🎧 Da enti bilaterali terziario e turismo 300mila euro per danni alluvione

Arriva un plafond complessivo di 300mila euro a sostegno esclusivo delle imprese e dei lavoratori del terziario e del turismo che hanno subito danni a causa delle alluvioni del novembre scorso in Toscana. A metterlo a disposizione insieme sono l’Ente Bilaterale del Terziario Toscano e l’Ente Bilaterale del Turismo Toscano.

L’obiettivo è quello di dare un segno tangibile di vicinanza a quanti hanno subito danni, accelerando il ritorno alla normalità nelle zone interessate, che sono poi quelle espressamente citate nelle delibere regionali e comprese nelle province di Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Prato e Pistoia. La novità è stata presentata in conferenza stampa nella sede operativa di Confcommercio Toscana a Firenze, alla presenza dei presidenti di E.Bi.T.Tosc. Marco Conficconi (segretario UilTucs Uil Toscana) e di E.B.T.T. Alessandro Gualtieri (segretario Fisascat Cisl Toscana), del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, del segretario generale Filcams Cgil Toscana Stefano Nicoli. Presenti anche i consiglieri di E.Bi.T.Tosc. Catiuscia Fei (Confcommercio) e Fabio Fantini (Filcams Cgil Toscana) e di E.B.T.T. Mariano Di Gioia (Filcams CGIL Toscana).

I due enti bilaterali regionali mettono a disposizione 150mila euro per il comparto turistico e 150mila per i settori commercio e servizi. In entrambi i casi, le risorse saranno destinate per metà alle imprese iscritte ad uno dei due enti e per metà ai loro lavoratori e lavoratrici. Ogni dipendente potrà ottenere fino ad un massimo di 700 euro sotto forma di voucher da spendere in un circuito di negozi convenzionati per quantsostegni alluvioneo riguarda il settore terziario, oppure sotto forma di contributo diretto per chi lavora nel comparto turistico (pubblici esercizi, strutture ricettive o agenzie di viaggi), a fronte della presentazione di scontrini o fatture pagate per il ripristino dell’abitazione e delle sue pertinenze, per la riparazione o l’acquisto di veicoli oppure ancora per l’acquisto di nuovi mobili o elettrodomestici in sostituzione di quelli danneggiati. Alle imprese danneggiate viene invece riconosciuto un importo massimo di 5mila euro a titolo di rimborso delle spese sostenute (e documentabili) per la messa in sicurezza o il ripristino dei locali, per il ripristino e la sostituzione di veicoli, attrezzature, beni mobili strumentali danneggiati, per l’eventuale perizia di agibilità o altre spese conseguenti a danni diretti o indiretti provocati dagli eventi atmosferici del novembre 2023.

I contributi saranno erogati a partire dal 1° marzo fino ad esaurimento dei fondi disponibili, rispettando l’ordine cronologico di arrivo delle domande ammesse. L’importante, sia per le aziende sia per i loro addetti, è che abbiano già certificato alla Regione Toscana i danni subiti a causa degli eventi atmosfericConfi del 2 novembre 2023 e giorni successivi. Tale certificazione varrà come prova per la veridicità delle loro dichiarazioni. Per ottenere il sostegno, i lavoratori e le lavoratrici potranno presentare la domanda agli infopoint dei sindacati, mentre le imprese potranno rivolgersi alle sedi territoriali Confcommercio di loro riferimento o alle federazioni del turismo del sistema Confcommercio Fait, Federalberghi, Fiavet e ResCasa.

Firenze: occhiali da vista e visite oculistiche gratis per chi ha basso reddito

E’ l’iniziativa ‘#vediamocibene’, messa in campo dalla Scuola internazionale di ottica e optometria di Firenze in occasione del suo decennale.

La campagna  nasce in collaborazione con la Fondazione Amici per la vista e il Comune di Firenze attraverso l’assessorato al welfare, che avrà il compito di segnalare le persone idonee a usufruire del servizio, con particolare attenzione verso le categorie più vulnerabili.

In pratica, grazie alla Scuola internazionale di ottica e optometria di Firenze, 80 persone dal basso reddito segnalate dai Servizi sociali del Comune e dalle associazioni che si occupano di sostenere persone in stato di bisogno, potranno godere di visite oculistiche e optometriche gratuite e occhiali da vista completi.

