Lucca: militanti Forza Nuova perquisiti e denunciati per striscione contro sindaco

Dopo che il sindaco concesse la cittadinanza onoraria a 38 bambini stranieri, lo striscione “unico cittadino onorario S.E. Benito Mussolini” venne affisso davanti alla sua abitazione.

Quattro militanti di Forza Nuova sono stati perquisiti e denunciati dalla polizia per apologia del fascismo, al termine dell’indagine sull’affissione di uno striscione davanti alla casa del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, avvenuta il novembre scorso. Lo striscione riportava la scritta ‘Unico cittadino onorario S.E. Benito Mussolini’, accompagnato dalla sigla di Forza Nuova.

Secondo ipotesi, sarebbe stato affisso presumibilmente contro la decisione del Comune di concedere la cittadinanza simbolica a 38 bambini di nazionalità straniera. Dopo una serie di accertamenti la polizia questa mattina ha perquisito le abitazioni dei quattro militanti di Forza Nuova a Lucca, Altopascio, Viareggio e Massa, acquisendo vario materiale probatorio.

A Lucca arriva il Veganfest: il più grande d’Europa dedicato al mondo vegan

Il festival dedicato al mondo vegan, che si terrà a Lucca, il 14 ed il 15 aprile, è una vera e propria full immersion in una realtà in continua espansione ed ha scelto, per la sua XI edizione, il Polo Fieristico di Lucca. Il festival è organizzato con Veganok.

Veganok è la prima ed unica certificazione Etica per prodotti Vegan nata in Italia che conta oltre 1.100 realtà certificate, tra aziende ed operatori, e oltre 15 mila prodotti che spaziano dall’alimentazione, all’abbigliamento, fino ad arrivare alla cosmesi.

Nella due giorni di Lucca spazio allo street food vegan, con degustazioni gratuite, cooking show a cura dei migliori chef italiani, conferenze scientifiche, mondo del volontariato, personaggi dal mondo dello spettacolo, atleti e molti espositori che attraverso i loro stand, completeranno il quadro con i loro prodotti dalla cura del corpo a quella della casa, dall”abbigliamento al benessere, dai prodotti alimentari, all’editoria, allo sport e fitness.

In particolare il VeganFest si accentra sul fit-food, l’alimentazione che aiuta a restare in forma, con incontri per approfondiere le tematiche che vedono la partecipazione di medici, nutrizionisti, operatori e professionisti del settore: con Renata Balducci presidente di AssoVegan – associazione Vegani Italiani Onlus, Erica Congiu responsabile e coordinatrice del BioDzionario cosmetico e alimentare, Leonardo Pinelli professore associato di pediatria dell”Università di Verona, Michela De Petris, medico nutrizionista, membro del comitato scientifico associazione Vegani Italiani.

Presente anche Paola Cane, coordinatrice dell’osservatorio Veganok, per discutere e approfondire tutti i numeri del vegan, assieme ad ospiti prestigiosi come Roberto Pinton, segretario nazionale di FederBio, punto di riferimento per il biologico italiano, e Dario Dongo, avvocato e giornalista esperto in diritto alimentare e dei consumatori a livello europeo e internazionale nonché docente di diritto alimentare alle università di Milano-Bicocca.
Spazio anche alla forma fisica con il super atleta Massimo Brunaccioni, vegano e campione mondiale di Natural Body Building. Sarà presente all’avento insieme ad un team di super esperti, personal trainer del mondo del fitness per dare prova di come sia possibile raggiungere i massimi livelli con una alimentazione 100% vegetale. Il mondo dello sport, del vivere naturale e dell’alimentazione sportiva avranno uno spazio interamente dedicato: un”area attrezzata in cui il vero protagonista sarà il benessere fisico.
Sarà allestita anche un’area dedicata alle arti marziali curata dal Csen – Centro Sportivo Educativo Nazionale, Comitato Provinciale di Lucca, che avrà come ospite d’onore il maestro Francesco Romani, pioniere del karate italiano, e da sempre attento a uno stile di vita sano ed equilibrato. Novità lo “spazio meditazione” curato dal professionista accreditato Veganok Walter Giannini, operatore olistico, counselor relazionale e compositore in cui sperimentare tecniche di rilassamento e mindfullness.

