Schmidt: “Per Accademia prevista restituzione autonomia”

?Firenze, “Nel secondo mandato continueremo con l’arte contemporanea perché è importante mettere in relazione l’arte di oggi con l’arte del passato che conserviamo per le future generazioni”, ha detto a margine di una conferenza stampa Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, spiegando ai giornalisti cosa intende fare durante il suo secondo mandato alla guida del complesso museale fiorentino.

“Per quanto riguarda la Galleria dell’Accademia è prevista la restituzione dell’autonomia, intanto noi siamo chiamati ad amministrare il museo nel quotidiano come stiamo facendo dal 22 agosto”, ha commentato  a margine dell’evento. Al momento infatti la Galleria dell’Accademia, con la riforma dell’ex ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, ha perso la sua autonomia ed è stata accorpata alle Gallerie degli Uffizi.

In merito alle sue intenzione durante il secondo mandato ha detto: “Continueremo anche con le artiste donne, ricordo che da tre anni abbiamo sempre un dittico di mostre: una dedicata alle artiste del passato e una contemporanea. Questi saranno i capisaldi per la programmazione dei prossimi anni”. “Continuiamo anche con i riallestimenti – ha aggiunto – il prossimo passo sarà una decina di sale dedicate al primo ‘500 e poi in bassa stagione agli autoritratti”.

Parlando ancora della riconferma alla guida delle Gallerie degli Uffizi, Schmidt ha detto che “a livello personale è fantastico, amo Firenze amo l’Italia e ora però bisogna che la Fiorentina vinca”.

“Andrò a Vienna per l’opera lirica come ho fatto anche in passato per il teatro. Ho amici a Vienna, quindi ora non è che non entrerò mai più nel territorio austriaco, ma dal punto di vista professionale la questione è chiusa”, è la risposta di Schmidt alla domanda sui rapporti con Vienna dopo la sua decisione di rimanere a Firenze.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Eike Schimdt:

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Leonardo: “illecito prestito ‘Paesaggio'”, scontro tra Montanari e Schmidt

Lo storico dell’arte sul prestito al Museo del Louvre: “Sono sconcertato, deciderà autorità giudiziaria”. Il Direttore delle Gallerie: “Sorpreso, non è prima volta che disegno va in prestito, nessuna obiezione da Montanari in comitato scientifico”

“Come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi sono sconcertato dall’uscita dal territorio nazionale, avvenuta ieri, di un disegno di Leonardo a cui, in nessun caso, avrebbe dovuto essere rilasciata la licenza di temporanea esportazione”. Lo denuncia all’ANSA lo storico dell’arte Tomaso Montanari, secondo cui si tratta di un’opera “unica”, “il primo disegno di paesaggio della cultura artistica occidentale”. E punta il dito contro il ministro Franceschini e il direttore Schmidt: “Deciderà l’autorità giudiziaria”.
Si tratta, precisa all’ANSA Montanari, “della prima opera datata di Leonardo (e datata con iscrizione autografa); di una tra le pochissime opere rinascimentali e di Leonardo datate ad diem (4 agosto 1473).Un’opera straordinariamente preziosa che fa indiscutibilmente parte dei ‘beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo’: in questo caso uno dei cimeli più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”. Il Codice dei Beni culturali, ricorda lo storico dell’arte, dalla prima ora contrario anche al prestito al Louvre del disegno dell’Uomo Vitruviano custodito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e bloccato qualche giorno dal Tar dopo il ricorso presentato da Italia Nostra (la decisione è attesa per domani, 16 ottobre), “impone che questi beni non possono comunque uscire dal territorio della Repubblica”. Il paradosso, denuncia Montanari, è che la direzione degli Uffizi riconosce questo disegno di Leonardo come “opera inamovibile” tanto che che lo ha compreso in un elenco di opere che è stato dato al Comitato scientifico “per redigere una forma ufficiale e definitiva della lista di tutte le opere degli Uffizi che non possono uscire dall’Italia”. E quindi: “mentre dichiariamo inamovibile un’opera proprio allora la movimentiamo violando lettera e spirito del Codice”. Lo storico, sottolinea quindi la “forte quanto impropria pressione politica” nella quale si sarebbe trovato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che è stato riconfermato nel suo ruolo dal ministro Franceschini proprio “il giorno prima della partenza dell’opera” per la Francia. Sarà l’autorità giudiziaria, conclude, “a valutare se esistano profili di illiceità nella patente violazione del Codice dei Beni culturali consumatasi a Firenze. Come cittadino, come professore ordinario di storia dell’arte nell’università pubblica e come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi protesto vivamente contro questo abuso del potere politico e contro l’arrendevole cedevolezza di chi era chiamato a difendere il museo e la legge”.