La scuola coinvolgerà otto persone al mese, per un totale previsto di circa 80 persone all’anno. “Troppo spesso il benessere visivo viene messo in secondo piano rispetto ad altri problemi di salute – ha spiegato Fabio Casalboni, direttore didattico Sioo e ideatore della campagna -. L’obiettivo del progetto è anche mettere in contatto i ragazzi della scuola con le reali esigenze di pazienti esterni in modo tale che possano contribuire attivamente alla realizzazione di supporti per la visita”.

Per l’assessore al welfare del comune di Firenze  Sara Funaro “la salute è un diritto di tutti. Questo progetto, rivolto alle persone più fragili, è un’iniziativa utile e di alto valore: dà attenzione e risposte concrete a un bisogno di salute dei cittadini che sono più in difficoltà e, che spesso, a causa di problemi economici, tralasciano le visite mediche e quindi anche quelle oculistiche”. “La scuola internazionale di Sioo – ha sottolineato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – è una fucina di talentuosi professionisti della visione di cui Firenze deve andare orgogliosa, ecco perché Confcommercio Toscana l’ha aiutata a nascere e continua a sostenerla”.

Firenze: il 65% degli imprenditori di pubblici esercizi non si sente sicuro

Lo rivela un’indagine di Format Research per Confcommercio Toscana. Il 65% di loro a Firenze  avverte un senso di sicurezza ‘scarso’ o ‘molto scarso’, riguardo possibili danneggiamenti che potrebbero colpire loro stessi, i loro collaboratori o la loro impresa

Sempre più insicuri e sempre più vulnerabili di fronte alla criminalità: secondo un’indagine di Format Research per Confcommercio Toscana il 65% degli imprenditori dei pubblici esercizi del centro di Firenze avverte un senso di sicurezza ‘scarso’ o ‘molto scarso’, riguardo possibili danneggiamenti che potrebbero colpire loro stessi, i loro collaboratori o la loro impresa. Uno su due si sente meno sicuro rispetto al passato, e solo il 18% dichiara di sentirsi molto o abbastanza sicuro.

A preoccupare di più i titolari di bar e ristoranti di Firenze è la probabilità di restare vittime di furti, spaccate o rapine (41,5%), poi di aggressioni (24,6%) e atti di vandalismo (23%). La maggioranza (62%) degli imprenditori si dichiara propenso a ricorrere alle forze dell’ordine, ai propri colleghi o alle associazioni di categoria, ma il 30% appare scoraggiato.

“Le istituzioni e le forze dell’ordine – affermano il presidente e il direttore di Confcommercio Toscana Aldo Cursano e Franco Marinoni – devono prendere una posizione chiara e decisa e rispondere finalmente alla legittima domanda di sicurezza dei cittadini di Firenze. Tutti fanno il loro dovere: magistratura, forze dell’ordine, pubblica amministrazione, eppure qualcosa non funziona nel sistema e non ci interessano i rimpalli di responsabilità ma le soluzioni. Chiediamo che si agisca in fretta, prima che il perimetro del nostro scoramento si allarghi oltre misura”

Alcol, protocollo Confcommercio-Anm contro l’abuso a Firenze

A Firenze in un anno i casi di coma etilico sono 110, così nasce l’intesa Fipe Confcommercio-Anm per un vademecum per un consumo responsabile di alcol.

L’obbiettivo del protocollo siglato da Fipe Confcommercio e Associazione nazionale magistrati e del progetto ‘Bevi responsabilmente’, presentato oggi a Firenze, è quello di diffondere legalità e consapevolezza sui rischi per chi fa abuso di alcolici ma pure per chi somministra alcool ai minori.

Tra le azioni in programma ci son interventi formativi per il personale dei pubblici esercizi e la diffusione di materiale informativo destinato ai consumatori sui corretti comportamenti da adottare tra cui la ‘Guida al servizio per un consumo consapevole’ predisposta da Fipe-Confcommercio in collaborazione con Federvini. Quest’ultimo è un pamphlet che va ad analizzare il fenomeno del consumo di alcool da più punti di vista, punta a diffondere una serie di pratiche da adottare quando si beve come come mangiare per metabolizzare meglio l’alcool oppere quello di ‘bere meno e bere meglio’.

