Vino, “fake” in bottiglia: un patrimonio da tutelare

Le “fake” in bottiglia, un mercato molto florido per internet, dove i rischi riguardano l’utilizzo per il vino di denominazioni uguali o simili, per indicare prodotti molto diversi: sono stati smascherati i trucchi in cantina, puniti in Italia ma permessi all’estero.

Le fake, dal Bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Chianti fatto in California, passando per il Marsala sudamericano e quello statunitense, tra le contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che – svela Coldiretti nello stand del Vinitaly in corso a Verona – complessivamente provocano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy.

L’ultima frontiera dell’inganno – continua la Coldiretti – è nella commercializzazione molto diffusa, dal Canada agli Stati Uniti fino ad alcuni Paesi dell’Unione Europea, di kit fai da te che promettono il miracolo di ottenere in casa il meglio della produzione enologica Made in Italy, dai vini ai formaggi.

Si tratta di confezioni che grazie a polveri miracolose promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti o Montepulciano.

“Le superficie vitate nella nostra regione – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – sono oltre 58mila ettari, con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati mediamente in 2milioni e 800mila ettolitri di vino. Lo scorso anno la produzione di vino si è fermata intorno a 1milione e 700mila ettolitri.

La Toscana rappresenta il 6.3% del vino italiano, attestandosi come sesta regione per produzione. Oltre il 70% dei vini è venduto sui mercati esteri (export 2017: 900 milioni di euro). In pratica – continua Marcelli – una bottiglia su cinque di vino italiano, bevuta oltre confine, viene dalla nostra regione, un patrimonio che dobbiamo tutelare contro le fake in bottiglia”.

La definizione europea del vino non contempla l’aggiunta di acqua e soprattutto per questo il commercio dei wine kit su tutto il territorio europeo – sostiene la Coldiretti – andrebbe vietato.

Il Consorzio di tutela Vino Chianti ha recentemente denunciato come la contraffazione corra sempre più online ed in sei mesi è stata accertata la presenza e la vendita di 39 “kit vino” che millantano la possibilità, appunto, di preparare il Chianti fai da te.

“La nostra regione – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – vanta le più prestigiose denominazioni di origine di vini, conta 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt. La produzione di VQPRD supera 1,7 milioni di ettolitri. Il Chianti rappresenta la quota più importante della produzione di vini a Docg.

Province leader sono Siena e Firenze, da cui arrivano più di 1,2 milioni di ettolitri di vino a denominazione di origine, ovvero il 40% dell’intera produzione regionale.

Vogliamo sottolineare come certe pratiche truffaldine – continua De Concilio – che in Italia sarebbero punite anche come reato di frode ma che all’estero sono invece permesse con evidente contraddizione favorita – conclude – dall’estensione della produzione a territori non sempre vocati e senza una radicata cultura enologica che, con la globalizzazione degli scambi colpisce direttamente anche i consumatori di Paesi con una storia del vino millenaria come il nostro”.

Toscana Pride 2018: Siena la prima a concedere il patrocinio

Pubblicato il manifesto politico del Toscana Pride 2018 che fotografa un Paese arretrato, nonostante la legge sulle unioni civili. Il Comune di Siena primo a concedere il patrocinio, Firenze ed Arezzo avevano detto no.

“Siamo cittadini e cittadine senza cittadinanza”. È la denuncia che emerge dal manifesto politico del Toscana Pride 2018 – reso noto dal comitato organizzatore attraverso il sito ufficiale dell’evento (https://www.toscanapride.eu/manifesto-politico/). Un documento che pone l’attenzione sul tema della diseguaglianza sociale basata sulla mancanza di un pieno riconoscimento dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, intersessuali, transessuali, transgender, asessuali, queer. “Tra noi ci sono ragazzi e ragazze bullizzati, madri e padri non ancora riconosciuti come genitori, figli e figlie senza diritti. Persone con documenti d’identità che non le rappresentano, minori privati della possibilità di scegliere sul proprio corpo – si legge nel documento – la verità è che siamo pronomi sbagliati, anche dopo la nostra morte, donne e uomini messi alla berlina per il proprio stato sierologico. Siamo narrazioni mistificate ed esperienze disconosciute”. Parole dure che servono a denunciare lo stato di arretramento in cui si trova il nostro Paese, anche dopo la legge sulle unioni civili.

“C’è ancora da fare per il riconoscimento dei diritti ancora negati” – spiegano le associazioni promotrici che invitano tutti e tutte a scendere in piazza a Siena il 16 giugno per rimettere al centro dell’agenda politica i temi della salute e dell’autodeterminazione completa e incondizionata dei corpi, della sessualità e delle relazioni affettive, il riconoscimento di tutti i legami affettivi e genitoriali con la piena equiparazione di tutte le famiglie, il contrasto alle discriminazioni e ai crimini d’odio e la promozione di buone prassidi accoglienza verso i migranti LGBTIA+, l’educazione alle differenze anche nei luoghi di lavoro attraverso la costruzione di ambienti inclusivi.

