Ddl Zan: la delusione della Toscana, “Persa occasione su strada dei diritti”

Ddl Zan: “L’Italia ha perso una grande occasione sulla strada dei diritti e della dignità delle persone”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, commenta su Facebook l’approvazione della cosiddetta tagliola in Senato sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia. Mazzeo è stato uno dei primi esponenti delle istituzioni locali ad esprimersi. Molti hanno poi condiviso amarezza e condanna sui propri profili social.

“Gli italiani hanno visto cosa sarebbe l’Italia governata a maggioranza da queste destre. Cosa sarebbe un Parlamento allineato con gli attuali Parlamenti ungherese e polacco”. Così il segretario Pd e parlamentare toscano Enrico Letta, su twitter.

“L’intera gestione della vicenda, da maggio ad ora, è stata certamente fallimentare. Non si tratta di essere Cassandre, ma di conoscere l’Aula in modo approfondito. Anche l’apertura del segretario Letta è stata sì opportuna ma decisamente tardiva”. Così il senatore Pd Andrea Marcucci in un’intervista al quotidiano ‘Avvenire’, parlando del ddl Zan. “Le responsabilità del voto di ieri sono molteplici – continua Marcucci – di un centrodestra arretrato, di un centrosinistra timido, certamente. Io sono abituato alla concretezza, mi appassiono ai disegni di legge che hanno chance di essere approvati, non all’elenco dei desideri. Tra i miei colleghi, sicuramente qualcuno non aveva buoni voti in matematica ed ha accumulato molti problemi nei calcoli. Fuor di metafora, il risultato non c’è stato perché politicizzare eccessivamente un provvedimento come questo è sbagliato. E’ diventata la legge del Pd, utile per alzare la bandierina ma dannosa per l’esito, come è evidente”, conclude il senatore.

“Sul DDL Zan la storia renderà conto di chi ha combattuto con coraggio per avere una legge di giustizia e di chi ha mentito, ingannato e avvelenato i pozzi.
Oggi la destra affossa qualsiasi legge contro l’omotransfobia sputando sulla vita e le speranze di migliaia di persone. Eccoli qui, a urlare e festeggiare per aver ammazzato l’unica possibilità che avevamo in questa legislatura di tutelare chi viene escluso, ferito, picchiato per ciò che è.  È una festa oscena sulle vite, sul dolore, sui lividi degli italiani”, scrive in un posto sul suo profilo fb la senatrice Pd fiorentina Caterina Biti.
Con lo stop alla legge Zan “non avete affossato solo una legge giusta ma calpestato tutte le persone che vivono nella paura di potersi amare e difendere. Avete umiliato i diritti e premiato gli omofobi. E lo avete fatto urlando e con disprezzo. Che vergogna!”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Sul Ddl Zan “non capisco perché chiedere il voto segreto, perché i parlamentari si devono vergognare della propria opinione su questi temi. Nel 2021 c’è da vergognarsi delle opinioni sui diritti civili?”. Lo ha chiesto intervenendo anche su Rai 1. Con questo voto cala il sipario sul Ddl? “La battaglia per i diritti civili non finisce mai”, risponde. “Certo, è una delusione. Mi ha colpito molto ed è stato triste vedere il tifo da stadio, gli applausi dei senatori, come se qualcuno avesse vinto. Secondo me quando si fanno passi indietro sui diritti civili non vince nessuno”.

Insoddisfazione espressa dal Comune di Prato. “Pur sapendo che la scelta del voto segreto nell’aula del Senato è legittimo non la condivido- spiega l’assessora comunale alle Pari opportunità Ilaria Santi- perché sono convinta che ognuno debba assumersi le responsabilità del proprio voto e delle proprie scelte, che sui diritti non si scherzi e non ci si debba nascondere”. Il Comune di Prato, ricorda l’assessora, “sta facendo insieme agli altri comuni della Provincia un percorso importante contro le discriminazioni e su questi argomenti non ci dobbiamo assolutamente dividere”. Pertanto, sostiene Santi, “vedere bloccata una legge che punisce chi discrimina provoca amarezza e delusione. Per quanto nelle nostre e competenze di amministratori di Comuni continueremo, insieme alle associazioni, a portare avanti il riconoscimento dei diritti di tutti e tutte”.

