Emergenza casa: Regione acquista 108 alloggi da privati per Erp. Altri 17mln per Firenze e Prato

Il patrimonio Erp regionale si arricchisce. Sono 108 gli alloggi venduti da privati. Le proposte d’acquisto sono state 24 ma 10 sono state ammesse a finanziamento. In corso di definizione 2 progetti di edilizia residenziale pubblica a Prato e Firenze ai quali saranno assegnati 17 mln di euro. Ceccarelli: “Contiamo sul Piano Casa annunciato da governo che sarà integrato dalle risorse che la Regione continuerà a mettere a disposizione”.

Il bando regionale per l’acquisto di alloggi vede 15 mln di euro disponibili dei quali ne sono stati ultizzati poco più di 14 mln. Sono, inoltre, in corso di definizione due progetti di edilizia residenziale pubblica nei comuni di Prato e di Firenze ai quali saranno assegnati 17 mln di euro provenienti dalla delibera del Cipe del luglio 2019, nel rispetto dei requisiti oggettivi da questa previsti.

“La Regione ha deciso di ricorrere a questo tipo di misura, che ovviamente non sostituisce la costruzione di nuovi alloggi, per cercare di aumentare la dotazione Erp in tempi rapidi acquisendo immobili di qualità che, vista la crisi del mercato immobiliare, rischiavano di rimanere invenduti per lungo tempo. Evitando inoltre consumo di nuovo suolo, in un’ottica di sostenibilità ambientale e paesaggistica”, ha detto l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli.

Oltre milioni previsti con questo bando e agli ulteriori 17 della delibera Cipe, sono stati impegnati nel triennio 2017-2019 oltre 100 mln per interventi sul patrimonio Erp di proprietà delle amministrazioni comunali. La Regione è intervenuta poi in modo concreto a sostegno dei canoni di locazione garantendo, nel quinquennio 2015-2019, un contributo di oltre 25 mln di euro nonostante la diminuzione del contributo statale.

Un’altra misura di welfare garantita stavolta con una rilevante compartecipazione dello Stato, è stata quella destinata a sostenere i nuclei morosi senza colpa, grazie a risorse per circa 20 mln di euro.

Favorito anche il processo di autonomia abitativa dei giovani. La misura finora ha consentito a oltre 6.000 giovani di uscire dalla residenza del nucleo familiare originario per iniziare un proprio percorso abitativo. E’ intervenuto anche una nuova Legge Regionale sulla gestione del patrimonio Erp per garantire una maggiore giustizia sociale, una crescente efficienza del sistema e una notevole, e significativamente incrementata, autonomia gestionale ai comuni, ha ricordato Ceccarelli.

Per poter accedera alla richiesta di assegnazione dei fondi i comuni dovevano avere almeno 20 domande di assegnazione di alloggio popolare inevase nelle loro graduatorie. Gli alloggi inoltre dovevano corrispondere ad un intero fabbricato o ad una porzione di fabbricato costituito da almeno 4 alloggi, gestibili autonomamente anche nelle parti comuni e senza spese condominiali.

Gli immobili di nuova costruzione o integralmente recuperati dovevano essere completamente ultimati, liberi da persone, conformi allo strumento urbanistico vigente, in possesso di agibilità, immediatamente accessibili ed assegnabili. Il soggetto proprietario doveva farsi carico degli eventuali oneri e lavori di manutenzione e pulizia degli alloggi e per gli immobili in corso di ultimazione doveva essere garantita l’agibilità entro 6 mesi dalla scadenza della procedura di selezione. Inoltre gli immobili non dovevano avere una classe energetica inferiore alla B (risultante dal certificato redatto da tecnico abilitato).

Nel caso in cui il valore ottenuto dalla media fra valore di mercato minimo e massimo indicato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) per la destinazione residenziale, nella zona omogenea in cui ricade il fabbricato, fosse stato inferiore al limite di costo della nuova costruzione, il valore medio applicato alla superficie totale del fabbricato avrebbe costituito il prezzo massimo riconoscibile. Prevista anche la possibilità di presentare domande da parte di più comuni in forma associata: per la valutazione del criterio relativo al numero di domande in graduatoria sarebbe stata considerata la somma delle domande valide nelle graduatorie dei comuni interessati.

Ecco nel dettaglio le dieci proposte finanziate.

