Epatite C, in Toscana da settembre screening gratuito per nati 1969-1989

Epatite C – Partirà a settembre in Toscana il programma di screening gratuito, già annunciato, sull’epatite C, infezione del fegato provocata da un virus che si trasmette mediante contatto con sangue infetto ma da cui oggi si può guarire se diagnosticata tempestivamente.

I controlli del programma promosso dalla Regione riguardano tutti i nati tra il 1969 e il 1989 (circa 920mila persone tra 33 e 53 anni). A questi si aggiunge l’intera popolazione carceraria e chi è seguito dai servizi pubblici per le dipendenze, oltre 20mila persone al censimento di pochi mesi fa: in questo caso il programma è già stato avviato da più di un anno. Lo screening consisterà in una test rapido, pungidito, su sangue capillare per la ricerca di anticorpi anti-Hcv. Il risultato sarà disponibile in pochi minuti.
Per realizzare i controlli, gratuiti per i cittadini, la Toscana ha ricevuto dallo Stato 4 milioni e 962 mila euro. Lo screening sarebbe dovuto partire nel 2019 secondo le indicazioni del Ministero, ma poi la pandemia da Covid-19 ha costretto tutte le Regioni ad un rinvio. I test saranno effettuati a partire da settembre nelle sedi delle associazioni di volontariato che hanno aderito al progetto.

“Questa campagna sarà una delle azioni più importanti sul fronte della prevenzione nell’ultimo trimestre di quest’anno – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. In sanità, dopo l’emergenza del Covid, stiamo concentrando gran parte delle energie proprio sulla prevenzione. E per una malattia spesso silente come l’epatite C, una diagnosi precoce è determinante: per la salute delle singole persone, ma anche per la riduzione dei costi a carico del sistema sanitario”. Per l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini “la Toscana rinnova un impegno che ci ha visto attivi anche in passato. Nel 2015 l’allora giunta regionale lanciò un programma per l’eradicazione dell’infezione, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, per trattare soggetti infetti in via cronica e noti al sistema sanitario, ma non ancora non sottoposti a terapia. Adesso investiamo sulla prevenzione secondaria, partendo da una diagnosi veloce con l’obiettivo di individuare quelle persone inconsapevoli di avere l’epatite C e garantire loro accesso alla cura”. (ANSA).

Diabete: saranno addestrati cani che fiutano l’ipoglicemia

In Toscana verranno istruiti cani in grado di fiutare il sopraggiungere di una crisi ipoglicemica legata alla terapia per il diabete; “gli amici a quattro zampe non saranno solo un ‘salvavita’, ma  favoriranno anche l’autonomia del proprio giovane padrone”

Il fido amico dell’uomo diventa, in Toscana, un cane da allerta medica per bambini: verranno, infatti, istruiti cani in grado di riconoscere, con il fiuto, il sopraggiungere di una crisi ipoglicemica legata alla terapia per il diabete.

La Regione li educherà grazie agli istruttori della Scuola cani guida per ciechi di Scandicci (Firenze), l’unica pubblica di tutta Europa, e dal 1979 regionale, e li metterà a disposizione di bambini e ragazzi con diabete.

Il progetto, spiega la Regione, è destinato a diventare “pilota su scala nazionale: nel partenariato, assieme alla Scuola cani guida, l’ospedale Meyer di Firenze e l’unità di igiene urbana veterinaria dell’Azienda Usl Toscana Centro, è previsto anche il coinvolgimento del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali che fa capo al ministero della Salute”.

I cani, si spiega nella nota, sono in grado, con il proprio fiuto, di “carpire le variazioni nella concentrazione di taluni composti organici volatili prodotti da una persona in prossimità di uno stato di crisi da diabete e saranno istruiti, quando accade, a dare l’allarme con un segnale convenzionale prestabilito”.

Garantiranno, dunque, un doppio aiuto: “oltre alla funzione ‘salvavita’ c’è anche un aumento del livello di autonomia e indipendenza della persona”.

