Maltempo: sopralluogo assessore Toscana a Casalguidi

Sopralluogo questa mattina dell’assessore toscano Federica Fratoni a Casalguidi, nel comune di Serravalle Pistoiese, all’indomani del maltempo che ieri ha colpito in particolare il Pistoiese, oltre alla provincia di Prato e a parte di quella fiorentina. In particolare a Casalguidi si sono verificati allagamenti dovuti al tombamento del rio Casale che ha esondato inducendo anche una rottura arginale.

Al sopralluogo hanno preso parte anche l’amministrazione comunale, i consiglieri regionali Marco Niccolai e Maurizio Marchetti e il presidente dell’Assemblea Toscana Eugenio Giani. Fratoni ha motivato la sua visita “per verificare l’entità della situazione che si è venuta a creare.

I tecnici del Genio civile sono al lavoro già da ieri per recuperare nei tempi più rapidi possibile”. Fratoni ha poi ricordato che se per il maltempo di ieri “l’episodio più importante si è verificato a Serravalle”, sono stati interessati anche “altri territori della Toscana.

Da parte sua la Regione, attingendo alle risorse del Documento operativo difesa del suolo, realizzerà le progettazioni delle opere per la messa in sicurezza idraulica, in particolare per gli interventi sui tratti tombati che ieri sono stati all’origine dei danni causati dal maltempo”.

Tra gli altri colpiti dal maltempo di ieri ci sono Campi Bisenzio, Montemurlo, Larciano e Monsummano Terme. A Serravalle il genio civile già ieri pomeriggio è intervenuto in somma urgenza sul rio Casale per riparare la rottura arginale con lavori che, salvo impedimenti dovuti alle condizioni meteo, proseguiranno per tutta la settimana. Oggi in corso in zona verifiche e stime dei danni sia sul tessuto idraulico sia sul patrimonio pubblico e privato.

WWF: vertici consorzio bonifica Toscana SUD devono dimettersi

 Il WWF chiede “le dimissioni dei dirigenti del Consorzio di Bonifica Toscana Sud, per le parole ed i concetti tecnicamente inqualificabili espressi più volte” e richiama “alle loro pesanti responsabilità politiche il Presidente della Regione Enrico Rossi e l’Assessore all’Ambiente Federica Fratoni, per la pessima qualità del servizio pubblico a grave
danno sia della sicurezza idraulica, sia della conservazione degli ecosistemi fluviali

La Toscana è ai primi posti per sfruttamento improprio degli alvei fluviali: la denuncia è del WWF . “Non solo in Italia si è costruito a ridosso,  ma addirittura dentro gli alvei, anche in tempi recenti, nonostante la sempre maggiore frequenza di eventi alluvionali”  sostiene l’assocaizione nel rapporto“Liberiamo i fiumi. Rigeneriamo le città e i territori” presentato a Roma.

Il WWF  stima in circa 2.000 chilometri quadrati il suolo italiano sottratto ai fiumi dalle varie forme di urbanizzazione, negli ultimi 50 anni: una superficie equivalente di circa 310.000 campi da calcio. E la Toscana contribuisce con ben 250 kmq di territorio urbanizzato nelle fasce fluviali (un’area pari a 38.500 campi di calcio), terza regione in Italia.

L’associazione ambientalista punta il dito soprattutto contro qeulla che definisce “agricoltura d’assalto, che prima coltiva fino alle sponde e poi pretende d’esser difesa dalle alluvioni”. “In questo quadro critico – continua il WWF –  è l’ennesima dichiarazione di emergenza e l’ordinanza del Presidente Regionale Enrico Rossi, di pochi giorni fa, nella quale sulla base di un semplice sopralluogo,  sono previsti interventi drastici sul fiume Merse, a fronte dell’allagamento di un campo sportivo (quello di Brenna) e del vicino club cinofilo. Si tratta di strutture realizzate in aree soggette ad un elevato rischio di esondazione e a piene ricorrenti,  come risulta ben evidente dalla consultazione delle mappe realizzate dall’Autorità di Distretto”.
“Si agisce in un clima di emergenza, rispondendo a richieste politiche di bassissimo livello e a interessi privati, senza adeguate basi tecnico-scientifiche e senza una visione di bacino, a scapito degli ultimi fiumi naturali rimasti e persino in aree di pregio come nei siti della rete Natura 2000,” conclude il WWF.

