Schmidt: io candidato per cdx a Firenze? Non confermo…

Ma nemmeno smentisce:  il direttore degli Uffizi, chiamato in causa come possibile candidato per il centrodestra a Firenze, non si sbottona e dice: Firenze in questi anni è peggiorata”

Sporca, insicura, malgestita: il ritratto di una città se non allo sbando, quasi. Eike Schmidt non si candida ma di certo parla da politico quando si riferisce alle  condizioni di Firenze. intervistato dal Corriere Fiorentino non le manda a dire e, nella schiettezza e nella precisione chirurgica che gli è connaturata, dice: In questi otto anni di mia permanenza in città, purtroppo, Firenze è cambiata e in peggio. È più sporca e la questione sicurezza si è aggravata. Io negli anni 90 studiavo all’Archivio di Stato e all’Istituto Germanico e la sera si poteva camminare tranquillamente. Ora sentiamo sempre più spesso di assalti a donne e bambini”.

“Tutti dicevano che dopo il Covid nulla sarebbe più stato come prima. E invece, come avevo previsto, nel 2023 i turisti sono in aumento. E la situazione in città non migliora:  tutto dipende da come vengono gestiti, dalla loro distribuzione” aggiunge il direttore degli Uffizi, prlando sempre di Firenze.

” Prendiamo gli Uffizi,non direi mai che ci sono troppi turisti, però appunto bisogna saperli gestire. Da noi alla mattina passano due o tre ore prima che si arrivi al massimo delle presenze consentite, e cioè 900. Lo stesso vale per la stagionalità. Sappiamo che a Firenze  ci sono momenti di super afflusso e momenti di calo. Ma le cose ora stanno cambiando: lentamente nei mesi autunnali crescono le presenze. Tra cinque o dieci anni non ci sarà più una bassa stagione tra il giorno dei Santi e Natale. Resterà dopo il 6 gennaio. Ma non è male. In quel periodo si possono fare altre proposte”.

Sul suo rapporto con Nardella, Schmidt dice “io non sono mai stato il primo a rompere i suoi giocattoli. Però ad attacco rispondo:  sul mangificio di via de’ Neri, mi sono espresso perché era attinente al mio museo. oltre l’80 per cento delle persone che vengono a Firenze vengono agli Uffizi”.

Arte, a Poppi mostra delle opere scampate alle guerre mondiali

La mostra ‘Michelangelo rapito’, in programma al Castello di Poppi, ospiterà opere d’arte, fotografie e filmati d’epoca, insieme a documenti archivistici e bibliografici per ricostruire le vicende del patrimonio artistico toscano durante la seconda guerra mondiale

Opere d’arte, fotografie e filmati d’epoca, insieme a documenti archivistici e bibliografici per ricostruire le vicende del patrimonio artistico toscano durante la seconda guerra mondiale, questa la proposta della mostra ‘Michelangelo rapito – Capolavori in guerra dagli Uffizi al Casentino’, in programma al Castello di Poppi, in provincia di Arezzo.

Il castello, assieme al monastero di Camaldoli e a Villa Bocci di Soci, divenne tra il 1940 e il 1944 luogo di protezione per opere d’arte.

La rassegna, inserita nel programma degli Uffizi Diffusi, è in programma dal 20 luglio al 28 gennaio 2024, con prestiti dalle Gallerie degli Uffizi ed immagini dei più importanti dipinti e sculture messe al sicuro durante la guerra: dagli Uffizi arriva, per esempio, il Ritratto di Giovanni II Bentivoglio di Lorenzo Costa che fu ricoverato al Castello di Poppi dal novembre 1940 fino all’agosto 1944, quando fu requisito e portato dall’esercito tedesco in Alto Adige per poi tornare a Firenze nel luglio del 1945.

In prestito anche la copia in gesso del Fauno perduto di Michelangelo, esposta agli Uffizi, ma anche edizioni antiche della Vita di Michelangelo, documenti originali dell’archivio del museo e le foto che documentano il trasloco delle opere nei rifugi di campagna.

Completa il percorso espositivo una mostra allestita negli ambienti della biblioteca Rilliana di Poppi con proiezioni, su pareti e pavimento, di una serie di opere tra cui il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello, l’Annunciazione di Leonardo o la Medusa di Caravaggio.

Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, “la mostra di Poppi non è solo un’occasione per ammirare dipinti e belle immagini, ma tocca soprattutto un argomento di scottante attualità: l’arte, infatti, è tra le vittime principali dei conflitti in tutto il mondo, perché rappresenta l’idea più profonda di identità nazionale”.

