Covid: Ars Toscana, Rt non basta per capire andamento epidemia

E’ quanto affermato dagli esperti dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana, in un documento in cui si commenta l’ultimo report, il primo del 2021, diffuso dall’Istituto superiore di sanità.

La stima di Iss dell’Rt, per motivi condivisibili di necessità di consolidamento dei dati, si
basa su dati poco aggiornati. Affiancare altri indicatori, come ad esempio la variazione percentuale settimanale dei nuovi positivi, potrebbe fornire una lettura più tempestiva
dell’andamento dell’epidemia”. E’ quanto affermato dagli esperti dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana, in un documento in cui si commenta l’ultimo report, il primo del 2021, diffuso della superiore di sanità.

“Gli Rt pubblicati nell’ultimo report dell’8 gennaio – fa notare l’Ars Toscana – si riferiscono infatti alla situazione epidemiologica del 22 dicembre scorso”. Per quanto riguarda la Toscana, viene precisato sempre dall’Ars in base ai dati dell’Iss, la regione è insieme alla Sardegna quella con i valori di incidenza a 7 giorni più bassi nel panorama nazionale (78,95 casi ogni 100.000 abitanti), anche se in entrambe si registra un lieve aumento rispetto alla settimana precedente.

La Toscana è la più bassa in Italia per quanto riguarda l’incidenza a 14 gg (147,98 casi ogni 100.000 abitanti). “Dopo settimane di discesa/stazionarietà – prosegue l’Ars -, per la seconda settimana consecutiva anche in Toscana l’Rt è in aumento, raggiungendo il valore di 0,9 (si ricorda che per  la stima di Rt i dati si riferiscono alla situazione di più di 2 settimane fa), compatibile con una classificazione in zona gialla a partire da lunedì 11 gennaio”. In lieve aumento anche la percentuale dei tamponi positivi (escludendo i re-testing sugli stessi soggetti), “pari al 14%, rispetto ad una media nazionale del 19%”.

“I dati che stanno elaborando ci danno allo 0,90” di Rt, “quindi sotto quell’1 che è l’indice che dà il passaggio da giallo ad arancione”. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine dell’avvio di uno screening Covid in una scuola di Bagno a Ripoli (Firenze).

“Siccome i dati sono quelli che sono stati accertati nella giornata di ieri l’altro – ha aggiunto – ritengo che, almeno da quello di cui sono a conoscenza, la Toscana dovrebbe rimanere in zona gialla“. Secondo Giani “con questa riduzione del livello degli indici veramente tutti sono a rischio; poi l’indice Rt è particolarmente flessibile, quindi flebile nei suoi livelli di garanzia quando si scende sotto un numero di contagi, perché basta qualche focolaio, l’Rt sale, e conseguentemente determina anche il cambiamento di colore”. Per il presidente della Regione, tuttavia, “la Toscana, al di là di questi calcoli algebrici dell’Rt, si presenta ancora in questi giorni in una situazione molto migliore rispetto ad altre regioni italiane. Solo ieri eravamo la seconda nel rapporto tra i contagiati e il numero degli abitanti”.

 

Coronavirus in Toscana: 452 nuovi casi, età media 55 anni. 23 decessi

I ricoveri sono 946 (27 in meno rispetto a ieri), di cui 139 in terapia intensiva (7 in meno). I dati odierni sull’epidemia di Coronavirus in Toscana

Sono 452 le persone positive in più rispetto a ieri,su un totale, da inizio epidemia, pari a 123.950 unità. I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 452 casi odierni è di 55 anni circa (l’11% ha meno di 20 anni, il 18% tra 20 e 39 anni, il 24% tra 40 e 59 anni, il 24% tra 60 e 79 anni, il 23% ha 80 anni o più).

Le persone guarite dal Coronavirus in Toscana crescono dello 0,6% e raggiungono quota 110.885 (89,5% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.945.061, 7.563 in più rispetto a ieri, di cui il 6% positivo. Sono invece 2.750 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 16,4% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 5.608 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.235, -2,8% rispetto a ieri. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 946 (27 in meno rispetto a ieri, meno 2,8%), 139 in terapia intensiva (7 in meno rispetto a ieri, meno 4,8%).

