Firenze, le ciocche raccolte a sostegno delle donne iraniane saranno consegnate all’Ambasciata dell’Iran

Firenze, le ciocche di capelli raccolte al Museo Novecento, per solidarietà alla donne iraniane, verranno consegnate all’Ambasciata Islamica dell’Iran a Roma.

Da Teheran, passando per Milano e Roma, la protesta delle donne iraniane continua anche in Italia con un’iniziativa di solidarietà che ha coinvolto le maggiori istituzioni culturali sul territorio nazionale.

Dopo aver aderito all’iniziativa promossa dalla Triennale di Milano e replicata anche dal MAXXI di Roma, l’Amministrazione comunale di Firenze, in collaborazione con il Museo Novecento e della Conferenza delle Donne Democratiche della Toscana ha deciso di consegnare, all’Ambasciata Islamica dell’Iran, la teca con le ciocche di capelli raccolte lo scorso 2 ottobre.

Le dichiarazioni di Albanese Risaliti

L’assessora a Diritti e pari opportunità Benedetta Albanese ha detto che “con questo gesto esprimiamo la nostra vicinanza alle donne iraniane e alla battaglia per i loro diritti. Inviamo tutte le ciocche di capelli che donne e uomini si sono tagliati a Firenze in segno di solidarietà al popolo iraniano ed insieme anche una lettera in cui invitiamo ad ascoltare il nostro appello al rispetto dei diritti umani.”

“Firenze -continua-, città libera e aperta, è al fianco delle donne di tutto il mondo nella battaglia del riconoscimento dei diritti e delle libertà, contro ogni repressione e violenza. Inviamo le ciocche raccolte presso il museo Novecento nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che cade il 25 novembre”.

“Il Museo Novecento è un luogo di arte ma anche di sensibilità contemporanea, e come tale non può che accogliere con massima condivisione e convinzione un’iniziativa come questa” dichiara Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento.

“L’arte -dice- è infatti una delle forme di libertà più alte dell’essere umano e forma di contrasto ai regimi e all’oppressione di ogni genere. Eventi tragici come questo non possono che vedere il museo al centro del dibattito culturale e pronto alla solidarietà della pacifica protesta delle donne iraniane”.

Le dichiarazioni di Bianchi e Cintelli

La presidente commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione al Consiglio comunale di Firenze, Donata Bianchi, aggiunge che ha “collaborato con convinzione a questa iniziativa perché la determinazione delle donne iraniane per un cambiamento spero possa essere motore anche per altre situazioni di ingiustizia e oppressione”.

“Mahsa Amini – aggiunge Tania Cintelli, portavoce della Conferenza delle donne democratiche della Toscana – è morta per una ciocca di capelli. Non indossava correttamente il velo ed è stata punita con la morte. Domani sarà un nuovo 25 novembre. Che sia davvero, per tutte e tutti, in ogni angolo del mondo, un momento di riflessione condivisa, per costruire tutte e tutti insieme un mondo capace di mettere davvero al centro i diritti e le libertà, a partire da quelli delle donne”.

L’idea a sostegno delle donne in Iran

L’iniziativa, che nasce dalla volontà di unirsi simbolicamente alla lotta delle donne iraniane, si è svolta per dimostrare solidarietà a seguito dell’uccisione da parte della polizia morale della ventiduenne Mahsa Amini, arrestata per aver indossato male il velo, e della repressione violenta delle successive proteste che hanno provocato la morte anche della ventenne Hadith Najafi.

Berlino, nella capitale tedesca 80.000 persone si sono riunite per manifestare a sostegno delle donne iraniane

“Donna. Vita, libertà”. Queste le parole intonate da tutte quelle persone che, arrivate da tutta l’Europa, si sono riunite nella città di Berlino, tra la Colonna della Vittoria e la Porta di Brandeburgo, a sostegno delle donne iraniane. La manifestazione «That is the Time» ha avuto un successo straordinario, hanno partecipato più del doppio delle persone stimate dalla polizia federale tedesca.

La manifestazione a sostegno delle donne iraniane, pensata come un evento di massa, puntava a riunirne nel cuore della Germania, tutte quelle persone che stanno sostenendo la lotta delle donne in Iran. Quello che non ci si aspettava però era l’arrivo, consistente, di persone provenienti letteralmente da tutta l’Europa. La grande affluenza ha riempito non solo i treni e i pullman ma ha mandato anche in tilt il traffico della città. Un messaggio chiaro, impossibile da ignorare sia per i grandi capi di Bruxelles sia per le persone di Teheran.