Il Comitato anche quest’anno ha deciso di stimolare una partecipazione attiva delle Istituzioni e nei prossimi giorni saranno inoltrate le richieste di patrocinio a tutti i Comuni della Toscana. “Il progetto Toscana Pride è un percorso politico che parte dal basso e che mette al centro la voce della comunità LGBTQIA+” dichiarano le associazioni promotrici “crediamo quindi che l’adesione delle amministrazioni sia importante come segnale di supporto e di reale ascolto delle nostre istanze. Accanto ad un gesto “simbolico”, come quello del patrocinio, auspichiamo la creazione di percorsi in concerto con la comunità LGBTQIA+ e per questo reiteriamo l’invito ad aderire alla rete READY e a prendere contatto con le realtà locali. Segnale molto positivo” continuano “quello della concessione del patrocinio del Comune di Siena al Toscana Pride 2018, un risultato importante se si considera che è la prima volta che a patrocinare la manifestazione dell’orgoglio LGBTQIA+* è la città che ospita la parata”.

Le adesioni. Per aderire al Toscana Pride, le associazioni, i gruppi e le realtà organizzate, possono scrivere a: adesioni@toscanapride.eu.

Info su www.toscanapride.eu

Mps vanta crediti per 10 mln verso 13 partiti

Alla domanda avanzata da un azionista, nel corso di un’assemblea, viene inoltre risposto che la banca: “vanta crediti per complessivi 67 milioni” nei confronti di “persone fisiche che occupano, o che hanno occupato, importanti cariche pubbliche”. Avanzata anche porposta per taglio stipenti top manger.

Al 31 dicembre 2017, il gruppo Mps “vanta crediti nei confronti di 13 partiti politici per complessivi 10 milioni di euro, di cui 9,7 milioni non performing”. E’ quanto risponde per scritto la banca a una domanda posta da un azionista, in occasione dell’assemblea in corso a Siena per l’approvazione del bilancio 2017. Il gruppo, viene aggiunto, “vanta crediti per complessivi 67 milioni” di cui 61 performing (rpt performing), nei confronti di “persone fisiche che occupano o che hanno occupato importanti cariche pubbliche come pure i loro familiari diretti o coloro con i quali tali persone intrattengono notoriamente stretti legami”. Dei 9,7 milioni di crediti non performing nei confronti dei partiti, 8,2 milioni rientrano nell’operazione di cessione e cartolarizzazione di crediti in sofferenza.

La cifra massima che Mps rischia di dover pagare nel caso in cui perda le cause intentate contro la banca è calata dagli 8,3 miliardi del 2016 ai 3,9 miliardi del 2017. E’ quanto risponde per iscritto la banca a un azionista, in occasione dell’assemblea. A fine 2016 le cause erano oltre 8.500 (compresa quella promossa da Consob con una richiesta da 4 miliardi, oggi chiusa), mentre quelle a fine 2017 erano oltre 7.200. Le richieste in via stragiudiziale ammontavano a 193 milioni nel 2016 e a 663 milioni nel 2017.
“Quello che ci eravamo posti come target all’inizio dell’anno siamo riusciti a chiuderlo, e non era assolutamente scontato” e “il 2018 è l’anno più importante per la storia della banca, per i suoi dipendenti e i suoi clienti”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, all’assemblea in corso a Siena. “Lavoriamo per raggiungere gli obiettivi del piano” 2017-2021, ha aggiunto, “ci saranno cose che raggiungeremo in anticipo, altre con uno sviluppo più lento”.
“I dipendenti, assieme a tutte le organizzazioni sindacali, sostengono da anni che occorre arrivare ad una ulteriore riduzione ed a un contingentamento degli stipendi dei componenti di tutto il top management”. E’ la posizione che le organizzazioni sindacali unitarie di Mps hanno esposto intervenendo in assemblea. “Il top management complessivamente inteso – viene spiegato in una nota – continua infatti a percepire, pur nel rispetto dei tetti previsti dalla normativa, livelli retributivi non coerenti con gli indirizzi in proposito espressi dalle autorità di vigilanza che legano le remunerazioni ai risultati”. “Per quanto concerne i costi – viene aggiunto – si rileva, inoltre, che le spese legate alle consulenze esterne continuano ad incidere in maniera significativa, anche se spesso risultano del tutto superflue”.

