso regolamentato attraverso documento o badge per i magazzini di custodia e deposito per conto terzi e ulteriori limiti per evitare, si spiega, che la somministrazione dentro i locali possa trasformarsi in attività di pubblico spettacolo. Infine, viene potenziato il sistema sanzionatorio.

In particolare, il nuovo sistema sanzionatorio introduce provvedimenti più severi che, in caso di reiterazione del mancato rispetto delle norme in materia di alcol, vanno da una sospensione minima dell’attività per 5 giorni, che diventano 10 alla seconda reiterazione e 15 dalla terza in poi.

L’assessore alle attività produttive del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini, spiega che con la delibera “non solo confermiamo il blocco delle licenze ma interveniamo sulle difficoltà emerse in questi ultimi anni”.

Bettarini ricorda inoltre che grazie al regolamento Unesco il trend delle attività alimentari di commercio e di somministrazione in centro storico è diminuito sia in termini di consistenza assoluta che di nuove aperture: se nel decennio 2005/2015 si erano infatti complessivamente più che triplicati, negli anni a noi più vicini bar e ristoranti sono rimasti stabili e sono leggermente diminuite le attività alimentari.

“Abbiamo fatto una ricognizione completa su questo regolamento e una riflessione relativa al sistema dei controlli – ha aggiunto – e abbiamo deciso di confermare lo stop e procedere ad alcuni adeguamenti ampliando le strade da sottoporre a disciplina specifica, inserire nuove misure a contrasto del consumo di alcol e a tutela della qualità della vita dei residenti e altri adeguamenti utili alla vivibilità del centro”.

Residenti Campo di Marte chiedono all’Europa “di non darci quei soldi” per riqualificazione Stadio Franchi

Firenze, i cittadini residenti nel quartiere di Campo di Marte, riuniti in più comitati, hanno scritto una lettera, indirizzata a Céline Gauer, capo della task force per la ripresa e la resilienza della Commissione europea, “per chiedere all’Europa di non darci quei soldi” per il progetto di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi.

“La situazione dei progetti relativi al Campo di Marte ed allo stadio Franchi, che lei pensiamo già conosca – si legge nella lettera dei residenti – presenta a nostro avviso delle anomalie, che noi riteniamo di poter riassumere così: il Campo di Marte non è una ‘zona degradata’ da recuperare, bensì è il quartiere di Firenze dove attualmente si vive meglio”.

“Moltissimi cittadini – si spiega ancora – sono contrari all’attuale piano di restyling e hanno organizzato delle proteste. Essi sono contrari all’attuale piano di riqualificazione soprattutto per quello che si porta dietro: cioè una immensa colata di cemento, distruzione degli alberi e del verde, migliaia di metri cubi in strutture alberghiere di lusso, centri commerciali e direzionali, nonché un parcheggio da due-tremila posti auto”.

Nella missiva si sottolinea ancora: “Inoltre un progetto di tramvia a doppio binario che poggia su un’ampia carreggiata di cemento, dedicata ed isolata, con pali di elettrificazione sui lati, inadatta per Firenze, già obsoleta da decenni, invadente, distruttiva, costosissima, piena di incognite e dai tempi di realizzazione biblici; desertificante riguardo all’attuale tessuto sociale ed economico; un’opera che crea più problemi alla viabilità di tutta Firenze di quanti ne risolva; letale per i negozi del quartiere”.

La lettera evidenzia, infine, “con forza che lo stadio Franchi è un bene pubblico, ma in usufrutto (con contratto d’affitto o comodato) ad un soggetto privato. Che il soggetto privato si è rifiutato di ristrutturarlo perché in quella sede non avrebbe avuto il suo legittimo tornaconto”.

Incidenti stradali, i numeri a Firenze. Il 13% riguarda i pedoni

Incidenti stradali a Firenze, i numeri degli ultimi quattro anni non lasciano spazio alle interpretazioni. Dal 2017 ad oggi, escludendo gli anni del Covid, ci sono stati 12.994 incidenti stradali e di questi il 13% ha riguardato i pedoni. Lo rivela un report della direzione mobilità di Palazzo Vecchio.

Alla luce di questi dati sugli incidenti stradali, spiega il Comune in una nota, l’assessore Stefano Giorgetti ha deciso di effettuare un investimento di circa 638mila euro per aumentare la sicurezza stradale dei pedoni nelle strade più a rischio. Secondo il report, la maggioranza dei sinistri di pedoni (il 65% del totale) sono investimenti sugli attraversamenti pedonali e riguardano soprattutto persone anziane (174 nella fascia di età degli ottantenni) o ventenni (167 casi).

Tra i motivi degli incidenti stradali, nell’80% dei casi la persona ha agito correttamente. Per quanto riguarda le risorse, Palazzo Vecchio insieme ad altri 13 grandi comuni risulta assegnatario di uno specifico finanziamento del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti destinato a interventi di sicurezza stradale. Con la delibera approvata dalla giunta comunale in una delle ultime sedute, i progetti vengono inviati al Mit che poi deve dare il via libera per poi passare alla stipula dell’apposita convenzione su modi e tempi di erogazione delle risorse e attuazione degli interventi.

Il programma inviato a Roma prevede, dove possibile, l’installazione di impianti semaforici, e in altre strade considerate pericolose interventi come il restringimento della carreggiata, l’ampliamento dei marciapiedi, il rialzamento del passaggio pedonale, segnali luminosi, isole salvapedone nella mezzeria. “La sicurezza stradale – dice Giorgetti – è una priorità dell’amministrazione. Tutelare i pedoni significa difendere i soggetti più deboli che si trovano sulla strada e che devono avere a disposizione la possibilità di attraversare in modo sicuro le carreggiate, così da diminuire gli incidenti”

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