Bimbo morì a Lucca: 3 medici condannati per omicidio colposo

Il decesso avvenne in casa davanti ai genitori il 25 ottobre 2012 a causa di una crisi respiratori. Per il pubblico ministero Aldo Ingangi il bambino accusava sintomi che avrebbero dovuto far capire ai medici la necessità di un ricovero.

Il giudice del tribunale di Lucca Stefano Billet ha condannato per omicidio colposo tre pediatri finiti in giudizio per la morte del bambino Alessandro Favilla di 10 anni. Il decesso avvenne in casa davanti ai genitori il 25 ottobre 2012 a causa di una crisi respiratoria. Le condanne superano le richieste del pubblico ministero e sono di 2 anni di reclusione per la dottoressa Elisabetta Spadoni e di 1 anno e 4 mesi ciascuno per il dottor Graziano Vierucci, medico dell’ospedale di Lucca, e Giuseppe Fontana, pediatra di famiglia.

Per il pubblico ministero Aldo Ingangi il bambino accusava sintomi che avrebbero dovuto far capire ai medici, che lo avevano visitato nei giorni precedenti il decesso, a disporne il ricovero con urgenza. Invece, ha ricostruito l’accusa, fra i dottori ci sarebbe stato un misto di negligenza e di imprudenza che ha fatto loro sottovalutare una situazione grave che ha poi, nei fatti, portato alla morte del bambino. Disposta anche una provvisionale di 250mila euro a testa per i genitori e di 50mila euro per i nonni del piccolo Alessandro Favilla.

Appalti pubblici: cinque arresti per soldi riciclati da organizzazione a Lucca legata a Casalesi

Lavori pubblici per milioni di euro mai eseguiti, con i soldi degli appalti che venivano riciclati in aziende toscane e campane. È l’accusa nei confronti di un’organizzazione contigua al clan dei Casalesi con base a Lucca sgominata dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Firenze nei confronti di cinque soggetti.

Cinque misure cautelari personali, 50 perquisizioni e sequestri di beni, nei confronti di imprenditori, contigui al clan dei Casalesi, aziende e relativi prestanome, nonché un funzionario pubblico. E’ il bilancio dell’operazione ”Ghost tender” che la Guardia di Finanza di Lucca ha effettuato oggi, in Toscana e in Campania dopo aver scoperto un giro di appalti, corruzione e riciclaggio ad opera di un’associazione criminale con base a Lucca. L’inchiesta su appalti, corruzione e riciclaggio ha portato alla luce milioni di euro di lavori pubblici mai eseguiti da una serie di aziende e riciclati in imprese toscane e campane. L’operazione  è stata condotta sotto il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, in stretto collegamento investigativo con la direzione distrettuale antimafia di Napoli e la procura della Repubblica di Napoli Nord, la quale, nell’ambito di un distinto contesto di indagini, ha coordinato l’esecuzione di 34 misure cautelari personali. Le investigazioni hanno evidenziato un gruppo criminale, con base in Provincia di Lucca, che ruotava intorno a tre  imprenditori edili residenti rispettivamente  a Lucca, Caserta e Montecarlo (LU), i quali, utilizzando società con sede in Toscana e Campania, molte delle quali “apri e chiudi” ed intestate a prestanome, attraverso turbative d’asta attuate con “accordi di cartello”, si sono aggiudicate oltre 50 commesse della ASL 3 di Napoli Sud, per lavori di somma urgenza e “cottimi fiduciari”, banditi per importi al di sotto di valori soglia oltre i quali sarebbe stato necessario imbastire formale gara di appalto. In questo modo, l’invito a partecipare veniva sistematicamente effettuato ad imprese, riconducibili al sodalizio, le quali, a turno, risultavano aggiudicatarie dei lavori. Questi ultimi, pur risultando falsamente attestati come avvenuti, di fatto in gran parte non venivano eseguiti.  I soldi venivano riciclati in attività immobiliari come l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di edifici da parte di società del gruppo con sede in Provincia di Lucca e Grosseto. Una parte dei profitti veniva inoltre trasferita e, all’occorrenza, monetizzata attraverso pagamenti di forniture fittizie ad una società. Ad alcuni tra i soggetti oggi arrestati è stata contestata l’aggravante di aver agevolato la cosca mafiosa dei casalesi “fazione Michele Zagaria”, notoriamente radicata nel casertano  e con ramificazioni in Toscana, nel Lazio e in Emilia Romagna, da sempre caratterizzata per il suo particolare attivismo nel mondo imprenditoriale e nel settore degli appalti pubblici.