Oggi si registrano 23 nuovi decessi: 11 uomini e 12 donne con un’età media di 82,9 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 10 a Firenze, 2 a Prato, 3 a Pistoia, 3 a Massa Carrara, 2 a Lucca, 1 a Pisa, 1 a Livorno, 1 a Siena.

Alcuni dei decessi comunicati agli uffici della Regione nelle ultime 24 ore si riferiscono a morti avvenute nei giorni/periodi precedenti.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Si ricorda che a partire dal 24 giugno 2020, il Ministero della Salute ha modificato il sistema di rilevazione dei dati sulla diffusione del Covid-19. I casi positivi non sono più indicati secondo la provincia di notifica bensì in base alla provincia di residenza o domicilio.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 34.555 i casi complessivi ad oggi a Firenze (110 in più rispetto a ieri), 10.637 a Prato (44 in più), 10.632 a Pistoia (17 in più), 7.810 a Massa (7 in più), 12.938 a Lucca (24 in più), 17.145 a Pisa (54 in più), 9.116 a Livorno (100 in più), 11.023 ad Arezzo (56 in più), 5.263 a Siena (24 in più), 4.276 a Grosseto (16 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 180 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 176 nella Nord Ovest, 96 nella Sud est.

La Toscana si trova al 12° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.323 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.679 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 4.127 casi x100.000 abitanti, Pisa con 4.092, Massa Carrara con 4.008, la più bassa Grosseto con 1.929.

Complessivamente, 8.289 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (238 in meno rispetto a ieri, meno 2,8%). Sono 13.376 (821 in meno rispetto a ieri, meno 5,8%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 2.927, Nord Ovest 7.127, Sud Est 3.322).

Le persone complessivamente guarite sono 110.885 (694 in più rispetto a ieri, più 0,6%): 496 persone clinicamente guarite (68 in meno rispetto a ieri, meno 12,1%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 110.389 (762 in più rispetto a ieri, più 0,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.

Sono 3.830 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.291 a Firenze, 261 a Prato, 284 a Pistoia, 398 a Massa Carrara, 362 a Lucca, 449 a Pisa, 277 a Livorno, 223 ad Arezzo, 133 a Siena, 98 a Grosseto, 54 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Coronavirus In Toscana: 411 nuovi casi, 27 decessi

Coronavirus in Toscana: sono 122.831 i casi di positività al Coronavirus, 411 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,5% e raggiungono quota 109.593 (89,2% dei casi totali).

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.929.121, 11.162 in più rispetto a ieri, di cui il 3,7% positivo. Sono invece 4.118 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 10% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 5.106 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.449, -2,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 961 (38 in meno rispetto a ieri), di cui 146 in terapia intensiva (7 in più).

Oggi si registrano 27 nuovi decessi: 13 uomini e 14 donne con un’età media di 80,9 anni.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

L’età media dei 411 casi odierni è di 48 anni circa (il 12% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 24% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più).

Si ricorda che a partire dal 24/06/2020, il Ministero della Salute ha modificato il sistema di rilevazione dei dati sulla diffusione del Covid-19. I casi positivi non sono più indicati secondo la provincia di notifica bensì in base alla provincia di residenza o domicilio.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 34.266 i casi complessivi ad oggi a Firenze (146 in più rispetto a ieri), 10.549 a Prato (17 in più), 10.568 a Pistoia (13 in più), 7.786 a Massa (15 in più), 12.848 a Lucca (47 in più), 17.020 a Pisa (50 in più), 8.930 a Livorno (44 in più), 10.881 ad Arezzo (41 in più), 5.173 a Siena (29 in più), 4.255 a Grosseto (9 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sono 189 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 143 nella Nord Ovest, 79 nella Sud est.

La Toscana si trova al 12° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.293 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.614 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 4.093 casi x100.000 abitanti, Pisa con 4.062, Massa Carrara con 3.995, la più bassa Grosseto con 1.920.
Complessivamente, 8.488 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (168 in meno rispetto a ieri, meno 1,9%).
Sono 14.713 (623 in meno rispetto a ieri, meno 4,1%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 3.547, Nord Ovest 7.679, Sud Est 3.487).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 961 (38 in meno rispetto a ieri, meno 3,8%), 146 in terapia intensiva (7 in più rispetto a ieri, più 5%).
Le persone complessivamente guarite sono 109.593 (572 in più rispetto a ieri, più 0,5%): 521 persone clinicamente guarite (11 in più rispetto a ieri, più 2,2%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 109.072 (561 in più rispetto a ieri, più 0,5%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.