“Sorprende che il professor Montanari adesso – tre settimane dopo la pubblicazione delle opere oggetto dell’accordo tra Repubblica Italiana e Repubblica Francese – avvenuta pochi giorni prima dell’ultima seduta del Comitato scientifico – si renda conto che tra queste vi è anche il foglio 8P, disegno di ‘Paesaggio’ di Leonardo da Vinci” al cui riguardo “le Gallerie degli Uffizi hanno seguito pedissequamente l’iter amministrativo stabilito dalle norme, autorizzando il prestito di quest’opera anche sulla base del parere favorevole della Direzione Generale Musei del Ministero”. Lo afferma il direttore degli Uffizi Eike Schmidt replicando a critiche dello storico dell’arte Tomaso Montanari relative al prestito del disegno. Schmidt ricorda che “quest’anno Paesaggio è già andato in esposizione a Vinci in una mostra speciale inaugurata il 15 aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

“Indubbiamente il foglio 8P è tra le opere più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, così come, a maggior ragione, lo è il gruppo scultoreo ‘L’incredulità di san Tomaso’ del Verrocchio per il Museo di Orsanmichele – prosegue Eike Schmidt -, ma la partenza di quest’opera per la Francia, avvenuta circa 10 giorni fa nell’ambito del medesimo accordo di prestito che ha riguardato anche il Foglio 8P, non ha destato indignazione alcuna nel professore” Tomaso Montanari.
“Una contraddizione curiosa – rileva lo stesso Schmidt -, come altrettanto curioso è il fatto che nelle ultime due riunioni del Comitato scientifico, organo consultivo del Museo di cui lui fa parte, avvenute il 23 luglio e il 26 settembre, si sia – su mio impulso – parlato soprattutto della politica di prestiti, ma Montanari non abbia mai sollevato alcuna questione in merito, né manifestato perplessità al riguardo”.

“Parlano del Louvre come se fosse uno scantinato, invece è un museo formidabile al quale non va certo spiegato come vanno tenute le opere”, è il commento di Vittorio Sgarbi in visita a Pistoia alla Fondazione Caript, dove è in corso la mostra ‘Italia moderna 1945-1975 – Dalla ricostruzione alla contestazione’, in merito alla polemica sui prestiti di opere d’arte di Leonardo da Vinci al Louvre di Parigi.

Il servizio di Sara Carullo

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Firenze, consegnate Chiavi a Richard Gere per difesa diritti umani

Sono state consegnate all’attore americano Richard Gere le ‘Chiavi della Città’ di Firenze, onorificenza pubblica, da parte del sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, durante una cerimonia tenuta ieri sera nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Parte dei consiglieri comunali, dei gruppi del centrodestra e di M5s, hanno lasciato Palazzo Vecchio e hanno protestato contro l’iniziativa in piazza della Signoria.

Richard Gere, è stato detto nella cerimonia, si è conquistato il riconoscimento per il suo impegno nella difesa dei diritti umani. La cerimonia si è svolta alla presenza di una parte del consiglio comunale di Firenze e si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco Dario Nardella e del presidente del consiglio comunale Luca Milani. “Sono stato molto onorato di ricevere questa onorificenza e di riceverla da questa città e non prendo questa cosa alla leggera, credo che siamo tutti al mondo per aiutarci l’un l’altro”. Lo ha detto Richard Gere, in occasione della cerimonia per l’onoreficenza ottenuta per il suo impegno dimostrato anche nel mese di agosto quando è salito a bordo della nave Open Arms.