Per il WWF  “ripulire il letto dei fiumi e di scavare l’alveo per far defluire l’acqua a valle ancor più velocemente, forse dimenticandosi che a Grosseto l’Ombrone non ha oltrepassato gli argini per pochi centimetri“.  Invece, denuncia l’associazione,  “si opera scientemente in un infinito quadro allarmistico, realizzando opere o interventi che non solo distruggono irrimediabilmente gli ecosistemi naturali,  ma creano dispersione di valore e pericolosissimi squilibri nel territorio.”
Per il WWF si tratta di “un meccanismo gestionale perverso con responsabilità precise: a quelle degli enti pubblici, come la Regione Toscana e i Consorzi di Bonifica, si affiancano privati perfettamente integrati nel sistema, operatori attrezzati con macchinari devastanti capaci di trasformare, in pochi giorni, chilometri di vegetazione ripariale in tonnellate di cippato, pronto per il mercato delle biomasse”.

A fronte di queste gravi violazioni, il WWF chiede le dimissioni dei dirigenti del Consorzio di  Bonifica Toscana Sud, per le parole ed i concetti tecnicamente inqualificabili espressi più volte, e  richiamare alle loro pesanti responsabilità politiche il Presidente della Regione Enrico Rossi e  l’Assessore all’Ambiente Federica Fratoni, per la pessima qualità del servizio pubblico a grave  danno sia della sicurezza idraulica, sia della conservazione degli ecosistemi fluviali.

 

Rifiuti: M5S propone mozione di sfiducia per Fratoni su discarica

Il M5S ha proposto una mozione di sfiducia per Federica Fratoni, assessora regionale all’ambiente, per la mancata chiusura della discarica di Cava Fornace. La cava si trova tra i Comuni di Montignoso (Massa-Carrara) e Pietrasanta (Lucca). La proposta porta come prima firma quella di Giacomo Giannarelli, capogruppo M5S in Consiglio regionale.

La proposta di mozione di sfiducia, secondo Giannarelli, è giunta perchè “l’assessore Fratoni tradisce l’indicazione politica del Consiglio regionale, che con ben due mozioni aveva chiesto la chiusura della discarica”. “Poiché lo stesso assessore ha dichiarato che non è possibile chiudere Cava Fornace – continua -, è evidente che debba o dimettersi di sua spontanea volontà o essere dimessa dal presidente Rossi”.
Secondo il capogruppo M5S “occorre fare chiarezza sulla posizione del Partito Democratico che in Consiglio, sul tema rifiuti. Vota una cosa e per mano di un proprio esponente di Giunta, invece, ne fa un’altra. Noi del Movimento 5 Stelle non molleremo la questione, Cava Fornace deve essere chiusa”.
Subito la replica dell’assessora Fratoni: “la discarica di Cava Fornace è un impianto regolarmente autorizzato dalle due Province di Lucca e di Massa Carrara”. “L’autorizzazione si può revocare soltanto se l’esercizio viene condotto in difformità dalle regole che sono previste, e in generale dalle norme di legge. Se questo avverrà revocheremo quella autorizzazione, altrimenti fintanto che l’autorizzazione vigente riguarda un progetto approvato l’azienda ha diritto a proseguire”.
Secondo Fratoni “con Alia stiamo portando avanti un progetto perché l’impianto sia asservito al territorio per lo smaltimento della marmettola dei cavatori e delle coperture di amianto che insistono su tanti fabbricati della Versilia, e in questo modo anche accelerare la chiusura dell’impianto con lo sfruttamento dei volumi che residuano nell’autorizzazione legittimamente rilasciata a suo tempo”.

Toscana: presentate le nuove regole per l’uso dell’erbicida glifosate

Una Toscana sempre più green che dichiara guerra al glifosate e segna il passaggio verso una politica di crescita sempre più sostenibile. L’obiettivo è: fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 31 dicembre 2021. Lo stabilisce la decisione che la giunta ha appena approvato segnando un’anticipazione netta della linea dettata dall’Unione europea che ne vieta l’uso a fare data dal 15 dicembre 2022.