Purtroppo, oggi si registrano 27 nuovi decessi: 13 uomini e 14 donne con un’età media di 80,9 anni.

Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 9 a Firenze, 2 a Prato, 6 a Lucca, 6 a Pisa, 2 a Siena, 2 a Grosseto.

Sono 3.789 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.275 a Firenze, 258 a Prato, 279 a Pistoia, 395 a Massa Carrara, 359 a Lucca, 444 a Pisa, 274 a Livorno, 223 ad Arezzo, 131 a Siena, 97 a Grosseto, 54 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 101,6 x100.000 residenti contro il 126,5 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (202,7 x100.000), Firenze (126,1 x100.000) e Pisa (106,0 x100.000), il più basso a Grosseto (43,8 x100.000).

Si ricorda che tutti i dati saranno visibili dalle ore 18.30 sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità a questo indirizzo: www.ars.toscana.it/covid19

NPR: COVID-19 può attaccare anche il cervello e causare danni duraturi

In un articolo pubblicato sul suo sito web il 5 gennaio, la National Public Radio (NPR), un’organizzazione indipendente no-profit comprendente oltre 900 stazioni radio statunitensi, fondata da un atto del Congresso degli Stati Uniti d’America, cerca di dare una spiegazione, mettendo insieme alcuni report scientifici pubblicati su riviste come the journal ‘Alzheimer’s & Dementia’ e ‘The New England Journal of Medicine’, ad alcuni sintomi denunciati da pazienti post covid, di solito associabili a danni cerebrali.

“All’inizio della pandemia, le persone con COVID-19 hanno iniziato a segnalare degli strani sintomi: la perdita dell’olfatto e del gusto – inizia l’articolo così l’articolo di NPR – Il motivo non era la congestione, ma il fatto che in qualche modo, il virus SARS-CoV-2 sembrava colpire i nervi che trasportano le informazioni dal naso al cervello”.

“Avevamo paura che la SARS CoV-2 potesse invadere il cervello”, afferma il dottor Gabriel De Erausquin, ricercatore presso il Glenn Biggs Institute per l’Alzheimer e le malattie neurodegenerative presso l’Università del Texas Health Science Center di San Antonio, intervistato da NPR.

Molti pazienti ricoverati per COVID-19 vengono dimessi con sintomi come quelli associati a una lesione cerebrale. Questi includono “Lacune di memoria che comprometteno la loro capacità di funzionare – dice De Erausquin – e lamentano problemi con l’organizzazione dei loro compiti, e ciò comporta intenferenze con attività come per esempio essere in grado di preparare un pasto”.

Ma COVID-19 sembra anche produrre molti altri sintomi correlati al cervello che vanno dalle convulsioni alla psicosi, riporta un team di ricercatori nel numero del 5 gennaio della rivista ‘Alzheimer’s & Dementia’. Il team, che includeva De Erausquin, afferma che essere gravemente affetto da COVID-19, può persino aumentare il rischio in una persona di sviluppare la malattia di Alzheimer.

C’è da dire che nella maggior parte dei pazienti affetti dalla malattia, la funzione cerebrale migliora man mano che si riprendono. Ma non tutti, alcuni infatti rischiano di affrontare una disabilità a lungo termine, dice De Erausquin.

“Anche se la percentuale di questi casi non è molto alta, è probabile che il numero assoluto di persone che subiranno queste conseguenze sia alto, perché sono tante le persone vengono infettate”.

Gli scienziati stanno ancora cercando di capire i molti modi in cui COVID-19 può danneggiare il cervello: è stato chiaro sin dall’inizio della pandemia che l’infezione può portare a coaguli di sangue che possono causare un ictus. Alcuni pazienti subiscono anche danni cerebrali quando i loro polmoni non sono più in grado di fornire abbastanza ossigeno.