“A me non interessa la politica – ha aggiunto Gere – perché per me non ha senso, i volontari su quella imbarcazione” la Open Arms “sono degli angeli, quello che noi abbiamo in mente è di aiutare le persone, questa è l’unica cosa importante che rende significativa la nostra vita”. L’attore americano ha detto che se “manteniamo un livello umano, senza pensare a cose stupide come la politica e cose simili, pensiamo soltanto al felice impulso umano di prenderci cura delle altre persone”. La star di Hollywood ha ammesso che la religione buddhista, di cui lui è un noto fedele, gli ha insegnato che “tutti gli esseri umani propendono verso la felicità e tendono a sottrarsi alla sofferenze. E quindi possiamo capirci l’un l’altro se partiamo da questo punto di vista, possiamo iniziare a perdonare l’un l’altro e lavorare insieme”.

La scelta di consegnare le ‘Chiavi della Città‘ a Richard Gere ha scatenato le opposizioni: i consiglieri del centrodestra hanno spiegato che, secondo loro, “ci vogliano legami forti con Firenze o comunque meriti straordinari per giustificare simile onorificenza”. Critiche anche dal capogruppo M5s Roberto De Blasi: “Riteniamo che la situazione di degrado delle nostre città sia, invece, la diretta conseguenza degli atteggiamenti di chi, come l’attore hollywoodiano, ha speso la propria immagine per promuovere iniziative di illegalità nel nostro paese culminate nel caso della comandante della See Watch 3 Carola Rakete quando ha tentato di speronare una motovedetta della nostra guardia di finanza”.

“Il riconoscimento delle Chiavi della Città viene dato innanzitutto al lavoro della fondazione di Richard Gere, ai suoi collaboratori, alle persone che lo sostengono”, ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella durante la cerimonia. Rispondendo alle polemiche delle opposizioni in Consiglio comunale Nardella ha detto: “Credo ci sia stata una lettura superficiale, anche perché fin dall’inizio abbiamo ribadito che Firenze ringrazia Richard Gere per il suo impegno, attraverso la fondazione, a favore dei più deboli, dei poveri, delle persone svantaggiate, dei diritti fondamentali di libertà”. Per il sindaco Nardella “è difficile giustificare una polemica per il ringraziamento ad una fondazione che si occupa di persone che stanno male, di persone che non hanno i diritti che abbiamo noi oggi qui, di persone che non hanno strumenti e risorse per avere una vita dignitosa, di persone che soffrono e di persone che vedono limitate le loro libertà”.

La consegna delle ‘Chiavi della Città’ non è stato l’unico appuntamento toscano di Gere: già presente a Pomaia (Pisa) per un ritiro spirituale all’istituto buddista Lama Tzong Khapa, nel pomeriggio di ieri è stato accompagnato dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt a visitare il museo, che di lunedì solitamente è chiuso.

Musei: Franceschini rinnova i direttori stranieri, conferma per Schmidt

Il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini ha firmato i decreti che rinnovano l’incarico per altri quattro anni a Sylvain Bellenger, direttore di Capodimonte, Eike Schmidt, direttore degli Uffizi e Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Una settima fa era stato confermato Bradburne alla direzione della Pinacoteca di Brera (Milano). “Autonomia e qualità dei direttori – commenta Franceschini- è un mix vincente per il sistema museale italiano”.

“L’autonomia dei musei funziona – sottolinea Franceschini augurando buon lavoro a Collu, Schmidt e Bellenger – questi anni ha portato sicuramente maggiori visitatori, ma è stata soprattutto un ottimo strumento per modernizzare i musei italiani e rafforzare la tutela e la produzione scientifica. I dati parlano chiaro: l’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano”.
“Sono davvero entusiasta di poter continuare a lavorare per gli Uffizi e per Firenze. Questi quattro anni alla guida delle Gallerie sono stati incredibili, pieni di meraviglia, di sorprese, di obiettivi da raggiungere: oggi posso assicurare che continuerò a mettere tutto il mio impegno e il mio cuore al servizio delle Gallerie per altri quattro anni. Le cose da fare sono ancora tante ma posso contare su collaboratori eccezionali e, per quanto mi riguarda, darò come sempre tutto me stesso per rendere gli Uffizi il museo più bello del mondo. Anche se già lo sono”. Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt commentando la sua riconferma alla guida del complesso museale fiorentino per i prossimi 4 anni, annunciata oggi dal ministro Franceschini.

“Congratulazioni al direttore delle Gallerie degli Uffizi Schmidt e a tutti gli altri direttori a cui il ministro Franceschini ha rinnovano l’incarico per altri quattro anni”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la notizia del rinnovo, da parte del ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, dell’incarico per altri quattro anni ai direttori delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e alla direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma Cristiana Collu.

