Coronavirus: rimandati eventi per anniversario morte Orsetti

Sono state spostate nella settimana tra il 25 aprile e il 1 maggio le iniziative in programma il 18 marzo, in occasione del primo anniversario dalla morte di Lorenzo Orsetti, il fiorentino ucciso in Siria mentre combatteva con le forze curde.

In particolare, spiega una nota, l’omaggio alla tomba di Orsetti al cimitero della Porte sante (San Miniato al Monte, Firenze) è spostato al domenica 26 aprile, mentre il concerto in programma all’auditorium Flog di Firenze si terrà martedì 28 aprile.

La famiglia Orsetti ringrazia “chi in questo anno ha parlato di Lorenzo, della sua scelta di vita, delle idee che l’hanno determinata, del suo martirio. Ringraziamo tutti coloro che hanno dato il loro contributo all’organizzazione delle iniziative che dovevano svolgersi e che stiamo programmando in altre date”. Massimo Torelli, del comitato organizzatore degli eventi dice di aver “sperato fino all’ultimo di poter mantenere almeno parte degli appuntamenti, ma le nuove disposizioni nazionali non lasciano spazio a interpretazioni. Le iniziative con il bellissimo programma non sono annullate, ma spostate nella settimana tra il 25 aprile e il 1 maggio”. “Il 18 di marzo – commenta poi Dmitrij Palagi, Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune – sarebbe stata una giornata importante, ma lo sarà comunque, anche senza la partecipazione fisica di quel pezzo di territorio e di Italia che comunque renderà il proprio riconoscimento a un partigiano di Rifredi del XXI secolo”.

Coronavirus: Consiglio Comunale sostiene mozione Sinistra Progetto Comune

“Siamo davvero soddisfati per l’approvazione della mozione «Anticorpi sociali ed economici per l’emergenza del “nuovo Coronavirus”». Ringraziamo tutti i gruppi consiliari per aver colto la necessità di una risposta del Salone dei Duecento” dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune.

“Viviamo in un Paese dove si sceglie di mandare un film come Virus Letale in prima serata perché si dichiara lo stato di emergenza sanitaria, quindi è necessario dare una risposto puntuale, politica e istituzionale. È inoltre necessario guardare alle preoccupazioni di chi pagherà le conseguenze del calo dei flussi turistici e del comparto moda” proseguono Palagi e Bundu.

Il comunicato stampa di Città di Firenze riporta anche “l’atto approvato a larghissima maggioranza, con una sola astensione:

  • esprime solidarietà verso le comunità cinesi, colpite da sentimenti di paura e pregiudizio;
  • riconosce il ruolo fondamentale della ricerca e del sistema sanitario pubblico come risposta all’attuale situazione;
  • evidenzia la preoccupazione per il tessuto economico e lavorativo fiorentino, dove turismo e moda hanno un ruolo fondamentale;
  • ricorda come le lavoratrici e i lavoratori del turismo abbiano inadeguate tutele in termini di ammortizzatori sociali;
  • chiede a Sindaco e Giunta di attivarsi in un percorso con associazioni di categoria, parti sindacali e sociali, anche attraverso l’Osservatorio Turistico di Destinazione, venendo in tempi brevi a riferire in Consiglio per coinvolgere tutte le forze politiche”

Le parole di Dmitrij Palagi su Coronavirus:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200203_03_PALAGI-SU-CORONAVIRUS.mp3?_=1

Firenze: Movimento Lotta Casa occupa immobile via Incontri 2

“Questa occupazione nasce per dare risposta a venti persone che altrimenti rischierebbero di dormire senza tetto sulla testa. L’emergenza abitativa ha bisogno di risposte reali” INTERVISTA CON DMITRIJ PALAGI, di Firenze Progetto Comune

“Via degli Incontri 2. Un luogo che ha una bella storia alle spalle, legata a Gabriella Bertini e Beppe Banchi, impegnati per decenni a sostegno della lotta dei diversamente abili. Hanno ottenuto insieme a tante altre energie e associazioni l’unità spinale di Careggi” ricorda il consigliere comunale, in un comunicato.