“L’affossamento del Disegno di Legge Zan contro l’omolesbobitransfobia è una marcia indietro grave nel cammino di emancipazione culturale del nostro Paese, uno stop pesante all’affermazione dell’eguaglianza dei diritti delle persone contenuta nell’art. 3 della Costituzione, un atto di inciviltà politica che si inserisce cupamente nella negazione in atto, da parte delle destre al governo di alcuni paesi europei, del contrasto alla violenza ed alle discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere – si legge in una nota diffusa da Firenze Città Aperta –  In Italia questo avviene grazie all’alleanza in Parlamento fra le forze della destra e parte del centrosinistra, grazie soprattutto ai voti di Italia Viva, ampiamente e non da ora minacciati e usati come arma di ricatto. Una sconfitta annunciata dell’equità e della democrazia, che mette in luce tutte le contraddizioni e la debolezza intrinseca del centrosinistra, non solo sul terreno dei diritti sociali ma anche su quello dei diritti civili”.

Letta: si vince allargando la coalizione, destra battibile

Letta: “Si vince se si allarga la coalizione, anche oltre il Pd”. A dirlo e’ il segretario del Pd a proposito del voto alle suppletive e nei Comuni.

“Mi vengono in mente – aggiunge – le polemiche a questo punto pretestuose sul tema del simbolo. Noi abbiamo dimostrato che la destra e’ battibile. Quando mi e’ stato chiesto di tornare sei mesi fa, la vittoria della destra sembrava ineluttabile. Oggi il centrodestra e’ battibile. Questo centrodestra non c’e’ piu’. Perche’ senza Berlusconi non c’e’ piu’ il federatore”.

“Abbiamo dimostrato che la destra e’ battibile. Un centrodestra che ha sbagliato la campagna elettorale e che non c’e’ piu’, perche’ senza Berlusconi non e’ in grado di essere una cosa sola e di essere vincente”. Cosi’ Letta,  commentando il dato delle amministrative.

Nelle suppletive di Siena vince un pisano “e mi verrebbe da dire che Letta ha messo d’accordo quello che per cinque secoli non è riuscito a fare nessuno” in Toscana. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, scende nella città del Palio, raggiunge il quartier generale dei dem e saluta con una battuta il ritorno alla Camera del segretario del Pd, Enrico Letta. “C’è un clima nuovo” e “il risultato eccellente” di Letta “sta proprio in una ritrovata armonia, non solo nel Pd e nel centrosinistra, ma anche tra i territori. Quindi il significato di questo voto parlamentare di Siena e Arezzo riguarda la politica italiana, il Pd e tutta la Toscana”, aggiunge. Per Nardella, infatti, l’ex premier “vince anche nelle città governate dal centrodestra: a Siena città, dove c’è il sindaco De Mossi, e a Cortona. Questi sono dati a mio avviso interessanti. Poi bisogna stare con i piedi per terra”, perché “gli elettori sanno cosa stanno votando. Una cosa è parlare di suppletive parlamentari, altro di amministrative. Non ci sono automatismi, ci sono però segnali politici molti chiari e bisogna essere capaci, bravi a raccogliere e poi a sviluppare”.

Comunali in Toscana, -6% di affluenza, a Grosseto – 8%

Comunali in Toscana. Affluenza al 59% in Toscana al primo turno delle elezioni comunali, nelle trentuno città che rinnovano le amministrazioni.

Il dato è in netta flessione rispetto a cinque anni fa, quando la partecipazione al voto raggiunse il 65,01%. Nel dettaglio, fra i comuni chiamati al voto, il dato più basso si registra in provincia di Prato con alle urne il Comune di Carmignano, dove la partecipazione si attesta al 52,57%, e il più alto ad Arezzo col 65,37%, realtà nella quale peraltro è attesissima la sfida nella città di Montevarchi.

