Socialismo 4.0: Rossi, Bassolino, Damiano si confrontano su partito e lavoro

Questi i temi dell’incontro ‘Andare Oltre, socialismo 4.0’ che si terrà domani, giovedì 21 giugno, a Firenze presso lo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo (ore 17).

Una discussione sul futuro della sinistra e per un’alleanza democratica e sociale, per un partito del lavoro: L’incontro, moderato da Simone Siliani, vedrà gli interventi della direttrice della Fondazione Spazio Reale Elisabetta Carullo (“Nuove generazioni e cultura della legalità democratica”), della consigliera regionale Pd Alessandra Nardini (“L’antifascismo del terzo millennio”) e di Sara Nocentini, Phd di Storia economica (“Globalizzazione e precarietà”).
Alla discussione parteciperanno Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana; Cesare Damiano, associazione Lavoro&Welfare Antonio Bassolino, fondazione Sudd. Presentando l’iniziativa Enrico Rossi spiega:
“Dobbiamo promuovere un dialogo a sinistra in tutte le città. La strategia deve essere comune per chi è dentro il Pd e chi è fuori dal Pd. Noi vogliamo costruire un ampio schieramento di forze con un polo di sinistra forte che combatta e spinga all’opposizione questi neofascisti che ci governano. Anche sull’Europa dobbiamo avere posizioni chiare”.
“L’Europa così com’è non va, ma non accetto l’idea di combattere il sovranismo con il sovranismo, perché a furia di imitare la destra, poi la destra arriva a vince. Quindi ripartiamo dall’unità e dal dialogo. Costruiamo un grande partito socialista e del lavoro per scongiurare l’ininfluenza di posizioni minoritarie”.

Insieme contro il razzismo, manifestazione pubblica a Firenze: l’appello di Rossi e Nardella

“Stiamo raccogliendo in queste ore le firme di tante forze sociali, di sindaci e fisseremo nella prossima settimana in una piazza che concorderemo la manifestazione in difesa della democrazia e dei diritti umani”, lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi questa mattina negli studi di Controradio.

Rossi insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella ha lanciato ieri un appello a mobilitarsi contro la propaganda  del nuovo Governo basata sulla discriminazione razziale ed etnica. L’appello è stato lanciato anche  al Presidente della Repubblica.

“E’ giunta l’ora- scrivono Rossi e Nardella- che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere” per organizzare  una manifestazione pubblica a Firenze. Per sottoscrivere l’appello, occorre inviare una mail all’indirizzo: insiemecontroilrazzismo@gmail.com

“Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica – sottolineano Rossi e Nardella -. Certamente il numero uno di questa propaganda è il ministro dell’Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati”. “Lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell’informazione perché le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali, e chiamiamo” tutti “a sottoscrivere” il testo e impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze”.

Il video dell’intervista di Raffaele Palumbo a Enrico Rossi negli studi di Controradio

Toscana: Rossi e Nardella lanciano appello a mobilitarsi contro il razzismo

Il presidente della Regione e il sindaco di Firenze: “non possiamo star fermi. E’ giunta l’ora che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere, come singoli e in ogni formazione sociale: scendiamo in strada, animiamo le piazze e i luoghi di lavoro, le sedi dei partiti, dei sindacati, dell’associazionismo laico e cattolico, dando vita a un’insorgenza democratica. Per risvegliare le coscienze dormienti e per ricordare che nessuno è al riparo”.

ECCO IL TESTO DELL’APPELLO CONTRO IL RAZZISMO

“Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica. Certamente il numero uno di questa propaganda è il Ministro dell’Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati.

Questa propaganda manipola e distorce il linguaggio con metodo scientifico. Usa le ansie, le paure, le fragilità dei cittadini, spingendoli verso l’odio e il disprezzo degli altri. I poveri diventano cattivi, pericolosi e, soprattutto, stranieri, con parole d’ordine solo apparentemente nuove ma connesse alle pagine più nere della storia italiana.

La senatrice a vita Liliana Segre, in occasione del dibattito sulla fiducia al nuovo governo, ha pronunciato le seguenti parole: ‘Mi rifiuto di pensare che la nostra civiltà democratica sia sporcata da leggi speciali, se accadrà mi opporrò con tutte le forze’. Parole scolpite. E quel ‘se accadrà’ si sta avverando. Il nostro monito non è un’esagerazione. Le leggi razziali non arrivano per caso, ma fermentano lentamente, attraverso l’individuazione di presunti nemici del popolo eletti a capro espiatorio e attraverso l’istigazione all’odio. Gli immigrati di oggi come gli ebrei, gli omosessuali, i Rom e i Sinti negli anni ’30.

La Toscana ha vissuto su di sé le persecuzioni etniche e razziali pagando un prezzo insopportabile di vite umane, sopportando il dolore di una ferita che tutti erroneamente pensavamo rimarginata dalla storia e dalla democrazia.
Anche per questo in Toscana, negli ultimi quindici anni, con il Treno della Memoria nei lager nazisti, abbiamo diffuso e alimentato la consapevolezza di quello che è stato lo sterminio delle minoranze tra gli anni ’30 e ’40 del Novecento.

Ma libertà e democrazia non sono mai scontate: si conquistano e si difendono giorno dopo giorno.
Non possiamo star fermi.
E’ giunta l’ora che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere, come singoli e in ogni formazione sociale: scendiamo in strada, animiamo le piazze e i luoghi di lavoro, le sedi dei partiti, dei sindacati, dell’associazionismo laico e cattolico, dando vita a un’insorgenza democratica. Per risvegliare le coscienze dormienti e per ricordare che nessuno è al riparo.
Ebrei, omosessuali, profughi, immigrati, rom sono i volti di una comune umanità. Quell’unica umanità che non si può comprimere in nessuna razza. Razza è la parola infetta che avvelena ancora una volta il nostro paese.

