Livorno: porti, siglato accordo per la sicurezza

Firmato oggi a Livorno nella sede dell’Autorità di sistema l’accordo per la sicurezza del lavoro nel porto e nelle industrie dell’area portuale

E’ stato firmato oggi a Livorno il ‘Protocollo per la promozione della sicurezza del lavoro nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale’. L’accordo prevede una cabina di regia e un nucleo operativo tra le istituzioni per la periodica stesura e attuazione di un ‘Piano di attività’ per la sicurezza sul lavoro in ambito portuale.

Il protocollo è stato sottoscritto dal sindaco Filippo Nogarin insieme a Enrico Rossi governatore della Toscana, e i rappresentanti di Direzione marittima di Livorno, Autorità di sistema, Ispettorato del lavoro, Inail Toscana, vigili del fuoco, Comune di Collesalvetti, Arpat e Asl Toscana Nord Ovest.

“Il 28 marzo scorso – ha commentato Nogarin – Livorno ha pianto la morte di due operai della Labromare. Avevo detto allora che ai lavoratori che operano in ambiente portuale la politica doveva risposte coraggiose in materia di sicurezza e la firma di questo protocollo è un primo passo importante”.

“Con questo atto – ha aggiunto il sindaco – mettiamo insieme tutti gli attori che partecipano all’attività di prevenzione e controllo in materia di sicurezza sul lavoro, promuovendo il coordinamento delle attività e anche la formazione congiunta.Alzeremo così l’asticella di quantità e qualità della sicurezza nel porto e negli stabilimenti industriali che operano all’interno dell’area portuale, con un monitoraggio semestrale dei progressi ottenuti”.

“Tra le particolarità di questo atto voglio sottolinearne una – ha concluso Nogarin – l’organo di coordinamento dei soggetti sottoscrittori, la cabina di regia, potrà essere convocato anche su iniziativa delle associazioni di categoria, inclusi sindacati confederali e sindacati autonomi. Un aspetto sul quale la nostra amministrazione ha voluto puntare”.

Alluvione Livorno, Nogarin a Governo: prevedere più fondi 

“Vedrei opportuno ridurre i criteri di esclusione e prevedere più fondi. Ne parleremo col Presidente Conte e col Capo Dipartimento Borrelli durante l’incontro che abbiamo richiesto”: così il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin (M5s) all’avvio delle procedure per i contributi statali per i privati colpiti dall’alluvione del 10 settembre 2017, in riferimento ad una comunicazione inviata oggi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“L’amministrazione comunale – spiega – è all’opera da questa mattina per garantire il miglior supporto possibile a chi vuole fare domanda di contributo statale per l’alluvione. Questo pomeriggio terremo anche una riunione coi rappresentanti degli ordini professionali per tentare di concordare le migliori condizioni per i cittadini con danni agli immobili che dovranno rivolgersi ai loro iscritti per la perizia asseverata obbligatoria”.

“Stiamo facendo tutto il possibile – prosegue Nogarin – davanti ad una procedura statale che attribuisce al Comune numerosi compiti operativi. Se saranno necessari faremo anche degli incontri informativi nei quartieri colpiti”. “Questa fase – precisa – è dedicata ai soggetti privati che hanno subìto danni e li hanno segnalati nella scheda B, mentre più avanti nel tempo sarà la Regione ad attivare le procedure per i contributi dedicati alle attività economiche, cercando di chiudere il cerchio”.

“Rispetto ad altri comuni colpiti nel recente passato da eventi calamitosi simili al nostro – aggiunge – Livorno ha ottenuto l’avvio della procedura di contributo con tempi più brevi, seppure 12 mesi possano sembrare tanti, e di questo ringraziamo il Governo. Al di là della tempistica ci pare comunque necessario stimolare l’intervento del legislatore per migliorare questo tipo di percorsi di aiuto alle vittime di calamità naturali”.