Albero caduto a Siena: Comune, “500 piante critiche”

Dopo la caduta di un grande pino avvenuta ieri a Siena, il Comune ha quantificato in 30.000 gli alberi sui quali è in corso un attento monitoraggio. “500 quelli che presentano criticità”.

A Siena, nella giornata del 9 aprile scorso, un pino di grandi dimensioni è caduto in strada, vicino alla caserma provinciale dei carabinieri; in quel momento nessun veicolo o pedone stava transitando e solo per un caso fortuito non si registrano feriti o danni.

L’albero, piantato all’interno di uno spartitraffico, è caduto nel primo pomeriggio in viale Bracci riversandosi nello svincolo per l’inversione di marcia. Il traffico non ha subito ripercussioni. Sul posto sono accorsi i vigili del Fuoco con un’autogru per procedere al taglio dell’albero ed effettuare i rilievi per comprendere i motivi della caduta. Al momento sembra esclusa l’ipotesi maltempo.

A seguito dell’ incidente, riporta il Comune di Siena: “Gli alberi presenti su tutto il territorio comunale sono circa 30.000, sui quali è in corso un attento monitoraggio a tappeto. Al momento sono stati già controllati oltre 10.000 esemplari; su questi 10.000 sono circa 500 quelli che presentano criticità”. Prosegue il Comune: “Laddove fosse necessario procedere all’abbattimento della pianta, l’amministrazione comunale ha già preso l’impegno che per ogni pianta tagliata ne verrà piantata una nuova, se possibile nello stesso luogo”. Sempre a Siena, l’estate scorsa, un altro pino era caduto nei pressi dello stadio senza provocare, anche in quel caso, danni a cose o persone.

Bruno Valentini candidato PD per Comune Siena

L’ex sindaco scrive su Facebook: “Mi impegnerò da subito per costruire alleanze con altre forze politiche e sociali, basandosi sulle cose buone fatte finora”.

Sarà il sindaco uscente Bruno Valentini il candidato per il Pd alle elezioni amministrative per il Comune di Siena. Nei giorni scorsi erano state indette le primarie di partito ma nessuno degli aspiranti sfidanti di Valentini è riuscito a raccogliere, entro il termine fissato per le 23 di ieri, le firme del 30% dei componenti dell’assemblea comunale necessarie per candidarsi alle primarie.

“Ci abbiamo messo un po’ troppo ma il Pd di Siena alfine ha deciso” scrive Valentini su Facebook sottolineando: “Mi impegnerò da subito per costruire alleanze con altre forze politiche e sociali, basandosi sulle cose buone fatte finora ma anche su molte che vanno migliorate e sviluppate”.

Cresciuto a Siena, si è diplomato al liceo scientifico Galileo Galilei e laureato con lode in scienze economiche e bancariepresso l’Università degli Studi di Siena. Dal 1976 è dipendente del Monte dei Paschi di cui divenne funzionario nel 1990. Dal 2003 è responsabile del settore Family nelle filiali della Provincia di Siena. È sposato con Cinzia Gianni e ha tre figli. Dal 20 novembre 2015 è Delegato Nazionale ANCI a Politiche ambientali, Territorio e Protezione civile. Il 5 ottobre 2017 è stato eletto Presidente di Autorità Idrica Toscana.

 

Colle Val D’Elsa (Siena): cede copertura capannone, operaio cade e muore

Giornata nefasta per il lavoro, a Porto Santo Stefano (Grosseto) un operaio di 44 anni è stato ricoverato in prognosi riservata dopo essere caduto da un terrazzo posto al quarto piano della struttura dove lavorava.

Incidente mortale sul lavoro nel primo pomeriggio a Colle Val d’Elsa (Siena). Vittima un uomo di 57 anni dipendente di una impresa edile, residente a Casole d’Elsa. L’operaio, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, è caduto da un’altezza di cinque metri a causa del cedimento della copertura di un capannone. Al momento dell’incidente il 57enne stava facendo un sopralluogo sulla copertura dopo che erano state segnalate alcune perdite d’acqua. I soccorsi sono stati chiamati dagli altri operai. Sul posto il 118 ma a nulla è valso l’intervento dei sanitari. I militari stanno cercando per ricostruire l’esatta dinamica della caduta e le cause del cedimento della copertura.

Un operaio di 44 anni è stato ricoverato in prognosi riservata dopo essere caduto da un terrazzo posto al quarto piano di un residence dove stava lavorando in località La Soda, a Porto Santo Stefano (Grosseto). Da quanto appreso l’uomo, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Siena, avrebbe riportato un trauma cranico e uno toracico. Ancora in corso d’accertamento la dinamica dell’infortunio sul lavoro. L’uomo stava lavorando nel residence che è in ristrutturazione ed è caduto sul marciapiede esterno, dopo essere precipitato da un terrazzo.

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