Per il presidente della Toscana, Eugenio Giani, “in questa ricostruzione delle vicende dei nostri tesori durante la guerra, ci rendiamo conto che ognuna delle opere esposte avrebbe potuto non esserci più. La mostra illumina, per la prima volta, le loro tante storie e trasforma le loro singolarità in una grande epopea collettiva di passione, di impegno e di bellezza salvata”.

La mostra, commenta infine il sindaco di Poppi, Carlo Toni, “costituisce davvero un’occasione unica e preziosa per far conoscere alla comunità, e ai molti turisti italiani e stranieri che visitano il Castello e il Casentino, una storia emblematica di salvaguardia di un patrimonio universale”.

Riconsegnata lettera del Vasari trafugata nel 2001

Una lettera del Vasari datata 1566 sarebbe stata restituita dall’Arma dei carabinieri di Firenze dopo più di vent’anni dalla sua sparizione

Il comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze Claudio Maut ha oggi riconsegnato una lettera di Giorgio Vasari datata 18 marzo 1566. Trafugata nel 2001 ad Arezzo, la lettera è stata restituita alla Fraternita dei laici, presso il cui archivio era conservata.

L’opera, recuperata a Londra, avrebbe un valore stimato di circa 20mila euro.

Il furto è stato denunciato presso l’Arma dei carabinieri di Arezzo nel 2008, ha spiegato il comandante Claudio Mauti, nel corso di una conferenza stampa. “Una studiosa stava consultando il faldone che avrebbe dovuto contenere la lettera e disse ai responsabili che mancava quel documento”

Secondo quanto ricostruito, si presume che la lettera “sia stata asportata prima del 2001”. Da lì sono partite le indagini, che hanno condotto nel 2020 a nuovi ed interessanti risvolti: la casa d’aste Sotheby’s di Londra e Bruxelles, infatti, avrebbe avuto mandato dagli eredi di un noto collezionista di “avviare un’asta per vendere il bene non conoscendone la provenienza”.

Mauti ha spiegato ancora che “Sotheby’s si era interessata presso la Fraternita dei Laici per vedere la legalità o meno della lettera. Chi voleva mettere in vendita il bene, una volta scoperta l’origine, ha accettato di restituirlo”.

Nonostante il ritrovamento della lettera, al momento risulta impossibile ai carabinieri indicare, anche vagamente, una pista per individuare lo sconosciuto colpevole.

In occasione della cerimonia di riconsegna alle Gallerie degli uffizi, il direttore Eike Schmidt ha celebrato il lavoro del comando Tpc dei carabinieri che ha sede a Palazzo Pitti: “c’è una collaborazione continua non solo per il recupero delle opere nostre o di altre istituzioni nazionali, ma anche per il recupero di beni librari archivistici e culturali nel senso più largo”.

Si è espressa al riguardo anche Marianna Lora della casa d’aste Sotheby’s ed ha sottolineato che “c’è stata una bella collaborazione perché la lettera è stata consegnata al nostro ufficio per una eventuale asta e, facendo delle ricerche, abbiamo scoperto che il documento era stato trafugato”.

Musei Firenze, indetto presidio contro la precarizzazione

Il presidio ha l’obiettivo di denunciare il processo di precarizzazione all’indomani del bando con cui lo scorso maggio sono stati messi a gara i servizi museali di Firenze

Domani, 17 giugno, Firenze accoglierà la mobilitazione dei lavoratori di Opera, l’impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra l’altro per Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio delle Pietre Dure, contro la precarizzazione percepita come imminente.

A preoccupare sindacati e personale, si legge in una nota, è il bando con cui sono stati messi a gara i servizi museali della città di Firenze lo scorso maggio: un avviso pubblico che, secondo i sindacati, “non garantisce né gli attuali livelli occupazionali, né il mantenimento delle condizioni lavorative e contrattuali”.

Durante il presidio di domani prenderanno la parola lavoratrici e lavoratori del sistema dei beni museali di tutta la città per rivendicare i propri diritti, in particolare sul tema dell’aumento dei propri salari in funzione di un settore, quello del turismo, che ha fatto registrare un aumento generale del gettito fiscale.

Filcams Cgil e UilTucs hanno sottolineato che “Gli Uffizi sono un luogo di cultura, tra più visitati al mondo, e costituiscono quindi anche una enorme ricchezza che deve essere più adeguatamente distribuita alle lavoratrici e ai lavoratori. È inaccettabile che non siano garantiti i diritti e la dignità a chi da 25 anni svolge in modo impeccabile ed eccellente il proprio compito al servizio della città e dei visitatori di tutto il mondo”.