  • Bibbiena (AR), 8 alloggi, 786.954 euro
  • Fucecchio (FI), 13 alloggi, 1.717.400 euro
  • Lucca, 6 alloggi, 906.578 euro
  • Gallicano (LU), 10 alloggi, 1.417.180 euro
  • Aulla (MS), 5 alloggi, 396.458 euro
  • Massa, 6 alloggi, 963.509 euro
  • Castelfranco di Sotto (PI), 20 alloggi, 1.123.300 euro
  • Serravalle (PT), 26 alloggi, 3.053.620 euro
  • Poggio a Caiano (PO), 9 alloggi, 2.539.407 euro
  • Torrita di Siena (SI), 5 alloggi, 1.137.168 euro

Case popolari, da Firenze le proposte di Federcasa inquilini al Governo

Come si legge da una nota, Federcasa si pone l’obiettivo di ‘garantire un flusso di finanziamenti costanti, da destinare all’edilizia residenziale pubblica e procedere all’immediato recupero degli appartamenti al momento inagibili. Sono queste alcune richieste contenute nel documento sottoscritto da Federcasa con i Sindacati Nazionali degli Inquilini (Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini), per rilanciare l’Erp e tutto il settore delle case popolari, in Italia.’

Proseguendo, Federcasa nella nota spiega che ‘il testo, presentato oggi a Firenze in occasione del convegno “Diritto alla casa e diritto all’abitare – Il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica”, organizzato da Federcasa e da Confservizi Cispel Toscana, sarà sottoposto all’attenzione del Governo, per richiedere una serie di interventi capaci di rispondere ai cambiamenti sociali in atto e ai nuovi bisogni emergenti che interessano il comparto abitativo. Si tratta, nello specifico, di una serie di misure volte a delineare una svolta nelle politiche abitative, oltre che nuovi ruoli per l’edilizia residenziale pubblica.

Tra le proposte avanzate vi è anzitutto la necessità di ripristinare un flusso di finanziamenti certi e costanti, in parte provenienti dalla fiscalità generale e in parte dalla lotta all’evasione, che nel settore dell’affitto rappresenta una quota rilevante e per la quale si rendono indispensabili azioni di contrasto attuate sia dall’Agenzia delle Entrate, sia dalle Amministrazioni locali, che permetterebbero di reperire risorse consistenti. È essenziale però che queste risorse siano concentrate sull’edilizia residenziale pubblica e non su progetti alternativi, fino ad oggi rivelatisi fallimentari.

Nel documento viene poi evidenziata la necessità di completare urgentemente il programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica, risolvendo le criticità emerse sui ritardi, ed aumentando così il numero degli alloggi disponibili. Altro punto fondamentale riguarda gli enti gestori delle case popolari, ai quali deve essere data la possibilità di concorrere, a parità con gli altri soggetti imprenditoriali, ad attività di produzione e di gestione immobiliare a rendimento, prevedendo che le risorse ricavate da questa attività siano utilizzate nella manutenzione e nella valorizzazione del patrimonio pubblico.

“Il documento che abbiamo sottoscritto nasce per rispondere all’esigenza sempre più crescente di dare risposta all’emergenza abitativa – sottolinea il presidente di Federcasa, Luca Talluri. – È evidente che, con oltre 1 milione e 600mila nuclei familiari che vivono in una situazione di disagio abitativo, non basta mettere in campo interventi di manutenzione sul patrimonio esistente. Ci vogliono soluzioni più strutturate e di lunga durata, perché il sistema attuale è in una situazione cristallizzata”.

Nel testo sottoscritto da Federcasa e Sindacati degli Inquilini si pone infine l’attenzione sul problema relativo all’abusivismo. In particolare viene evidenziata la necessità di contrastare le occupazioni abusive attraverso forme rapide e trasparenti di assegnazione degli alloggi liberi, fondi per il ripristino immediato degli alloggi che si rendono disponibili, ed accordi con Prefetture e Questure per il controllo del patrimonio.’

Toscana, edilizia pubblica: da oggi in vigore nuova legge Erp

Entra in vigore oggi la nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica in Toscana che ha “l’obiettivo di garantire più equità, una maggiore efficienza del sistema di governance dell’edilizia pubblica e maggiore autonomia per i Comuni, evitando l’aumento dei canoni di locazione”.

Ad affermarlo l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli. La nuova legge, spiega una nota, prevede, tra l’altro, “un unico contratto di servizio, uguale per tutta la Toscana, che non solo rappresenterà un elemento di equità, ma fisserà per tutti una percentuale degli introiti che sarà destinata alla ristrutturazione degli alloggi”.

Inoltre, “i Comuni avranno più autonomia. Avranno a disposizione il 40% degli alloggi da assegnare sulla base di graduatorie speciali gestite da loro stessi e potranno anche stabilire una soglia Isee per la decadenza dell’alloggio popolare specifica per il loro territorio”. Per quanto riguarda la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio popolare aggiunge l’assessore, “viene introdotta una valutazione patrimoniale dei beni mobili, e resta confermata tra le cause di decadenza l’accertamento della proprietà immobiliari, anche in altre regioni o in altri Stati”.