Il presidente di Confcommercio Toscana e vicepresidente vicario di Fipe nazionale Aldo Cursano ha evidenziato che “sarà importante ottenere in ciascuna città italiana regolamentazioni ad hoc per contrastare l’abusivismo commerciale, la diffusione di alcol a basso costo, il dilagare del degrado urbano. Ma pure, e soprattutto, per tutelare la salute dei nostri ragazzi e garantire la sicurezza delle nostre città”. “Il mondo del divertimento notturno è da sempre particolarmente attento ai problemi legati all’abuso di alcol e all’uso di sostanze stupefacenti”, ha osservato il presidente di Silb-Confcommercio Firenze Riccardo Tarantoli.

“La disponibilità di sostanze alcoliche, a volte anche a prezzi molto bassi che riguarda spesso i supermercati che a volte vanno al di là dei normali apertura al pubblico – ha detto il questore di Firenze Maurizio Auriemma -, consentono una facilità di acquisto e l’utilizzo di sostanze alcoliche. L’attenzione nostra è massima ed elevata”. L’assessore al commercio e alle attività produttive di Palazzo Vecchio Giovanni Bettarini ha ricordato “le limitazioni alla vendita di alcol nel centro storico contenute nel nuovo regolamento Unesco adesso in fase di approvazione con sanzioni più severe per le attività che sgarrano”.

“Nel corso del 2022 abbiamo registrato oltre 110 casi di accesso in ospedale di minori per coma etilico, è un dato preoccupante rispetto agli anni precedenti perché in crescita. Un esercente di un locale può chiedere un documento a un cliente se ha dubbi sulla sua età e se il cliente non esibisce il documento è tenuto a non dare la prestazione”. Lo ha detto il questore di Firenze Maurizio Auriemma, a margine di una conferenza stampa, a proposito dell’aumento del consumo degli alcol, in particolare nei minori.

Ristoratori toscani sempre più preoccupati per le disdette last minute. Cursano: “Fenomeno cresce, giusta una penale per tutela locale”

Il fenomeno del ‘no show’, ovvero non presentarsi dopo una prenotazione in un locale, è sempre più diffuso in Toscana. Aumentato esponenzialmente dopo la pandemia.

Tra i ristoratori toscani c’è una preoccupazione crescente a cause delle disdette last minute delle prenotazioni che vengono fatte. Proprio il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano da voce ai timori di tutta la categoria. Anche a livello nazionale è intervenuto il vicepresidente vicario di Fipe, la federazione dei pubblici esercizi.

Il fenomeno ha un nome, ovvero ‘no show’, come lo chiamano gli addetti ai lavori e sta mettendo in crisi più di un locale. Una nota spiega che “capita purtroppo con frequenza sempre maggiore che un cliente che ha prenotato un tavolo per più persone non si presenti senza alcun preavviso. – ha sottolineato Cursano – Il risultato è che il ristorante perde un numero anche importante di coperti, magari in un giorno e in un orario di punta, senza possibilità di recuperarli”.

“Le cose sono peggiorate dopo la pandemia – aggiunge il presidente di Confcommercio -, all’inizio le cancellazioni all’ultimo momento erano legate in genere alla scoperta della positività di qualche convitato. Un motivo che rendeva la scelta obbligatoria. Poi, però, qualcuno ha iniziato ad approfittarsene con disinvoltura. Un comportamento scorretto che fa saltare tutta l’organizzazione del lavoro”.

Secondo Cursano “può accadere a tutti di avere un problema all’ultimo momento ma la scelta di non avvisare neppure evidenzia una innegabile malafede. E, in ogni caso, è giusto pagare una penale per tutelare il locale dove si è prenotato, che nel frattempo si era preparato acquistando i prodotti e preparandoli”.

In questo caso la tecnologia può venire in aiuto, infatti “molti ristoranti hanno cominciato ad usare servizi di prenotazione online, come quello offerto da Nexi in convenzione con Fipe-Confcommercio, con strumenti di incasso a distanza che tutelano da disdette o mancato arrivo del cliente. In pratica, chi prenota sa che gli verrà addebitata sulla carta di credito una penale in caso non si presenti o annulli in ritardo. È tutto in regola e dichiarato”.

Saldi, da domani prendono il via in Toscana le vendite di fine stagione

Firenze, sei toscani su dieci, il 60% circa, acquisteranno capi d’abbigliamento ai saldi di fine stagione al via il 5 gennaio: è quanto prevede Confcommercio Toscana, con un importo medio pro-capite di spesa di 133 euro, in crescita rispetto ai 119 nel 2022 ma ancora lontano dai 160 euro del 2019.

