Giovane di 26anni uccide a coltellate la compagna e si suicida

Bastia, Corsica, un giovane di 26 anni ha prima ucciso a coltellate la compagna, e poi si è buttato dalla finestra del quarto piano dell’appartamento ed è morto. Il fatto è accaduto in Corsica, nella notte tra martedì e mercoledì. A riportare la notizia i quotidiani Il Tirreno e La Nazione.

La donna, che aveva 46 anni, ed era di Livorno, lavorava in un ristorante a Bastia in Corsica. A chiamare i soccorsi, sempre secondo quanto riferito dai quotidiani, sarebbero stati i vicini sentendo forti rumori provenire dalla casa dove la 46enne conviveva con il giovane, corso e incensurato.

Il giovane si sarebbe rifiutato di aprire la porta all’arrivo degli agenti che poi l’avrebbero sfondata trovando la donna a terra, piena di sangue e ferite, mentre lui si sarebbe lanciato da una finestra morendo a seguito della caduta.

La donna, che all’arrivo della polizia era in già fin di vita, sarebbe poi morta durante il tragitto verso l’ospedale. Al momento è stata aperta un’inchiesta per omicidio volontario e, sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia, anche se  secondo le autorità non ci sarebbero dubbi che si tratterebbe di un femminicidio-suicidio.

Alessandra Frati, madre di due figli di 22 e 12 anni, si era trasfe\rita in Corsica in cerca di lavoro nell’ambito della ristorazione, settore per cui era molto nota a Livorno.

Corsica, collisione navi: Santuario Pelagos a rischio

L’incidente tra le due navi avvenuto ieri a largo della Corsica mette a rischio l’area del Santuario dei cetacei Pelagos, un ecosistema di enorme interesse scientifico grazie alle sue caratteristiche naturali e al patrimonio di biodiversità che custodisce.

In territorio italiano, il Santuario Pelagos (chiamato anche Santuario per i mammiferi marini) è stato istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale, e occupa una superficie a mare di 2.557.258 ha (circa 25.573 km2) nelle regioni Liguria, Sardegna e Toscana

Legambiente e Expédition MED, impegnate nel progetto Pelagos Plastic Free per difendere la biodiversità del Santuario dei cetacei dall’inquinamento da plastiche, lanciano un appello ai governi di Italia, Francia e Monaco affinché si mettano in campo tutte le opzioni per limitare i danni provocati dallo sversamento di olio combustibile in mare e si intervenga in tempi rapidi con una normativa ad hoc per il traffico delle merci in quest’Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea (ASPIM).
“La collisione fra le due navi avvenuta al largo della Corsica ha dell’incredibile per le dinamiche dell’incidente e perché ancora una volta assistiamo impotenti a uno sversamento importante di sostanze inquinanti in una zona protetta” ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente .
“E’ evidente che, come chiediamo da tempo, sia necessario normare in maniera più stringente i traffici marittimi in una porzione di mare così preziosa come il Santuario Pelagos. Ci ritroviamo invece a sperare nella buona sorte e nelle condizioni meteomarine che consentano di recuperare la maggior parte delle sostanze oleose che stanno fuoriuscendo dai serbatoi delle navi”.
Sull’argomento sono intervenute anche Cgil Toscana e Livorno attraverso un comunicato stampa:
“Circa alle 7 di domenica 7 ottobre, è avvenuto un inspiegabile incidente a nord di Capo Corso. Oggi le navi hanno strumenti in grado di prevenire eventi pericolosi sia per l’ambiente che per le persone eppure è accaduto. La prima domanda che ci poniamo è quali siano le misure di sicurezza dedicate agli equipaggi in casi anche come questi e se siano stati fatti rilievi a bordo per verificare lo stato fisico ma anche psicologico (dato lo shock evidente) dei marittimi a bordo. Dalla stampa si rileva che siano state le navi stesse a garantire che nessuno si sia fatto male.
Come CGIL Toscana e Livorno chiediamo quali garanzie esistono sul contenimento dello sversamento in mare che ieri era di 10 KMQ ed oggi è già di 20 con 600 m cubi di olio carburante.
Le operazioni di separazione delle due navi desta grande preoccupazione. Anche le isole dell’arcipelago Toscano sono a poche miglia da Capo Corso e tutta la costa Toscana come la Liguria sono a rischio. Un salto di vento è sempre possibile in mare. Il consorzio Lamma è presente e speriamo che possa prevedere e monitorare con estrema precisione, resta la preoccupazione dell’azione conseguente che si dovrebbe fare. La tempistica è essenziale in quanto una mareggiata anche minima potrebbe provocare l’affondamento del materiale con grave danno della flora dei fondali e in conseguenza anche della fauna.
Preoccupa inoltre che non si sia fatto cenno dei contenuti dei Ro Ro della nave Cipriota. Da Legambiente perviene preoccupazione e si paventa che possano contenere sostanze altamente tossiche e cancerogene. L’alta intensità di traffico nelle zone determinate dalla presenza di più porti nello spazio marino interessato, obbliga a interventi di sicurezza assolutamente trasparenti, conosciuti da lavoratori e cittadini e certo, questo caso, non suggerisce che le cose stiano esattamente in questo modo. ”
Maurizio Brotini segretario CGIL Toscana
Patrizia Villa segretaria CGIL LIvorno

Corsica, collisione navi: in corso recupero del materiale inquinante

E’ in corso da parte di una delle imbarcazioni italiane il recupero del materiale inquinante fuoriuscito da una delle due navi che si sono scontrate ieri al largo della Corsica

Lo rende noto la Guardia Costiera italiana che, sotto il coordinamento delle autorità francesi, sta partecipando alle attività di messa in sicurezza del tratto di mare dove si è verificato l’incidente.

La centrale operativa della Guardia Costiera italiana, su direttiva del ministro dell’Ambiente italiano, ha disposto l’ invio nella zona di diverse unità navali e anche di un velivolo Atr42 per l’attività di monitoraggio. Tra i mezzi di soccorso andati sul luogo dell’incidente ci sono anche tre unità navali d’altura della società Castalia adibiti al contenimento dello sversamento: la Nos Taurus partita da Livorno, la Bonassola da Genova e la Koral da Olbia.

Del recupero si sta occupando uno dei tre mezzi antinquinamento della Castalia, la società convenzionata con il ministero dell’Ambiente. Continua inoltre il monitoraggio della zona da parte dei mezzi aerei e navali della Guardia Costiera e sono stati acquisiti anche una serie di elementi di carattere tecnico sulle due unità coinvolte nell’incidente.

Collisione tra due navi vicino Corsica: no feriti allarme, inquinamento

Incidente in mare tra due navi 14 miglia al largo di Capo Corso, in acque internazionali vicine alla Corsica.

Le collisione fra due motonavi nel mar Tirreno è avvenuta in acque territoriali francesi, vicino alla Corsica. E’ quanto risulta alla capitaneria di porto di Livorno dove si conferma che non risultano, al momento, conseguenze per persone, ma si sarebbe però verificato un caso di inquinamento. Anche per questo la Francia, che si sta occupando delle operazioni di soccorso, ha chiesto all’Italia unsupporto.

Dall’Italia sono partite sei imbarcazioni: tre di queste, appunto, hanno caratteristiche operative ‘anti inquinamento’ e sono del consorzio Castalia, di cui una è
salpata proprio da Livorno.
Inoltre viene confermato che nella zona si stanno dirigendo tre motovedette d’altura della guardia costiera, di cui una da Livorno, Nave Ingianni CP 409 che fa base nel porto toscano.

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