Lucca, Uil: dipendenti Asl aggredite e minacciate quotidianamente

ll segretario provinciale della Uil Fpl, Pietro Casciani lancia l’allarme: “prima che succeda qualche cosa di irreparabile, si chiede di istituire una vigilanza permanente all’interno dell’ex presidio Ospedaliero Campo di Marte”.

Il sindacato Uil Fpl lancia l’allarme a Lucca per “aggressioni verbali e minacce” che “ogni giorno mettono a repentaglio l’incolumità dei dipendenti di Campo di Marte è a rischio. La sicurezza non può essere un optional in una struttura sanitaria” aggiungendo che “la dirigenza dell’Usl Toscana Nord Ovest deve intervenire il più presto possibile prima che la situazione degeneri ulteriormente con conseguenze che, non esageriamo, davvero possono essere imprevedibili”.

Sulla questione intervengono il segretario provinciale della Uil Fpl, Pietro Casciani, e Giancarlo Pucci della segreteria aziendale Rsu Uil Fpl. I problemi di sicurezza a Campo di Marte, viene spiegato, si protraggono ormai da più di un anno ed erano stati segnalati dal sindacato già a settembre del 2016: “A oggi però nulla è cambiato – proseguono Casciani e Pucci – e ci spiace constatare che nessuno ha risposto alle nostre richieste. La preoccupazione all’interno dell’ex ospedale è ancora più forte”.

Gli episodi si susseguono settimana dopo settimana e si intensificano. “Diversi operatori sono stati oggetto di aggressioni verbali molto pesanti – spiega la Uil riportando alcuni esempi – E’ di alcuni giorni fa il caso di una dipendente che alle 17, quando ora mai era calato il buio, è stata seguita da una persona in bicicletta con passamontagna e, solo grazie alle urla della stessa il male intenzionato ha desistito da uno scippo. Sabato 24 febbraio due dottoresse della guardia medica sono state oggetto di aggressione nel loro ambulatorio, costrette a rinchiudersi e chiamare le forze dell’ordine. Tutto questo è dovuto anche al fatto che la portineria della Cittadella della Salute non è presidiata da nessun operatore né nel fine settimana né durante tutti i pomeriggi”.

“Un presidio costante potrebbe rivelarsi invece un ottimo deterrente per limitare questi episodi – viene suggerito dal sindacato -. Ci risulterebbe inoltre che al piano terra del padiglione C dorma una persona che spesso apostrofa in malo modo gli operatori che al mattino entrando in servizio si trovano di fronte una situazione incresciosa. Oltre a ciò, ogni varco di accesso è presidiato da persone che chiedono elemosina con fare insistente creando disagio a utenti e dipendenti”.

La Uil Fpl di Lucca “individua nella mancanza di qualsiasi controllo della struttura il primo elemento su cui porre l’attenzione e rispetto al quale la direzione dell’azienda sanitaria deve cercare di dare risposte in tempi rapidi”, “prima che succeda qualche cosa di irreparabile, si chiede di istituire una vigilanza permanente all’interno dell’ex presidio Ospedaliero Campo di Marte negli orari di afflusso sia dell’utenza sia degli operatori, presumibilmente dalle 7 alle 19 – concludono Casciani e Pucci -. Crediamo che garantire la minima sicurezza all’interno del Presidio sia un preciso dovere aziendale sia nei confronti dei propri dipendenti che dei cittadini”

Lucca: due anziani coniugi trovati senza vita in casa

Dino Bertolini e la moglie Rina Brucciani, anziani coniugi di Barga, in provincia di Lucca, sono stati trovati senza vita nella loro abitazione dalla figlia. Gli inquirenti escludono intossicazione da monossido di carbonio.

Due coniugi, Dino Bertolini e la moglie Rina Brucciani, di 80 e 79 anni, sono stati trovati senza vita questa mattina nella loro abitazione a Mologno, frazione del comune di Barga (Lucca).

A scoprire i corpi è stata la figlia. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per gli accertamenti di rito. Da una prima analisi, sembra che marito e moglie siano deceduti per cause naturali.

L’ipotesi più accreditata, fanno sapere gli investigatori, è che l’uomo sia spirato nel suo letto e che la moglie, una volta accortasi di quanto accaduto, abbia accusato un malore risultato poi fatale. Sarebbe esclusa un’intossicazione da monossido di carbonio.

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