Altra novità, la creazione di un sistema di punteggi legato alla residenza dei richiedenti o alla prestazione di attività lavorativa continuativa di almeno un componente del nucleo familiare nell’ambito territoriale di riferimento del bando. Per Ceccarelli, “la Giunta regionale ha messo le politiche abitative tra le proprie priorità. Ci eravamo impegnati a destinare all’edilizia popolare 100 milioni in 3 anni e con il 2018 siamo arrivati a 61 milioni. A queste risorse vanno aggiunti i fondi per la ristrutturazione degli alloggi di risulta e per le politiche della casa. Sarebbe importante che il diritto alla casa fosse considerato una priorità anche dal Governo”.

Livorno, a fuoco l’albero di Natale. Quattro intossicati all’ospedale

Quattro persone, mamma, figlia e altri due condomini di un palazzo Erp di via Ademollo a Livorno, sono rimaste lievemente intossicati dai fumi di un incendio scoppiato nell’appartamento delle due donne per il probabile surriscaldamento della presa delle luci di un albero di Natale che a sua volta ha preso fuoco.

Le quattro persone erano già in strada quando sono state soccorse la notte fra mercoledì e giovedì, intorno alle due dal 118 e trasferite a scopo precauzionale in pronto soccorso per accertamenti.

Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme residue e effettuato una prima bonifica dell’abitazione che è risultata inagibile. L’incendio, come appurato dai vigili del fuoco, si sarebbe sprigionato dal surriscaldamento di una presa delle luci dell’albero, in materiale sintetico, che ha preso fuoco, sprigionando un denso fumo acre che ha invaso l’abitazione e parte dei vicini appartamenti. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e effettuato una prima bonifica dell’abitazione che è risultata inagibile.

Alloggi Erp, la destra in trincea: “Con nuova legge favoriti solo extracomunitari”

“C’è nervosismo da parte della Lega e delle opposizioni perché da oggi smetteranno di andare in giro per la Toscana a fare propaganda con bandi a limite della legalità che sfruttavano un vuoto legislativo”. Così il presidente della commissione sanità, Stefano Scaramelli, a margine del dibattito sul testo unico Erp in discussione in Consiglio regionale.

“Una legge pro immigrati: così gli italiani restano fuori dalle graduatorie. Per la Lega – afferma il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Jacopo Alberti (Lega) sugli alloggi Erp – ‘prima gli italiani’ non è solo uno slogan, noi vogliamo davvero che siano i primi ad accedere ai servizi. Per questo abbiamo chiesto che fosse reintrodotto il certificato sulle proprietà immobiliari all’estero, perché la maggioranza aveva introdotto la Ivie, cioè l’Imu per le seconde case all’estero, ma per i Paesi fuori dall’Ue questo paramento è sempre bassissimo”. Per il consigliere leghista “tutto questo è fatto per dispetto ai comuni già governati dalla Lega in Toscana, che avendo invece applicato la legge, hanno davvero ribaltato le graduatorie a favore dei toscani. Sono solo ripicche politiche che non guardano al bene della Regione”.

“Sono 23 gli emendamenti presentati dalla Lega al testo. Tra questi, la richiesta di controllo dei residenti reali delle abitazioni, la revisione dell’Isee ogni 18 mesi; 10 anni di residenza in Toscana; l’eliminazione dal testo della legge della dicitura “Coppie dello stesso sesso” e “i soggetti legati da vincoli affettivi ed i soggetti legati da finalità di reciproca assistenza morale e materiale”.

“Su quest’ultimo punto – conclude Alberti – sappiamo che si solleverà un polverone. Ma i nostri principi, quelli per cui oggi la Lega è primo partito in Italia, sono sempre gli stessi, e continueremo a difenderli: prima le famiglie italiane composte da padre madre e figli”.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Andrea Quartini è intervenuto in merito alla questione sostenendo che “il Movimento 5 stelle onora il mandato conferito dagli elettori. Anche in aula, seppur nel rispetto delle decisioni prese, abbiamo ribadito l’impegno a proseguire a oltranza il dialogo sulla proposta di legge. Ma tant’è. Il presidente del Consiglio Eugenio Giani, insieme ad altre forze politiche, ha tirato dritto: chiusura dei lavori alle 13”.