Bando Periferie, Anci Toscana: “Salvi i progetti esecutivi, fondo di rotazione per gli altri”

Sblocco immediato dei finanziamenti per tutti i Comuni che hanno approvato i progetti esecutivi entro il 15 settembre 2018; certezza delle risorse per i restanti progetti in graduatoria, con l’istituzione di un apposito Fondo di rotazione. Sono queste le proposte di Anci Toscana da presentare al Governo, per sbloccare i finanziamenti del “Bando Periferie”, scaturite stamani dalla riunione indetta dal presidente Matteo Biffoni nella sede fiorentina all’Associazione con i capoluoghi di provincia.

Una proposta condivisa all’unanimità, presenti oltre a Biffoni (Anci Toscana), i sindaci di Livorno Filippo Nogarin, di Arezzo Alessandro Ghinelli, di Lucca Alessandro Tambellini, di Pistoia Alessandro Tomasi, oltre agli assessori di Firenze, Grosseto, Massa e Carrara. La posizione di Anci Toscana è stata immediatamente trasmessa al presidente di Anci Nazionale Antonio Decaro, che questa sera, insieme ad una delegazione di sindaci cui farà parte anche il vicepresidente Nogarin, incontrerà il capo del Governo Giuseppe Conte.

Obiettivo comune, quello di modificare il testo della norma che blocca i finanziamenti del Bando Periferie, inserita nel decreto Milleproroghe, prima che il provvedimento sia approvato in via definitiva. “Mettiamo a disposizione di Anci la nostra proposta – ha detto Biffoni a nome di tutti i presenti – perché si arrivi a soluzione di una questione che ha una importanza fondamentale non solo per le amministrazioni, ma soprattutto per le nostre comunità. Ogni euro dato ai Comuni è sacrosanto, ha un valore sociale e aiuta l’economia locale. Nessuno lo deve dimenticare”.

La norma in questione prevede attualmente il differimento al 2020 dell’efficacia delle convenzioni già sottoscritte da ben 96 comuni capoluogo e città metropolitane, di cui 11 toscani, sulla base di quanto già disposto dal precedente Governo (DPCM del 29 maggio 2017) e dalle successive delibere del CIPE.

In particolare il ricorso al Fondo di rotazione permetterà ai Comuni, pur imputando la spesa al 2020, di contare su un’anticipazione dalla Cassa Depositi e Prestiti, senza ulteriori oneri finanziari.
Per i comuni toscani si tratta di risorse importanti, impegnate su territori fragili, per un ammontare complessivo di circa 296 milioni di euro.

Archiviata inchiesta su sindaco Nogarin

Firenze, la procura ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per il sindaco Filippo Nogarin e per gli altri 12 indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’Aamps, l’azienda municipalizzata per la raccolta e lo smaltimento rifiuti di Livorno.

L’inchiesta, che oltre al sindaco Nogarin, interessava alcuni degli assessori della giunta a maggioranza Cinquestelle e gli amministratori della giunta precedente, guidata da Alessandro Cosimi (Pd), era stata aperta dopo la richiesta di concordato preventivo.

Nogarin era accusato di abuso d’ufficio. Archiviata anche l’accusa di bancarotta, reato per il quale il sindaco aveva avuto un secondo avviso di garanzia.

“Ovviamente sono contento e soddisfatto – commenta Nogarin appena avuta la conferma -. Non ho mai avuto dubbi e ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Resta da capire come un’azienda pubblica abbia potuto creare 42 milioni di euro di debiti”.

“Scopro dai giornali di essere stato prosciolto dalle accuse di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio in merito al caso Aamps. Non ho mai avuto dubbi sulla bontà delle scelte che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto da quando ci siamo insediati, facendo venire alla luce anni di mala gestione dell’azienda dei rifiuti di Livorno”. Così il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in un post su facebook dopo la notizia dell’accoglimento da parte del gip della richiesta di archiviazione della procura Livornese per l’inchiesta sull’Aamps partita nel 2015.