“Dopo la morte di Gabriella- aggiunge Palagi-  e lo sfratto di Beppe era andato avanti il progetto di Medicina Democratica, Adina (Associazione diritti persone non autosufficienti) e associazione Praplegici Onlus, di trasformare casa e terreno circostante in una struttura al servizio dei paraplegici e delle loro famiglie”.

“Inail latitante, una porta murata e una griglia per lasciare vuoto l’immobile sono una responsabilità politica della Regione Toscana” denuncia palaggi che aggiunge: “questa occupazione nasce per dare risposta a venti persone che altrimenti rischierebbero di dormire senza tetto sulla testa. L’emergenza abitativa ha bisogno di risposte reali”.

“Ora nessuno si permetta di fare la morale su questo immobile occupato. Le istituzioni devono solo vergognarsi di non aver mai fatto partire un progetto bello e necessario, tenendolo vuoto” conclude palagi.

 

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Multe a operai, centinaia in corteo a Prato per annullarle 

Diverse centinaia di persone stanno manifestando a Prato in solidarietà con 21 operai della Tintoria Superlativa multati a dicembre con sanzioni da circa 4.000 euro ciascuno perché avevano protestato per le condizioni di sfruttamento. Furono accusati di ‘blocco’ stradale’.

“Siamo un migliaio”, ha detto il sindacalista Luca Toscano, esponente di SìCobas. L’iniziativa è stata promossa dalla sigla SìCobas per chiedere alla prefettura di Prato l’annullamento delle multe e si è svolta in una fase iniziale tra piazza della Stazione centrale e piazza San Marco con un corteo aperto dallo striscione con le scritte ‘Liberi dai decreti Salvini’, ‘Prato sta con gli operai’, ‘Cancelliamo le multe’.
Le stesse scritte sono riportate su volantini con colorazione rosso e blu. Il corteo avrebbe dovuto fermarsi nei pressi di piazza San Marco ma i manifestanti hanno proseguito verso il centro evitando lo sbarramento delle forze dell’ordine. Oltre a SiCobas sono presenti anche le sigle di Rifondazione e Potere al Popolo. Visibili anche bandiere di Anpi e Arci.
“Siamo a Prato, per chiedere la cancellazione dei decreti sicurezza, per manifestare al fianco dei lavoratori e delle due studentesse multate per aver scelto di difendere la dignità e diritti garantiti anche dalla Costituzione. Siamo dispiaciuti che non si sia voluto concedere il percorso che era stato richiesto e avremmo sperato di vedere anche le forze del centrosinistra in piazza, che dichiarano spesso di voler perseguire l’abrogazione di queste leggi. Oggi è una giornata di lotta bella e importante, dove si costruisce solidarietà e si contrasta il senso di rassegnazione. Dentro e fuori le istituzioni sappiamo che parte sostenere, a breve arriverà anche l’atto per il nostro Consiglio comunale collegato a queste richieste”, scrivono su facebook i consiglieri comunali fiorentini Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC).
I manifestanti hanno raggiunto in corteo piazza del Comune, molto oltre il limite dato nel preavviso concordato con la questura, e qui si sono trattenuti finché sono stati esplosi alcuni botti. Allora le forze dell’ordine sono intervenute con una carica di alleggerimento per far ritornare il corteo verso piazza della Stazione, luogo dove era stato autorizzato e dove è terminata l’iniziativa. La manifestazione di SìCobas, che non è rimasta contenuta al tragitto concordato, ha provocato la reazione del sindaco Matteo Biffoni per il quale “quanto accaduto è inaccettabile”. “Prefetto e questore – ha detto – diano spiegazioni alla città”. Per Biffoni, c’è stata “una gestione imbarazzante dell’ordine e la sicurezza” mentre “i SìCobas confermano il disprezzo delle regole”. “E’ inaccettabile che chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico abbia consentito ad un corteo di mettere a rischio la città in un sabato pomeriggio in cui le famiglie vanno in centro con i bambini a fare acquisti. L’autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco. Non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune”. “E’ stata lasciata sola la polizia municipale, che ricordo – ha detto Biffoni – non è responsabile dell’ordine pubblico e che ringrazio per la professionalità e l’impegno con cui si è dovuta assumere oneri per l’incapacità di altri. In piazza del Comune gli agenti sono rimasti senza alcun supporto da parte di chi aveva il dovere di controllare il corteo, ovvero la Polizia di Stato. Ed è per questa capacità di gestione che sono stati caricati i manifestanti sotto il palazzo comunale”. Quanto ai SìCobas, per Biffoni “continuano a mostrarsi incapaci di rispetto, in cerca di notorietà sulla pelle degli altri, siano gli operai sfruttati o i cittadini. L’avevo detto e lo ripeto, noi vogliamo tutelare per davvero i diritti di chi lavora, lo facciamo e lo faremo sempre con tutti gli strumenti legittimi a disposizione e con tutte le forze sane della città, ma con queste persone che disprezzano la legalità non potrà mai esserci un dialogo”.