L’obiettivo del progetto è quello di “definire ed approvare standard e regole operative nazionali, che al momento mancano: il settore dei cani di assistenza, infatti, è privo ad ora di una regolamentazione”.

Le razze scelte dalla Toscana sono Labrador e Golden Retriever, cioè le stesse usate per i cani guida, da istruire appena compiuti due mesi di vita. Nei prossimi mesi saranno addestrati i primi quattro cani.

Il Meyer garantirà il supporto medico scientifico e avrà un ruolo di affiancamento per tutto il percorso.

A riguardo si espresso il governatore Eugenio Giani. il quale ha affermato: “Mettiamo con orgoglio a disposizione di altri, ancora una volta, le nostre eccellenze e il nostro saper fare, con la sensibilità che su questi temi da sempre contraddistingue la Toscana e la Regione. Si tratta di una nuova frontiera che porterà sicuri benefici a chi soffre di diabete”.

🔊 Pedaggio Fi-Pi-Li: Assotir chiede rinvio ma Giani conferma percorso

Pedaggio Fi-Pi-Li: “Chiediamo un rinvio e un supplemento di indagine e riflessione” sulla costituzione di Toscana Strade Spa per la gestione della Sgc Firenze-Pisa-Livorno, finanziata da un pedaggio sui mezzi pesanti. Lo afferma l’associazione Assotir, che oggi in una conferenza stampa ha dato conto degli esiti degli incontri coi gruppi politici in Consiglio regionale della Toscana. Ma Giani ribadisce il sostegno al progetto e al percorso intrapreso. “Tuteliamo interessi generali”. (AUDIO)

“Pur con alcuni distinguo – sostiene l’associazione Assotir – potremmo sintetizzare che da parte di ognuno dei gruppi consiliari, sono state rilevate diffuse perplessità anche da parte della maggioranza, e che in buona sostanza nessun gruppo si e dichiarato favorevole senza distinguo rispetto alle proposte principali sul tappeto”, mentre “hanno tutti convenuto sulla necessità di dover approfondire l’istruttoria in corso sia sugli obiettivi che sugli strumenti che sulle specifiche tecniche ad oggi prospettate. Iniqua, insufficiente, incerta e comunque non urgente sono le espressioni più utilizzate nei rispettivi giudizi dei gruppi, al punto da poter provocare difficoltà rispetto al percorso ipotizzato che potrebbe anche portare a individuare ostacoli non facilmente superabili”.

Assotir ha ribadito la propria contrarietà all’idea del pedaggio selettivo annunciata dalla Regione: “Pretendere una forma di pagamento prima di avere un servizio di carattere autostradale (corsia di emergenza, piazzole di sosta, interventi per migliorare la sicurezza attiva e passiva, etc) è una pretesa che cozza contro il buon senso e probabilmente anche contro la normativa vigente”.

Interviste di Chiara Brilli a Claudio Donati segretario generale Assotir e Maurizio Bandecchi coordinatore regionale

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“Assotir tiene una posizione che è comprensibile perché tutela interessi di parte, ovvero tutela gli interessi dei tir che preferiscono non pagare un pedaggio, e lo faremmo tutti probabilmente se ci trovassimo ad essere quelli che gestiscono un tir: in realtà noi dobbiamo tutelare gli interessi generali”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, commentando la presa di posizione dell’associazione contro il progetto di Toscana Strade e di un pedaggio selettivo per i mezzi pesanti sulla Sgc Fi-Pi-Li. “Il progetto di Toscana Strade – ha spiegato Giani, a margine della consegna del Pegaso d’oro alla città di Volterra – è perché si possa arrivare ad una gestione della Fi-Pi-Li più adeguata da un punto di vista della quotidianità, senza dove rincorrere i cantieri perché si scopre che un pilone è in condizioni precarie come è accaduto nel mese di luglio con code chilometriche a Empoli, e si possa realizzare la corsia di emergenza che non c’è in Fi-Pi-Li, e nei tratti possibili la terza corsia. Ma siccome i soldi alle strade non li danno né il Pnrr, né i fondi europei, o si mette un pedaggio ai tir o questi lavori non si fanno. Io sono per fare questi lavori”.