I lavoratori di Opera si sono rivolti, continua la rappresentanza dei sindacati, “a istituzioni e forze politiche perché siamo stanchi di vivere e lavorare in una città sempre più al collasso per il turismo di massa, che finisce per incrementare la rendita di pochi e impoverire il reddito di tanti, provocando sfruttamento e precarizzazione. Ora, a causa di una gara di concessione inaccettabile, scritta dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, rischiamo un significativo taglio del personale e da una riduzione di almeno 300 euro di stipendio”.

Gli Uffizi arrivano a Shangai e Pechino con le mostre sul Rinascimento e non solo

Fino al 27 agosto, gli Uffizi porteranno Botticelli e altri artisti tra cui Raffaello, Rubens e Rembrandt in ben due mostre che si svolgeranno contemporaneamente nelle capitali cinesi.

Saranno due le mostre che gli Uffizi di Firenze portano in Cina grazie ad il sostegno dell’ambasciata d’Italia a Pechino. Si svolgeranno contemporaneamente: una nella capitale economica, Shangai, e l’altra in quella politica Pechino. ‘Botticelli e il Rinascimento’ sarà in corso fino al 27 agosto al Bund One art museum di Shangai, comprende una selezione di dipinti di maestri fiorentini del Quattrocento. Questa mostra sarà la seconda nella serie di 10 mostre del museo fiorentino in programma nei prossimi quattro anni nella città più popolata della Cina.

A Pechino, contemporaneamente, si svolgerà ‘Capolavori dell’autoritratto dalla collezione delle Gallerie degli Uffizi’ all’interno del National museum of China e durerà fino al 10 settembre, con 50 opere. In una nota si spiega che ci saranno dipinti dal Rinascimento ad oggi con opere di Raffaello, Rubens, Rembrant, ma anche di Ingres, Morandi, Chagall, Yayoi Kusama e Cai Guo-Qiang. La raccolta di autoritratti del museo è una delle più antiche, ricche e numerose del mondo, conta infatti almeno duemila opere che spaziano dal sedicesimo al ventunesimo secolo. Le opere che saranno esposte a Pechino mostreranno l’evoluzione di stile e di mentalità degli artisti, facendo comprendere al pubblico il genere dell’autoritratto nella storia della pittura.

Le due mostre nascono da una collaborazione tra i due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, con il sostegno dell’ambasciata d’Italia a Pechino, del consolato generale d’Italia a Shanghai e degli Istituti italiani di cultura di Pechino e Shanghai. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt in proposito ha detto che “le due mostre sono frutto della vera sinergia tra le squadre curatoriali dei due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, e si incentrano su due temi importantissimi della nostra cultura. Da un lato dipinti di Botticelli e dei comprimari del Rinascimento a Firenze, dall’altro il fenomeno dell’autoritratto con un’antologia di opere dalle collezioni degli Uffizi, la più importante e antica al mondo”.

L’iniziativa ‘Uffizi Diffusi’ si allargherà fuori dalla Toscana, arrivando al Vittoriale degli Italiani

Durante un evento a cui ha partecipato anche Schmidt, il presidente del Vittoriale degli Italiani ha invitato quest’ultimo ad aggiungere la tappa ad ‘Uffizi Diffusi’ che ha accolto di buon grado la proposta.

Arriva il momento per gli ‘Uffizi Diffusi‘ di uscire dalla Toscana proprio per fare tappa sulle rive del lago di Garda, lì dove si trova la casa di Gabriele d’Annunzio, un’opera d’arte chiamata il Vittoriale degli Italiani. A proporre questa idea è stato, come spiegato dal museo fiorentino degli Uffizi, è stato lo stesso presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri.

La proposta di Guerri è avvenuta ad un evento tenutosi martedì sera all’Archivio di Stato di Pisa, al quale ha preso parte anche il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Schmidt, entusiata della proposta, ha affermato che “considerando il ruolo fondamentale di Gabriele d’Annunzio per la conoscenza e la tutela dei beni culturali in Toscana, e anche degli Uffizi saremo molto lieti di rendere evidenti a tutti queste connessioni in un’esposizione al Vittoriale; l’auspicio è di riuscire a realizzarla quanto prima”.

Giordano Bruno Guerri si è detto “felice che il direttore Eike Schmidt, con il quale mi sono trovato subito in piena sintonia, abbia accolto con entusiasmo l’idea di portare preziose opere degli Uffizi al Vittoriale degli Italiani, in ricordo dell’amore di Gabriele d’Annunzio e del suo amore per Firenze, per gli Uffizi e per i beni culturali. Questo accordo rende evidente quanto sia utile la collaborazione tra istituzioni museali”.

Exit mobile version