“Non abbiamo avuto paura di esporci in prima persona – prosegue Nogarin – e abbiamo avuto ragione: oggi Aamps è un’azienda solida, sta ripagando i propri debiti e non è stato perso un solo posto di lavoro, anzi sono previste altre assunzioni”.

“Visto che, da quanto ho capito, sono state archiviate le posizioni di tutti gli indagati – aggiunge il sindaco – resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro. La procura, che ringrazio per il lavoro svolto, non ha potuto provare il dolo da parte dei precedenti amministratori, ma i cittadini di Livorno hanno il diritto di sapere come sono stati spesi i soldi della loro Tari. Spero che la Corte dei Conti – conclude – sappia far luce su un eventuale danno erariale”.

I reati che erano stati contestati dalla procura livornese agli indagati coinvolti nell’indagine della gdf su Aamps riguardavano un arco temporale compreso tra il 2012 e il 2016. I reati contestati andavano dalla malversazione ai danni dello Stato (nel 2013 per l’utilizzo indebito di finanziamenti rilasciati dalla Regione a Aamps, 1 milione di euro), all’abuso di ufficio connesso a false fatturazioni (1,6 milioni emesse da Aamps al Comune e pagate dal Comune stesso nel 2012).

A questi si erano aggiunte le ipotesi di falso in bilancio per gli esercizi 2012, 2013 e 2014, poi approvato a fine 2015. Gli ultimi due bilanci furono approvati dal Comune nonostante il parere negativo dei sindaci revisori.

In questo caso le alterazioni in bilancio riguardavano essenzialmente la contabilizzazione di crediti inesigibili. Tra le contestazioni c’erano inoltre la bancarotta fraudolenta societaria (2012-2014), la bancarotta e l’abuso di ufficio anche per l’assunzione dei 33 precari decisa dalla giunta guidata da Nogarin nel 2016).

Era contestato anche l’abuso di ufficio per la revoca del penultimo cda ancora per il 2016. Nell’ambito dell’indagine poi fu ricompresa l’induzione indebita a dare o promettere utilità per un accordo transattivo tra Aamps e un contribuente per un credito di 400mila a fronte del quale l’azienda aveva incassato 126mila euro.

Truffa Livorno: Nogarin, chi voleva lucrare  su alluvione ora non brinda più

“Gli arresti di stamani sono la prova che questa amministrazione e il sottoscritto in particolare hanno fatto bene a chiedere agli investigatori di accendere un faro su alcuni funzionari della protezione civile comunale. Grazie alle forze dell’ordine, chi voleva lucrare sul disastro dell’alluvione ora non brinda più”. Così il sindaco di Livorno Filippo Nogarin commenta l’operazione condotta dalla squadra mobile e coordinata dalla procura livornese, che ha portato all’arresto dell”ex coordinatore della Protezione civile locale, Riccardo Stefanini, e del titolare della Tecnospurghi.

“E’ vergognoso – ha aggiunto – che un dipendente pubblico, di fronte a un evento tragico come l’alluvione dello scorso anno, abbia come priorità quella di favorire un imprenditore amico e pensi al proprio tornaconto personale, invece di aiutare i cittadini in ginocchio a rialzarsi. Una condotta sistematica, che ha moltiplicato i costi a carico del Comune e questo fa ancora più male: ogni euro regalato all”imprenditore amico, infatti, è un euro sottratto alla collettività, alla ricostruzione della città e alla sicurezza dei cittadini. Questo rappresenta un vero e proprio schiaffo a tutti noi, per primi ai familiari delle vittime dell’alluvione”.

Un fatto grave per un funzionario pubblico che ricorda Nogarin, già sospeso da tempo dal servizio. Lo stesso sindaco si augura che le indagini procedano nella maniera più rigorosa e rapida in modo che tutte le eventuali condotte illecite vengano portate alla luce. “E’ evidente che in caso di rinvio a giudizio di Stefanini – conclude Nogarin – il Comune non solo si costituirà parte civile, ma chiederà anche un risarcimento per il gravissimo danno d’immagine. Un danno arrecato alla città di Livorno, ai familiari di chi quella notte ha perso la vita e alla stessa Protezione civile comunale, dove lavorano professionisti irreprensibili, che ogni giorno si fanno in quattro per garantire la sicurezza dei cittadini”.