Quanto all’unico capoluogo alle urne, a Grosseto i votanti si fermano al 59,29% degli aventi diritto contro il 67,48% del 2016.

E’ stata del 35,93% l’affluenza alle elezioni suppletive del collegio Toscana 12. Lo rende noto il ministero dell’Interno.

Mentre sono state scrutinate 191 sezioni 292 del Collegio Toscana 12 per le elezioni suppletive alla Camera, il segretario del Pd Enrico Letta ‘allunga’ rispetto agli altri candidati attestandosi al 49,34%, pari a 19.784 voti. Il candidato del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi è al 39,36% pari a 15.785 voti. Segue il segretario del Pc
Marco Rizzo al 4,44% con 1.779 voti.

Una foto di Enrico Letta al comitato elettorale a Siena, in piedi, sorridente mentre segue lo spoglio da un pc, con alcuni esponenti dem. L’ha ritrwittata lo stesso segretario dem. La foto è stata postata dalla consigliera regionale della Toscana, Lucia De Robertis, che commenta: In serena attesa.

11 settembre, 20 anni dopo, i commenti degli amministratori locali

“L’America entrò in guerra l’11 settembre 2001, unita nella difesa dei suoi valori e del suo stile di vita – così inizia l’articolo principale di CNN dedicato all’11 settembre – Vent’anni dopo, è in guerra con sé stessa, la sua democrazia minacciata dall’interno in un modo che Osama bin Laden non è mai riuscito a fare. Col senno di poi, tuttavia, gli attacchi hanno preannunciato l’alba di un’era di traumi politici e turbolenze che ha spento un breve periodo in cui gli Stati Uniti si erano crogiolati in un bagliore di pace dopo la Guerra Fredda, presentandosi come una superpotenza solitaria”.

Di seguito le dichiarazioni di alcuni amministratori toscani sui fatti dell’11 settembre 2001.

“Venti anni fa il mondo si è fermato, ognuno di noi ricorda l’11 settembre: un attacco al cuore della società occidentale. Una storia di tutti che non possiamo dimenticare”. Lo ha scritto, su Facebook, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

“11 settembre 2001, vent’anni che valgono un secolo”. Lo ha scritto, su Facebook, il sindaco di Firenze Dario Nardella per ricordare gli attentati all’America. “Ricordo benissimo quell’11 settembre 2001 come se fosse oggi – ha detto in un video mandato in onda da SkyTg24 -. Avevo 25 anni, mi ritrovai nella sede del partito nel quale militavo con un gruppo di amici a guardare il televisore, attoniti. In quello stesso momento mi arrivò una telefonata dalla sua fidanzata perché suo fratello era in luna di miele a New York. Dopo qualche ora, riuscii a sentirlo e mi raccontò in diretta quelle terribili ore che aveva vissuto”.

“Oggi è una giornata triste. Ricordiamo tutti le vittime dell’11 settembre e la scia di vittime che per 20 anni si sono susseguite. Purtroppo, è una vicenda che non si è conclusa, il terrorismo è ancora lì, e credo che questa fuga disordinata dell’occidente dall’Afghanistan fa riflettere che va ripensato il nostro rapporto con questi temi e questi problemi. Da questi ultimi 30 giorni viene fuori la necessità di un’Europa più unita e più forte dal punto della politica estera e anche della difesa”. Così il segretario del Pd Enrico Letta, a margine di un incontro a Montepulciano (Siena) nell’ambito di ‘Luci sul lavoro’.

“L’attentato alle Torri Gemelle resta una ferita indelebile. Ricordo quando, qualche anno dopo, andai negli Stati Uniti e vidi i disegni dei bambini sull’11 settembre. Capii quanto il paese avesse ancora quella ferita dentro, come ce l’ha, ancora oggi, tutto il mondo. Non dimenticare questa data ci serve nella lotta per la democrazia, per la libertà e nella lotta al terrorismo. L’11 settembre deve rimanere un simbolo per quello che rappresenta”. Lo scrive su Fb la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, Caterina Bini.

