Elezioni, Rossi: non mi candido, per LEU in Toscana corra Speranza

Secondo il Governatore “la Toscana può portare moltissimi voti per poter arrivare al 10%: una candidatura di rilievo come Speranza  può  darci una spinta”

“Io non mi candido, l’ho già detto mille volte che resto a fare il presidente della Regione Toscana”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a margine dell’assemblea regionale di Liberi e Uguali a Firenze. “Fra le candidature nazionali che io chiedo ci siano in questa regione – ha aggiunto – credo che un’ottima candidatura possa essere invece Speranza. Lo chiedo, il tavolo nazionale potrà decidere, vediamo quali saranno le risposte”. Secondo Rossi “la Toscana può portare moltissimi voti. Noi siamo una forza nuova, chissà quello che raccoglieremo. Siamo in buona posizione per poter arrivare al 10%, vediamo, lavoreremo per questo. Credo che una candidatura di rilievo come Speranza, leader di uno dei movimenti fondativi di questo soggetto politico elettorale, possa darci una spinta: a Firenze possono confrontarsi due riformismi, un riformismo di sinistra come quello di Speranza e quello del Pd, in modo civile, da posizioni diverse”.

Mugnai (Fi): “senza numero chiuso 40mila medici disoccupati”

Il capogruppo di Fi Stefano Mugnai critica la proposta di Enrico Rossi di eliminare il numero chiuso alla facoltà di medicina di Firenze, sottolineando l’istanza avanzata delle Asl di ridurre le spese del personale di 50 milioni.

“Il governatore Rossi va all’assemblea nazionale di Liberi e Uguali per proporre l’abolizione del numero chiuso nelle università, medicina compresa, mentre in Toscana impone alle Asl di ridurre le spese per il personale di almeno 50 milioni di euro per contenere i costi di gestione del sistema sanitario. Risultato: medici del futuro ‘Liberi e ugualmente disoccupati’, ma in massa”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai spiegando, in una nota, “cosa accadrebbe ai nuovi laureati in medicina col combinato disposto tra eliminazione del numero chiuso e sostanziale blocco del turn over imposto alle aziende sanitarie”. Secondo Mugnai, “ogni anno si presentano al concorso di accesso ai corsi di laurea di medicina e chirurgia circa 60 mila candidati. Senza più numero chiuso poniamo che tutti si iscriverebbero”.
“Stante la media di abbandono, si laureerebbero ogni anno circa 40 mila nuovi medici – sottolinea – che però in Toscana non avrebbero alcuna possibilità di entrare nel mondo del lavoro, men che mai stabilmente, dato che proprio lo stesso Rossi chiede ai direttori generali delle Asl di ridurre in maniera tanto cospicua i costi per il personale”.
“Inoltre – conclude – già attualmente, col blocco del turn over fin qui praticato, c’è difficoltà ad avviare i 9 mila laureati odierni sia verso la specializzazione, prima, che verso il lavoro stabile, dopo. Figuriamoci 40 mila. Da Rossi ancora una volta arrivano promesse attuabili solo a prezzo di conseguenze nefaste”

Attacco di fine anno di Rossi: “M5S viola Costituzione”

Firenze, con un post sulla sua pagina ufficiale Facebook, il presidente della Regione Toscana, ex Pd e fondatore di Mdp, confluito poi in Liberi e Uguali, lancia un ultimo attacco di fine d’anno al M5S.

Nello specifico, Enrico Rossi si scaglia contro il nuovo Codice etico e Statuto per gli appartenenti al M5S, varato in vista delle elezioni.

Il nuovo Codice etico contiene una lunga lista di obblighi, se ne contano infatti 27, specifici per gli eletti in Parlamento, tra i quali Rossi sottolinea quelli che obbligano a: “Votare sempre e comunque la fiducia e addirittura a pagare una multa se lasciano il Partito”, proprio queste due clausole, secondo Rossi, sarebbero in violazione con l’intento dei padri costituenti.

Il post di Rossi in versione integrale:
“Il M5stelle viola la Costituzione con una logica autoritaria, obbligando i suoi eletti a votare sempre e comunque la fiducia e addirittura a pagare una multa se lasciano il Partito la cui linea dipende non da Di Maio ma dai veri capi, Grillo e Casaleggio. I deputati, per i padri costituenti, non erano macchinette in mano a capi di una setta. Io di un partito così non mi fido, soprattutto se lo penso alla guida del Paese”.

Oltre all’obbligo di votare sempre la fiducia ai governi presieduti da un premier M5S, nel nuovo Codice etico e Statuto, figurano tra le altre regole, anche il divieto di conferire incarichi a conviventi, affini o parenti fino al secondo grado; l’obbligo di rendicontazione di tutte le spese e la rinuncia ad “ogni trattamento pensionistico privilegiato”; inoltre in caso di espulsione dal gruppo parlamentare, abbandono o dimissioni per dissenso politico, scatterebbe poi l’obbligo di pagare una penale da 100mila euro entro dieci giorni.

Altra modifica importante al vecchio codice di comportamento, è l’eliminazione dell’obbligo a non associarsi ad altri partiti per gli eletti del M5S. I futuri parlamentari, infatti, stando sempre al nuovo Codice etico, devono “compiere ogni atto funzionale all’attuazione e realizzazione del programma del M5S e ad astenersi da comportamenti che possano risultare di ostacolo per l’attuazione del programma ” ma per loro sparisce l’obbligo, previsto nel Codice di comportamento del 2013, a non associarsi con altri partiti o gruppi.