Kemp: Oggi al Teatro Goldoni di Livorno la camera ardente

Quella di allestire la camera ardente nel ‘suo’ teatro è stata una decisione dei suoi familiari di concerto con l’amministrazione e la fondazione Goldoni.

La camera ardente per l’ultimo saluto a Lindsay Kemp sarà allestita lunedì 27 agosto, dalle 11 nel foyer del Teatro Goldoni di Livorno. Lo annuncia una nota dello stesso teatro livornese.
“Lunedì mattina alle 11 le porte del Teatro Goldoni si apriranno per permettere all’intera città di rendere omaggio a Lindsay Kemp, artista totale scomparso oggi all’età di 80 anni”,
dice il teatro. Quella di allestire la camera ardente nel ‘suo’ teatro è stata una decisione dei suoi familiari di concerto con l’amministrazione e la fondazione Goldoni.
“I parenti di Kemp, i suoi collaboratori ed amici, l’amministrazione comunale e la fondazione Goldoni – prosegue il comunicato – hanno infatti voluto allestire la camera ardente proprio all’interno del teatro di Livorno, con cui il coreografo, mimo e danzatore inglese ha collaborato per anni sin dalla riapertura dopo i lavori di restauro nel gennaio 2004 e che ha poi contribuito a rilanciare a partire dal 2016”.

“Lindsay Kemp ha contribuito a diffondere la cultura della danza, della pittura e dell’arte a
tutto tondo nel cuore e nella mente dei livornesi. Per questo la sua scomparsa rappresenta una perdita incalcolabile per la nostra città”. Con queste parole il sindaco Filippo Nogarin ha
ricordato la scomparsa dell’artista inglese avvenuta stanotte a Livorno, città in cui aveva deciso di vivere.

“Negli ultimi dieci anni Livorno ha adottato Lindsay Kemp – ha aggiunto il primo cittadino – e lui ha adottato Livorno, lavorando incessantemente per trasmettere ai cittadini, in
particolare ai più giovani, la passione per la bellezza in tutte le sue forme”. Poi il sindaco ha ricordato la collaborazione con il Teatro Goldoni: “Quando nel 2016 abbiamo deciso insieme al direttore della Fondazione Goldoni, Marco Leone, di moltiplicare gli eventi culturali in città, portando il teatro nelle piazze e nelle periferie di Livorno, ci siamo chiesti chi potesse essere il motore principale di questa piccola rivoluzione. La risposta è arrivata in un attimo: la persona giusta era Lindsay Kemp. Il fatto che un artista internazionale della sua grandezza abbia accettato immediatamente di collaborare con noi è la prova più
tangibile di quanto anche lui fosse innamorato di Livorno”.

“Quell’anno – ha aggiunto Nogarin – l’anno della nuova primavera del Goldoni, il sorriso felice di Kemp ha dominato letteralmente la città per 365 giorni, dal palazzo del nautico
sugli scali Novi Lena. Ma ciò che più conta è che il Flauto Magico di cui ha curato la regia ha tenuto migliaia di livornesi incollati alle poltroncine del Goldoni e ha tenuto a battesimo
una stagione teatrale straordinaria”. Infine, il primo cittadino annuncia insieme all’assessore alla cultura Francesco Belais e alla stessa Fondazione Goldoni iniziative per ricordare il grande artista. “Lindsay Kemp, con la sua grandezza ha dato lustro alla città di Livorno e di questo gli saremo eternamente grati – conclude Nogarin -. Non solo. Con il direttore Leone e con l’assessore Belais stiamo pensando a quale possa essere l’iniziativa più adatta per ricordarlo come merita”.

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