Ottant’anni fa, tra il 22 agosto (data della pubblicazione del Manifesto della Razza) e il 5 settembre 1938 (giorno della firma del R.D. 1390, intitolato “Provvedimenti per la difesa della razza”), l’Italia perse del tutto la sua innocenza, mai più riacquistata.
Anche in quel caso niente avvenne all’improvviso. Tra il ’35 e il ’38, l’apparato razzista fu sperimentato in anteprima nelle colonie dell’Africa orientale e con il censimento degli ebrei. In quella circostanza, con la complicità di scienziati e intellettuali, il fascismo calpestò l’umanità.

Oggi questo nuovo razzismo proviene dal basso e dall’alto e propaga il suo messaggio in forma anonima e pervasiva sui social network, in un crescendo indegno e in una generale acquiescenza.

Vogliamo e possiamo offrire alle nostre comunità un’alternativa democratica, libera e credibile di società, basata su un modello di comunità che coniuga legalità e umanità, che lotta contro l’odio e la paura puntando sulla coesione e l’inclusione. Ricostruiamo una società che attualizza i valori della nostra Costituzione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno; una società dove la centralità dell’educazione sostituisce la cultura della repressione; una società nella quale, Istituzioni, famiglie e scuola collaborano per rifondare valori civici, invece di abbandonare gli individui a una guerra fratricida per la sopravvivenza.

Ora è giunto il momento di mobilitarsi per difendere la nostra democrazia da una minaccia che ci è familiare e che dobbiamo essere in grado di riconoscere da lontano.

Per questo lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell’informazione perché le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali e chiamiamo i rappresentanti delle istituzioni democratiche, i partiti e le forze sociali a sottoscrivere questo testo e a impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze”.

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana
Dario Nardella, sindaco di Firenze

Per sottoscrivere l’appello inviare una mail all’indirizzo: insiemecontroilrazzismo@gmail.com

Rossi dopo la richiesta danni ai lavoratori TMM: “Mi autodenuncio, anch’io ho occupato con loro”

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Mi autodenuncio insieme ai lavoratori della TMM per aver anch’io partecipato al presidio in fabbrica durante la protesta contro i licenziamenti. Ho sobillato, come direbbe un fascista, i lavoratori incitandoli a proseguire nella loro battaglia. Me ne assumo piena responsabilità”.

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Rimaniamo esterrefatti di fronte a una richiesta di danni a lavoratori ai quali, dopo essere stati licenziati senza prospettive ed essersi ritrovati a riconquistarsi un lavoro da soli, arriva anche questa ultima inaccettabile offesa – ha concluso Rossi -. Pertanto mi dichiaro a tutti gli effetti al loro fianco e mi autodenuncio. Al tempo stesso mi auguro che questo atto inconsulto venga ritirato al più presto”.

“In questi giorni a 26 lavoratori ed al segretario Fiom di Pisa è arrivato un atto di
citazione dal tribunale di Pisa depositato dai legali del liquidatore della società Tmm con richiesta di risarcimento danni per un ammontare di circa un milione di euro, per aver
impedito, a loro avviso, il libero accesso allo stabilimento. Un fatto gravissimo, inaudito”. Lo riferisce Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Toscana, in una nota ricordando che “dal mese di agosto va avanti il presidio permanente dei lavoratori Tmm di Pontedera a seguito della chiusura aziendale, nel segno della democrazia, del rispetto delle leggi e delle regoli civili”.
“La Tmm – continua Braccini – ha chiuso ed abbandonato tutti i lavoratori e adesso cerca anche di far pagare il conto del loro fallimento gestionale agli ex dipendenti che lottano per provare a costruirsi un futuro lavorativo. I lavoratori non hanno mai impedito a nessuno di entrare o uscire dallo stabilimento, né ci sono mai stati sconfinamenti fisici, tant’è che sono state sempre presenti le forze dell’ordine a garanzia di tutti”. “Il liquidatore – conclude il comunicato – dapprima aveva attuato un comportamento discriminatorio, retribuendo solo i lavoratori che non partecipavano al presidio, cosa illegale ed a cui poi ha fatto fronte, ed adesso è andato oltre, chiedendo
anche lo sgombero del presidio come se fosse all’interno del terreno aziendale”.
“Attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, nonché la richiesta di risarcimento danni, segna un comportamento spudorato e una condizione di regressione profonda a cui è sottoposto chi lavora, un mondo capovolto, non degno di
una società civile fondata sul lavoro. Risponderemo a questo grave attacco ai lavoratori Tmm in ogni sede istituzionale, sindacale e legale. Daremo piena assistenza legale e se vi sono gli estremi procederemo con controdenunce, querele e richieste di risarcimento per i danni causati ai lavoratori”.

Rossi, “via Almirante offende memoria ebrei e partigiani”

“L’Antifascismo è il fondamento della nostra Costituzione e democrazia”: il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi commenta su facebook.

In Consiglio comunale, con l’eccezione di tre consiglieri, Movimento 5 Stelle vota insieme a Fratelli d’Italia per intitolare una via a Giorgio Almirante, razzista e fucilatore di partigiani”: lo scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Leu) su Facebook.
“Il Movimento 5 Stelle a Roma offende la memoria degli ebrei e dei partigiani che combatterono per la nostra libertà.

“Non è vero, come dice Alessandro Di Battista, che fascismo e antifascismo sono cose del passato – aggiunge Rossi -. L’antifascismo è il fondamento della Costituzione Italiana e della nostra democrazia”.

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