Con il dibattito in Consiglio regionale, ha aggiunto il governatore, “i toscani vedranno in faccia i consiglieri regionali: chi vuol mantenere così la Fi-Pi-Li metterà in discussione il progetto, chi vorrà una Fi-Pi-Li con la terza corsia, la corsia di emergenza e più moderna, voterà per il progetto”.

Maggio Musicale: fumata bianca al Ministero, 7.6 mln per salvataggio

L’incontro presso il Collegio Romano per il piano di rilancio del Maggio Musicale fiorentino si è concluso: i 7,6 milioni di euro stanziati. Cutaia: “questo deve essere un rilancio altrimenti un’altra ancora di salvezza simile potrebbe non arrivare”.

L’incontro al Collegio Romano per il piano di rilancio del Teatro del Maggio Musicale si è concluso in maniera positiva: l’obiettivo comune previsto, salvare il Maggio musicale fiorentino dopo l’era Pereira, spazzata via da inchieste giudiziarie e contabili col teatro commissariato, sembra dietro l’angolo.

La riunione, durante la quale non è stato affrontato il tema su cui Nardella, sindaco di Firenze, ha premuto nel corso degli ultimi mesi, ossia l’istituzione di una commissione d’inchiesta contro la figura dell’ex sovraintendente, finisce con una ripartizione che dovrebbe essere più o meno questa: il Ministero metterà 2,2 milioni di euro, la Regione passa da 750 mila a 1,1 milioni, Palazzo Vecchio e Città Metropolitana insieme dovranno tirare fuori non 2 ma 2,2 milioni di euro. Fondazione Cassa di Risparmio metterà 1 milione di euro e 1,1 lo metterà Intesa San Paolo, raggiungendo la somma di 7,6 milioni di euro.

Per il momento, sembra che la cassa integrazione straordinaria e liquidazione coatta potranno essere evitate.

Così in una dichiarazione congiunta il governatore toscano, Eugenio Giani, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, partecipi alla riunione: “Diamo atto al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di avere svolto con alto senso di responsabilità istituzionale un ruolo decisivo per arrivare ad un’intesa positiva di tutti i soci nel segno della leale cooperazione. Si è condivisa infatti la necessità di pensare ad una nuova governance per il futuro e di rilanciare un modello produttivo e artistico capace di conquistare un pubblico nuovo e più ampio”.

Più volte si è sottolineato, inoltre, che questo incontro debba suggellare l’inizio di una nuova era per il Maggio Musicale fiorentino. “Non si tratta del solito intervento di salvataggio, perché tutti abbiamo condiviso un cambio strutturale della vita artistica ed economica dell’ente. Ora finalmente voltiamo pagina in questo lungo e difficile percorso che darà una prospettiva di lungo periodo a questa istituzione di livello internazionale”, sottolineano Giani e Nardella.

A loro fanno eco anche le parole del commissario straordinario Onofrio Ninni Cutaia, secondo il quale:  “Non sarà una salvezza, questo deve essere un rilancio altrimenti un’altra ancora di salvezza simile potrebbe non arrivare”.

Le parti, riporta infine una nota diffusa dal Mic dopo l’incontro nella Capitale, “hanno condiviso l’idea di un piano di rilancio delle attività da sottoporre alla Corte dei conti e all’Avvocatura dello Stato con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e aprire il Maggio Fiorentino a nuove progettualità che valorizzino il Teatro e ne aumentino l’offerta culturale”.

 

 

 

 

🔊 Tpl: Giani, “non chiamiamolo rincaro. E’ adeguamento Istat”

Tpl, Giani ”Abolirei la parola rincari, sarà un adeguamento che vedrà Firenze con biglietto inferiore ad altre città. Il tavolo richiesto dal Comune di Firenze ci sarà ma i comuni sul trasporto pubblico locale devono fare la loro parte” ha commentato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani a margine di una conferenza stampa senza però chiamare in causa At, rispetto alle sue responsabilità in termini di garanzie  e qualità del servizio.