Siena: Letta, per vaccini a sanitari si segua esempio Toscana

Siena, vaccini: Letta,  “Sul tema del personale sanitario e la loro messa in sicurezza vaccinale si segua il modello Toscana”.

Così il segretario del Pd Enrico Letta a Siena in riferimento al ‘pugno duro’ annunciato nei giorni scorsi dalla Regione contro i sanitari che non si sono ancora vaccinati.

“Lo dico qui in Toscana, estendiamo ciò che ha fatto la Regione” ha detto Letta in occasione dell’inaugurazione di una sede a Siena per la campagna elettorale che lo vede candidato per le suppletive nel collegio Toscana 12.

“Siamo in una fase delicatissima della vita del Paese perche’ la ripartenza e’ davanti a noi. Vedo palpabile la fiducia delle persone e la ricerca di nuovi investimenti, dobbiamo far si’ che questa fiducia sia ben riposta. Lunedi’ riparte la scuola, un momento storico dopo tanta sofferenza e abbiamo davanti un anno in cui la scuola dovra’ essere in presenza perche’ non si puo’ tornare alla Dad. Il tema dell’estensione del green pass e’ legato alla possibilita’ che il nostro Paese riparta in sicurezza. E’ una condizione fondamentale per uscire dalla pandemia e fare oggi quello che e’ necessario, non possiamo permetterci per giochi politici di fermare il paese”. Cosi’ Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico a Radio anch’io su Radio Rai 1.

“Salvini? Io non sono duro per partito preso o pregiudizio, lo sarei con chiunque tenesse quella posizione, lo sono anche con Fratelli d’Italia, strizzare l’occhio alla minoranza no vax del Paese. Il Paese- ha aggiunto – in grande maggioranza ha fiducia nelle vaccinazioni e nell’uso del green pass per ripartire e non può farsi fermare da una minoranza che non rispetta e non vuole regole”.

Letta, presenta simbolo senza logo Pd, per “privilegiare allargamento”

Firenze, il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta ha presentato domenica mattina alla Corte d’Appello del capoluogo toscano, i documenti ed il simbolo della sua coalizione per ufficializzare la sua candidatura alle elezioni suppletive di Siena, per prendere il seggio lasciato vacante dall’ex ministro Pier Carlo Padoan.

“Ecco il simbolo per le suppletive nelle province di Siena e Arezzo – ha postato su tutti i suoi account social Enrico Letta – Scelto per privilegiare #allargamento e spirito di #coalizione. E Salvini che annuncia una nuova calata, con visite in ogni comune del collegio? Bene. Come già l’anno scorso alle regionali in Emilia e Toscana”.

Il simbolo che Letta ha presentato è costituito da un tondo in rosso scuro su cui campeggia la scritta “con enrico LETTA”, in lettere bianche, ma la cosa che tutti subito notano è l’assenza del simbolo del Pd di cui Letta è il segretario.

Nel breve messaggio che accompagna il simbolo nei post sui social, la frase “Scelto per privilegiare #allargamento e spirito di #coalizione”, dovrebbe spiegare il perché il segretario del Pd abbia scelto di non usare il simbolo del suo partito: Letta è infatti supportato in queste elezioni da una coalizione formata da Mdp-Articolo al Movimento 5 Stelle e Italia Viva.

Ma questa motivazione, ed il fatto che in fondo si tratti di un collegio uninominale, non sta risparmiando la scelta di Letta, dall’ironia dei suoi avversari politici ma anche degli utenti dei social.

“Il centrodestra ha scelto per Siena un candidato di Siena, un imprenditore del vino, orgoglioso della sua squadra e della sua città. La sinistra invece candida il segretario del partito che ha distrutto storia e patrimonio del MPS e, per la vergogna, si presenta senza il simbolo del PD”, ironizza il segretario della Lega Matteo Salvini.

“Il segretario del Pd si vergogna così tanto del suo partito che è disposto persino a nascondere il suo simbolo? Lo capiamo perfettamente. Come dargli torto”. Scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

I renziani ricordano invece le polemiche che scoppiarono quando Renzi, allora segretario del Pd, non usò il logo del partito alla Leopolda.

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