“Non viene per nulla affrontato – prosegue Quartini – il tema centrale: poter contare su risorse certe per soddisfare il bisogno abitativo di circa 25mila famiglie che ne avrebbero diritto e delle altre 50mila che le abitano, spesso in condizioni di fatiscenza, ma che per governo incerto o per mancanza di finanziamenti non ricevono le necessarie attenzioni”.

Quello dedicato alle case popolari sarebbe dovuto essere un testo unico capace di: “mettere ordine su un tema sensibile e delicato come il contrasto al disagio abitativo affrontando i temi della organizzazione gestionale del patrimonio Erp (governance); dettare linee d’indirizzo e intervento sui piani per le nuove costruzioni e per il ripristino degli oltre 2mila alloggi sfitti; affrontare equamente il tema delle alienazioni, inserire percorsi per limitare le crescenti tensioni sociali legate alla guerra tra poveri che le scarse risorse investite generano”.

“Ebbene niente di tutto questo è avvenuto, tranne – sottolinea Quartini – l’approvazione degli ordini del giorno che abbiamo presentato: cosa che apprezziamo, ma che non avendo potere di legge, riteniamo comunque insufficiente”.

“Auspichiamo – evidenzia l’esponente penta stellato – si possa ancora migliorare. Ma l’opposizione ai nostri principali emendamenti sulla necessità dei bandi aperti, sul dare maggior valore ai territori, sullo stabilire in legge la necessità di risorse certe nei bilanci regionali destinati alle case popolari, non sta promettendo granché. Il rischio reale – conclude – è di aver perso una grande occasione di concertazione per riscrivere insieme a sindacati, inquilini, comuni, gestori e consiglio regionale una buona legge. Insomma, la solita operazione gattopardesca”.

“Oggi – ha aggiunto sulla legge degli Erp, il presidente della commissione sanità, Stefano Scaramelli (PD) – diamo una norma certa, e la Lega è nervosa perché dovrà smettere di fare propaganda. Da oggi non potranno più avere questo strumento discriminatorio sull’assegnazione delle case popolari perché gli alloggi si daranno alle persone che hanno più bisogno, che per noi sono quelle che da tanto tempo lavorano e risiedono in toscana”.

Parlando del requisito del possesso di immobili all’estero, Scaramelli ha spiegato che “con questa legge sarà determinante la dichiarazione Isee per fare le domande per gli alloggi: dentro l’Isee c’è anche la valutazione dei potenziali redditi all’estero, mentre oggi si impediva a persone di poter accedere, escludendole da un diritto che la Comunità Europea non consentiva di toccare”. No anche alla richiesta del Carroccio di aumentare a 10 anni il minimo di residenza per l’assegnazione degli alloggi.

“Continuano a propagandare una norma che non si può approvare – ha aggiunto Scaramelli -. E’ cinque anni il requisito minimo che la Comunità Europea consente per accedere a questi diritti. Noi crediamo nell’Europa e crediamo che le norme vadano rispettate. Un partito che in questo momento sta governando il Paese non può illudere i cittadini toscani con leggi che non possono essere applicate” , ha concluso il Presidente.

Nell’assegnazione degli alloggi Erp serve dare “priorità ai nuovi poveri come padri e madri separati, giovani precari, famiglie monoreddito. E privilegiare gli onesti e gli italiani”. Lo afferma  Paolo Marcheschi (Fdi).

“La proposta di legge presentata dalla giunta non fornisce una visione definita per la salvaguardia della coesione sociale e non supera l’equazione ‘case popolari uguale a ghetti’, il quadro del patrimonio abitativo sociale è desolante in Toscana, le case sono le stesse del periodo pre-crisi ma i poveri sono raddoppiati. E’ la solita legge ‘cerchiobottista’ che genera conflittualità tra poveri vecchi e nuovi: tra anziani e giovani, italiani e immigrati, persone sane e portatori di handicap. Le nuove povertà sono totalmente escluse dalla politica abitativa della Regione”.

“I condannati non sono stati esclusi dall’assegnazione delle case popolari – aggiunge -. Le persone con condanne sotto i cinque anni potranno entrare nelle graduatorie. Nardella e il Pd avevano annunciato una bomba, è invece scoppiato un ‘petardo'”.

“L’obiettivo di Fratelli d’Italia, ha concluso il consigliere, è superare la marginalità e i quartieri trasformati in ‘banlieue’; vogliamo zone di edilizia residenziale pubblica in cui si torni ad una convivenza civile e dignitosa. Scegliamo di stare con i nuovi poveri, italiani e onesti”.