Per comprendere altri meccanismi meno ovvi, tuttavia, gli scienziati hanno avuto bisogno di tessuto cerebrale di pazienti con COVID-19 deceduti e all’inizio della pandemia non  riuscivano ad ottenere quei tessuti, afferma il dottor Avindra Nath del National Institute of Neurological Disorders and Stroke, ma ora, afferma Nath, che faceva parte di un team che ha studiato il tessuto cerebrale di 19 pazienti COVID-19, abbiamo visto prove diffuse di infiammazione e danni, ha detto riferendosi ad uno studio pubblicato sul numero del 30 dicembre del ‘New England Journal of Medicine‘.

“Quello che abbiamo scoperto è che alcuni vasi sanguigni molto piccoli nel cervello perdevano sangue”, dice Nath. “La diffusione di queste perdite non era uniforme, si verificavano in un piccolo vaso sanguigno qui e un piccolo vaso sanguigno là”.

“Queste piccole ferite assomigliavano a quelle di una serie di piccoli ictus verificatisi in molte aree diverse del cervello – dice Nath – La scoperta potrebbe spiegare perché i pazienti COVID-19 hanno una così vasta gamma di sintomi correlati al cervello – spiega poi Nath – inclusi alcuni relativi ad aree cerebrali che controllano funzioni come la frequenza cardiaca, la respirazione e la pressione sanguigna”.

“Si lamentano del battito cardiaco accelerato – aggiunge, o che – quando si alzano in piedi hanno le vertigini. Oppure possono avere problemi urinari”. Altri ancora riferiscono di sentire una stanchezza estrema, che può anche essere causata da una lesione cerebrale.

Inoltre, l’infiammazione e la perdita di sangue dai vasi sanguigni associati a tutti questi sintomi possono rendere il cervello di una persona più vulnerabile a un altro tipo di danno: “Sappiamo che queste perdite sono importanti nella malattia di Alzheimer e li vediamo giocare un ruolo chiave nel COVID-19 –  afferma Heather Snyder, vicepresidente delle operazioni mediche e scientifiche presso l’Alzheimer’s Association – E dobbiamo porci la domanda ora di cosa ciò potrebbe significare in età avanzata”.

Quindi associazioni e i ricercatori di oltre 30 paesi hanno formato un consorzio per studiare gli effetti a lungo termine di COVID-19 sul cervello. Lo sforzo coinvolgerà persone che sono state ricoverate in ospedale o che stanno già partecipando a studi di ricerca internazionali su COVID-19.

I risultati di questa ricerca – conclude l’articolo di NPR –  dovrebbero aiutare a rispondere ad alcune importanti domande su ciò che accade ai pazienti COVID-19 dopo un’infezione, dice Snyder. I ricercatori valuteranno il “comportamento dei pazienti, la loro memoria, la loro funzione generale” a intervalli di sei mesi.

Coronavirus in Toscana: 337 nuovi casi, 18 decessi

Sono 337 i positivi in più rispetto a ieri, su un totale, da inizio epidemia, pari a 122.420 unità. L’età media dei 337 casi odierni è di 46 anni circa (il 17% ha meno di 20 anni, il 19% tra 20 e 39 anni, il 39% tra 40 e 59 anni, il 16% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più). I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente.

I guariti crescono dello 0,6% e raggiungono quota 109.021 (89,1% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.917.959, 7.923 in più rispetto a ieri, di cui il 4,3% positivo. Sono invece 2.584 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 13% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 6.359 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.655, -3,2% rispetto a ieri. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 999 (19 in meno rispetto a ieri, meno 1,9%), 139 in terapia intensiva (2 in meno rispetto a ieri, meno 1,4%).

Oggi si registrano 18 nuovi decessi: 8 uomini e 10 donne con un’età media di 82,8 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 5 a Firenze, 1 a Prato, 2 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 2 a Pisa, 3 a Livorno, 2 a Arezzo.

