Toscana, allerta meteo arancione in arrivo

La Regione Toscana indice allerta meteo arancione per il prossimo fine settimana e invita alla ‘massima attenzione’ la popolazione toscana.

Allerta arancione su tutta la Toscana per rischio idrogeologico e temporali forti domani, venerdì 30 giugno, fino alle 8 di sabato 1 luglio.

Lo rende noto il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani via Telegram che invita a prestare “massima attenzione”. “Previste precipitazioni sparse a prevalente carattere di rovescio o temporale, anche di forte intensità” recita il messaggio.

I fenomeni saranno a carattere più isolato fino alla mattina e diverranno più diffusi dalle ore 12. “Cumulati massimi di difficile localizzazione, generalmente elevati, ma localmente anche molto elevati” conclude il Presidente della regione Toscana.

It-Alert, il test è andato. Giani: “Metodo moderno per affrontare calamità”

Era atteso e puntualmente è arrivato, anche se non tutti allo stesso modo lo hanno ricevuto. Si tratta di It-Alert, messo a punto dal dipartimento nazionale di Protezione civile, per avvisare i cittadini in tempo reale in caso di gravi emergenze, eventi catastrofici imminenti o in corso. Il test era in programma oggi intorno alle 12.

“Puntualmente alle 12.03 è arrivato il duplice messaggio da un lato il testo, che tutti hanno potuto vedere sul telefonino, dall’altro il suono che mette in allerta, però state tutti tranquilli, non c’è né da chiamare il 112 né da attivarsi. È un allarme che abbiamo voluto sperimentare, e ringrazio la protezione civile nazionale, il suo capo Fabrizio Curcio, di averlo voluto fare per la prima volta in Toscana”. Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha commentato l’esito del test di It-Alert .

“Questo – ha spiegato Giani – sarà il modo con cui di fronte a un incendio, a una calamità, a un alluvione cerchiamo di entrare in contatto con tutti non solo coi residenti, ma anche con coloro che sono in Toscana per turismo o altri motivi”. Per Giani It-Alert è “un metodo moderno per poter affrontare questi fenomeni. Ne abbiamo sempre più bisogno perché ormai i cambiamenti climatici mettono in evidenza quanto in tre giorni possiamo passare da un incendio alla bomba d’acqua che poi devasta e porta a dei morti. Questa esercitazione, sperimentazione ha funzionato, sta funzionando nella reazione della gente. Ci sentiamo orgogliosi che se siamo stati scelti come prima regione perché la nostra protezione civile è forse quella che può costituire un riferimento. Ma non facciamo classifiche, in questo caso interveniamo al servizio dei cittadini”.

Giani: “La sconfitta in Molise è un campanello d’allarme”

La sconfitta del Pd in Molise, secondo Giani, va affrontata attraverso una politica volta alle larghe coalizioni

Il risultato delle elezioni regionali in Molise per il Pd è, secondo il Presidente della Toscana Eugenio Giani, “un ulteriore, grande campanello d’allarme”.
“È una sconfitta chiara e a mio giudizio è lo stimolo perché il Pd ripensi in qualche modo a una linea più coinvolgente che porti a coalizione larghe” ha affermato il presidente della Toscana in occasione di una conferenza a Firenze.
Per Giani “è evidente che se ci limitiamo al Pd e al M5s siamo una buona opposizione, ma non abbiamo certo il carattere di attrazione per essere una forza di governo e di maggioranza. In Toscana, non a caso, andiamo avanti con la larga coalizione che da Italia viva e Azione arriva fino alla sinistra oltre il Partito democratico”.

Soddisfazione Giani, il rigassificatore via tra tre anni

Il rigassificatore stanzierà a Piombino per altri tre anni. Giani si dice soddisfatto ed entusiasta della promessa mantenuta

Lo scorso 19 marzo attraccava nel porto di piombino il rigassificatore Golar Tundra. Il progetto, che gode di un doppione stanziato nei pressi di Ravenna, risultava essere agli occhi del Presidente della Toscana Eugenio Giani la risposta più immediata ed efficacia alla necessità di rendersi autonomi rispetto al gas russo.

Il rigassificatore trasforma il gas naturale liquefatto (Gnl), riportandolo allo stato gassoso; una volta estratto, il gas naturale può essere infatti liquefatto tramite un processo di raffreddamento a -160 gradi centigradi, che ne determina una notevole riduzione di volume.

I vantaggi politici ed economici risultanti dalla manovra che ha portato i due rigassificatori presso le coste italiane devono, però, fare i conti con il notevole rischio che secondo molti questi dispositivi rappresentano per la popolazione limitrofa e l’ambiente circostante.

Oltre ai rischi derivanti da malfunzionamento, e che possono palesarsi con perdite di gas, incendi, esplosioni ed emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente circostante, le associazioni hanno sempre denunciato che si tratterebbe di impianti emittenti inquinanti, soprattutto ossidi di azoto, in concentrazioni tutt’altro che trascurabili.

Sarà per questo che le regioni si stanno organizzando, non senza difficoltà, affinché i rigassificatori non stanzino per un periodo troppo prolungato nei pressi di uno stesso porto.

Nei giorni scorsi Palazzo Chigi ha proceduto alla nomina del presidente della Liguria Giovanni Toti quale commissario straordinario di governo per il nuovo posizionamento del rigassificatore.