 

“Le dimissioni del prefetto e del questore di Prato, un confronto pubblico col sindaco sui fatti accaduti  (in assenza del quale farebbe bene a dare il buon esempio e dimettersi lui per primo) e un tavolo di confronto permanente fra tutte le forze – sindacali, associative, politiche – che hanno condiviso la manifestazione  per dare continuità non solo al sostegno alla singola vertenza bensì a squarciare il velo di ipocrisia sulle vere illegalità del distretto pratese”. Questo quanto chiede in una nota la segreteria regionale di Rifondazione Comunista. “Ci rivolgiamo direttamente al sindaco di Prato: aver condiviso e contribuito al tentativo di marginalizzare la manifestazione (in pieno accordo con prefetto e questore), aver condannato l’atteggiamento degli organizzatori senza aver detto e fatto per giunta mai nulla per sanare le palesi ingiustizie che hanno portato tanti e tanti in piazza, non le sembra – signor sindaco – che la renda funzionale ad un disegno più ampio, ad una sorta di criminalizzazione di ogni conflitto sociale? Non le sembra – si legge ancora nella nota diffusa –  che Prato sia balzata alle cronache nel modo peggiore a causa di tutto questo, e che lei ne abbia una grave responsabilità? Ma non solo, aver concesso prima l’autorizzazione a manifestare fino in centro ed averla revocata all’ultimo non le sembra che possa far adombrare il sospetto – per la tempistica – che si volesse creare volontariamente una sorta di “strategia della tensione”? Sospetto che poi si è rafforzato con le cariche del tutto ingiustificate delle forze dell’ordine al termine della manifestazione. Insomma non le sembra, signor sindaco, che sia un po’ troppo comodo lamentarsi dei soli prefetto e questore (che dopo aver autorizzato cortei dell’estrema destra, “segnalato” alla magistratura cittadini rei di averli contestati il 25 aprile, tentato di marginalizzare la manifestazione di ieri e, solo per ultimo, caricato i manifestanti già in smobilitazione, non possono che dimettersi) senza assumersi la responsabilità dell’essersi voltato dall’altra parte nel merito delle questioni ed aver invocato legalità e sicurezza (in nome dello shopping, alla faccia dei diritti dei lavoratori e sciopero) e quindi di fatto pienamente rivendicato quei decreti Salvini che non a caso il suo partito al governo (su questo l’onorevole Giacomelli nulla ha da dire?) non ha nessuna intenzione di abrogare. Ieri (18 gennaio ndr.) era il momento di dare sostanza alla sua partecipazione alla manifestazione anti fascista del marzo scorso, ci pare che abbia perso un occasione e dato un pessimo spettacolo. Accetti questo confronto pubblico (anche con gli organizzatori di ieri) o si dimetta, non si nasconda dietro censura ai meri “bracci operativi” di ieri, cioè prefetto e questore”.