Da subito si vieta l’uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L’elenco regionale, in linea con l’elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all’interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l’utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).

“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del glifosate all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati”.

Tante anche le iniziative proattive messe in campo dalla Regione. Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l’Associazione Vivaisti Italiani per condividere l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell’Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.

Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate pe il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 “Agricoltura Biologica” del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.

Le interviste di Lorenzo Braccini agli assessori all’agricoltura Remaschi e all’ambiente Fratoni.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191030_04_REMASCHI-E-FRATONI-GLIFOSATO.mp3?_=2

 

 

 

Giovedì 26 settembre il convegno “Climate Change”: #Toscana sostenibile

Giovedì 26 settembre avrà luogo il convegno “Climate Change-Rischi per il territorio” alle ore 16.15 in Palazzo Strozzi Sacrati (sala Pegaso). I temi sono i cambiamenti climatici globali e i suoi rischi ma anche le strategie che la Regione Toscana sta attuando per fronteggiarli.

Il convegno “Climate Change-Rischi per il territorio” è organizzato dal dal CSE-Centro Studi Emergenze, con il patrocinio della Regione Toscana, e la collaborazione del Cesvot. L’iniziativa sarà aperta dall’assessora regionale all’ambiente e protezione civile Federica Fratoni.

Saranno presenti gli interventi di Cecilia Dal Re, assessora all’ambiente del Comune di Firenze, Bernanrdo Gozzini, amministratore unico del Consrozio Lamma, Monica Salvadori dell’Ordine dei Geologi della Toscana, Marco Bottino, presidente Anbi Toscana e Alessandro Barducci e Margherita Azzari del Centro Studi Emergenze.

Maltempo, Cdm dichiara stato di emergenza per Arezzo e Siena

Il Consiglio dei Ministri ieri ha dichiarato “lo stato di emergenza nei territori delle province di Arezzo e Siena interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 27 e 28 luglio 2019”. A renderlo noto è Palazzo Chigi attraverso un comunicato.

Già il 2 agosto il presidente Rossi aveva scritto al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale evidenziando i caratteri di eccezionalità dell’evento e la rilevanza dei danni. Il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale permette di estendere e rafforzare gli impegni già messi in atto dalla Regione fin dai primi giorni dopo il disastroso evento che ha colpito, oltre ad Arezzo, anche il senese.

“Mi fa piacere – ha detto il presidente Enrico Rossi – e si ringrazia il governo per questo provvedimento. Ci metteremo subito al lavoro per arrivare quanto prima all’ordinanza del Capo del Dipartimento con la nostra intesa”.

“Apprendo con piacere la notizia – ha detto l’assessore Federica Fratoni – Coniugata a quanto abbiamo già fatto con la delibera di di giunta dello scorso 5 agosto con cui avevamo individuato le aree colpite – 46 comuni nelle cinque province coinvolte – , attivato un finanziamento di oltre un milione di euro per coprire parte dei costi degli interventi di emergenza degli enti locali, e un altro di oltre 800.000 euro per finanziare gli interventi di riparazione delle arginature dei corsi d’acqua interessati, ci permette di affrontare con più serenità la ricostruzione dei territori così duramente colpiti”.

L’assessore Vittorio Bugli aggiunge: “La Presidenza del Consiglio dei ministri non ha potuto purtroppo riconoscere lo stato d’emergenza sugli altri territori da noi segnalati cioè Firenze, Grosseto e Lucca, ma come Regione, oltre a quanto provveduto con la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale, ci impegneremo a trovare una soluzione per far fronte alle necessità particolarmente dei privati e delle attività produttive che non possono aver risposta con le risorse di questa emergenza nazionale”.

“Esprimo apprezzamento per quanto deciso a vantaggio del territorio aretino – ha detto quindi l’assessore Vincenzo Ceccarelli – E voglio sottolineare come la sinergia che, dopo l’evento, si è subito manifestata fra enti locali, portatori di interesse, cittadini, associazioni di categoria e Regione, abbia avuto come effetto questa risposta che ci permetterà di affrontare meglio la ricostruzione dei prossimi mesi”.

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