“Sarà sempre più importante la collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e la città – afferma il sindaco – perché il museo non può e non deve essere una realtà slegata dal contesto culturale, sociale e istituzionale della città”. “In bocca al lupo a Schmidt – conclude Nardella – con l’obiettivo di rilanciare sempre di più la collaborazione”.

“Mi congratulo con Eike Schmidt per la riconferma alla guida di uno dei musei più importanti del mondo. Potremo così proseguire quel percorso di collaborazioni che hanno reso importante il rapporto tra la città e le Gallerie degli Uffizi. Ritengo che questo sia il momento per ripartire sulle grandi partite, come il progetto dei Grandi Uffizi e il Percorso del Principe”. Lo afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. “Appena ho saputo della riconferma ho inviato un messaggio di congratulazioni a Schmidt – conclude Sacchi -. Abbiamo in programma di incontrarci la settimana prossima per proseguire il lavoro avviato sui tanti progetti che abbiamo in comune”.

Montanari: “grave se conferma Schmidt dipende da ‘clima politico’ “

“I Musei si stanno avviando a fare la fine della RAI ovvero sono un terreno di lottizzazione della politica” dice lo storico dell’Arte che fa parte del comitato scientifico degli Uffizi.

“Di Schmidt  -dice Montanari- non ho condiviso molte scelte, alcune delle quali poi sono state  riviste dal direttore. Ma soprattutto nella prima fase abbiamo assistito ad una vera e propria mercificazione degli spazi:  le cene a palazzo Pitti, le mostre degli stilisti…Tutte cose sbagliate”. “Non mi pace come sono stati riallestiti gli spazi degli Uffizi -continua Montanari. “Do atto dell’impegno in buona fede di Schmidt, ma il bilancio è negativo.”

Per Montanari il problema vero comunque è che Schmidt si è trovato a lavorare nei confini di una riforma, quella voluta dal ministro Franceschini “sconcertante (…) in cui   i Musei che dovrebbero essere delle comunità di ricerca sono diventati luoghi in cui tutto dipende da un capo. Una logica di aziendalizzazione che non mi piace che ritengo pericolosa”.

 

Schmidt su Uffizi: resterei perché la politica è cambiata

Eike Schmidt, il direttore uscente delle Gallerie degli Uffizi che all’ultimo momento ha rinunciato al previsto analogo incarico al Kunsthistorisches Museum (Khm) di Vienna per cercare un rinnovo del suo contratto a Firenze, ha spiegato questa decisione anche col nuovo clima politico creatosi in Italia e con una concorrenza interna che avrebbe trovato nella capitale austriaca.

In un’intervista pubblicata dal sito del settimanale tedesco Der Spiegel, Schmidt ha negato che a spingerlo a chiedere di rimanere – peraltro senza alcuna garanzia di riuscirci – ci siano stati interessi economici. Alla domanda sul perché abbia rinunciato a Vienna, lo storico dell’arte tedesco ha risposto: “per motivi personali e soprattutto professionali. Dopo i recenti sconvolgimenti politici in Italia, vedo ora un’opportunità di portare ulteriormente avanti il rinnovamento degli Uffizi”.

Nel ricordare che l’attuale direttrice del Khm, Sabine Haag, non ha accettato alcun altro posto al di fuori del museo viennese come ci si sarebbe aspettato, Schmidt ha detto che “abbassarla al secondo livello” dopo dieci anni “sarebbe stato indegno. Per me è divenuto sempre più chiaro che avrebbe mantenuto volentieri il suo posto e che non ci possono essere due direttori”, come dire che accettando il posto di direttore generale avrebbe potuto trovarsi in difficoltà dovendo coabitare con la precedente direttrice.

“Non ho giocato a poker”, ha aggiunto Schmidt. Sebbene vi siano state “illazioni che avessi cambiato idea per motivi economici, è vero il contrario”, ha sottolineato. Oltre a definire “del tutto possibile” che il contratto a Firenze non gli venga rinnovato, Schmidt ha previsto che con il ministro della Cultura austriaco Alexander Schallenberg ci sarà un incontro “nei prossimi giorni”.

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