Stanzina Bambini, Quartiere 1 “dobbiamo rispettare legge ma volontà comune è riapertura”

Pochi giorni dopo la partecipata Epifania Popolare promossa dal Laboratorio Diladdarno che si è tenuta presso la  Stanzina dei bambini nell’Oltrarno fiorentino, l’amministrazione comunale ha chiuso di nuovo la struttura cambiando la serratura. Lo spazio con annessa area esterna è inutilizzata da tre anni per lavori di adeguamento e  conseguenti certificazioni tecniche di idoneità.

Il Laboratorio cittadino in un comunicato stampa critica l’azione dell’amministrazione comunale e rivendica la fruizione pubblica di uno luogo storico per l’infanzia in Oltrarno. ‘Se ciò che manca è solo un foglio d’autorizzazione perché non viene firmato?” si domanda. “Sfondare lucchetti, ricambiare le serrature, richiudere la stanzina. Le motivazioni per questo gesto sono state contraddittorie, come contraddittorie sono le dichiarazioni da anni nei confronti di quella stanza. Da tre anni questo spazio è chiuso per dei lavori di messa a norma in cui sono già stati spesi quasi 30000 euro e ancora mancano le autorizzazioni necessarie. Se il Pd ci tiene tanto ad aprirla, perchè la richiude?”

In merito sono intervenuti anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, Dmitrij Palagi, “Aveva chiesto di sostenere l’associazionismo e la cittadinanza. Un cancello chiuso è la risposta. Complimenti e vergogna. Quasi la partecipazione con bambine e bambini alla socialità del territorio fosse un crimine. Adesso chiederemo non solo cosa è successo in questi anni ma perché Comune e Quartiere hanno scelto di chiudere tutto, coinvolgendo anche la Municipale in questo sgombero.”

Sulla vicenda risponde ai microfoni di Chiara Brilli il presidente del Q1 Maurizio Sguanci.

“Il quartiere sarà il primo a gioire nel momento in cui sarà riaperta. Se fosse bastata la volontà politica noi avremmo riaperto nell’ottobre 2018 quando finirono i lavori ma servono gli avvalli tecnici. Le regole valgono per tutti, dobbiamo seguire l’iter consentito anche se la finalità della riapertura ci accomuna a chi l’ha occupata. Deve tornare alla comunità però non con atti impropri”.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/01/200110_01_sguaci-stanzina-bambini.mp3?_=3

“Che ci fa Eataly nei progetti didattici del comune di Firenze?”

lo chiede un’interrogazione del gruppo consiliare “Sinistra progetto Comune”. INTERVISTA CON DMITRI PALAGJ

“Per offrire alle scuole fiorentine una ampia scelta di progetti, attività e metodologie per ogni area tematica all’interno de Le Chiavi della Città, sono stati individuati più soggetti realizzatori sia pubblici sia privati. Il singolo progetto, seppur posizionato in un’area tematica per motivi organizzativi del sito, spesso tocca diversi aspetti educativi facilmente individuabili dal docente attraverso una semplice funzione di ricerca del portale. Nello specifico sono 7 i soggetti che si trovano nella sezione “Educazione Alimentare”, mentre sono ben 16, nell’offerta complessiva, i proponenti i cui progetti riguardano anche tematiche legate all’alimentazione, con una pluralità di approcci” risponde l’amministrazione comunale.

Che precisa “nel caso specifico le iniziative accolte non propongono a bambini e ragazzi nessun modello commerciale, ma offrono esperienze di educazione alimentare attraverso il metodo dell’apprendimento attivo “faccio, quindi imparo”. In particolare i progetti, ad approccio laboratoriale, hanno lo scopo di: analizzare il cibo attraverso l’uso dei cinque sensi facendo diventare bambine e bambini dei veri e propri “degustatori” di cioccolato; saper interpretare l’etichetta attraverso una lettura critica, scoprire che la cucina italiana è il frutto di incontri con cibi arrivati secoli fa da mondi lontani”.

TUTTO OK DUNQUE? PER SPR NO: ASCOLTA L’INTERVISTA

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