Il dialogo tra i presidenti delle due regioni sembra rispettare i patti stretti durante lo scorso marzo, che prevedevano un periodo di stanziamento del rigassificatore di non oltre 3 anni. Giani a riguardo ha affermato che “sin dal momento della mia nomina a commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, avevamo detto che la nave sarebbe rimasta a Piombino per un tempo molto limitato  e questo impegno è stato mantenuto”.

E ha aggiunto “il comportamento del Governo ha confermato con quella nomina quanto io avevo chiesto, ovvero che la nave di rigassificazione stesse a Piombino tre anni e poi andasse in una piattaforma offshore. La nomina di Toti garantisce il fatto che vi siano tre anni di tempo per creare un offshore in un’altra realtà”.

“Che si decida dove all’interno del territorio della Liguria domani o tra un mese  cambia poco” conclude il presidente della Toscana.

Maggio Musicale, soldi in arrivo. Giani: “Siamo tutti d’accordo”

Soldi in arrivo per salvare il Maggio Musicale Fiorentino. E’ quanto ha annunciato il presidente della giunta regionale toscana Eugenio Giani dopo l’incontro a Roma con il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Una decisione più volte invocata anche dal neo commissario Ninni Cutaia.

“Ho parlato col ministro Sangiuliano della crisi del Maggio musicale e siamo tutti d’accordo a mettere quello che possiamo mettere per poter così ragionevolmente delimitare il disavanzo, e così far procedere il Maggio oltre. Quanto e come lo vedremo nei prossimi giorni attraverso le verifiche opportune che verranno fatte, e poi sono convinto che il ministro Sangiuliano ci convocherà al momento giusto”, ha detto Giani.

Il governatore era a Roma nella giornata di ieri per l’inaugurazione della mostra dei bronzi di San Casciano dei Bagni al Quirinale. Sangiuliano “con me ha parlato in modo molto ragionevole – ha aggiunto -, equilibrato, e confido che possa arrivare un contributo dal Comune di Firenze, come è già stato annunciato, così dalla Regione Toscana, dallo Stato, dalla Fondazione Cassa di risparmio e dagli altri enti che già sono soci del Maggio Musicale, mettendoci un po’ tutti quello che è necessario per colmare l’imprevedibile disavanzo che si era creato durante il periodo del sovrintendente Pereira”.

Liste di attesa, la Toscana recupera il 99% degli appuntamenti persi durante il Covid

La Fondazione Gimbe pone la Toscana al primo posto in Italia, nel 2022, sul recupero delle prestazioni perse nell’anno precedente, ovvero nel secondo anno di pandemia.

Considerando assieme screening oncologici, prestazioni ambulatoriali ed interventi chirurgici programmati, la Toscana recupera complessivamente il 99 per cento degli appuntamenti a cui non era stato possibile dare risposta, condividendo il podio delle liste di attesa con Provincia autonoma di Trento (95 per cento) ed Emilia Romagna (91 per cento). Lo fa utilizzando il 92 per cento  delle risorse ad hoc stanziate nel 2022 dal Parlamento, dove i dati si riferiscono alla spesa rendicontata.

“I numeri ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Stiamo impiegando tutti gli strumenti possibili a disposizione, avviando una strategia condivisa con le aziende e i professionisti per contrastare il fenomeno delle liste di attesa – spiegano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Sul fronte della domanda stiamo ultimando la delibera sull’appropriatezza delle prescrizioni, i cui risultati saranno visibili nel medio periodo. Sono invece già all’opera i coordinatori delle liste d’attesa nelle varie aziende, ovvero le nuove figure di riferimento introdotte con una delibera qualche mese fa e a cui è affidato l’organizzazione dell’offerta”.

Dai dati emerge come il fenomeno delle liste di attesa riguardi tutta Italia e sia preoccupante: era già evidente prima del 2020 ed è stato poi aggravato dagli effetti della pandemia,  con ricadute dirette sulla cittadinanza che molto spesso manifesta elementi di disagio e insoddisfazione per i tempi di accesso ai servizi del sistema sanitario.

“Il lavoro che stiamo facendo con tutta la squadra del sistema sanitario toscano sta dando i suoi frutti  – proseguono il presidente Giani e l’assessore Bezzini– La qualità del sistema sanitario toscano è confermata anche dagli indicatori ministeriali Lea, ovvero sui livelli essenziali di assistenza, e da Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che hanno valutato positivamente i servizi e le strutture toscane. Siamo però anche consapevoli che nei prossimi anni sarà necessario  uno sforzo ancora maggiore per mantenere livelli alti e costruire un equilibrio tra qualità e quantità dei servizi e sostenibilità del sistema. Serviranno maggiori risorse da parte del Governo per il fondo sanitario, per nuove assunzioni, per ridurre le liste d’attesa e dare piena attuazione alle riforme territoriali migliorando la presa in carico della cittadinanza e la qualità delle cure”.

“Senza ulteriori risorse – concludono Giani e Bezzini, che manifestano preoccupazione per il futuro senza una risposta adeguata da parte del Governo sul fronte finanziario – tutti questi obiettivi sulle liste di attesa rischiano di non essere raggiunti”.

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