“Se si contribuisce poi si può anche avere rilievi da fare, ma se non si mette nemmeno un euro che rilievi si possono fare? Il tavolo lo apriremo anche per questo”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito del tavolo con la Regione chiesto dall’assessore all’ambiente del Comune di Firenze, Andrea Giorgio, in seguito all’annuncio del rincaro dei biglietti di Autolinee Toscane.

“Abolirei la parola rincari – ha detto Giani, a margine della firma di un’intesa sulla reindustrializzazione del sito Alival di Ponte Buggianese -, è semplicemente l’attuazione del disposto che era nel contratto con Autolinee Toscane per l’adeguamento Istat: in realtà manterrà Firenze con un prezzo di biglietto molto inferiore ad altre città. Ci sarà certo questo tavolo: sarà l’occasione in cui decideremo anche quanto i Comuni contribuiranno sul trasporto pubblico locale”.

Secondo il governatore toscano, infatti, “da quando la Regione ha fatto l’appalto unico regionale che era nelle sue prerogative, vinto dai francesi di At, in realtà i Comuni è come se avessero affidato tutto alla Regione, che mette 660 milioni per il trasporto locale: quello marittimo verso le isole, quello ferroviario, e quello delle autolinee che è quello più consistente. Noi più di questi 660 milioni non so proprio cosa ci dovremmo mettere: se vogliamo un servizio migliore, è evidente che i Comuni devono contribuire magari a mettere quelle risorse per rendere più frequente e più efficiente la linea X o Y”.

Firenze, martedì 25 luglio riapre il Memoriale degli italiani ad Auschwitz

La riapertura di questo nuovo polo culturale della Memoria a Firenze, di respiro internazionale, avverrà in occasione di una data emblematica per la storia del nostro paese, il prossimo 25 luglio, 80° anniversario dalla caduta del regime fascista.

Simbolo tragico di una storia lontana che non deve tornare attuale, monito per la memoria. Il Memoriale degli Italiani fu voluto, progettato e collocato nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono che produssero una delle prime installazioni multimediali al mondo.

Dopo un periodo di chiusura, torna visibile presso presso il centro Ex3 a Gavinana, al termine di una lunga e dolorosa vicenda che ne ha portato prima alla chiusura al pubblico e poi alla minaccia di smantellamento da parte della direzione del museo. Oggi quindi l’opera ‘rinasce’ grazie a un complesso progetto che ha visto lavorare fianco a fianca Comune di Firenze, Regione, Ministero per i Beni e le attività culturali e la stessa Aned, proprietaria dell’opera, con il sostegno decisivo di organizzazioni come la Fondazione Cr Firenze, Firenze Fiera, Unicoop Firenze, Studio Belgiojoso, Cooperativa archeologia. K-Array, Tempo Reale.

L’ Aned, infine, si è incaricata di progettare e realizzare una prima mostra sulla storia della memoria della deportazione italiana lungo i decenni, che ora è visibile al piano terra della struttura. Il risultato è  un nuovo progetto museologico, all’interno di spazi rinnovati.  E con esso il luogo a Firenze diventato sua residenza da alcuni anni, che da centro di arte contemporanea, l’Ex3, si trasforma nel Memoriale delle Deportazioni.

La cerimonia di inaugurazione è in programma alle 15.30, in piazza Bartali a Firenze.

Interverranno  i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni protagoniste della rinascita del Memoriale degli Italiani e alla realizzazione del Memoriale delle Deportazioni. Per la Regione Toscana saranno presenti il presidente Eugenio Giani, l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, Ugo Caffaz, consigliere per le politiche per la Memoria dell’assessora Nardini.

Per il Comune di Firenze, parteciperanno il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla Memoria Maria Federica Giuliani.Per il Comune di Prato il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani. Per l’Associazione nazionale Ex Deportati, il presidente nazionale Dario Venegoni. Per la Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, la presidente Aurora Castellani. Per la Comunità Ebraica di Firenze il presidente Enrico Fink.

 

 

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