“Forza Italia sta dalla parte dei toscani, il Pd sceglie gli extracomunitari: questo è ciò che dimostra la loro legge sulle case popolari. Solo sbloccandone la vendita così da incamerare risorse con cui poi costruire nuove case si ridà aria a un sistema che non funziona e si risponde al bisogno abitativo che in Toscana ormai sfiora l’emergenza”. Così il capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti e il vicepresidente dell’Assemblea toscana, Marco Stella, sulla vicenda Erp.


“Qui siamo a cavillare su chi deve venire prima e chi dopo. Su questo non ci sono a nostro avviso mediazioni: prima i toscani. E non ci piace che il Pd scelga invece gli extracomunitari”,  La Regione negli anni passati ha colpevolmente bloccato, di fatto e con la contrarietà di Forza Italia, le alienazioni del patrimonio abitativo pubblico e non prevede, oggi, di costruire nuovi alloggi. Come si pensa di rispondere alla fame di tetti che oggi divora i nostri territori?”, aggiungono i consiglieri.

Secondo Marchetti e Stella “con questa legge la sinistra mette una pietra, anziché un tetto, sopra ai tanti, troppi toscani in attesa di mura entro cui abitare. Non si aumenta l’offerta, anzi qui si vuol capitalizzare il bisogno in termini di controllo del consenso politico prevedendo il 40% di discrezionalità nell’attribuzione degli alloggi Erp, il che apre la via a una gestione clientelare del sistema casa“.

Contro questo, annunciano “daremo battaglia con ogni mezzo e, siccome in aula i numeri in questo momento non ci sono amici, terremo aperti cento occhi per controllare che le case vadano ai nostri concittadini toscani in maggior stato di bisogno.”

“Una legge pensata per dare maggiore equità ed efficienza al sistema dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana, ed anche per dare maggiore autonomia ai Comuni nell’affrontare il problema della casa, anche alla luce delle trasformazioni sociali ed economiche che si sono verificate negli ultimi 20 anni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Casa Vincenzo Ceccarelli, intervenendo oggi in conclusione del dibattito sul nuovo testo unico.


La revisione delle norme, ha spiegato l’assessore, ha avuto l’obiettivo di “semplificare e razionalizzare la gestione per generare risparmi e garantire maggiori risorse per la manutenzione e la ristrutturazione degli alloggi”. Dal confronto con i soggetti coinvolti, ha proseguito, “abbiamo rinunciato all’idea di ridurre da 11 a tre i gestori, ma non all’idea di cercare una maggiore efficienza del sistema”. “La legge – ha aggiunto Ceccarelli – non prevede alcun aumento strutturale dei canoni, ma un aggiustamento nel senso dell’equità, tenuto conto che chi vive in alloggi a minore efficienza energetica ha un maggior costo per energia elettrica e riscaldamento”. Previsti inoltre “interventi che premiano la ‘storicità’ della residenza in Toscana, ma senza alcuna distinzione di etnie o provenienza”.


A inizio mandato, ha ricordato, erano stati promessi 100 milioni per nuovi alloggi, dei quali 61,5 già utilizzati. A questi si aggiungono 27 milioni destinati a manutenzione straordinaria.
Inoltre cinque milioni di risorse regionali sono andati al contributo affitti. “Abbiamo dimostrato con i fatti e con le risorse la nostra attenzione al tema – ha concluso Ceccarelli – auspico di vedere la stessa attenzione anche a livello nazionale, già dalla prossima legge finanziaria.”

Firenze, Casa, Alloggi Erp: 8,3% assegnati a extracomunitari

Negli 11.718 alloggi Erp gestiti da Casa Spa nell’area fiorentina, e assegnati, ci sono 992 nuclei familiari extracomunitari, pari all’8,3% a fronte di una media nazionale del 10,1%.

Il dato è stato reso noto oggi, in occasione della Giornata della trasparenza promossa dalla società Casa Spa.

Fra i dati illustrati nell’iniziativa di oggi, il totale bollettato per canoni dal 2003 al 2017 ammonta a 265 milioni di euro, e lo scoperto a oggi ammonta a 6,659 mln, con una percentuale di morosità del 2,51%. Oltre il 40% dei canoni di locazione è destinato alla manutenzione ordinaria, sostiene Casa Spa, che rivendica di aver sempre avuto bilanci in attivo dalla sua nascita (2003).

Fra gli assegnatari figurano 501 nuclei familiari in fascia ‘M’, ovvero con reddito convenzionale sopra 28mila euro; fra questi il canone più alto paga 867,60 euro al mese. “Grazie a questi pochi – ha affermato Dario Sveldezza (Casa Spa) – si crea un gettito del canone che permette di far funzionare gli uffici e la manutenzione”.

Nel 2017 sono state riconsegnate 383 unità immobiliari per morte dell’assegnatario o cambio residenza.

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