Alcuni dei decessi comunicati agli uffici della Regione nelle ultime 24 ore si riferiscono a morti avvenute nei giorni/periodi precedenti.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Si ricorda che a partire dal 24 giugno 2020, il Ministero della Salute ha modificato il sistema di rilevazione dei dati sulla diffusione del Covid-19. I casi positivi non sono più indicati secondo la provincia di notifica bensì in base alla provincia di residenza o domicilio.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 34.120 i casi complessivi ad oggi a Firenze (93 in più rispetto a ieri), 10.532 a Prato (29 in più), 10.555 a Pistoia (18 in più), 7.771 a Massa (8 in più), 12.801 a Lucca (40 in più), 16.970 a Pisa (30 in più), 8.886 a Livorno (32 in più), 10.840 ad Arezzo (61 in più), 5.144 a Siena (18 in più), 4.246 a Grosseto (8 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 141 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 109 nella Nord Ovest, 87 nella Sud est.

La Toscana si trova al 12° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.282 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.589 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 4.087 casi x100.000 abitanti, Pisa con 4.050, Massa Carrara con 3.988, la più bassa Grosseto con 1.916.

Complessivamente, 8.656 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (305 in meno rispetto a ieri, meno 3,4%). Sono 15.336 (843 in meno rispetto a ieri, meno 5,2%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 3.646, Nord Ovest 8.169, Sud Est 3.521).

Le persone complessivamente guarite sono 109.021 (661 in più rispetto a ieri, più 0,6%): 510 persone clinicamente guarite (22 in meno rispetto a ieri, meno 4,1%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 108.511 (683 in più rispetto a ieri, più 0,6%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.

Sono 3.762 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.266 a Firenze, 256 a Prato, 279 a Pistoia, 395 a Massa Carrara, 353 a Lucca, 438 a Pisa, 274 a Livorno, 223 ad Arezzo, 129 a Siena, 95 a Grosseto, 54 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 100,9 x100.000 residenti contro il 125,4 x100.000 della media italiana (11esima Regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (202,7 x100.000), Firenze (125,2 x100.000) e Pisa (104,5 x100.000), il più basso a Grosseto (42,9 x100.000).

Si ricorda che tutti i dati saranno visibili dalle ore 18.30 sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità all’indirizzo: www.ars.toscana.it/covid19.

Ambulanze di Los Angeles non possono trasportare pazienti con scarse possibilità di sopravvivenza

Los Angeles, con l’aumento dei ricoveri, ‘Los Angeles County Emergency Medical Services Agency’ (EMS), ha ordinato alle squadre del personale delle ambulanze, di non trasportare pazienti con poche possibilità di sopravvivenza negli ospedali e di conservare l’uso dell’ossigeno.

In un articolo pubblicato da CNN, che cita le dichiarazioni di EMS, si legge che gli ospedali di Los Angeles ora sono al completo e molte strutture mediche non hanno lo spazio per accogliere pazienti che non hanno possibilità di sopravvivenza. I pazienti che sono in arresto cardiaco nonostante gli sforzi di rianimazione, ha comunicato EMS della contea di Los Angeles, non dovrebbero più essere trasportati con le ambulanze negli ospedali.

“Con effetto immediato, a causa del grave impatto della pandemia Covid-19 sugli ospedali EMS e 911(il numero telefonico di emergenza degli Usa), pazienti adulti, di età pari o superiore a 18 anni, in arresto cardiaco extra ospedaliero traumatico e non traumatico contusivo, non devono essere trasportati se il ritorno alla circolazione spontanea non viene raggiunto sul campo”, ha affermato l’agenzia in una nota rilasciata ai lavoratori delle ambulanze la scorsa settimana.

“Se non ci sono segni di respirazione o di polso, EMS continuerà a eseguire la rianimazione per almeno 20 minuti – istruisce il memo – Se il paziente si è stabilizzato dopo il periodo di rianimazione, verrà portato in ospedale. Se il paziente viene dichiarato morto sul posto o non è possibile ripristinarne il polso, i paramedici non trasporteranno più il corpo in ospedale”.

Non solo, ma la carenza di ossigeno, dato l’elevato numero di pazienti con Covid-19, sta anche forzando le organizzazioni sanitarie di Los Angeles, a cercare di risparmiare il più possibile l’ossigeno.

“Data la forte esigenza di conservare ossigeno, efficace immediatamente, EMS dovrebbe somministrare ossigeno supplementare solo a pazienti con saturazione di ossigeno inferiore al 90%”, ha comunicato EMS in un memo alle squadre di ambulanza lunedì.

Exit mobile version