Il volume d’affari generato in Toscana dai saldi di fine stagione, secondo Confcommercio Toscana, potrebbe superare i 292 milioni di euro, 21 in più dello scorso anno. I negozi della moda interessati al fenomeno saldi sono oltre 26mila in Toscana tra calzature, abbigliamento, pelletterie, articoli sportivi, intimo e tessile.

“A dicembre i punti vendita hanno registrato un movimento maggiore, soprattutto nelle città d’arte prese d’assalto dai turisti”, dice Paolo Mantovani, presidente Federmoda-Confcommercio Toscana, secondo cui i turisti stranieri in alcune località potrebbero incrementare il volume d’affari complessivo.

Per Confesercenti Firenze, anche nel capoluogo 6 consumatori su dieci acquisteranno capi in saldo, con un budget pro capite fra i 130 e i 160 euro, a fronte di uno sconto medio del 30% sui prodotti. L’associazione prevede un buon risultato, nel primo weekend, per Firenze centro storico, anche grazie ai flussi turistici del Ponte dell’Epifania; un po’ più a rilento i centri minori.

“I saldi rappresentano un evento commerciale che ancora riveste grande importanza per le nostre attività – afferma Enzo Nigi, presidente di Fismo Confesercenti Firenze -, nonostante le occasioni di vendita promozionale si siano ormai moltiplicate durante l’anno, basti pensare al ‘black friday’, e la concorrenza del commercio elettronico si faccia sempre più agguerrita. Quest’anno, però, a determinare ulteriore incertezza è il clima di instabilità economica determinata dal caro bollette e dall’inflazione che influenzano in negativo le scelte dei consumatori”.

Secondo Paolo Gori, vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze, l’attesa è per “un 5-10% in più di vendite”, con “uno sconto dal 20-40% per i prodotti di questa stagione; sconti più alti potrebbero nascondere prodotti un po’ più datati”.

Secondo Gori, tuttavia, “subiamo una concorrenza molto spesso sleale da parte dell’e-commerce”, e dunque occorre “regolamentare l’e-commerce come il commercio tradizionale: stesse regole, stessi oneri fiscali. Lo si può fare a partire da un tavolo in Regione, dove si scrive materialmente il codice del commercio, per poi farsene promotori a livello nazionale”.

Il volume d’affari generato in Toscana dai saldi di fine stagione, secondo Confcommercio Toscana, potrebbe superare i 292 milioni di euro, 21 in più dello scorso anno. I negozi della moda interessati al fenomeno saldi sono oltre 26mila in Toscana tra calzature, abbigliamento, pelletterie, articoli sportivi, intimo e tessile.

“A dicembre i punti vendita hanno registrato un movimento maggiore, soprattutto nelle città d’arte prese d’assalto dai turisti”, dice Paolo Mantovani, presidente Federmoda-Confcommercio Toscana, secondo cui i turisti stranieri in alcune località potrebbero incrementare il volume d’affari complessivo.

Per Confesercenti Firenze, anche nel capoluogo 6 consumatori su dieci acquisteranno capi in saldo, con un budget pro capite fra i 130 e i 160 euro, a fronte di uno sconto medio del 30% sui prodotti. L’associazione prevede un buon risultato, nel primo weekend, per Firenze centro storico, anche grazie ai flussi turistici del Ponte dell’Epifania; un po’ più a rilento i centri minori.

“I saldi rappresentano un evento commerciale che ancora riveste grande importanza per le nostre attività – afferma Enzo Nigi, presidente di Fismo Confesercenti Firenze -, nonostante le occasioni di vendita promozionale si siano ormai moltiplicate durante l’anno, basti pensare al ‘black friday’, e la concorrenza del commercio elettronico si faccia sempre più agguerrita. Quest’anno, però, a determinare ulteriore incertezza è il clima di instabilità economica determinata dal caro bollette e dall’inflazione che influenzano in negativo le scelte dei consumatori”.

Secondo Paolo Gori, vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze, l’attesa è per “un 5-10% in più di vendite”, con “uno sconto dal 20-40% per i prodotti di questa stagione; sconti più alti potrebbero nascondere prodotti un po’ più datati”.

Secondo Gori, tuttavia, “subiamo una concorrenza molto spesso sleale da parte dell’e-commerce”, e dunque occorre “regolamentare l’e-commerce come il commercio tradizionale: stesse regole, stessi oneri fiscali. Lo si può fare a partire da un tavolo in Regione, dove si scrive materialmente il codice del commercio, per poi farsene promotori a livello nazionale”.

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