Nuovo contratto biennale per il tpl fra Regione Toscana ed One

In attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato in merito al ricorso pendente sulla gara regionale che vede opposti Mobit ed Autolinee Toscane, il Tpl su gomma verrà affidato ad One, la nuova società che raccoglie gli attuali 14 gestori dei servizi.

Sarà firmato domani il “contratto ponte” di due anni per il Tpl su gomma tra la Regione Toscana e One, la nuova società che raccoglie gli attuali 14 gestori dei servizi. L’accordo, presentato oggi a Firenze, è un affidamento diretto in via d’urgenza agli attuali gestori aggregati in attesa che la Corte Europea risolva il conteso sulla gara di appalto fra Mobit ed Autilinee Toscana.

Il contratto prevede un corrispettivo complessivo di circa 300 milioni all’anno, oltre ai ricavi annui stimati in oltre 110 mln. Sono previsti investimenti per nuovi autobus a basse emissioni, l’attivazione del controllo satellitare della flotta, bigliettazione via Sms ed elettronica con smart card in tutti i capoluoghi.

Per quanto riguarda il piano di tariffazione avverrà un’omogeneizzazione con biglietto a 1.50 euro nei capoluoghi e a 1.20 euro nei centri minori, L’extraurbano allinerà i costi della corsa alle attuali tariffe ferrovierie, mentre verranno attuati piani di agevolazioni per studenti e persone con Isee di fascia bassa. L’aumento della tariffazione è previsto da partire da luglio del prossimo anno.

“E’ un aumento inferiore a quello che era previsto dagli accordi di gara”, ha spiegato Andrea Zavanella, presidente dimissionario di Mobit, che ha assunto la presidenza di One Scarl, “e un’attenzione particolare è stata posta con uno sforzo congiunto della Regione e degli attuali gestori proprio a calmierare le tariffe per gli abbonamenti annuali per gli abbonamenti studenti”. Il presidente di Autolinee Toscane (Ratp), Bruno Lombardi, ha sottolineato che “abbiamo detto sì al contratto ponte perché cosi si esce dall’incertezza e si migliora il servizio con benefici per tutti, dagli utenti ai dipendenti”.

“Un unico gestore – ha sottolineato Rossi – consentirà di ridurre le spese ridondanti, i doppioni, le spese che si fanno anche per la stessa gestione, e quindi di indirizzare maggiormente le risorse al servizio del cittadino. Si tratta in sostanza di salario indiretto per i ceti più deboli: se si viaggia in auto si spende di più, se si prendono i mezzi pubblici in fondo all’anno rimangono risorse importanti in tasca”.

L’accordo è “una pagina molto positiva per quanto riguarda il trasporto pubblico in Toscana”, ha commentato l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, spiegando che “per quanto riguarda gli abbonamenti abbiamo inteso mitigare quelle che erano le previsioni di gara che, per capirsi, sarebbero già entrate in vigore se l’assegnazione fosse avvenuta un anno fa”.

Claudio Gherardini ha raccolto le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dell’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2017/12/171228_04_CONTRATTO-PONTE-TPL_ROSSI-CECCHERINI.mp3?_=1

 

 

Rossi, chiusura appalto Cisanello dopo Befana

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha presentato oggi alla stampa il protocollo d’intesa per lo sviluppo di Pisa, siglato col sindaco Marco Filippeschi. L’appalto per Cisanello porterà alla citta un ospedpale fra i “più moderni, più grandi e più attrattivi”.

L’appalto per Cisanello verrà chiuso dopo la Befana. Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha illustrato oggi il piano di azione riguardo l’ospedale di Cisanello, contenuto nel protocollo di intesa per lo sviluppo di Pisa, firmato assieme al sindaco pisano Marco Filippeschi.

“Alla ripresa dei lavori, alla Befana, saremo pronti per l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’ospedale di Cisanello – afferma Enrico Rossi – Sull’opera lavoriamo ormai da diversi anni, dal 2000 in poi. La cosa importante è che questo prevede anche che chi farà le offerte dovrà intervenire sulla parte vecchia degli ospedali, l’attuale Santa Chiara, vicino alla torre, vicino a Piazza dei Miracoli, e penso dunque che questo sia un progetto complessivo di riqualificazione”.

Il governatore ha sottolineato che, in tema di ospedali, “stiamo sbloccando varie situazioni in Toscana, siamo riusciti a farne nuovi o a rinnovarli completamente per tutta la Toscana, e non a Livorno – ha concluso, sorridendo – per colpa mia”

Ius soli: Rossi; Pd ha deluso anche sui diritti civili

 “Settecentomila ragazzi figli di un dio minore: il Pd ha deluso anche sui diritti civili”. Così il presidente della Regione Toscana ed esponente di Mdp, Enrico Rossi, sul suo profilo Facebook, a proposito della mancata approvazione della legge sullo ius soli.

“Molti – dice Rossi – invocano l’unità del centrosinistra, ma se penso a come Gentiloni, contraddicendo se stesso, mise la fiducia su una brutta legge elettorale e a come ora sullo ius soli l’aula del Senato fosse vuota anche a causa di una trentina di assenze Pd, io rispondo che è sui fatti che si costruiscono le alleanze e non sugli appelli generici”.

“E a proposito di tradimenti – conclude il governatore della Toscana – voglio ricordare che per Bersani lo ius soli era il primo provvedimento da prendere e che con i voti del Pd di
Bersani, Renzi ha fatto i suoi magnifici 1000 giorni a palazzo Chigi e i senatori Pd una legislatura intera a Palazzo Madama”.

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