La manifestazione di Berlino è stata organizzata dalle studentesse iraniane di @feminista.berlin, un gruppo artistico-politico, e dal collettivo “Women* Life Freedom”. Le solite femministe che, ricoperte da maglie insanguinate, pochi giorni fa, si sono accampate con le tende davanti al quartier generale dei Verdi, presso Invalidenstraße, con l’obiettivo di attirare l’attenzione dei politici.

Ricordiamo che le manifestazioni, tenute in tutto il mondo, sono sorte a sostegno delle donne iraniane scese in piazza dopo la morte di Masha Amini. Le proteste, senza sosta, stanno continuando da ben cinque settimane, in solidarietà alla ragazza uccisa dalla polizia dopo essere stata arrestata per aver indossato male l’hijab, e per tutte le donne iraniane.

La manifestazione di Berlino per ora è stata la più grande. Tra tutte le persone scese in piazza, tedesche e non, erano presenti anche molti iraniani che risiedono in europa. Iraniani che sono contrari al governo presente in Iran e che sperano in un cambiamento.

🎧 Proteste Iran, sabato 8 nuova manifestazione a Sant’Ambrogio

Sabato 8 ottobre a Firenze, nella piazza di Sant’Ambrogio, si terrà una nuova manifestazione organizzata da Amnesty International a sostegno delle proteste in Iran.

In Iran, dal 30 settembre ad oggi sono almeno 82 le persone uccise per mano della sicurezza iraniana a Zahedan. La protesta è sorta dopo l’uccisione della ventiduenne Masha Amini, arrestata dal regime islamista per aver indossato il velo in modo sbagliato.

In podcast l’intervista Parisa, una donna iraniana che vive a Firenze, a cura di Gimmy Tranquillo.

La morte di questa giovane donna ha causato un’ondata di rabbia e indignazione, non solo in Iran, ma anche in tutto il resto del mondo, italia compresa. Nel nostro paese sono state svolte già numerose manifestazioni di protesta in sostegno delle donne iraniane. Dalle città della Regione Toscana, Pisa-Viareggio-Firenze, sono giunti numerosi attestai di solidarietà per la situazione in Ira, accompagnati da moltissime manifestazioni.

“La Toscana è vicina a quel movimento che sta davvero cambiando le cose in Iran dopo che una teocrazia ha offuscato i diritti e soprattutto i diritti delle donne”. Sono queste le parole usate ieri, a Pisa, dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Le dichiarazioni a sosteno delle donne iraniane sono state rilasciate durante il festival di Internet. Il presidente ha poi continuato il suo discorso affermando che: “La terra dei diritti civili, come è la nostra regione, è vicina alla battaglia che tante donne stanno combattendo con coraggio nelle piazze dell’antica Persia. Proprio perché siamo al festival di internet dobbiamo riconoscere come in Iran e in Ucraina le battaglie di libertà si sono accompagnate ai mezzi tecnologici, ai social e internet e quindi questa rivoluzione digitale ha sviluppato aspetti importantissimi per la nostra vita”

Sempre nella giornata di ieri a Viareggio, ha preso luogo una manifestazione a sostegno delle donne iraniane, organizzata e sostenuta da diversi collettivi tra cui la Casa delle Donne di Viareggio, Non Una di Meno e Amnesty International. La manifestazione a sostegno delle proteste in Iran, si è svolta in piazza Mazzini al grido di “Donna, vita, libertà”.
Sarà proprio la Amnesty International ad organizzare la manifestazione di Sabato 8 Ottobre alle 16.30, in piazza Sant’Ambrogio.
“Anche a Firenze Amnesty International scenderà in piazza per manifestare massima solidarietà a chi non ha più voglia di tacere”. Spiegano gli organizzatori della manifestazione.

Ricordiamo inoltre che il parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a imporre sanzioni ai funzionari iraniani coinvolti nella morte di Masha Amini e nella repressione violenta delle proteste in Iran.
I deputati, che si sono riuniti a Strasburgo, hanno votato per alzata di mano e hanno chiesto all’Unione Europea di mettere nella lista nera tutti i “funzionari iraniani, in particolare coloro che sono associati alla polizia della moralità la cui complicità o responsabilità nella morte di Mahsa Jina Amini e nelle violenze contro manifestanti sono dimostrate”.

Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Repubblica Italiana Sergio Matarella. Nel suo discorso il presidente ha detto che l’Iran “dimostra inarrestabile forza di libertà”. Per poi proseguire affermando che: “L’aggressione brutale della Russia all’Ucraina ha cambiato il quadro politico mondiale sconvolgendo le regole internazionali. Questo ha portato l’UE a una maggior consapevolezza del suo ruolo internazionale di presidio e di difesa dei diritti, della libertà e della democrazia. La forza di questi valori è inarrestabile come dimostra la situazione in Iran”.

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